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Autore: Burnt Orchid    04/05/2011    4 recensioni
[Seconda classificata al "Harry Potter Slash Contest" di MarchesaVanzetta]
Neville e Blaise si frequentano da quasi un anno, ma ancora non è chiaro se sono una coppia o no. Nonostante ciò, Neville, che sta per andare a vivere ad Hogwart come insegnante di Erbologia, chiede a Blaise di andare con lui. Scoprirà cosa significa ‘stare’ con un Serpeverde.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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my slytherin boyfriend

nick su forum e efp: pikkola pron91 (forum), pikkola prongs (EFP)
titolo: My Slytherin Boyfriend
pairing: Blaise/Neville
personaggi secondari
citazione:
Piangendo non richiamerai i morti dall’oltretomba.
prompt: macchina volante
genere: Romantico, Commedia, Generale
rating: rosso
avvertimenti: One-shot, yaoi
introduzione: Neville e Blaise si frequentano da quasi un anno, ma ancora non è chiaro se sono una coppia o no. Nonostante ciò, Neville, che sta per andare a vivere ad Hogwart come insegnante di Erbologia, chiede a Blaise di andare con lui. Scoprirà cosa significa ‘stare’ con un Serpeverde.
NdA: Non avevo mai scritto una yaoi, né tantomeno su questo pairing, ma mi sono divertita. E mi è anche venuta voglia di farci una long che abbia questa shot come capitolo. Potrei farlo, magari, quest’estate. Spero che vi piaccia. Ho messo il rating rosso solo per sicurezza.


My Slytherin Boyfriend




Blaise spense la sigaretta sul portacenere in vetro di murano. Neville da dietro le sue spalle lo guardò male: odiava il fatto che fumasse. Detestava il fatto che non gli importasse della sua salute.
Ma era Blaise ed un Serpeverde, e non si dice ad un Serpeverde cosa deve o non deve fare. I Serpeverde fanno una cosa solo se gli va e Blaise l'aveva insegnato molto presto a Neville.

Stavano insieme da circa un anno. O almeno, Neville credeva che stessero insieme. Non se l'erano mai detto chiaramente, ma Blaise passava ogni notte con Neville e, di tanto in tanto, lo portava fuori a cena e, se la teoria dei Serpeverde sopracitata era vera, allora Blaise stava con Neville perché ci voleva stare veramente.

Ma qui sembrava sorgere un problema: a Neville era stato offerto il posto di insegnante di Erbologia a Hogwarts, ora che la professoressa Sprite era andata in pensione, e perciò, nel giro di poche settimane, avrebbe dovuto trasferirsi lì.

Blaise si voltò di nuovo verso Neville e, dopo averlo guardato negli occhi, decise di trascurare il malcelato disappunto per la sigaretta che aveva appena finito di fumare.

Passò lascivamente una mano sul petto del suo compagno e quello si sciolse sotto di essa. Si baciarono in modo sensuale per pochi momenti, perché presto Neville lo allontanò dolcemente. Blaise lo guardò incuriosito. Raramente Paciock rifiutava un bacio, mentre più spesso avveniva il contrario.

Neville fece un sorriso a mezza bocca e si puntellò su un gomito. Sembrava che stesse per parlare, ma per un tempo non definito si limitò a boccheggiare con un'aria davvero stupida.

Allora Blaise domandò: "Che ti prende, Paciock?"

"Io... devo chiederti una cosa", bofonchiò Neville, con riluttanza.

"Sarebbe?", chiese Blaise, inarcando le sopracciglia scure. Paciock non era mai stato molto eloquente, ma in quel momento si stava comportando come una ragazzina pudica.

"Vuoi... Vuoi venire a vivere con me a Hogwarts?"

Blaise spalancò gli occhi color Terra di Siena*. Poi tra gli sghignazzi, disse: "Spero che tu stia scherzando, Paciock."


L'espressione ferita sul viso di Neville gli suggerì che, tutt'altro, era piuttosto serio.

Allora Blaise cessò di ridere e divenne serafico.
"Paciock, sapevo che presto saresti partito per Hogwarts e non mi pare di averti fatto capire che volevo venire con te."

"Ma noi... io ho solo pensato..."

"Tu non dovresti pensare mai, Paciock. Non sei fatto per pensare. Tu sei fatto per stare sotto di me e basta."

Neville assunse un espressione arrabbiata e si alzò di scatto dal letto, senza curarsi di prendersi la coperta per coprire la sua nudità. Poi si voltò e cominciò a dirigersi alla sedia sulla quale giacevano accatastati disordinatamente i suoi vestiti.

Blaise roteò gli occhi, infastidito dal comportamento da Drama Queen di Neville. Allora anche lui, a malincuore, lasciò il soffice materasso e si approssimò a Neville. Quindi premette il petto contro schiena del compagno e lo abbracciò da dietro. Entrambi alzarono gli occhi sullo specchio che stava davanti a loro e vi scorsero due bei giovani avvinghiati. Erano molto diversi l'uno dall'altro e non solo nel colore della pelle. Uno aveva un espressione altezzosa ed autoritaria, mentre l'altro appariva triste e deluso. Ma erano belli insieme; belli come un dipinto.

Blaise accostò le proprie labbra all'orecchio destro di Neville. "Io voglio stare con te", vi soffiò.
Neville arrossì, ma non disse nulla.

"Ma non posso venire a vivere a Hogwarts. Io ho un lavoro e anche tu dovrai lavorare. E inoltre, non voglio vivere insieme a dei marmocchi ignoranti. Ma non illuderti: non ti libererai di me. Verrò a trovarti molto, molto spesso, dovessi anche comprarmi una macchina volante per raggiungerti."

Neville sorrise teneramente e voltò il viso così che potessero baciarsi.

Capiva Blaise: lui era come un animale selvatico e non lo si poteva relegare. Non voleva finire in gabbia. Perciò Neville l'avrebbe lasciato libero e, finché Blaise avesse voluto stare con lui, sarebbero stati bene. 

Blaise riuscì a convincerlo a tornare tra le coperte e passarono alcuni minuti in silenzio, l'uno tra le braccia dell'altro.

Poi Blaise disse: "Io... non ti ho fatto il regalo di compleanno."

Neville lo guardò e vide che pareva imbarazzato. Ma l'imbarazzo non era un espressione che Blaise sapeva portare bene.

"Ma io ho compiuto gli anni quasi due settimane fa."

"Lo so... Però non ti ho fatto il regalo."

"Non importa", replicò Neville. Ed era vero, non ci era rimasto male. D'altronde, gli bastava stare con Blaise; non aveva bisogno di ulteriori regali.

Blaise scosse le spalle. "In realtà, vorrei portarti in un posto oggi."

"Dove?", domandò Neville, incuriosito.

"Lo saprai quando saremo lì, Paciock."

A quel punto non discussero più, decidendo di dilettarsi in attività molto più piacevoli.


---




Neville sentì la familiare sensazione della Materializzazione congiunta. Blaise gli strinse forte la mano finché non poterono finalmente respirare ancora.

Neville strizzò gli occhi e la vista si focalizzò, così che finalmente poté capire dove Blaise l'aveva portato: un cimitero.

Neville alzò le sopracciglia mentre si voltava verso Blaise per dire: "Molto romantico". Blaise gli lasciò la mano e cominciò a camminare. 

Senza voltarsi, asserì: "Suppongo di no. E' il cimitero dove è sepolto mio padre, d'altronde".

Neville spalancò la bocca, allo stesso tempo esterrefatto ed imbarazzato. Rimase immobile con lo stomaco attorcigliato fino a quando la voce di Blaise lo raggiunse nuovamente: "Muoviti, Paciock. Non hai paura di perderti?"

Blaise tentava di mantenere un atteggiamento indifferente, ma Neville sapeva che indossava quella maschera solo quando si sentiva vulnerabile. Perciò frenò il suo spirito da Grifondoro e non accettò la provocazione.

Raggiunse il ragazzo e lo prese nuovamente per mano. E quella strinse la sua impercettibilmente.

Insieme camminarono tra i sentieri verdeggianti, superarono numerose tristi lapidi, fino a che non giunsero ad un pino e lì, alla sua ombra si ergeva una pietra con poche righe incise sopra. Solo quando furono davanti ad essa, Neville riuscì a leggerle chiaramente:

Kenneth Zabini

26 ottobre 1946 - 11 agosto 1982

Padre  e sposo esemplare. Ti compiangono i tuoi cari.

Neville respirò profondamente e lasciò che le parole gli venissero naturali. "Ti manca?"

Blaise alzò le spalle e replicò: "Non saprei. Ero molto piccolo quando è morto, perciò non mi ricordo com'era, né se gli volevo bene."

Neville si morse il labbro inferiore. Non riusciva a distogliere gli occhi da quella lapide.

"Come è morto?"

"Infarto."

Neville alzò le sopracciglia, perplesso.

"Ma aveva solo trentasei anni!" esclamò, voltandosi verso Blaise. Quest'ultimo non mosse ciglio, come se la morte di suo padre non lo toccasse affatto.

"E' quello che mi è stato detto."

Neville colse nelle sue parole un'amarezza ed una rassegnazione che lo sconvolsero. Era come se Blaise sapesse che gli avevano mentito, ma non potesse farci nulla.

Prese l'altro per le spalle e lo manipolò così che furono faccia a faccia.

"Vuoi dire che l'hanno ucciso?"

Blaise evitò il suo sguardo. "Non lo so", rispose, con voce flebile.

"Blaise. Blaise, guardami. Dimmelo. Possiamo andare a fondo di questa storia. Possiamo..."

Allora gli occhi scuri di Blaise lo fulminarono e Neville tacque immediatamente.

Blaise scosse il capo più volte e Neville pensò che fosse un gesto nervoso.

"No, Paciock. Noi non possiamo fare niente. Niente, d'accordo?"

"Ma..."

"Smettila. Lui è morto. E' morto tanti anni fa e io non me lo ricordo nemmeno."

Neville non riusciva a capire: Blaise lo sapeva, lui sapeva che gli avevano mentito riguardo alla morte di suo padre, eppure si rifiutava di indagare, di scoprire la verità.

"Blaise, non devi accettarlo. Non devi. Puoi... Puoi soffrire... Puoi piangere..."

Blaise fece una risata vuota. "Piangere?", chiese con voce sardonica. "E a che cosa servirebbe? Piangendo non si richiamano i morti dall'oltretomba, Paciock."

Neville abbassò il capo, deluso dall'amarezza delle parole di Zabini. Erano così diversi, e lo dimostravano ogni giorno di più. Poteva vederlo allo specchio, o nelle fotografie. Poteva percepirlo ogni volta che facevano l'amore, quando Blaise tratteneva i gemiti di piacere e lui invece gridava il nome del Serpeverde. Ed ora, Blaise stava riconfermando quanto fossero dissimili nel carattere.

Blaise parlò, costringendolo a cadere dalle nuvole. "Io l'ho accettato, Neville. Fallo anche tu. Ti ho portato qui perché visito mio padre, ogni anno, oggi, l'undici agosto. E ogni volta, ci vengo da solo. Ma quest'anno, ho pensato che non c'era bisogno che venissi da solo. Che potevi farmi compagnia."

Mentre diceva tutto ciò, l'espressione di Blaise era così tenera, così vulnerabile, che Neville non poté trattenersi dal sorridere.

Allora le loro labbra si incontrarono e fu una dolce aggressione. Fu un continuo lambirsi a vicenda. E presto le loro lingue si accarezzarono l'un l'altra, con passione. Poi Neville si staccò da Blaise, strappandogli un ultimo bacio, e disse: "Non c'è più bisogno che tu faccia le cose da solo. Possiamo fare tutto quello che vuoi, insieme."



---


Neville si asciugò il sudore dalla fronte con la manica della maglia e sospirò, esausto. Quella mattina si era svegliato tardi e quindi aveva dovuto preparare i bagagli in fretta e furia. Ovviamente, la magia spesso facilitava le cose, ma Neville aveva comunque dovuto più volte salire e scendere le scale per controllare di aver preso tutto. Avrebbe tanto voluto riavere la Ricordella che la Nonna gli aveva regalato al suo primo anno ad Hogwarts, ma quando aveva quindici anni l'aveva persa e non l'aveva mai più ritrovata.

Proprio mentre pensava alla sua piccola sfera di vetro, suonò il campanello. Corse alla porta d'ingresso e, quando la aprì, vi trovò Blaise che sfoggiava il suo sorriso migliore.

"Ciao!" disse Neville, sorpreso. Non si era aspettato che Blaise venisse a trovarlo proprio oggi.
"Ti sei dimenticato una cosa!" esclamò Blaise, sorridendo beffardo.

Neville si portò le mani ai capelli, disperato.

"NO! Cosa?!"
"Il biglietto del treno di Hogwarts."

Neville lo guardò come se gli fossero spuntate delle orecchie da asino. "Ma... che stai dicendo?"

"Il biglietto, Paciock. Il. Biglietto."

Blaise aveva un espressione sogghignante.

"Blaise, non serve il biglietto per l'Espresso di Hogwarts. Non è mai servito a nessuno."

Neville non capiva. Che cosa si era fumato Zabini?

Blaise gli rubò un bacio e poi disse: "Ti dico che non hai preso il biglietto. Perciò dovrò portarti io a Hogwarts. Mi capisci, Paciock? Comprendi quello che ti sto dicendo?"

E allora Neville comprese. Capì che Blaise aveva voglia di accompagnarlo, ma non voleva ammetterlo. E pensò che era così dolce, così tremendamente adorabile quel comportamento da Serpeverde che, se avessero avuto tempo, si sarebbe spogliato e avrebbe permesso a Blaise di prenderlo lì, sulla soglia di casa, senza nemmeno lubrificarlo. Ma, purtroppo, il tempo era un gran bastardo, e Neville, ora, non poteva proprio fare quello che avrebbe voluto fare. Perciò, a malincuore, disse: "Sono proprio sbadato. Per fortuna, ci sei tu, Blaise."

Il Serpeverde sorrise e, con un colpo di bacchetta, fece levitare tutti i bagagli di Neville fuori dalla casa. Poi prese il compagno per mano e lo guidò fino al retro. E lì, la mascella di Neville cadde a terra.

Non poteva crederci. Non poteva.



---




"Sì, Blaise, ti prego. Più veloce." sussurrò Neville.
Blaise ghignò e cominciò a spingere forte e con rapido ritmo e, ben presto, venne dentro Neville. Allora prese il pene del Grifondoro tra le mani e cominciò ad accarezzarlo finché anche Neville culminò.

Allora, i due ragazzi si stesero sui sedili, lasciandosi cullare dal lieve ondeggiare della Limousine.

Poi, dopo alcuni minuti, Blaise ruppe il silenzio: "Molto meglio del treno, eh?"
"Decisamente", disse Neville, sorridendo.

I ragazzi continuarono ad accarezzarsi teneramente, ma di nuovo, il silenzio fu interrotto dalla voce di Neville.
"Non posso crederci che stiamo volando dentro ad una Limousine."
"Solo il meglio per il mio ragazzo", replicò Blaise, con un'espressione soddisfatta.

E Neville non avrebbe mai capito quel viso, quegli occhi.

Ma d'altronde, non aveva bisogno di capirli.

Gli bastava ammirarli.




Perché quando hai un ragazzo Serpeverde, nulla è prevedibile.

Men che meno, il fatto che te ne innamorerai.


-fin




*http://it.wikipedia.org/wiki/Terra_di_Siena

SPAZIO AUTRICE: 

Seconda classificata al Harry Potter Slash contest di MarchesaVanzetta

I giudizi saranno pubblicati in un secondo momento

Questa è stata in assoluto la prima vera slash che ho scritto...e mi è davvero piaciuto molto scriverla. Spero che vi sia piaciuta.

Baci,

pikkola prongs.

   
 
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