Note dell’autore: Eccovi il terzo e ultimo capitolo, ci ho messo di più ad
aggiornare perché per una settimana sono rimasta senza connessione (non vi dico
in che condizioni mi ero ridotta). Comunque ecco la parte finale di questa
storia, spero di pubblicare presto l’ultimo episodio della mia terza stagione
con Rose.
Capitolo III
Fine del Mondo
Rose si risvegliò in un lettino, le sue mani e i piedi
liberi dalle cigne del letto, questo fu una vera sorpresa. Si alzò piano, era
davvero stufa di tutto quello, se solo avesse avuto la forza, sarebbe scappata,
e sarebbe andata alla ricerca del Dottore, una fitta le attraversò la tempia,
fu strano ma per un attimo le sembrò di sentire quattro battiti distinti in
qualche parte remota del suo cervello. Stava diventando pazza con tutta quella
situazione.
Una porta scorrevole si aprì, e il Maestro fece il suo
ingresso nella stanza, sempre con il suo sorriso, sempre con quella maledetta
espressione di soddisfazione che aveva stampato addosso, avrebbe tanto voluto
fargli sperimentare il famoso schiaffo di sua madre, forse allora avrebbe
smesso di sorridere.
“Ah buon giorno cara Rose.” La salutò avvicinandosi
allegramente.
“Come ci sentiamo oggi?” chiese mettendosi davanti a lei.
“Come mai sono libera? Non hai paura che scappo?” chiese
con ironia, senza però nascondere il suo disprezzo.
“Oh Rose, non sapresti, dove andare.” Disse soddisfatto
con una luce negli occhi che gli ricordò il Dottore, un brivido le attraversò
la schiena.
“Siamo sulla Valiant.” Disse allargando le braccia, Rose
aggrottò le sopraciglia non capendo.
“La Valiant?” chiese.
“Si, un mio progetto, dopo la caduta di Harriet Jones. Una
portaerei situata proprio in mezzo ai cieli inglesi, per proteggerli da
eventuali attacchi alieni.” Spiegò soddisfatto.
“Non è geniale?” chiese strizzandole l’occhio.
“Comunque sono qui per un altro motivo. Purtroppo non
posso dedicarti tutto il tempo che vorrei.” Disse.
“Oh ma che peccato.” Gli rispose con ironia.
“Tranquilla recupereremo presto. Volevo solo farti un
piccolo regalo.” Disse, fece segno verso il grande specchio che si trovava alle
sue spalle, e qualcuno entrò nella stanza portando una specie di capsula.
“Che diavolo?” chiese.
“Anche questo è un mio piccolo progetto. Vedi sarai
immersa in una composizione chimica che aiuterà il tuo cervello e il tuo corpo
a rilassarsi completamente.” Spiegò, si avvicinò nuovamente a lei. Rose deglutì
nel vederlo a pochi centimetri dal suo volto.
“Niente più giochetti Rose, adesso con questo, potrò
accedere tranquillamente alla tua mente.” Disse in un sussurro accarezzandole
delicatamente i capelli. Rose chiuse gli occhi, cercando di reprimere la sua
paura, il Maestro le diede un ultimo sorriso e andò via, lasciandola nella sua
disperazione.
Nella sala stava regnando il caos, il Maestro aveva
appena ucciso il Presidente Americano, e sembrava prendere il controllo della
Valiant.
“Bene. Popolo della Terra, vi prego di seguire
attentamente.” Disse rivolto verso le telecamere che ancora stavano trasmettendo.
Sapeva che non sarebbe servito a niente, ma doveva almeno
provarci, doveva cercare di fermalo. Si fece avanti, ma fu fermato da due tizi.
“Ci incontriamo finalmente, Dottore.” Disse sorridendo
soddisfatto.
“Smettila, smettila subito.” Urlò con tutta la rabbia che
aveva in corpo.
“Come se un filtro di percezione potesse funzionare con
me.” Disse, ma spostò il suo sguardo verso la fine della stanza.
“E poi, c’è tutta la tua gang: la ragazzina, il diverso e
il cane di latta.” Disse con scherno verso gli altri, che furono così visti
dagli altri.
“Manca qualcuno.” Disse fingendo di pensarci un attimo.
“Oh ma certo, manca lei, la fidanzatina.” Lo schernì,
scatenando ancora di più la sua rabbia.
“Chiudi il becco.” Ringhiò furioso, Jack si fece avanti,
ma il Maestro lo colpì con qualcosa.
“Cacciavite laser, meglio ancora di quello sonico.” Disse
soddisfatto del suo piccolo gioiello elettronico.
“Adesso basta, fermati.” Urlò ancora il Dottore, la
rabbia che cresceva in lui, riuscì liberarsi dalla stretta dei due che lo
tenevano, si avvicinò a lui.
“Oh ma quanto sei pericoloso Dottore.” Scherzò ancora,
per nulla intimorito, fece cenno a qualcuno, che aprì le porte, il Dottore si
voltò, e vide che Rose era stata spinta dentro la stanza, con le mani legate
dietro la schiena, il viso magro e pallido, deglutì lentamente.
La prelevarono dalla sua stanza e con le manette la
stavano portando da qualche parte, dopo tutto quel tempo, passato alla mercé
del Maestro, Rose si sentiva più debole, ma in cuor suo sperava ancora che il
Dottore in un modo o nell’altro sarebbe arrivato e avrebbe sistemato tutto,
come sempre, era stato questo a farla andare avanti.
I due tizi che la scortavano si fermarono davanti ad una
porta, l'aprirono e si fecero da parte spingendola oltre la soglia. Rose si
ritrovò in una grande sala, circondata da persone, il suo cuore si fermò quando
lo vide, era lì accanto al Maestro che la guardava sorpreso e sollevato, vide
anche Martha e Mickey accanto al corpo di Jack.
“Rose.” Lo sentì mormorare, la ragazza non perse altro
tempo e gli corse incontro, lui fece lo stesso.
“Sei qui, sei qui …. Sapevo che saresti tornato.” Disse
contro il suo petto, voleva abbracciarlo, ma non poteva, il Dottore le prese il
viso tra le mani e la osservò attentamente.
“Oh Rose, la mia Rose …. Cosa ti è successo?” chiedeva
con la voce grave, ma felice di rivederla.
“Che scena romantica, non trovate?” chiese divertito il
Maestro rivolto verso le telecamere, il Dottore si voltò a guardarlo, Rose
poteva vedere nei suoi occhi la tempesta in arrivo.
“Lasciala andare, lei non c’entra niente con tutto
questo.” Tuonò la voce del Dottore con autorità, qualsiasi nemico tremava a
quel tono, ma non il Maestro.
“Oh ma quanto siamo protettivi verso questa, stupida
scimmia.” Schernì con un sorriso agghiacciante. Il Dottore corse verso di lui,
ma fu fermato ancora una volta.
“Master, calmati, guarda cosa stai facendo, fermati …” lo
disse quasi disperatamente, Rose si stupì del tono che stava usando, del peso
che dava alle parole.
“Se potresti vederti.” continuò lui, ma il Maestro ancora
fermo sulle scale lo guardava quasi con compassione.
“E’ quel rumore, il rumore nella tua testa, e se potessi
aiutarti?” continuava ancora il Dottore, con un cenno del capo del Maestro i
due lasciarono cadere il Dottore a terra, Rose gli fu subito accanto.
”Oh! Come farlo tacere?” chiese guardandosi attorno con
derisione.
“Lo so, la via dei ricordi.” Disse per poi mettersi
seduto per guardare fisso negli occhi del Dottore.
“Il professor Lazarus, te lo ricordi, e il suo arnese di
manipolazione genetica?” chiese fissandolo negli occhi soddisfatto.
“Pensi che la piccola Tish abbia avuto quel lavoro per
coincidenza?” Rose si voltò verso Martha che li guardava sorpresi, nel sentire
il nome della sorella.
“Ho sistemato delle trappole per te, per tutto questo
tempo, e se potessi concentrare tutta la tecnologia di Lazarus in un piccolo
cacciavite …” disse mostrando il suo.
“Ma, oooh se solo avessi il
codice biologico del Dottore …” disse con ironia, Rose guardò il Dottore spaventata
di quello che poteva succedere, lui lo sembrava ancora di più.
“Oh, aspetta un minuto, ce l’ho!” disse e si alzò
trionfante avvicinandosi al tavolo, aprendo una valigia argentata, dove teneva
la sua mano, la mano del Dottore.
“E se Lazarus si è ringiovanito, che succederebbe se lo
invertissi?” disse iniziando ad armeggiare con il suo cacciavite.
“Rose resta dietro di me.” Le disse con la voce grave.
“Che succede?” chiese lei.
“Fa come ti dico e basta.” Le ordinò con autorità, si
mise davanti a lei.
“Oh sei davvero premuroso, ma sai bene che lei non è il
mio obiettivo.” Disse il Maestro.
“Che ne pensi di altri 100 anni?” chiese puntando il
cacciavite contro di lui, il Dottore spinse via Rose prima di essere colpito
dal raggio, la ragazza non sapeva che fare, come aiutarlo, Mickey la teneva
ferma.
“Dottore!” urlò tra le lacrime. Jack si svegliò e disse
qualcosa a Martha.
Quando si fermò, davanti a lei c’era il Dottore, ma era
invecchiato, i bellissimi capelli castani avevano lasciato il posto a quelli
bianchi, ma non le importò, strattonò Mickey e si avvicinò a lui.
“Dottore, sono io, sono qui.” disse aiutandolo ad
alzarsi, incrociò lo sguardo con lui e riuscì a vederlo, il suo Dottore era lì,
ancora pronto a combattere nonostante l’aspetto, gli accarezzò la guancia.
“Carino il tuo Dottore vero?” chiese il Maestro, con
ironia avvicinandosi, le prese il viso con forza, il Dottore tentò di reagire,
ma non ci riuscì.
“Non affaticarti nonno, non sei più in grado di
proteggerla.” Disse con scherno, mentre con la mano stringeva il viso della
ragazza.
“Allora miss Tyler, credi ancora che lui ti salverà?”
chiese con ironia.
“Lasciala stare.” Disse il Dottore, con la rabbia che
cresceva
Rose si liberò dalla sua presa voleva avvicinarsi
nuovamente al Dottore, ma il Maestro le prese un braccio con forza,
costringendola a voltarsi verso la porta dalla quale era entrata.
“Ma stasera cara
miss Tyler, tu e Martha Jones avrete una bella sorpresa.” Disse, Martha si alzò
lentamente con la paura che cresceva.
“Direttamente dalla prigione …” annunciò a voce alta,
indicando la porta dalla quale entrarono Jackie, Tish e i genitori di Martha.
“Rose …” urlò Jackie non appena varcò la soglia, cercò di
raggiungere la figlia, ma fu bloccata, e le puntarono la pistola alla testa.
“Lasciala stare.” Urlò di rimando Rose, con le lacrime
agli occhi
“Mamma.” Disse
Martha con un filo di fiato.
“Mi dispiace.” Rispose la donna piangendo, mentre le
puntavano una pistola contro la spalla.
“I Toclafane …” sussurrò il Dottore attirando nuovamente
l’attenzione su di lui, Rose riuscì ad avvicinarsi.
“Che cosa sono? Chi sono?” chiese con voce roca, il
Maestro si avvicinò a lui appoggiando la mano sul petto del Dottore.
“Dottore, se ti dicessi la verità, ti si spezzerebbe il
cuore.” Gli rispose, fissandolo dritto negli occhi.
Rose sentì una fitta nella sua mente, e nuovamente riuscì
a sentire il suono di quattro battiti, strinse gli occhi infastidita
improvvisamente dalla luce.
“Rose?” chiese il Dottore preoccupato accanto a lei.
“La mia testa …. Che mi succede?” chiese spaventata,
tenendo gli occhi ben chiusi, il Dottore alzò lo sguardo verso il Maestro.
“Che cosa le hai fatto?” urlò più che poteva.
“E’ il momento? E’ pronta?” chiese uno dei Toclafane che
volava nella stanza.
“La macchina sta cantando?” chiese un altro.
“Tranquillo sta bene.” Disse con non curanza il Maestro,
mentre Rose si riprendeva lentamente.
“Mi dispiace Rose, mi dispiace così tanto.” Le sussurrò accarezzandole
il viso.
“Troveremo una soluzione, come sempre.” Gli rispose
fingendo a fatica cercando di mostrarsi forte, in cuor suo sapeva che il
Dottore avrebbe trovato una soluzione, che avrebbe salvato la situazione, anche
se guardandosi attorno, non vedeva alcuna via d’uscita.
Videro il Maestro salire trionfalmente le scale,
volgendosi poi verso le telecamere per parlare ai terrestri.
“Allora, creature terrestri... fondamentalmente la fine
del mondo.” Disse con humour macabro, Rose sentì il Dottore stringere la presa
sulle sue mani.
“Ecco … che arrivano …” annunciò alzando il braccio con il
quale teneva il cacciavite.
“I suoni dei tamburi!” annunciò, subito dopo su tutta la
Valiant risuonò una musica, la moglie del Maestro iniziò a dimenarsi sulle sue
gambe, mentre il Maestro si muoveva trionfante sulla nave.
Il Dottore fece segno a Martha di avvicinarsi, la ragazza
lasciò Jack e si mise accanto a Mickey, il Dottore le prese mani e li posò sul teletrasporto che
Jack le aveva dato in precedenza poi disse qualcosa all’orecchio di Martha.
Sulla nave iniziò a risuonare le richieste d’aiuto e le
urla disperate delle persone sulla Terra, tutti chiedevano aiuto, Rose vide
Martha alzarsi e guardare tutti in quella stanza, soffermarsi sulla sua
famiglia, il Dottore abbassò lo sguardo e la ragazza con il teletrasporto
scomparve, Jack e il Dottore si guardarono a lungo, consapevoli che forse lei
sarebbe stata la loro salvezza.
Il Maestro si voltò con un sorriso trionfante, stretto
alla sua donna, diede un’occhiata alla stanza e corse verso il Dottore.
“Dov’è? Dove l’hai mandata?” chiese con rabbia prendendolo
per il bavero della giacca, ma il Dottore non gli rispose.
“Come vuoi tu.” Disse gettandolo a terra, Rose gli fu
subito accanto.
“Voglio sapere subito dov’è?” urlò guardando tutti.
“Perché non lo scopri da solo.” Intimò Mickey con
derisione, il Maestro lo guardò furioso, si avvicinò nuovamente a Rose e la
trascinò via dal Dottore.
“Lasciala, lasciala immediatamente.” Gli urlò contro il
Dottore, mentre Mickey cercava di tenerlo fermo.
“Rose.” Urlò Jackie.
“Ora Miss Tyler, dimmi dove si trova la cara Martha.” Le
chiese.
“Io non lo so.” Disse tremando, chiudendo gli occhi, la
testa riprese a farle male, e risentì i quattro battiti, sempre più forti,
sempre più vicini.
“Dimmi dov’è Martha e farò in modo che la testa non ti
scoppi.” La minacciò stringendole le braccia e fissandola negli occhi.
“Ti prego, basta.” Disse lei tra le lacrime, mentre
sentiva che il rumore nella sua mente aumentava.
“Lasciala stare, ti prego.” Urlò disperato il Dottore.
“Io …. Non lo so … “ continuò lei, il Maestro la fissò
ancora un po’ e poi allentò la prese distogliendo lo sguardo. Rose deglutì
sentendo il rumore nella sua testa diminuire sempre di più.
“Bene, visto che la metti su questo piano.” Le disse,
Rose guardò verso il Dottore spaventata, aveva bisogno di lui, era
terrorizzata, nessun nemico del Dottore l’aveva terrorizzata in quel modo.
“Portartela via, lontano da qui.” Ordinò, il Dottore la
guardò spaventato, cercò di alzarsi, ma ricadde.
“Lasciala stare.” Urlò, mentre Mickey lo aiutava.
Le guardie presero Rose e la trascinarono via, mentre lei
continuava a urlare disperata il suo nome, il Dottore non poté fare altro che
guardarla andare via, non riuscì a fare altro che guardarla portare lontano da
lui.
Fine
Note finali: Perdonate eventuali errori di grammatica e altro, spero
che questo capitolo vi piaccia, aspetto ansiosa le vostre recensioni.
Revisione Settembre 2011
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