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Autore: HeartBreath    03/05/2011    3 recensioni
Quel travestimento, nonostante la mia natura abbastanza femminile, era dovuto al desiderio più grande che avessi mai sentito: conoscere da vicino Kurt Hummel.
Mi aveva aiutata in una situazione critica ieri, nel mio primo giorno al liceo Mckinley. Qualcuno aveva partorito la simpatica idea di ricoprire la mia faccia con una granita presa al distributore della scuola, senza un preciso motivo. Kurt si trovava nei paraggi e mi aveva aiutata a ripulirmi e a ritrovare il buon umore col sorriso più dolce che avessi mai visto.
Qualche ora dopo scoprii un piccolo ostacolo per il mio nuovo amore, tuttavia. Kurt era gay. Il ragazzo più carino che potessi conoscere in quella gabbia di leoni, non era interessato alle donne. Il mio cuore non aveva mai palpitato così forte, non mi ero mai innamorata prima. Eppure, vedendo Kurt, qualcosa era scattato. Quei capelli perfettamente modellati, quel viso da bimbo, le fossette, gli occhi chiari… Mi fece impazzire subito.
Dovevo avvicinarmi a Kurt, in qualche modo. E la migliore strada da prendere era essere tutto ciò che lui potesse volere. Un uomo con la sensibilità di una donna, esattamente come era lui.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina sbagliai bagno per andarmi a pulire bene la faccia. Corsi fuori dal bagno delle ragazze con dietro urla di adolescenti sconvolte.
A quanto pare ero credibile come maschio.
“Tu” uno stecchino con occhiali a fondo di bottiglia mi fermò in corridoio. “hai appena infranto le regole. Non si entra mai nel bagno delle femmine per importunarle, è bullismo e anche molestia sessuale”
Merda. Fascia gialla, distintivo, notebook e penna. Controllore dei corridoi.
“Posso spiegare, non l’ho fatto intenzionalmente…”
“Risparmia le scuse per il giudice” scrisse su quel quadernino e strappò un foglio.  Me lo porse. “Aula punizioni, 2:30. Non mancare”
“Starai scherzando?! Dov’eri quando mi hanno ricoperto di granita alla frutta?”
“La legge di questa scuola va oltre il mio potere, i giocatori di football hanno sempre tirato granite agli sfigati e sempre lo faranno. Divertiti in punizione, maniaco” mi augurò, e se ne andò.
La giornata andava di male in peggio.
Ero un anno indietro rispetto a Kurt, quindi non aveva modo di venire a sapere quello che avevano notato i professori e i miei compagni di classe: non ero davvero un ragazzo. Per chiunque mi vedesse in classe durante l’appello, ero soltanto Joey Muller, una ragazzina che metteva i vestiti del fratello. E anche se per i corridoi ne avessero parlato, Kurt non frequentava certo i deficienti che passavano le giornate a sparlare degli altri, di questo ero convinta.
Mentre mi dirigevo di nuovo verso il mio armadietto, avvertii qualcuno che mi seguiva. “Ciao”
Mi voltai incuriosita. La voce era profonda, un po’ incrinata – dal fumo forse? Vidi un tizio molto alto, con delle spalle il triplo delle mie, capelli corti neri e occhi minuscoli rispetto al viso ovale.
“Ci conosciamo?”
“No, ma ho visto che i miei compagni di squadra ti gettavano una granita in faccia prima” non lo disse con spirito. Mi diede fastidio lo stesso, dato che nessuno sembrava poter lasciar passare quella scena pietosa.
“Hai visto altro?” magari mi aveva spiato mentre parlavo con Kurt…
“No, diciamo che ho sentito il chaff della granita e ho riconosciuto le stupide risate dei ragazzi nel corridoio” non sembrava molto d’accordo con quello che avevano fatto quegli stupidi, anche se erano della stessa razza. Allora forse non tutti i giocatori di football erano dei bulli inetti.
“E…?” lo invitai a continuare.
“Volevo sapere se stai bene” alzò le spalle.
“Sto bene, ti ringrazio”
“Sono Finn”
“Sono Jo”
“Non offenderti… Ma sei un maschio o una femmina? A Dave – il ragazzo che ti ha tirato la granita – era sembrato di vedere due occhi da cerbiatta su quel viso ricoperto di ghiaccio”
Che indelicatezza! Se fossi stato un ragazzo, mi sarei sentita offesa. “Non avevo capito che venivi per conto dei tuoi amici. Scusami” dissi soltanto, e me ne andai.
“No aspetta!” mi seguì Finn. “Non sono miei amici e non mi hanno mandato loro. Ero solo curioso… Ehi!” mi prese per un braccio per fermarmi. Mi tastò il muscolo. Aveva notato il braccio molto magro. “Dai, non volevo offenderti. Voglio solo fare amicizia”
“Strano modo di farlo” lo fulminai con lo sguardo.
“Sei davvero un ragazzo?” insistette.
“Forse dovresti farti gli affari tuoi, Finn”
“E’ solo per evitare fraintendimenti. Non ti prendo in giro” mi giurò.
Tacqui.
Mi sorrise per incoraggiarmi.
Volevano tutti incoraggiarmi a scoprirmi in quella scuola!
“Sono Joey” confessai, con la mia voce normale. “Mi sono vestita così per agganciare un ragazzo che non è interessato alle donne…”
“Kurt Hummel, vero?”
Aprii la bocca, ma non parlai. Dovevo fidarmi?
“Dave mi ha detto di averti granitato perché sembravi amoreggiare con Kurt. E’ il mio fratellastro, comunque”
Sgranai gli occhi. “Sul serio?”Piccolo il mondo…
Finn annuì. “E ti avverto subito che questa storia non può finire bene. Kurt è totalmente disinteressato alle ragazze… e secondo me faresti bene a dirgli la verità, prima di farti del male”
“Grazie per il consiglio ma non te l’ha chiesto nessuno. Ora devo andare o farò tardi a lezione. E’ stato molto… interessante conoscerti, Finn. Ci vediamo in giro”
Alle mie spalle, lo sentii dire solo “Non dirò nulla a Kurt”
Meno male… Con tutto quel veleno, mi sono scordata di pregarlo di non smascherarmi.
 
 
L’ora di punizione non finiva mai. E, cosa che ero sicura avessero organizzato apposta, iniziava appena dopo l’ultima ora di lezione. Quindi avevo circa due secondi per pranzare, o non pranzare affatto.
Due ore di punizione per essere entrata nel bagno delle ragazze. Ridicolo. Avrei dovuto dire la verità al controllore dei corridoi, almeno mi avrebbe lasciata andare.
“Tu che cosa hai fatto?” fece una tizia seduta al banco accanto a me.
La guardai con indifferenza. “Entrato nel bagno delle femmine per sbaglio”
Alzò il sopracciglio, saccente. “Per sbaglio?”
“Sì! Per sbaglio. Non sono interessato a vedere le ragazzine che si truccano e lavano le mani” bofonchiai. Tanto valeva continuare con quel gioco, in aula punizione non ci sarei entrata mai più.
“E quelle che si sfilano le mutandine?” berciò lei.
“Nemmeno quelle”
“Sei gay per caso?”
“Ma si può sapere chi sei?” Ti conosco da nemmeno venti secondi e già mi hai stancato…, non ero socievole quando il mio umore era pessimo.
Mi porse la mano con un sorriso strano, come se non aspettasse altro. Non capivo se mi stava facendo delle avance o voleva farmi saltare i nervi. “Rachel Berry, capitano del Glee Club e aspirante star”
Dentro di me si accese una lampadina.
“Di solito questi bifolchi importunano solo noi del Glee Club”, così aveva detto Kurt il giorno prima, mentre mi puliva la faccia!
“Cos’è il Glee Club?”
“Un club di cantanti e ballerini, che ispira la nostra generazione a dare importanza alla musica, l’arte e il successo” lo disse come fosse una battuta imparata a memoria.
“Club aperto a tutti?”
“Se sai cantare o ballare, sì. L’hanno scorso abbiamo vinto le provinciali, non ne sapevi nulla?”
“Sono nuova… NUOVO! Sono arrivato questa settimana”
“Vuoi entrare nel Glee?”
“Beh, non sono ancora iscritto a nessuna attività…”
“Se vuoi ti faccio fare un giro. La punizione finirà tra pochi minuti e oggi è prevista una prova in auditorium” sorrise raggiante, a trentadue denti. Dio, aveva un naso davvero enorme! Ma occhi altrettanto grandi, scuri e limpidi. Nell’insieme, non aveva un aspetto così orribile.
“Volentieri. Grazie Rachel”
“Non ho capito il tuo nome…” mi invitò a presentarmi.
“Jo Muller” le strinsi finalmente la mano.
“Wow…” mi  carezzò il dorso della mano con il pollice. “Che pelle liscia...”
La ritirai subito. “Emh! Grazie… Uso una crema idratante”
Sorrise ancora – lì erano tutti sorridenti e impiccioni. “Credo andrai d’accordo con Kurt”
“Conosci Kurt!?”
“Certo, è nel Glee Club”
“Lo so… E’… insomma… bravo?”
La campanella suonò squillante.
“Puoi ascoltarlo tu stesso. Andiamo!” Rachel mi prese per mano e mi trascinò fuori dall’aula.






Wow! E chi se l'aspettava questo numero di recensioni in un giorno? Non ho dovuto nemmeno specificare che, se volevate, potevo postare il seguito: ho già pronta una decina di pagine, mi diverto troppo scrivendo questa storia!
@_hurricane: grazie per aver previsto il mio successo ;) Conosco bene l'anime dell'Host Club, è uno dei miei preferiti e in effetti può ricordare la situazione della fan fiction... E c'hai preso: anche io vorrei tantissimo conoscere Kurt se ne avessi la possibilità (anche conoscere Chris Colfer non sarebbe male xD)
@Kamm: devi sapere che io sono una grande fan dell'amore libero, specialmente quello tra ragazzi, penso che Kurt sia perfetto così com'è, non ho intenzione di cambiarlo (piccolo spoiler, ma fa lo stesso, non credo che qualcuno si aspetti davvero che lo faccia innamorare della mia protagonista...)
In generale, grazie a tutti per le recensioni, i complimenti e le speranze, sono commossa! :'D Spero vivamente che il seguito vi piaccia e mi impegnerò per scrivere sempre meglio!
Baci,
V.

  
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