Personaggi: Sebastian x Ciel
Rating:  introspettiva, romantica
Note:  Yaoi
Disclaimer: diciamo che in questo capitolo arriva la cosiddetta parte “divertente” J

Il rating è arancione quindi non mi sono spinta molto oltre con le descrizioni, altrimenti sarebbe venuto solo un poema epico nel parlare solamente della fase …  “leccaggio” ahahah!

Enjoy!

 

Non credo di essere molto …

Ma vorrei essere almeno abbastanza …

 

Romanticide

 

Non sapeva esattamente spiegarselo, ma non appena Sebastian aveva posato le sue labbra sulle proprie, si era sentito immediatamente meglio, come se dovesse portarsi un peso in meno appresso.

Ancora non era in grado di spiegarsi il perché.

Perché si sentiva così beato fra le sue braccia?

Perché si sentiva così protetto, così al sicuro?

Perché avrebbe voluto continuare a stare stretto alle sue braccia per l’eternità?

Aveva troppa paura.

Aveva troppo bisogno di Lui.

Perché Lui c’era sempre stato.

Sempre.

Si, è vero. A causa del patto stipulato, ma questo ora non aveva importanza.

Aveva bisogno di Sebastian, e non era pronto a lasciare quel mondo senza di Lui.

 

Ciel, frattanto che quei pensieri gli aleggiavano in testa, s’inarcò contro Sebastian iniziando a rispondere  con la lingua ai lunghi assalti del suo maggiordomo.

In quel momento non desiderava altro.

Si sentì prendere in braccio, per poi essere posato sopra alla scrivania, in modo tale che potesse trovarsi quasi alla stessa altezza del suo maggiordomo dagli occhi color rubino.

I loro sguardi s’incrociarono per un breve istante.

Erano di fuoco.

Erano di acqua.

Una danza letale senza vinti né vincitori.

Il Conte gemette nel percepire le mani del suo maggiordomo intrufolarsi sotto la propria camicia; socchiuse gli occhi.

 

Non era più un burattino.

Non si sentiva più un burattino in mano a persone sconosciute.

Nel bene e nel male, sentiva che Sebastian non avrebbe potuto abusare di lui.

Si morse un labbro con violenza.

Non sarebbe MAI stato come quella volta …

 

“Lasciatevi andare, my Lord …” sussurrò allora Sebastian, togliendoli completamente la candida camicia che lui stesso gli aveva fatto indossare quella mattina.

Ciel lo fissò, mentre percepiva una sorta di lungo brivido percorrergli la schiena.

Sebastian era sempre così maledettamente perfetto …

Anche in una situazione del genere, non gli si poteva trovare una pecca …

Gli occhi magnetici, le labbra sensuali, le mani calde, la voce roca …

Mugolò.

“Continua …” sussurrò allora il Conte nel percepire la lingua del suo maggiordomo lasciare scie bollenti lungo il suo petto. Sentiva accrescere in sé la Passione, il Desiderio. Come mai prima d’allora.

Le mani di entrambi fremevano nel togliersi gli abiti rimanenti, prima di avviluppare i propri corpi in una danza voluttuosa e senza fine.

Movimenti di mani, gambe, sospiri, gemiti, lingue …

E poi il sentirsi colmato, pieno di Sebastian.

Il sentirsi finalmente un tutt’uno con quella persona che non l’aveva mai lasciato solo da quando aveva deciso di seguirlo lungo il suo percorso.

Infine percepì il piacere inondare le proprie carni, in simultanea con Sebastian che si lasciò andare contro l’esile corpo del suo Padrone.

E poi il silenzio più assoluto, solo i loro respiri simultanei.

 

Il dolore.

Il piacere.

Il senso di colpa.

L’odio.

L’amore.

Il senso di sicurezza.

Ciel si aggrappò a Sebastian come se fosse stata la sua unica via di salvezza, gli occhi ancora socchiusi nel percepire le grandi mani di Lui accarezzargli i capelli celesti.

Chissà cosa aveva significato per Sebastian tutto quel che era appena successo …

Sospirò flebilmente, prima di addormentarsi beato fra le braccia del Suo Morfeo.

Fra le braccia forti di Sebastian.