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Autore: solinari    05/05/2011    2 recensioni
C'era una volta... tanto e tanto tempo fa... un pezzo di legno, direte voi.
No, ancora prima...
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Formiche e musica.

 

Cappuccetto rosso si stava arrampicando su per un ripida rupe, per arrivare prima alla casetta della nonna malata.

Si issava faticosamente, con una lunga catena... CATENA?

Oh, è meglio se metto gli occhiali...

AH... QUELLA NON E' CAPPUCCETTO ROSSO!!!

E questa non è la sua favola...

Che cosa stavo scrivendo?

Ah, guardiamo chi è quella bimba che si arrampica... dove ho messo il telescopio?

Oh, eccolo... vediamo.

Non è un cappuccetto rosso!

E' un'armatura rosa!

Aaahhh... non è una bambina quella!

Quello è un maschietto!

E' Shun d'Andromeda!

Allora:

I quattro tonti si davano da fare per salvare la dolce Dea e la giapponesina bionda.

Il prode cavaliere d'Andromeda si issò faticosamente su un'altura aiutato dalla sua fida catena.

Il suo pensiero fisso era solo uno:

Trovare il nemico e sconfiggerlo, per salvare la vita della Dea Atena.

Lo sguardo orgoglioso e fiero vagò intorno alla ricerca di un cavaliere nemico, seguace della Dea della Discordia.

Si posò attento su colonne ioniche ormai consumate dal tempo, vagò sull'immensità del cielo, scrutò la terra riarsa e friabile.

Si posò su una ordinata fila di insetti.

“ OOOHHH, LE FORMICHINE ! CHE BELLEEE!!! A ME PIACCIONO TANTO LE FORMICHINE!!!”

Il valoroso saint si accucciò accanto alla fila di insetti, mentre gli occhioni cominciarono a scintillare scintille di luce e cuoricini rosa che scoppiettavano in piccole stelline iridescenti.

“ Ma, quanto tono carine... ora mi tiedo qui a giocare con loro... tono tanto ttanco..”

Il piccolo guerriero si accomodò su uno scalino di granito.

“ Buongiorno formichine, io tono Thun, tono un taint di Atena e devo trovare e tconffiggere il nemico... e voi cota fate tutte in fila? Perché la vottra catina e totto terra? Eh, formichine?”

Shun si zittì e si avvicinò il più possibile alle formiche.

“ Oh, ma parlate tanto piano... io non vi tento...oh, che cchiocco che tono...”

Il fanciullo si tolse i tappi dalle orecchie.

“ Non potevo tentirvi con quetti...”

Un leggero venticello passò da un piccolo candido orecchio all'altro del piccolo candido saint, gli sembrò quasi sentire una voce conosciuta.

“ Schiatta!”

Ma subito la testolina d'angelo fu leggera come l'aria.

“ Oh... guarda quante formichine... a me piacciono tanto le formichine...”

Abbassò la manina per accarezzarle, le schiacciò un centinaio, fin quando che una guerriera si girò incazzatissima e con le minuscole potentissime mandibole morse il paffuto ditino.

“ Ahi, ahi, ahi... cattiva mi hai fatto la bua...”

Il piccolo si asciugò una lacrimuccia singhiozzando piano, quando sentì una musica soave.

“ Ooohhh... formichine … che bella mutica... tiete voi che tuonate? Ooohhh, che brave!”

“ SONO IO TONTO!”

Shun alzò gli enormi occhi di giada e si trovò di fronte quello che sembrava un guerriero, stravaccato su una panchina di marmo, con in mano uno strano arco.

Il santo d'Atena scattò in piedi spalancando la bocca.

“Oooohhh..... e tu chi tei? Tei un muticitta rock? Ma perché tuoni qui? In mezzo a quette rovine ? E perché tei tutto tolo? Non hai paura a ttare tolo ? Perché non hai un completto per tuonare? Come ti chiami ? Io tono Thun.. “

“ Sono Orpheus della Lira! Un Cavaliere di Eris Dea della Discordia! Non sono un musicista rock!”

“ E ti è Erit ? E perché non tei un muticitta? E perché tei della lira? E cota è quell'arco che tieni in mano? Tei un cacciatore ?”

Il sopracciglio destro di Orpheus della Lira assunse un'angolazione minacciosa.

Sospirò per calmarsi.

“ Io sono Orpheus della Lira! E smettila di farmi tutte quelle domande!!!”

“ Perché?”

“ Perché lo dico io!”

Il suono acuto di una sveglia lacerò l'aria.

Orpheus scattò in piedi, pronto a combattere.

“ No, non preoccuparti è tolo la mia sveglia che mi avverte che è ora di merenda.”

Shun spense l'allarme di una grossa sveglia che tirò fuori dalla fibbia della cintura, che non era una fibbia, ma un piccolo marsupio,prese poi una bottiglietta bianca ed azzurra.

Orpheus sbarrò gli occhi.

“ E ora che cavolo fai? Bevi?”

“ Ti... devo bere il mio latte... perché tono ancora piccolo...te voglio diventare grande, lo devo bere...ne vuoi un po' anche tu?”

Orpheus cambiò colore mentre dalla testa gli si innalzò una colonna di fumo.

“ No! Io sono già grande!”

Shun scolò il suo latte e quando riprese fiato sospirò.

“ Beato te... io tono cotì... tono alto, suppergiù, due mele, poco più.. ma, non vuoi tuonare ancora? “

“ No, Shun di Andromeda ! Ora ti ucciderò!”

“ Ooohhh... e perché? Integnami a tuonare invece... cota tuoni... quell'arco?”

“QUESTO NON E' UN ARCO PUFFO SENZA CERVELLO! SI CHIAMA CETRA E SI SUONA! NON SI TUONA!”

“ Aaahhh... una cetra... ma... ma lo to che non ti tuona... ti tuona !”

Il sopracciglio del cavaliere della Lira, prese a ballare pericolosamente.

Shun schiacciò la bottiglietta del latte e diligentemente si avvicinò ad un cestino di raccolta differenziata e lo getto fra i rifiuti di plastica, proprio come un bravo boy scout.

“ Allora mi integni a tuonare? Dai integnami... ti prego Orpheut... ti prego,ti prego, ti prego! Mi integni? Eh, mi integni?”

“ AAAHHH!!! CHIUDI QUELLA BOCCA!!! STAI ZITTOOO!!!”

Shun sobbalzò,intimorito dal grido, osservò il guerriero.

Dalla sommità della testa di Orpheus della Lira si levava una colonnina di fumo.

“ Ooohhh.... guardaaa... ti fumica la tetta! “

Il guerriero si guardò allarmato il petto, nessun filo di fumo...

“ La tetta! Tui capelli... ma non tuoni più? Tuoni cotì bene. Anch'io vorrei tuonare... mi integni? Però non potto pagare... non ho i toldi... ma il mio nittan dovrebbe averli... te mi integni ti paga lui... almeno, credo... Ma perché non tuoni più? Ti tei dimenticato come ti fa? Io dimentico tempre tutto quello che mi dicono....Dai... per favore... tuona... oh, ora ti fumicano anche le orecchie...”

“ZIIITTTOOO!!! VUOI CHE SUONI? EH? ECCOTI ACCONTENTATO!!! STRINGER REQUIEM!!!”

Dalla cetra del guerriero di Eris insieme alle note si innalzarono sottili fili argentei che veloci si avvolsero intorno al corpo dell'attonito saint d'Andromeda.

“ Cota tono quetti fili? Tono fatti di mutica? Ma cotì mi fai male... mi ttringono troppo...”

Orpheus , gli occhi spiritati, iniettati di sangue, sibilò dalla bocca piegata in un sorriso diabolico.

“ Oh, si che ti farò male! La mia musica,che tanto ti piace, ti stringerà così forte da ucciderti!

E ora con questa nota ti taglierò quella tua piccola gola rumorosa, così smetterai di cianciare inutilmente!Ah,ah,ah!”

La corda intorno alla gola del santo di Andromeda si strinse tanto da farlo gridare.

“ Non è giutto, però!! Io volevo tuonare.... “

Non riusciva più a respirare, ormai sembrava che l'unica musica che potesse ascoltare fosse quella degli angeli.

Piume di bronzo tagliarono le sottili corde appena in tempo.

Con l'armatura scintillante, appena ritirata dalla lavanderia cinese all'angolo, apparve, in tutta la sua fiera fierezza, Ikki di Phoenix.

“ Ooohhh... niiitttannnn... tei arrivato..... tentivo una mutica tanto bella.. ora non la tento più... che peccato...”

Il santo di Phoenix si voltò verso il fratello.

“ Stai bene pezzettino ?”

“ Ti....”

Shun si sollevò a sedere e notò i numerosi tagli che gli avevano procurato le taglienti corde di Orpheus.

“ Mi... mi tono fatto maaaaaleeeee!!!! Gu...guarda niitaan! La...la buuuaaa!!!Uuuuueeeeee!!!!!”

Ikki si voltò verso il nemico, furibondo.

“TU! HAI FATTO PIANGERE MIO FRATELLO!!! TI UCCIDERO' ALL'ISTANTE!”

Orpheus, guardò Ikki, mentre il mento gli picchiò con un sonoro STONK sul pavimento di granito.

“ Cosa? Questo bambino piagnone è tuo fratello? E mi hai impedito di mandarlo all'altro mondo? Stavo facendo un favore a tutta l'umanità togliendolo di mezzo!”

La Fenice squadrò il nemico annuendo.

“ Si, le tue sono parole veritiere... ma mi appartiene... non posso farlo uccidere al primo venuto... e ascolta....”

“ Uuuueee!!!! Uuuuueeeeee!!! Uuueee!!! “

“ NON LO SOPPORTO QUANDO PIANGE!!! E NON LO POSSO UCCIDEREEE!!!! E' UN REGALO DEI MIEI GENITORI!!!! LO CAPISCI??? CAPISCI COSA HAI FATTOOO???”

“ No, non capisco... potevo uccidertelo io... e mi hai fermato.... proprio non capisco!”

“ LO CAPIRAI ORA!!! GENMA KEN!!!”

Il micidiale colpo della Fenice colpì in pieno Orpheus della Lira, che dilatò gli occhi trovandosi in un prato pieno di candide margheritine.

Cominciò a suonare la sua cetra, le note presero a danzare leggere intorno a lui.

Dal nulla comparvero una ventina di Puffi e gli si avvicinarono veloci.

Il terrore si dipinse sul volto del guerriero della Lira, quando si avvide che avevano tutti il volto del saint d'Andromeda e quando cominciarono a parlare, da tutte le bocche aperte uscì la vocina del fanciullo d'Atena.

“ Ooohhh... che bella mutica... tuoni ancora? Mi integni a tuonare? Eh? Mi integni, mi integni?”

Lì per lì Orpheus fece per fuggire ma poi guardando in cagnesco la ventina di Puffi-Shun sibilò.

“ Ora vi faccio la bua!”

I puffi scapparono a tutta la velocità permessa dalle loro gambette minuscole gridando.

“ Nooo!!!! La bua, no!!! Aiuto Niiitttaaaannn!!!”

Il guerriero di Eris sorrise alla Fenice.

“ Credi che mi terrorizzi l'inferno di parole che ciancia quel puffo di tuo fratello? Io già conosco L'inferno! Pensaci...sono suddito di Eris della Discordia....lei si che parla... dovresti sentirla... e il più delle volte a vanvera... e le devo rispondere...e quindi... la devo ascoltare!”

Phoenix incrociò le braccia sul petto.

“ Sei tu che hai deciso di servirla , mi fai pena!”

“PENA??? TI FACCIO PENA??? E TU CHE SERVI QUELLA SOTTOSPECIE DI DEA NANA... ATENA??? TU SI CHE FAI PENA!!! DANNATO SAINT DEL CAVOLO!! PRENDI QUESTO!!! STRINGER REQUIEM!!!”

Pling, pling, pling... dalla cetra partirono di nuovo i fili argentati.

Ikki saltò di lato sbadigliando.

“ Scemo! Avevo già visto questo colpo. Non funziona due volte.... Senti non ho proprio voglia di affrontarti per ucciderti... perché, non combattiamo per noi, ma per quelle sanguisughe delle nostre Dee... e Atena manco mi paga! Mio fratello l'ho salvato... adesso lo prendo e lo porto a casa...Atena si arrangi... se poi, vuoi morire... ti accontento.”

“ No,no! Non ci tengo affatto!! Me ne vado anch'io! Figurati se combatto per quell'Arpia di Eris! Non ci ha dato nemmeno un centesimo ! E pensare che se ne va in giro sempre con quella mela d'oro in mano! Lei i soldi ce l'ha!!! Ma non ne cava uno!”

“ UNA MELA D'ORO?”

Gli occhi della Fenice brillarono.

“ Si, era lì che era chiusa l'anima di Eris. Beh, io vado!”

Orpheus della Lira si avvicinò ad un altissimo abete , tese il braccio destro verso la sua chioma con la mano aperta verso l'alto, piegò il dito medio verso il palmo.

“ RAGNATELA, VAI !!!”

Dal suo polso SWISSSSS, partì una lunga ragnatela che si appiccicò al rami della pianta.

Orpheus saltò via come un ragnetto portato dal vento.

“ Una mela d'oro...”

Ikki si grattò il mento, pensando intensamente.

Si voltò a guardare Shun, che seduto a terra, sembrava giocare con dei sassolini.

“ Bene...”

Ikki di Phoenix, potente saint dell'isola Death Queen, uscì piano, piano, in punta di piedi dal campo di battaglia.

Una ventata fastidiosa stava per farlo starnutire.

L'afferrò con la mano potente stringendola con forza e gli sembrò di sentire una fioca vocina che sussurrava.

“ Schiatta......”

Con una scrollata di spalle si inviò silenzioso verso il palazzo diroccato, mentre non mancò di lanciare un'occhiata al fratellino .

Un brivido gli attraversò la schiena quando sentì la vocetta esclamare.

“ Ooohhh.... le formichine.... mi piacciono tanto... dove andate formichine? … Nittan..potto portare le formichine a cata? Eh, nittan...potto,potto,potto?”

La Fenice si dileguò più silenzioso del silenzio.. 

   
 
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