Shane sedeva al
tavolo in cucina, sorseggiava un caffè mentre la sua mente vagava altrove, era
stanca, non aveva chiuso occhio per tutta la notte, e ora ne pagava le
conseguenze:
“buon giorno!” San
entrò nella stanza con un sorriso raggiante che la mise di buon umore, anche se
per poco, era bella, terribilmente bella:
“buon giorno!”
rispose Shane con la voce piatta:
“se vuoi del caffè è già pronto! È bollente però!” San seguendo le indicazioni
di Shane si prese una tazza e si versò il caffè fumante, si sedette al tavolo
con le gambe incrociate sulla sedia, si mise ad osservare il volto pallido e
stravolto della dj:
“non stai bene?” si
preoccupò la latina, Shane alzò una mano con non curanza:
“no, no, sto bene!
È solo che non ho dormito!”
“come mai?”
“ho….dovuto
lavorare tutta la notte, avevo del lavoro arretrato! Tu? Hai dormito bene
spero!” San sorrise:
“ho dormito
benissimo!” Shane finì di bere il suo caffè, poi andò in soggiorno a vestirsi,
si mise una paio di pantaloni neri, una camicia bianca e un gilè nero, si
raccolse i capelli nella solita piccola coda e fu pronta, San fu altrettanto
veloce a cambiarsi, aveva preso dei vestiti di Shane, un paio di jeans
strappati una canotta nera con le spalle larghe e uno scalda cuore. Le due
ragazza salirono in auto e si diressero a scuola; arrivate davanti all’imponente
ingresso della scuola si separarono avendo lezioni differenti.
Kurt salutò Shane
con un sorriso enorme:
“come stai?”
“bene Kurt e tu?”
“sto benissimo, mi
piace essere tornato!” Shane diede una piccola pacca alla spalla del ragazzo:
“ne sono davvero felice!” Dave si avvicinò a loro due:
“hei finocchio,
tutto bene?” disse con disprezzo, in quel momento qualcosa di inaspettato
successe, il giocatore lancio una granita in faccia alla dj:
“ho mio dio! Cavoli
non ti ho proprio visto!” disse il ragazzo ridendo a gran voce, Shane rimase
calma, se leccò dalle labbra la granita gelata:
“mmmmm buona…. Alla
fragola! Dave hai azzeccato il mio gusto preferito!” Brittany si era avvicinata
alla ragazza, gentilmente ripulì i suo capelli, lasciandola senza parole, Sue
arrivò alle spalle del giocatore, gli posò una mano sulla spalla:
“Karofsky ho ancora
il potere per sbatterti fuori, se non lascerai in pace porcellana!”il ragazzo
divenne pallido in voltò, si scusò e se ne andò a gambe levate, i tre ragazzi
scoppiarono a ridere, Sue si mise a fissare intensamente la dj, le lanciò una
salvietta, la ragazza continuando a ridere lo afferrò, lasciando senza parole
Sue, deve entrare nella mia rosa pensò
Sue sorridendo maligna:
“ottima presa! Seguimi!”
Shane rimase perplessa, salutò Brit e Kurt e seguì la Sylvester nel suo
ufficio.
Si asciugò i
capelli bagnati, per fortuna i vestiti erano puliti, Sue la fece accomodare, la
dj rimase in silenzio in attesa:
“hai dell’ottimo
potenziale! Che in quel Glee Club è sprecato!” disse con tono dispregiativo:
“unisciti a me! E diventerai
la numero uno!” Shane fece finta di pensarci:
“lei mi offre di diventare
la numero uno!” Sue pensava di aver già vinto, e si complimento con se stessa:
“le tue capacità,
la tua voce, con la mia intelligenza e arguzia, saremo inarrestabili! Io ti
offro il successo! Quello che il Glee non può offrirti! Io te lo dono su un
piatto d’argento Shane!” la ragazza si alzò asciugandosi ancora i capelli:
“la devo
ringraziare per questa offerta! Ma sono cose che ho già! E non mi interessano, perché
non sono così utili, o gratificanti come un’amicizia, o il divertirsi insieme!”
“te ne pentirai
Shane! È meglio non avermi come nemica!” Shane se ne stava per andare quando
sentì quell’ultima frase, pronunciata con tono di sfida, si fermò, voltò appena
la testa, osservando la scrivania dove stava Sue da sopra una spalla:
“adoro avere dei
nemici, rende il gioco più divertente signora Sylvester!” poi se ne andò
lasciando la choc con un palmo di naso.
Santana cercava
Shane aveva sentito da Brit che aveva seguito Sue, e aveva paura che quel
demonio potesse portarle via da lei, si muoveva veloce tra i corridoi deserti,
girò un angolo a la vide con la coda dell’occhio entrare nel bagno, la seguì,
quando fu dentro, Shane era piegata davanti all’lavandino con la testa sotto l’acqua
fredda, con uno scatto della testa si rialzò, riempiendo il piccolo vetro di
una miriade di gocce, si sfregò i capelli asciugandoli:
“come mai eri con
la Sylvester?” disse arrabbiata San, Shane si girò e le andò in contro, la
osservò con tenerezza:
“voleva solo propormi
di unirmi nella sua rosa di campioni!” le rispose la dj, San le si avvicinò:
“e tu cosa hai
risposto?” disse un po’ titubante:
“che non intendo
farne parte!” San abbracciò Shane, era felice che non avesse accettato:
“pensavi che avrei lasciato
il Glee Club?” la latina si allontanò di poco, in modo da poter vedere il volto
di Shane, e annuì, la dj vedendola così preoccupata e con quello sguardo
tenero, le scompigliò i capelli scherzosamente:
“come potrei
abbandonare la mia stronza preferita!” San le scocco un fugace bacio sulle
labbra ancora un po’ bagniate dall’acqua:
“ci vediamo in
classe!” poi se ne andò, lasciando la cantante da sola con i suoi pensieri.
“ciao Quinn!” disse
Sam un po’ titubante:
“ciao Sem! tutto
bene?” chiese allegra la bionda:
“va molto bene! E tu?”
“benissimo grazie! Come
mai non sei in giro con Santana?” il volto di Sam divenne per un attimo scuro,
poi tornò subito sereno:
“ormai non stiamo
più insieme!” Quinn era senza parole, non lo sapeva, aveva notato in distacco
tra i due ma non pensava ad una rottura:
“come mai? Se posso!”
chiese curiosa:
“ha detto che non
voleva farmi soffrire, che no voleva usarmi! E che mi lasciava anche perché sa
che non ero innamorato di lei, ma stavo con lei solo per interesse! È stata
molto gentile! Strano da dire!” Sam si grattò la testa in imbarazzo, gli occhi
di Quinn lo soggiogavano:
“Santana avrebbe
detto tutto ciò?!” chiese incredula la bionda:
“già sembra strano
a dirlo, ma è andata proprio così!” Quinn era davvero confusa, conosceva
Santana, e non si aspettava una cosa del genere, la cosa le puzzava, doveva
essere successo qualcosa, si preoccupò, salutò a suo malincuore Sam e se ne
andò, era sovra pensiero per quello che il biondo le aveva raccontato, dove
chiarire con San.
Finalmente arrivò l’ora
al Glee Club, San si sedette accanto a Shane, Will entrò cin il volto tirato e
stanco:
“ragazzi dobbiamo
parlare! È una cosa molto seria!” il suo volto era corrugato i ragazzi si
fecero attenti e seri:
“ho notato un paio
di cose che non mi sono tanto piaciute oggi di voi!” tutti iniziarono a
fissarsi non capendo niente, Will indicò Tina:
“perché ti sei
messa delle lenti azzurre? I tuoi occhi sono bellissimi come sono!” Tina fu
colpa da un rossore improvviso al volto, si guardò in torno cercando di trovare
le parole giuste, poi Will passò il suo dito su Rachel:
“perché stai
guardando quella stupida rivista di plastiche facciali” Rachel non rimase in
silenzio come aveva fatto Tina:
“ho il setto
deviato, e il mio naso…..è troppo grande…..perciò con una piccola plastica
avrei potuto sistemare il mio setto e rendere più bello il mio naso! In più renderebbe
migliore la mia voce! E questo permetterebbe di avere più possibilità per le
nazionali!” disse tutta soddisfatta la ragazza:
“ragazzi, non
dovete cambiare quello che siete! Siete delle persone fantastiche così come
siete! Perché siete unicamente voi!” San si intromise nel discorso:
“io penso che se
delle cose non ci piacciono dobbiamo cambiarle!” disse con tono deciso e
pacato:
“ragazzi basta!”
Will si mise a riflettere un attimo:
“ho un compito per
voi!.... voglio che guardiate dentro di voi, che cerchiate quello che non vi piace
di voi stessi, o quello che vi rende diversi dagli altri! E che lo scriviate su
una maglia! E insieme faremo una canzone di…..Gaga!” i ragazzi scoppiarono in
un fragoroso applauso:
“faremo Born This
Way!” l’urlo dei ragazzi divenne ancor più intenso. Le lezione continuò un po’
a rilento, tutti erano in fermento per la scelta della canzone, e anche per il
fatto che dovevano mostrare al mondo quello che non gradivano di se stessi, e
la cosa non era molto facile. Finalmente la lezione finì, San si avvicinò all’orecchio
di Shane:
“andiamo ancora all’acquario?”
chiese tutta pimpante, Shane distolse lo sguardo da lei, non voleva farla
soffrire:
“oggi ho del lavoro
da fare, non posso proprio Santana!” poi se ne andò lasciando la latina
imbambolata, vedendo quella scena Quinn non perse l’occasione per avvicinarsi a
lei e la prese per mano, San stizzita e furente con la bionda, si fermò di
colpo:
“che diavolo fai
ragazza madre!” quella frase fu come una doccia fredda per Quinn, ma ricordava
ancora le parole che Sam le aveva detto, e ricordava anche la faccia delusa
quando Shane se ne era andata:
“voglio parlarti
Zia Tana!” la mora a sentir pronunciare quel nomignolo le si strinse il cuore,
era tanto che la bionda Quinn non la chiamava così, si calmò:
“dimmi Quinn! Ti ascolto…..ma
prima sono io che dovrei parlare con te!” Quinn ne fu sorpresa, che San stesse
cambiando?:
“sono stata davvero
una stronza con te! Davvero stronza non ho fatto altro che intralciare i tuoi
piani, ti ho rovinato l’esistenza! Non pensando a quanto tu stessi soffrendo! E
mi dispiace perché io e tè eravamo ottime amiche! Mi dispiace Quinn!” la bionda
rimase senza parole, le prese una mano e a condusse fuori, verso la sua auto:
“questo non è il
posto adatto per parlare! Andiamo a casa mia tanto mi mamma non c’è! Dobbiamo assolutamente
parlare!”
“grazie Quinn! Davvero
grazie!”
Shane si fermò
davanti al gabbiotto di Jimmy, il custode uscì curioso, si guardò in torno:
“sei da sola?”
chiese curioso
“si, oggi ci sono
solo io! Avevo bisogno di pensare!” Jimmy le strinse la mano accompagnandola
all’interno della struttura:
“volevo dirtelo l’altro
giorno, ma c’era quella splendida ragazza perciò non ho osato! Mi dispiace
molto per Crystal! So quanto era importante per te!”
“non ti
preoccupare, ora sto bene!” Jimmy sorrise sconsolato:
“non è vero che
stai bene! Altrimenti quella graziosa ragazza sarebbe qui con te! Ma io non la
vedo!”
“non so quello che
sto facendo con Santana! Per questo motivo avevo bisogno di stare un po’ da
sola!”
“sei stata anche
fin troppo da sola Shane! Non sei più tu piccola mia!” poi la lasciò andare da
sola.
Shane si fermò
davanti alla sua vasca preferita, quella degli squali, osservava il lento
movimento delle code, osservava i movimenti sinuosi degli squali, si voltò,
appoggiò la schiena contro il vetro e si mise a scivolare fino a toccare il
pavimento, nascose il volto tra le ginocchia:
“chi ti ha trafitto
il cuore?” era la voce di una ragazza, una ragazza che Shane conosceva fin
troppo bene, sollevò la testa:
“cosa stai dicendo
Silvia?” le chiese Shane con gli occhi umidi, la ragazza era bellissima, occhi
chiari con capelli scuri e lunghi, alta, fisico atletico, pelle chiara, si
sedette accanto a lei:
“tu adori vedere
questi animali! Ti dovevo trascinare via di peso, perché non facevi altro che
stare qui e fissarla imbambolata! E ora guardati!” le disse indicandola:
“le dai le spalle,
e nascondi il volto! Una ragazza devi averti trafitto il cuore! Nn ci sono
altre spiegazioni!” Silvia aveva sempre ragione, riousciva sempre a capirla al
volo, le parole con loro non erano ma servite:
“come fai a sapere
sempre tutto di me!” disse facendo finta
di essere arrabbiata:
“perché sono stata
la prima per te! E questo conta molto Shane!” già lei era stata la prima, la
prima ragazza che avesse mai amato, avevano tre anni di differenza, quando Shane
si era innamorata di lei, aveva 15 anni, era stato un colpo di fulmine, una
cosa che non era stata in grado di capire, ma qualcosa che le dava la forza di
fare tutto:
“hai ragione
Silvia! La prima!” lo disse con nostalgia, come se qui tempi passati fossero
tornati e lei non potesse raggiungerli, come una sorte di scherzo della sua
mente:
“mi ricordo ancora
quanto eri testarda! Volevi una cosa e finché non la raggiungevi non ti
fermami! Amavo quella tua caratteristica e l’amo ancora!” Shane sorrise, ma
dentro di se percepiva l’amaro:
“so di Crystal! E mi
dispiace Shane! Posso immaginare quanto tu stia male!”
“no non puoi
saperlo! Nessuno di voi, può saperlo!” Shane era furente era stufa di sentirsi
dire sempre le stesse cose, era davvero stufa:
“so cosa vuol dire
dover lasciare qualcuno che si ama!” Shane si alzò in piedi, tratteneva le
lacrime a stento:
“Shane non fare
così! Io ti capisco benissimo!”
“no tu non capisci!” Shane tirò un pugno al muro, era davvero
fuori controllo, non ne poteva più, le nocche le facevano male, ma le faceva
più male il cuore:
“nessuno di voi sa
quello che sto passando! Ho tenuto in braccio la persona che amavo, e ho visto
la vita lasciare le sue mani! È morta tra le mia braccia! E io non ho potuto
fare nulla!” Shane stava gridando senza neanche accorgersene, Silvia le si
avvicinò, le prese la mano:
“quando tu sei
stata chiamata per un contratto discografico, ricordi che non volevi partire!”
Shane annuì soltanto si ricordava bene quel giorno:
“io ti avevo detto
che eri una pazza a non accettare! Ma ti ricordi cosa mi hai risposto?”
“si…..ti avevo
detto che dopo tanto ero riuscita a farmi amare da te, a stare con te, e che
niente al mondo poteva ripagarmi di ciò che aveva ottenuto! E che quel
contratto poteva anche andare a quel paese, io volevo te! Ma poi tu mi hai
lasciato! Perciò sono partita!” disse con le lacrime che le riempivano gli
occhi:
“io non ti ho
lasciato perché non ti amavo più! Ti ho lasciato perché ti amavo troppo! Per conquistarmi
hai scritto la tua prima canzone, è stato quello a farmi innamorare di te
Shane! La tua voce, le tue parole! Mi hanno fatto capire il talento che possedevi,
non potevo fartelo sprecare! Non potevo!.....Perciò inventai una scusa banale
per lasciarti! Soni stata malissimo! Ma vedere quanto sei diventata forte,
vedere il tuo talento sfruttato al meglio! È stato davvero bello!” Silvia
strinse forte Shane, sentiva che quella fiammella nel petto batteva ancora per
lei, e mai si sarebbe spenta:
“raccontami cosa
succede!” Shane per un primo momento rimase in silenzio, tra quelle braccia che
tante volte l’avevano stretta, poi iniziò a raccontare tutto, per filo e per
segno.
Quinn e San
sedevano sul divano di casa della bionda, San era in evidente imbarazzo:
“ti va di
raccontarmi tutto, o ti devo strappare le cose di bocca Zia Tama?!” San
sorrise, poi con una decisione ce mai si sarebbe aspettata iniziò a raccontare
tutto, aveva bisogno di liberarsi, Quinn dapprima fu sorpresa, poi iniziò a
capire certi gesti, certi comportamenti che San aveva con la ingenua Brit, ora
tutto le era chiaro:
“San non pensavo
che dentro di portassi tutto questo! Mi dispiace di non averlo capito!”
“non ti devi
scusare con me! Parli con la persona che ti ha reso la vinta un inferno!” disse
San sorridendo e stringendo la mano dell’altra:
“ma spero di
rimediare!” disse San, mentre una piccola lacrima le segnava il volto:
“ora tutto tornerà
come prima tra noi! Per troppo tempo ci siamo fatte la guerra! È ora di
smetterla!”
“sono d’accordo con
te reginetta!” disse in tono scherzoso la mora; le due passarono il resto del
pomeriggio a chiacchierare, ridere e ricordare i vecchi tempi, che presto
sarebbero tornati
Angolo autrice
Questo è solo un
capitolo di passaggio, prima del grande evento della canzone di Gaga BTW! Di questo
capitolo non sono particolarmente soddisfatta, spero possa piacere a tutti!!.
Ovviamente grazie a
chi legge e chi recensisce! Alla prossima!