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Autore: ivi87    04/05/2011    4 recensioni
Dopo la conclusione della serie Harm è a Londra senza Mac e con l'aiuto di Booth e Bones risolverà l'ennesimo caso e forse anche i suoi problemi d'amore...
Genere: Comico, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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# 4 – Booth&Bones

Ci stringiamo le mani, imbarazzati. Loro soprattutto, io sono divertito. E con un’occhiata capisco che due così difficilmente sarebbero mai potuti andare d’accordo con i miei ufficiali ghiaccioli.

Lui sembra volermi dire qualcosa. Poi ci ripensa e comincia a scendere gli scalini, seguito a ruota dalla dottoressa Brennan. In strada però si volta.

“Mi dispiace per prima, Capitano, non volevamo mancare di rispetto ai suoi uomini” dice sostenendo il mio sguardo. E non so perché ma già mi piace. Sento che è una persona di cui ci si può fidare.

“Non si preoccupi, anche loro anno avuto a che ridire su di voi” mi limito a dire. Capisco che anche loro avranno ricevuto parecchie pressioni per far sì che questa collaborazione produca i suoi frutti.

Camminiamo per qualche metro dirigendoci alla vettura dell’agente Booth e nel frattempo mi spiegano il motivo del loro ritardo. La dottoressa Brennan ha tenuto, in una libreria, la presentazione del suo ultimo libro e la cosa si è protratta più del dovuto. Una lampadina mi si accende in testa. Come ho fatto a non ricordarmene?

“Ma certo, ne ho letto uno, sa? La ragazzina che avevo in tutela a Washington me l’ha praticamente imposto!” L’agente Booth intanto apre la macchina e io salgo dietro.

La dottoressa Brennan dal posto accanto al guidatore si volta indietro e mi chiede se mi è piaciuto. Ecco, speravo non me lo chiedesse. Potevo starmene zitto…

“Ehm.. veramente non l’ho mai finito..” ammetto. Lo sguardo di lei si aggrotta appena. Ora anche l’agente Booth mi fissa. Cavoli…

“Ma solo perché sono dovuto partire per un’indagine e nella fretta ho dimenticato di portarlo con me. Quando sono tornato Mattie se l’era già ripreso” mi affretto a dire giustificandomi. Loro si guardano un attimo e sembrano accettare la mia spiegazione.

Io intanto, tiro un sospiro di sollievo. Come dire a un cuoco che ti fa schifo la sua cucina. Bravo Rabb! E’ così che si mantengono buoni i rapporti!

Lentamente usciamo dal parcheggio e ci immettiamo in strada. Vedo la dottoressa aggrapparsi saldamente all’auto. Lui le getta uno sguardo di…rimprovero? Ma che succede? Perché si tiene come se stesse per volare fuori dall’auto?

Una frenata brusca mi fa piombare praticamente davanti con loro…

“Mi dispiace Capitano, ci sto ancora prendendo la mano..” dice Booth ripartendo cautamente.

“Da quanto lavora qui capitano?” mi chiede lei. Non capisco il nesso, ma le rispondo ugualmente “Otto mesi, circa”

“Non ti sembra il caso di far guidare lui?” dice a bassa voce al suo collega.

“No, Bones, me la cavo benissimo!” replica lui sussurrando come lei.

Come possono credere che io non li senta?

“Si, ho visto, quasi ci ammazziamo!”

“Non è vero! E poi ci vuole solo un po’ di pratica”

“Non a mie spese però..”

Tossisco attirando l’attenzione. Credo sia meglio chiarire subito la questione.

Fermi ad un semaforo rosso, i due si voltano verso di me, proprio come poco fa.

“L’unica volta che ho guidato a destra ero in Australia e ho preso una rotonda al contrario, causando non pochi danni” Booth guarda la dottoressa sorridendo. Della serie ‘c’è chi è messo peggio di me’. Lei alza gli occhi al cielo e si rintana nel sedile.

Mentre ci dirigiamo a Warmwood Scrubs non posso non pensare a Benton e che forse in realtà non è del tutto privo di tatto.

Strani? Strani è dire poco.

 

Siamo appena usciti dalla prigione. Il nostro colloquio con Pierce non ha portato a niente. Booth e la Brennan lo avevano già incontrato, con Benton e Johns, e mi hanno confermato che si comportò così anche allora.

Quello che ho visto mi ha spiazzato. Un uomo totalmente terrorizzato che non riusciva a guardarmi nemmeno negli occhi. Ha tenuto lo sguardo basso, fisso sul tavolo, tutto il tempo. Booth ha tenuto una linea morbida. Gli ha fatto presente che tacere non ci aiuterà nelle indagini e che se vuole tornarsene a casa è necessaria la sua massima collaborazione. Ma Pierce si teneva le mani strette contro la testa come a proteggersi e continuava a dondolarsi avanti e indietro, rannicchiato, sulla sedia.

Non abbiamo ritenuto il caso di mostrargli le foto della vittima. Ma presto dovremmo farlo, anche solo per smuoverlo. Sono rimasto da solo con lui per cercare di tranquillizzarlo e impostare una linea di difesa. Spero proprio di non essere costretto a usare l’infermità mentale.

Risaliamo in macchina e questa volta mi aggrappo anche io. Ma sembra andare un pochino meglio, frenate brusche a parte. Torniamo al Metropolitan perché la dottoressa possa esaminare nuovamente il corpo. A quanto ho capito le hanno prestato una sala e delle apparecchiature.

In prigione ho visto l’agente Booth interrogare una guardia e gliene chiedo il motivo.

“Mi chiedevo se avesse fatto così per tutto il tempo, la guardia ha confermato che non dorme da quando è arrivato e non fa che tremare” mi risponde lui serio e concentrato sulla strada.

Registro l’informazione e, purtroppo, non riesco ad impedirmi di formulare un pensiero poco edificante per Pierce.

“Commettere un omicidio può averlo ridotto in quello stato..” ipotizza Booth, praticamente parlando al mio posto.

“Pensavo la stessa cosa. Non sono un medico, ma ho già sentito di casi del genere” rispondo. Booth volge il suo sguardo verso la dottoressa “Bones?”

Bones? Mi sono perso qualcosa?

Poi ricordo che gliel’ho sentito dire già un paio di volte ma senza darci troppo peso. Parlavano tra loro, ma adesso l’ha chiamata così di fronte a me. Dovrei forse chiedere spiegazioni?

“Un soggetto posto in condizione di stress improvviso e/o intenso può subire una grave alterazione delle proprie facoltà mentali ma questo non..”

“Uccidere una persona causa indubbiamente una condizione di stress intensa” ne deduce Booth

“Si, ma..” tenta di replicare lei

“ Il tenente Pierce potrebbe avere aggredito la vittima in preda ad un litigio e, una volta accortosi di quello che stava facendo, è entrato in stato di shock…” ipotizza Booth

“Ci risiamo..” sbuffa la Brennan

“E’ un’ipotesi realistica, purtroppo” affermo io “ma non conclusiva, agente Booth. Non lo dico solo in rappresentanza del mio cliente, mi creda. Non ci sono prove contro Pierce oltre al fatto che è stato beccato sulla scena del crimine”

Lei si volta versa di me, con il viso illuminato.

Che avrò mai detto di tanto speciale?

“Hai sentito? Le prove, Booth, I fatti, è solo questo che conta!” gli dice con enfasi.

Mi da l’impressione di essere un tema ricorrente tra loro.

Lui la guarda in tralice “Lo so Bones, non tralasceremo niente, la verità sarà rivelata, come piace a te, ma io devo fare ipotesi e usare..”

“non dire…”

“l’istinto!” dicono insieme mentre io dietro, non posso che sorridere.

“Odio quando lo dici, anche se hai ragione” dice lei, addolcendo il tono.

Ah, Mac, in quanto a battibecchi ci assomigliano di sicuro!

 

“Come fa a dire che si tratta di una donna?”

Siamo nel laboratorio del Metropolitan Police Service. A quanto pare Scotland Yard si è data parecchio da fare per esaudire le richieste della dottoressa Brennan. Due enormi display sono posti di fronte al tavolo dove è stata sistemata la vittima. Beh quello che ne rimane… avevo già visto dei cadaveri, un paio pure in un obitorio, ma mai una cosa del genere. Brandelli di carne penzolano ancora dalle ossa, è agghiacciante per me.

La dottoressa invece mi sembra completamente a suo agio. Immagino sia abituata, forse anche a scenari peggiori di questo. Maneggia con cura e delicatezza le ossa e mi spiega quello che è riuscita a scoprire ieri, quando ha eseguito un primo esame delle ossa, in presenza di Benton e Johns.

“Dalle dimensioni dell’osso pelvico, Capitano. E’ più piccolo rispetto alle dimensioni che avrebbe se la vittima fosse un uomo.”

Me ne sto in disparte. La dottoressa gira continuamente in torno al tavolo citando valori mai sentiti in vita mia. Mi consola il fatto che nemmeno il suo partner ci capisce niente di quei paroloni, ma non la disturba. Interagisce con un ragazzo, nel display, che traduce ogni parola della dottoressa rendendola comprensibile anche a noi due.

Mi avvicino a Booth cercando di guardare il meno possibile il tavolo.

La dottoressa non sembra contenta e lui se ne accorge “Lo so che non è bravo come Zack ma dovrai pur scegliere un altro assistente” le dice piano.

Mi volto a guardare lo schermo e il ragazzo non c’è più. Al suo posto c’è un uomo con i capelli corti e rossicci dall’aria simpatica che tenta di richiamare la nostra attenzione.

“Cos’hai trovato Jack?” chiede la Brennan

“Dai campioni che mi avete inviato ho trovato un’enorme quantità di peli” dice mostrandoci un piccolo vasetto.

“Peli umani?” chiedo, ipotizzando uno stupro

“Peli di razza canina, dalla quantità e dai diversi tipi di follicoli, direi che erano tre Dobermann veramente inferociti”

Decisamente non si tratta di stupro.

“Dobermann? Sei sicuro?” chiede la dottoressa

“Ti stupisci? Ne bastava uno per ridurla in quello stato, figuriamoci tre” le risponde Booth

“I dobermann sono cani assolutamente pacifici e socievoli. Molto affettuosi, attenti e coraggiosi” gli dice continuando a sistemare le ossa.

Già, spesso è l’uomo ad incattivirli e aizzarli contro le persone.

Un’ipotesi da tenere in considerazione…

Riflettendo non mi accorgo di stare fissando il tavolo da lavoro e stranamente, non mi sento male. Ho lo stomaco più forte di quel che credevo..

Non sono un esperto ma manca di sicuro qualcosa a questo scheletro.

“Dov’è finita la testa?” chiedo sorpreso. Ricordo perfettamente che nelle foto scattate sulla scena del crimine, la testa c’era, eccome!

“Ho spedito il teschio al mio laboratorio a Washington. In questo modo potremmo avere una ricostruzione molto fedele del volto. Jack, chiamami Angela, e fammi sapere se trovi insetti o spore”

Guardo molto sorpreso l’agente Booth.

Che ce ne facciamo di insetti e spore?

“Jack adora infilare le mani nella terra e sezionare larve” dice scherzando verso di me

“Amico, la mia è un’arte che non puoi capire” gli risponde l’uomo dallo schermo

La dottoressa li riporta alla serietà.

“Il dottor. Hodgins è il migliore entomologo forense esperto in spore, minerali e particolati. Grazie alla presenza di insetti e larve, sui resti umani, sarà in grado di stimare l’ora del decesso della nostra vittima” mi spiega paziente

“Esatto, baby!” dice il dottor. Hodgins alla Brennan. Lei gli regala un’occhiataccia e subito lui si ricompone “ehm..si, vado a chiamare Angela..” sparendo dalla nostra visuale.

Wow credevo fosse solo roba da film e invece si può fare davvero!

Fermi un attimo, ricapitoliamo.

Noi siamo a Londra con il corpo.

La testa è a Washington con il team della dottoressa.

Sono un tantino sconcertato. Le parti di questo corpo, già abbastanza dilaniato direi, sono addirittura in due continenti diversi?

Lo credo bene che Benton e Johns avessero avuto a che ridire. Non ho mai sentito una cosa del genere.

I miei due colleghi però, si comportano come se per loro la cosa fosse normale. Come se gli fosse capitato già altre volte. Beh, a me no però.

“E’ una cosa che fate spesso?” la dottoressa nemmeno si volta, impegnata nell’osservare lo scheletro.

“Cosa, Capitano?” mi chiede curioso Booth

“Separare il teschio, dal resto del corpo. Spedirlo per posta in un altro continente..” chiedo sicuro di me. Sicurezza che svanisce non appena lei si volta e mi trapassa da parte a parte con i suoi occhi di ghiaccio.

“Non volevo assolutamente offenderla dottoressa, so che lei è la migliore nel suo campo.  

N- Non intendevo giudicare la sua competenza..” mi affretto a scusarmi balbettando

“Bones, lascia, ci penso io” le dice Booth mettendole una mano sulla spalla “Non si preoccupi Capitano, le assicuro che è una procedura che usiamo di frequente e che non danneggia in nessun modo il teschio” ridacchia “Bones non lo permetterebbe mai! Inoltre abbiamo avuto l’autorizzazione dallo Yard..”

Capisco che sanno quello che fanno! Ok, mi fido.

Si, sento che posso stare tranquillo. Anche perché non posso fare altrimenti…

Mai fare arrabbiare la dottoressa Brennan. Devo appuntarmelo da qualche parte..

“Le mie scuse dottoressa Brennan” dico avvicinandomi a lei “Non sono solito a definirmi un novellino, ma direi che in questo campo lo sono!” sfodero il mio sorriso migliore. Mac cedeva sempre, quando litigavamo.

Mi fissa un attimo, poi abbozza anche lei un sorriso “Scuse accettate” mi dice.

“Wow, mi avete commossa!” dice una donna dai lunghi capelli neri, nel display.

“Angela…” dice la Brennan voltandosi

“Ehy, hai sentito Booth come ti ha difesa!” le dice gongolando

Booth sorride lusingato “Nessuno può offendere Bones in mia presenza!” esclama inforcando gli occhiali da sole in perfetto stile agente segreto.

La stanno prendendo in giro?

“Possiamo smetterla e concentrarci sul caso?” li riprende, appunto, lei.

“L’Angelator ha un volto per noi?” chiede Booth

Ok, passo. Non chiedo niente stavolta, non voglio nemmeno sapere che cosa diavolo è un’Angelator

“Utilizzando i marker che il tuo forse nuovo assistente mi ha fornito, e considerando l’altezza, il peso, la razza e un margine di errore del 10%, si può dire che ho un volto per voi” dice fiera girando la sua cartellina verso di noi.

La dottoressa fissa l’immagine nello schermo e poi le ossa.

“Una donna bianca, bionda, sul metro e settanta e di circa venticinque anni”

Continuo a restare sbalordito. Mai pensato che si potessero capire così tante cose dalle nostre ossa. E nemmeno ricrearne il volto..

Booth le dice di cercare il volto in questione nel database dell’FBI per un controllo.

“Mandaci la foto via fax e noi controlleremo in quello di Scotland Yard” le dice.

La dottoressa spegne lo schermo e si mette accanto al telefono in attesa della foto.

Angolo dell'autrice:

eccomi nuovamente, Bones da subito bella mostra delle sue capacità ed Harm si deve adeguare al loro metodo di lavoro.. arriveranno anche le mitiche battute fuori luogo di Bones, tranquille!! XD

buona lettura!!

Ivi87

   
 
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