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Autore: KillerQueen86    03/05/2011    6 recensioni
Mentre il Dottore, Martha e Jack trovano il modo di tornare sulla Terra senza, Tardis. Rose è prigioniera del Maestro.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Terza Stagione con Rose'
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Note dell’autore: Eccovi il terzo e ultimo capitolo, ci ho messo di più ad aggiornare perché per una settimana sono rimasta senza connessione (non vi dico in che condizioni mi ero ridotta). Comunque ecco la parte finale di questa storia, spero di pubblicare presto l’ultimo episodio della mia terza stagione con Rose.

 

 

Capitolo III

Fine del Mondo

 

Rose si risvegliò in un lettino, le sue mani e i piedi liberi dalle cigne del letto, questo fu una vera sorpresa. Si alzò piano, era davvero stufa di tutto quello, se solo avesse avuto la forza, sarebbe scappata, e sarebbe andata alla ricerca del Dottore, una fitta le attraversò la tempia, fu strano ma per un attimo le sembrò di sentire quattro battiti distinti in qualche parte remota del suo cervello. Stava diventando pazza con tutta quella situazione.

Una porta scorrevole si aprì, e il Maestro fece il suo ingresso nella stanza, sempre con il suo sorriso, sempre con quella maledetta espressione di soddisfazione che aveva stampato addosso, avrebbe tanto voluto fargli sperimentare il famoso schiaffo di sua madre, forse allora avrebbe smesso di sorridere.

“Ah buon giorno cara Rose.” La salutò avvicinandosi allegramente.

“Come ci sentiamo oggi?” chiese mettendosi davanti a lei.

“Come mai sono libera? Non hai paura che scappo?” chiese con ironia, senza però nascondere il suo disprezzo.

“Oh Rose, non sapresti, dove andare.” Disse soddisfatto con una luce negli occhi che gli ricordò il Dottore, un brivido le attraversò la schiena.

“Siamo sulla Valiant.” Disse allargando le braccia, Rose aggrottò le sopraciglia non capendo.
“La Valiant?” chiese.

“Si, un mio progetto, dopo la caduta di Harriet Jones. Una portaerei situata proprio in mezzo ai cieli inglesi, per proteggerli da eventuali attacchi alieni.” Spiegò soddisfatto.

“Non è geniale?” chiese strizzandole l’occhio.

“Comunque sono qui per un altro motivo. Purtroppo non posso dedicarti tutto il tempo che vorrei.” Disse.

“Oh ma che peccato.” Gli rispose con ironia.

“Tranquilla recupereremo presto. Volevo solo farti un piccolo regalo.” Disse, fece segno verso il grande specchio che si trovava alle sue spalle, e qualcuno entrò nella stanza portando una specie di capsula.

“Che diavolo?” chiese.

“Anche questo è un mio piccolo progetto. Vedi sarai immersa in una composizione chimica che aiuterà il tuo cervello e il tuo corpo a rilassarsi completamente.” Spiegò, si avvicinò nuovamente a lei. Rose deglutì nel vederlo a pochi centimetri dal suo volto.

“Niente più giochetti Rose, adesso con questo, potrò accedere tranquillamente alla tua mente.” Disse in un sussurro accarezzandole delicatamente i capelli. Rose chiuse gli occhi, cercando di reprimere la sua paura, il Maestro le diede un ultimo sorriso e andò via, lasciandola nella sua disperazione.

 

Nella sala stava regnando il caos, il Maestro aveva appena ucciso il Presidente Americano, e sembrava prendere il controllo della Valiant.

“Bene. Popolo della Terra, vi prego di seguire attentamente.” Disse rivolto verso le telecamere che ancora stavano trasmettendo.

Sapeva che non sarebbe servito a niente, ma doveva almeno provarci, doveva cercare di fermalo. Si fece avanti, ma fu fermato da due tizi.

“Ci incontriamo finalmente, Dottore.” Disse sorridendo soddisfatto.

“Smettila, smettila subito.” Urlò con tutta la rabbia che aveva in corpo.

“Come se un filtro di percezione potesse funzionare con me.” Disse, ma spostò il suo sguardo verso la fine della stanza.

“E poi, c’è tutta la tua gang: la ragazzina, il diverso e il cane di latta.” Disse con scherno verso gli altri, che furono così visti dagli altri.

“Manca qualcuno.” Disse fingendo di pensarci un attimo.

“Oh ma certo, manca lei, la fidanzatina.” Lo schernì, scatenando ancora di più la sua rabbia.

“Chiudi il becco.” Ringhiò furioso, Jack si fece avanti, ma il Maestro lo colpì con qualcosa.

“Cacciavite laser, meglio ancora di quello sonico.” Disse soddisfatto del suo piccolo gioiello elettronico.

“Adesso basta, fermati.” Urlò ancora il Dottore, la rabbia che cresceva in lui, riuscì liberarsi dalla stretta dei due che lo tenevano, si avvicinò a lui.

“Oh ma quanto sei pericoloso Dottore.” Scherzò ancora, per nulla intimorito, fece cenno a qualcuno, che aprì le porte, il Dottore si voltò, e vide che Rose era stata spinta dentro la stanza, con le mani legate dietro la schiena, il viso magro e pallido, deglutì lentamente.

 

La prelevarono dalla sua stanza e con le manette la stavano portando da qualche parte, dopo tutto quel tempo, passato alla mercé del Maestro, Rose si sentiva più debole, ma in cuor suo sperava ancora che il Dottore in un modo o nell’altro sarebbe arrivato e avrebbe sistemato tutto, come sempre, era stato questo a farla andare avanti.

I due tizi che la scortavano si fermarono davanti ad una porta, l'aprirono e si fecero da parte spingendola oltre la soglia. Rose si ritrovò in una grande sala, circondata da persone, il suo cuore si fermò quando lo vide, era lì accanto al Maestro che la guardava sorpreso e sollevato, vide anche Martha e Mickey accanto al corpo di Jack.

“Rose.” Lo sentì mormorare, la ragazza non perse altro tempo e gli corse incontro, lui fece lo stesso.

“Sei qui, sei qui …. Sapevo che saresti tornato.” Disse contro il suo petto, voleva abbracciarlo, ma non poteva, il Dottore le prese il viso tra le mani e la osservò attentamente.

“Oh Rose, la mia Rose …. Cosa ti è successo?” chiedeva con la voce grave, ma felice di rivederla.

“Che scena romantica, non trovate?” chiese divertito il Maestro rivolto verso le telecamere, il Dottore si voltò a guardarlo, Rose poteva vedere nei suoi occhi la tempesta in arrivo.

“Lasciala andare, lei non c’entra niente con tutto questo.” Tuonò la voce del Dottore con autorità, qualsiasi nemico tremava a quel tono, ma non il Maestro.

“Oh ma quanto siamo protettivi verso questa, stupida scimmia.” Schernì con un sorriso agghiacciante. Il Dottore corse verso di lui, ma fu fermato ancora una volta.

“Master, calmati, guarda cosa stai facendo, fermati …” lo disse quasi disperatamente, Rose si stupì del tono che stava usando, del peso che dava alle parole.

“Se potresti vederti.” continuò lui, ma il Maestro ancora fermo sulle scale lo guardava quasi con compassione.

“E’ quel rumore, il rumore nella tua testa, e se potessi aiutarti?” continuava ancora il Dottore, con un cenno del capo del Maestro i due lasciarono cadere il Dottore a terra, Rose gli fu subito accanto.

”Oh! Come farlo tacere?” chiese guardandosi attorno con derisione.

“Lo so, la via dei ricordi.” Disse per poi mettersi seduto per guardare fisso negli occhi del Dottore.

“Il professor Lazarus, te lo ricordi, e il suo arnese di manipolazione genetica?” chiese fissandolo negli occhi soddisfatto.

“Pensi che la piccola Tish abbia avuto quel lavoro per coincidenza?” Rose si voltò verso Martha che li guardava sorpresi, nel sentire il nome della sorella.

“Ho sistemato delle trappole per te, per tutto questo tempo, e se potessi concentrare tutta la tecnologia di Lazarus in un piccolo cacciavite …” disse mostrando il suo.

“Ma, oooh se solo avessi il codice biologico del Dottore …” disse con ironia, Rose guardò il Dottore spaventata di quello che poteva succedere, lui lo sembrava ancora di più.

“Oh, aspetta un minuto, ce l’ho!” disse e si alzò trionfante avvicinandosi al tavolo, aprendo una valigia argentata, dove teneva la sua mano, la mano del Dottore.

“E se Lazarus si è ringiovanito, che succederebbe se lo invertissi?” disse iniziando ad armeggiare con il suo cacciavite.

“Rose resta dietro di me.” Le disse con la voce grave.

“Che succede?” chiese lei.

“Fa come ti dico e basta.” Le ordinò con autorità, si mise davanti a lei.

“Oh sei davvero premuroso, ma sai bene che lei non è il mio obiettivo.” Disse il Maestro.

“Che ne pensi di altri 100 anni?” chiese puntando il cacciavite contro di lui, il Dottore spinse via Rose prima di essere colpito dal raggio, la ragazza non sapeva che fare, come aiutarlo, Mickey la teneva ferma.

“Dottore!” urlò tra le lacrime. Jack si svegliò e disse qualcosa a Martha.

Quando si fermò, davanti a lei c’era il Dottore, ma era invecchiato, i bellissimi capelli castani avevano lasciato il posto a quelli bianchi, ma non le importò, strattonò Mickey e si avvicinò a lui.

“Dottore, sono io, sono qui.” disse aiutandolo ad alzarsi, incrociò lo sguardo con lui e riuscì a vederlo, il suo Dottore era lì, ancora pronto a combattere nonostante l’aspetto, gli accarezzò la guancia.

“Carino il tuo Dottore vero?” chiese il Maestro, con ironia avvicinandosi, le prese il viso con forza, il Dottore tentò di reagire, ma non ci riuscì.

“Non affaticarti nonno, non sei più in grado di proteggerla.” Disse con scherno, mentre con la mano stringeva il viso della ragazza.

“Allora miss Tyler, credi ancora che lui ti salverà?” chiese con ironia.

“Lasciala stare.” Disse il Dottore, con la rabbia che cresceva

Rose si liberò dalla sua presa voleva avvicinarsi nuovamente al Dottore, ma il Maestro le prese un braccio con forza, costringendola a voltarsi verso la porta dalla quale era entrata.

 “Ma stasera cara miss Tyler, tu e Martha Jones avrete una bella sorpresa.” Disse, Martha si alzò lentamente con la paura che cresceva.

“Direttamente dalla prigione …” annunciò a voce alta, indicando la porta dalla quale entrarono Jackie, Tish e i genitori di Martha.

“Rose …” urlò Jackie non appena varcò la soglia, cercò di raggiungere la figlia, ma fu bloccata, e le puntarono la pistola alla testa.

“Lasciala stare.” Urlò di rimando Rose, con le lacrime agli occhi

 “Mamma.” Disse Martha con un filo di fiato.

“Mi dispiace.” Rispose la donna piangendo, mentre le puntavano una pistola contro la spalla.

“I Toclafane …” sussurrò il Dottore attirando nuovamente l’attenzione su di lui, Rose riuscì ad avvicinarsi.

“Che cosa sono? Chi sono?” chiese con voce roca, il Maestro si avvicinò a lui appoggiando la mano sul petto del Dottore.

“Dottore, se ti dicessi la verità, ti si spezzerebbe il cuore.” Gli rispose, fissandolo dritto negli occhi.

Rose sentì una fitta nella sua mente, e nuovamente riuscì a sentire il suono di quattro battiti, strinse gli occhi infastidita improvvisamente dalla luce.

“Rose?” chiese il Dottore preoccupato accanto a lei.

“La mia testa …. Che mi succede?” chiese spaventata, tenendo gli occhi ben chiusi, il Dottore alzò lo sguardo verso il Maestro.

“Che cosa le hai fatto?” urlò più che poteva.

“E’ il momento? E’ pronta?” chiese uno dei Toclafane che volava nella stanza.

“La macchina sta cantando?” chiese un altro.

“Tranquillo sta bene.” Disse con non curanza il Maestro, mentre Rose si riprendeva lentamente.

“Mi dispiace Rose, mi dispiace così tanto.” Le sussurrò accarezzandole il viso.

“Troveremo una soluzione, come sempre.” Gli rispose fingendo a fatica cercando di mostrarsi forte, in cuor suo sapeva che il Dottore avrebbe trovato una soluzione, che avrebbe salvato la situazione, anche se guardandosi attorno, non vedeva alcuna via d’uscita.

Videro il Maestro salire trionfalmente le scale, volgendosi poi verso le telecamere per parlare ai terrestri.

“Allora, creature terrestri... fondamentalmente la fine del mondo.” Disse con humour macabro, Rose sentì il Dottore stringere la presa sulle sue mani.

“Ecco … che arrivano …” annunciò alzando il braccio con il quale teneva il cacciavite.

“I suoni dei tamburi!” annunciò, subito dopo su tutta la Valiant risuonò una musica, la moglie del Maestro iniziò a dimenarsi sulle sue gambe, mentre il Maestro si muoveva trionfante sulla nave.

Il Dottore fece segno a Martha di avvicinarsi, la ragazza lasciò Jack e si mise accanto a Mickey, il Dottore le  prese mani e li posò sul teletrasporto che Jack le aveva dato in precedenza poi disse qualcosa all’orecchio di Martha.

Sulla nave iniziò a risuonare le richieste d’aiuto e le urla disperate delle persone sulla Terra, tutti chiedevano aiuto, Rose vide Martha alzarsi e guardare tutti in quella stanza, soffermarsi sulla sua famiglia, il Dottore abbassò lo sguardo e la ragazza con il teletrasporto scomparve, Jack e il Dottore si guardarono a lungo, consapevoli che forse lei sarebbe stata la loro salvezza.

Il Maestro si voltò con un sorriso trionfante, stretto alla sua donna, diede un’occhiata alla stanza e corse verso il Dottore.

“Dov’è? Dove l’hai mandata?” chiese con rabbia prendendolo per il bavero della giacca, ma il Dottore non gli rispose.

“Come vuoi tu.” Disse gettandolo a terra, Rose gli fu subito accanto.

“Voglio sapere subito dov’è?” urlò guardando tutti.

“Perché non lo scopri da solo.” Intimò Mickey con derisione, il Maestro lo guardò furioso, si avvicinò nuovamente a Rose e la trascinò via dal Dottore.

“Lasciala, lasciala immediatamente.” Gli urlò contro il Dottore, mentre Mickey cercava di tenerlo fermo.

“Rose.” Urlò Jackie.

“Ora Miss Tyler, dimmi dove si trova la cara Martha.” Le chiese.

“Io non lo so.” Disse tremando, chiudendo gli occhi, la testa riprese a farle male, e risentì i quattro battiti, sempre più forti, sempre più vicini.

“Dimmi dov’è Martha e farò in modo che la testa non ti scoppi.” La minacciò stringendole le braccia e fissandola negli occhi.

“Ti prego, basta.” Disse lei tra le lacrime, mentre sentiva che il rumore nella sua mente aumentava.

“Lasciala stare, ti prego.” Urlò disperato il Dottore.

“Io …. Non lo so … “ continuò lei, il Maestro la fissò ancora un po’ e poi allentò la prese distogliendo lo sguardo. Rose deglutì sentendo il rumore nella sua testa diminuire sempre di più.

“Bene, visto che la metti su questo piano.” Le disse, Rose guardò verso il Dottore spaventata, aveva bisogno di lui, era terrorizzata, nessun nemico del Dottore l’aveva terrorizzata in quel modo.

“Portartela via, lontano da qui.” Ordinò, il Dottore la guardò spaventato, cercò di alzarsi, ma ricadde.

“Lasciala stare.” Urlò, mentre Mickey lo aiutava.

Le guardie presero Rose e la trascinarono via, mentre lei continuava a urlare disperata il suo nome, il Dottore non poté fare altro che guardarla andare via, non riuscì a fare altro che guardarla portare lontano da lui.

 

Fine

 

 

Note finali: Perdonate eventuali errori di grammatica e altro, spero che questo capitolo vi piaccia, aspetto ansiosa le vostre recensioni.

 

Revisione Settembre 2011

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