Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Reghina    05/05/2011    3 recensioni
[RoyxEd]
Parte da poco prima della conclusione del manga, narrando le avventure dei nostri eroi una volta separatisi. Edward è a Creata, a Ovest, mentre Alphonse è a Xing, a Est. Qui, Al viene a sapere che Ling ha dichiarato guerra ad Amestris senza motivo apparente e decide di andare dal fratello che, nel frattempo, ha incontrato Mustang e scoperto un modo per riavere la sua Alchimia.
I commenti, le critiche e – perché no – i consigli su come continuare sono ben accetti.
È la prima storia che scrivo su Full Metal Alchemist, quindi non sono sicura del risultato, ma ci tengo parecchio, quindi spero che mi facciate sapere!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Ling Yao, Pride, Roy Mustang
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Full Metal Alchemist Return.

 

44. Epilogo – Edward version.

Edward correva per le vie di Central City, con la valigia sulla spalla e completamente senza fiato.
Ringraziò il cielo che fosse notte fonda e che quindi nessuno potesse vederlo in quelle condizioni.
Maledì Roy Mustang in un grugnito, girando l'angolo velocemente.
Appena arrivato a Creta, il suo infallibile sesto senso gli aveva fatto notare che si sentiva maledettamente solo.
Non gli ci era voluto molto per capire chi gli mancasse e aveva sogghignato divertito.
Lui, il Fullmetal Alchemist, che aveva salvato Amestris talmente tante volte da averci fatto l'abitudine, sentiva la mancanza di Roy Mustang.
Senza neanche pensarci, era risalito sul treno e tornato indietro.
Non gli piaceva darla vinta al Colonnello, ma infondo lui stava agendo per se stesso, non certo per fare un piacere al Flame Alchemist.
Il suo corpo e la sua mente esigevano che Roy fosse al suo fianco e a Edward neanche dispiaceva compiacerli.
Si fermò davanti alla porta dell'appartamento che gli era diventato dannatamente famigliare, notando che era tutto spento.
Tirò fuori l'orologio d'argento, chiedendosi che ore fossero ”Oh, perfetto” sogghignò, vedendo che erano le tre di notte.
Un momento ideale per disturbare il militare dal suo sonno.
Si sistemò per bene, respirò affondo e cominciò a battere sulla porta come se gli avesse fatto un grave torto.
Ci vollero venti minuti buoni, ma infine la porta si aprì.
”Era ora Colonnello di merda!Voleva che sfondassi la porta?!” sbottò Edward, entrando.
”Fullmetal?” domandò l'uomo, chiudendo.
”Perché, chi altri le sembro?” chiese ironico il ragazzo, salendo le scale con la pesante valigia.
”Non eri partito?” domandò spaesato il Flame Alchemist, seguendo il ragazzo.
Questi cominciò a sistemare, sogghignando senza farsi vedere, i suoi vestiti nell'armadio della stanza degli ospiti ”Sono partito e sono anche tornato. Posso stare qui o devo trovarmi un albergo?Me lo dica prima che finisco di sistemare, grazie!” sbottò, già conoscendo la risposta.
”Mi prendi in giro, Fullmetal?Sei partito solo dodici ore fa” il ragazzo alzò un sopracciglio.
”Se vuole me ne vado” disse, scrollando le spalle, già pronto a fare dietro-front.
”Non intendevo questo” s'affrettò a dire il Generale.
Il ragazzo sghignazzò nuovamente, sistemando le ultime cose e buttando la valigia sotto al letto ”Sono arrivato al confine, l'ho attraversato, poi sono tornato indietro. Ecco tutto” spiegò, buttandosi sul materasso.
”E perché l'avresti fatto?” chiese, con aria di chi guarda un'idiota, il padrone di casa.
”Pensavo che si sarebbe annoiato senza nessuno da insultare” alzò le spalle il ragazzo.
”Fullmetal, ti ricordo che sei tu ad insultare me, non il contrario” ironizzò Mustang.
”Il concetto è quello” borbottò l'Alchimista d'Acciaio.
”Sì, certo” sghignazzò il Generale.
”Beh, se le da fastidio me ne torno a Creta” sbuffò il più giovane.
”Ti offendi dannatamente troppo facilmente, Fullmetal, ma è anche per questo che mi piaci” scherzò Roy.
”Lei è dannatamente ripetitivo ed è per questo che mi da ai nervi, Taisa” ribatté subito Edward.
Mustang sorrise appena, divertito ”Precisamente ciò che ho detto io, Fullmetal” annuì convinto.
”Senza ombra di dubbio, Taisa” rispose l'altro, sorridendo a sua volta.
Al ragazzo parve di vedere Roy oscurarsi, prima di sorridere appena e baciarlo e gli parve quasi di udire i pensieri del militare.
Ed ebbe la conferma che il Taisa era un grandissimo, immenso idiota.
Perché, dannazione, era tornato indietro soltanto per lui.
Era maledettamente ovvio che gli piacesse.
Ricambiò il bacio, stando ben attento a non far scoprire all'altro questa verità.
Sarebbe stato divertente vedere Roy Mustang alle prese con una preda del suo calibro.
E lui non aveva nessuna intenzione di semplificare la vita al Colonnello.



A Giovedì!

Bene, dopo aver fatto passare Edward per un bastardo di prim'ordine, ci sentiamo al prossimo capitolo!

A Giovedì!

   
 
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