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Autore: Miki87    06/05/2011    1 recensioni
“Dimmi che cosa ti porta qui a Camelot?” “Maestà sono qui per chiedervi asilo politico” Uther a quelle parole sobbalzò, non gli era mai successo una cosa del genere, nessuno gli aveva mai chiesto asilo politico nel suo regno “Vedete re Uther colui che avete di fronte non è quel che sembra” notando l’aria spaesata e stupita del sovrano Gareth continuò “Ecco in realtà lui è una lei.. avete di fronte la Principessa Alina Vermillion figlia di Re Gregory Vermillion, la mia signora” per poco a Uther non venne un coccolone
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Terza stagione
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Secondo capitolo, dunque spero che vi sia piaciuto anche il primo, perciò colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che l'hanno letto, ma sinceramente non riesco capire se la mia storia possa interessare dato che non ho visto neanche una recensione, che faccio continuo? Vi lascio alla lettura del capitolo, ma vi prego ditemi cosa ne pensate, non abbiate paura di dirmi la vostra opinione, non vi faccio pena?
Baci Miki 87

Re Uther si mise a fissare gli allenamenti dei propri cavalieri dalla finestra della sua camera, vide il figlio duellare contro Sir Gwaine, all’inizio non fu per nulla entusiasta della scelta di Arthur di far divenire quei quattro dei cavalieri, per giunta senza il suo permesso e la sua presenza, ma doveva ammetterlo si era ricreduto perché tutti e quattro si erano rivelati dei grandi cavalieri, nonostante la lingua lunga di Gwaine che ogni tanto gli faceva venire un forte dolore alla testa. Con movimenti lenti si avvicinò al suo scrittoio, doveva finire di revisionare gli ultimi documenti, si era ormai già rassegnato a passare tutta la mattina davanti alle pergamene, quando un servo bussò alla sua porta “Scusate Maestà, ma vi è un certo Sir Gareth che chiede udienza, dice di essere un vostro vecchio amico e di aver bisogno di voi” Uther a quel nome abbozzò un sorriso “Certo fatelo passare”. Ricordava bene Gareth era il più grande cavaliere che avesse mai conosciuto, leale, forte e intelligente, più di una volta aveva salvato la sua vita e quella di re Gregory durante la grande guerra, quando vide la figura dell’uomo varcare la soglia della sua stanza notò che anche il tempo aveva lasciato dei segni su di lui, i capelli color dell’ebano erano leggermente striati di grigio, il corpo sembrava appesantito e dalla fronte si poteva intravedere una cicatrice “Maestà” dicendo ciò il cavaliere si inchinò, il re allora lasciò il suo scrittoio e si avvicinò all’uomo “Alzati Gareth amico mio, per me è una gioia vederti” “Anche per me Maestà” gli occhi di Gareth non erano cambiati, neri come la pece, avevano mantenuto quell’espressione attiva e intelligente “Dimmi che cosa ti porta qui a Camelot?” il cavaliere si avvicinò alla porta e fece entrare un giovane ragazzo, dopo di che la chiuse dietro le sue spalle e con aria circospetta disse “Lui” Uther squadrò il ragazzo che aveva di fronte, non era molto alto, magro, il viso era un ovale perfetto con incastonati due giade, mentre i capelli erano di un color nocciola chiaro, cercò di capire se avesse mai visto quella figura, ma la memoria gli disse di no, il giovane nel frattempo gli fece un piccolo inchino e iniziò a parlare “Maestà sono qui per chiedervi asilo politico” Uther a quelle parole sobbalzò, non gli era mai successo una cosa del genere, nessuno gli aveva mai chiesto asilo politico nel suo regno “Vedete re Uther colui che avete di fronte non è quel che sembra” notando l’aria spaesata e stupita del sovrano Gareth continuò “Ecco in realtà lui è una lei.. avete di fronte la Principessa Alina Vermillion figlia di Re Gregory Vermillion, la mia signora” per poco a Uther non venne un coccolone, con occhi sbarrati guardò la giovane figura che si affrettò a spiegargli che cosa era successo, dell’attacco al castello, della fuga e dell’idea di fingersi un uomo, per tutto il tempo del racconto il sovrano non distolse gli occhi dalla giovane donna che gli stava di fronte, poté notare una certa somiglianza con la Regina Isabel ma lo sguardo, quello sguardo era quella del suo vecchio amico Gregory, non vi era alcun dubbio. Quando Alina finì il suo racconto il re di Camelot si alzò dalla sedia, fece qualche passo verso la finestra con un’espressione pensierosa, la principessa già si vedeva cacciata via e invece successe qualcosa di imprevedibile, Uther le sorrise avvicinandosi a lei “Per me è un onore Principessa Alina averla come mio ospite” Gareth si rilassò e ringraziò gli dei, vide Alina sorridere al re e lasciarsi fare il baciamano “Ve ne sarò eternamente grata Re Uther, giuro che un giorno mi sdebiterò” “Converrete con noi Maestà che sia il caso di continuare questa farsa, non vorrei mai che una fuga di notizie arrivasse ai mercenari, potrebbero trovare la principessa o addirittura attaccare Camelot” Uther fece un gesto di assenso, poi chiamò uno dei servi e gli ordinò di preparare gli appartamenti per gli ospiti, dopodiché aggiunse “Questo sarà un nostro segreto, nessuno saprà che voi siete una principessa”.

Arthur era di pessimo umore, si era svegliato prima dell’alba a causa d’incubo, una strana agitazione l’aveva percorso e si era ritrovato seduto sul letto con la fronte impregnata di sudore, appena il suo battito cardiaco era tornato normale aveva cercato di focalizzare il sogno fatto, ma non vi riuscì. Merlin lo trovò già seduto davanti al tavolo intento a leggere delle pergamene, quando il servo ironizzò sul fatto di trovare il suo signore già sveglio e di non metterci delle intere veglie a svegliarlo, il principe gli lanciò un’occhiataccia torva, ciò ammutolì subito il mago che si affrettò a servirgli la colazione. Come se non bastasse mentre era nel bel mezzo di un duello di allenamento con Perceval, un valletto era corso di lui dicendogli che il Re esigeva immediatamente la sua presenza, tutti persino suo padre sapevano quanto odiasse essere interrotto o disturbato dai suoi allenamenti, perciò Arthur decretò che doveva essere davvero importante quello che doveva dirgli il Re. Con passo svelto il giovane Pendragon attraversò il campo dall’allenamento ordinando a Merlin di togliergli l’armatura velocemente, poi con grandi falcate si diresse verso le stanze di Uther con il fidato servo subito dietro. Quando il principe entrò si stranì nel vedere il padre ridere fragorosamente, era dai tempi in cui Morgana era con loro che l’uomo non rideva in quel modo “Sei arrivato Arthur, lascia che ti presenti un mio carissimo amico, Sir Gareth il miglior spadaccino che conosca” l’uomo al fianco del padre fece un leggero inchino al futuro re al trono, mentre quest’ultimo ne studiava la figura, fin da quando era piccolo suo padre gli aveva raccontato le grandi gesta di Sir Gareth, il grande cavaliere “E’ un piacere conoscerla” “Non quanto me principe” fu dopo che Arthur si accorse della figura che stava vicino alla finestra, un giovane ragazzo mingherlino con due grandi occhi verdi “Lasciate che vi presenti mio figlio Edwin” il ragazzo fece un inchino verso il principe, poi tornò a guardare fuori dalla finestra come se nulla fosse, ciò irritò il principe che si dovette mordere la lingua per non rimbeccare il figlio del cavaliere “Gareth e suo figlio si fermeranno per un po’ qui a Camelot, ho pensato che per te e i tuoi cavalieri fosse istruttivo allenarvi e apprendere da un grande cavaliere” Arthur fece solo un gesto d’assenso, non era mai contrario a sfidarsi e ad apprendere da altri cavalieri, questa sarebbe stata una grande occasione.
Merlin seguì fedelmente il principe nelle stanze reali, il biondo si mise dietro al paravento e iniziò a spogliarsi ordinando al servo di preparargli un bagno caldo, senza farsi vedere e sentire il giovane fece una piccola magia per mantenere l’acqua alla giusta temperatura, quando il suo signore si immerse nella tinozza iniziò a raccogliere i vestiti di Arthur che come al solito aveva lanciato a casaccio “Insopportabile” “Grazie sire siete sempre così gentile con me” “Non te idiota, ma il figlio di Sir Gareth” Merlin sgranò i suoi grandi occhi blu, non capiva il perché dell’astio del principe verso il giovane appena arrivato “Che cosa vi ha fatto?” Arthur sospirò rumorosamente “Non l’hai visto?! Mi ha ignorato, dico io come si è permesso?! Io sono il principe ereditario di Camelot” di una cosa era sicuro Merlin, mai attaccare l’orgoglio di Arthur, ma soprattutto mai e poi mai ignorarlo, il principe era un vero concentrato di egocentrismo amava stare al centro della scena “Comunque domani te ne occuperai tu Merlin, gli farai fare un bel giro del castello e della cittadella” al mago non dispiacque poi molto quell’incarico perché così non avrebbe dovuto pulire i panni sporchi di Arthur, lucidare l’armatura e affilare le spade.

Il giorno seguente Meriln si presentò davanti alla stanza del giovane Edwin, quando bussò se lo ritrovò subito davanti “Sir Edwin sono qui per conto del principe Arthur, egli avrebbe pensato che avreste gradito qualcuno che vi facesse da guida nel castello” i due occhi color giada lo fissarono stupiti e poi divertiti, non aveva mai visto una tonalità di verde così intensa, poco dopo Edwain iniziò a ridere, non capendone il perché Merlin fissò il giovane con sguardo perso e si grattò leggermente la testa “Scusatemi è che siete talmente buffo, ditemi la verità non siete abituato a parlare in modo tanto pomposo” il mago arrossì fino alla punta delle orecchie mentre con un sorriso ebete fece un segno d’assenso con la testa “Bene, allora per te sarò semplicemente Edwin, lasciamo da parte questi inutili formalismi, tu sei?” “Merlin” si affrettò a dire e a porgere la mano al ragazzo. I due bighellarono per il castello, Merlin cercò di far vedere a Edwin le parti più importanti del castello, come la sala del trono, quella da pranzo e quella dei ricevimenti “E la biblioteca dove è?” Merlin fu sorpreso di quella richiesta, di solito i cavalieri evitavano come la peste quel luogo, persino Arthur si avvicinava raramente, mentre il giovane Edwin vi entrò e potè leggere nei suoi occhi entusiasmo, con un dito percorse quasi tutto uno scaffale, ne prese un libro e con occhi quasi sognanti chiese “Secondo te se chiedessi al re di poter consultare dei libri mi darebbe il permesso?” Merlin scosse leggermente le spalle, furono interrotti dal frastuono che arrivava dalla finestra che dava sul campo d’ addestramento, alcuni cavalieri si stavano allenando “Vieni Edwin, andiamo a vedere i valorosi guerrieri”.

Arthur si stava allenando contro Lancelot, i due erano concentratissimi sulle mosse dell’altro, tutta Camelot sapeva che i due erano tra i migliori cavalieri del regno, Gwaine al fianco di Perceval e Elyan , guardava annoiato la scena, avrebbe voluto essere lui uno dei due combattenti invece di starsene li a fissare, ma avrebbe dovuto pazientare ed aspettare il suo turno, in lontananza scorse la figura di Merlin insieme a un ragazzo piuttosto mingherlino “Hey Merlin che fai batti la fiacca?” “No sto facendo da cicerone all’ospite del Re, Edwin loro sono Gwaine, Elyan, Perceval e Lancelot che sta duellando con il principe, lui invece è Edwin il figlio di Sir Gareth” Gwaine studiò la figura di fronte, non poteva credere che quel ragazzino fosse il figlio di uno dei più grandi cavalieri della storia, aveva delle braccia così ossute che sicuramente non avrebbero retto una spada e persino il corpo era troppo magro, in un combattimento sarebbe sicuramente crollato subito “Siamo sicuri che sia il figlio di Sir Gareth?” ecco che Gwaine iniziava a parlare senza prima connettere il cervello, i due cavalieri di fianco a lui cercarono di trattenere una risata, mentre Merlin guardava in modo scioccato l’amico “Certo che lo sono, perché ne dubitate?” “Perché non sembrate affatto il figlio di un cavaliere, insomma siete così mingherlino, scommetto che non sareste capace di tenere una spada in mano” la mascella di Merlino si aprì automaticamente, Gwaine lo stupiva sempre con la sua mancanza di tatto, ma soprattutto anche gli alti due che se la ridevano sotto i baffi, mentre Edwin stupì sia il mago che il cavaliere che aveva di fronte, con uno scatto prese la spada di Elyan che aveva attaccato alla cinghia e con aria strafottente disse “Sir Gwaine vi sfido, oppure avete paura di battervi con un ragazzo mingherlino” il cavaliere fece uno dei suoi soliti sorrisini, finalmente avrebbe fatto un po’ di movimento anziché starsene li a guardare, non gli era mai piaciuto starsene con  le mani in mano, con un movimento fluido sguainò la spada e si preparò all’attacco. Merlin dall’altro canto iniziò a sudare freddo, Edwin non aveva la minima possibilità di farcela, era tentato a fermarlo chiedendo l’aiuto di Arthur, ma anche questi guardava divertito la scena insieme agli altri cavalieri, persino Lancelot che sembrava quello con più sale in zucca aveva l’aria di volersi divertire alle spalle del ragazzino. Edwin aspettò il primo colpo, come temette Gwaine era davvero forte, aveva sentito il braccio destro tremargli leggermente quando le loro spade cozzarono una contro l’altra, il secondo colpo lo evitò con un movimento fluido, mentre per il terzo dovette pararsi un’altra volta “Ma come prima facevate tanto lo spavaldo e adesso sembrate voler fuggire” Edwin non si fece prendere dall’agitazione, come gli aveva insegnato Gareth ogni nemico ha un punto debole, persino il più forte, parò e schivò un altro paio di colpi e poi notò la falda, il cavaliere si sporgeva troppo e lasciava il fianco sinistro esposto, preso dall’adrenalina il ragazzo schivò il colpo di Gwaine e iniziò ad attaccare a sua volta, il rumore delle spade riecheggiò in tutto il campo attorno ai due si creò una piccola folla tra cui si aggiunse Sir Leon, Edwin con un movimento fluido si portò alla sinistra del cavaliere pronto a colpirlo, ma questi intuì e riuscì a schivare il fendente, all’ennesimo attacco Edwin riuscì a disarmare il nemico facendo roteare le spade, era un giochetto che Gareth usava sempre con lui e alla fine era riuscito a farlo suo, poi puntò immediatamente la spada alla gola dell’avversrio sorridendogli in modo strafottente. La piccola folla restò ammutolita, nessuno avrebbe mai scommesso una sola moneta sul giovane, il primo ad applaudire il ragazzo fu Parsifal seguito da Elyan “Complimenti ragazzo ne hai di stoffa” Merlin invece non poté trattenere un sospiro liberatorio “Edwin” dal fondo del cortile si sentì l’urlo di Sir Gareth l’uomo insieme al Re si avvicinò al gruppo, il cavaliere sembrava molto arrabbiato appena fu vicino al figlio gli scoccò un’occhiataccia e questi diede la spada al suo legittimo proprietario ed abbassò la testa mortificato “Che diavolo è successo?” chiese con tono duro Uther al principe “Ci stavamo allenando padre” “Questo lo sapevo da me, ma perché uno dei tuoi cavalieri duellava contro un mio ospite?!” Gwaine stava per rispondere ma fu preceduto da Edwin “Scusatemi Sire la colpo è tutta mia, vedendo i cavalieri allenarsi ho chiesto a Sir Gwaine di duellare amichevolmente con me e lui è stato tanto gentile ad accontentarmi, qui l’unico colpevole sono io” Merlin avrebbe voluto intervenire, non era affatto vero era stato il cavaliere ad istigare Edwin e Arthur non aveva fatto nulla per difenderlo, non era giusto che si prendesse una colpa che non aveva, stava per parlare ma un movimento della mano di Edwin gli fece intendere di starsene zitto, per fortuna il Re decise di non prendere nessuna punizione dato che si era svolto tutto in modo amichevole.

I muscoli a contatto con l’acqua calda si rilassarono subito, Alina non poté trattenere un sospiro di sollievo, con delicatezza si passò il panno su tutto il corpo e poi appoggiò la schiena alla tinozza per stendere tutto il corpo facendolo rimanere in ammollo, grazie a Merlin era riuscita a riempire l’intera tinozza il ragazzo poi le aveva chiesto se avesse bisogno di aiuto, rimase colpito della sua reticenza dicendo che era capacissimo di farsi il bagno da solo “Magari ne fosse capace anche Arthur” si lasciò sfuggire il moro che ottenne un suo sorriso, in realtà anche Alina si faceva aiutare dalla sua serva Evy che ogni volta le districava i nodi nei suoi lunghi capelli che si facevano quando li insaponava, mentre ora non ci sarebbe stata la sua fedele serva a pettinarle i corti capelli,senza volerlo una calda lacrima percorse il suo viso, ma con un gesto stizzito si immerse completamente nella tinozza, poi prese un grosso panno e avvolse il suo esile corpo. Sul letto vi erano già i vestiti per il banchetto che Uther aveva deciso per quella sera in suo onore e per Gareth, fortunatamente il suo mentore era riuscito ad avere dei vestiti un po’ più eleganti, dopo essersi asciugata Alina avvolse il petto attorno a una grande benda per comprimerlo, poi indossò i pantaloni neri, la maglia bianca elegante,la casacca blu notte e infine gli stivali, prima di uscire dalla stanza si diede una veloce pettinata ai capelli per dargli una forma, ma vendendo che non vi riusciva con una mano li scompigliò ed andò verso il banchetto, ricordando le parole del mentore che gli chiedeva di non farsi ancora notare troppo.

“Merlin ti vuoi dare una mossa? Per colpa tua sarò in ritardo” certo la colpa sarebbe sempre stata del povero servo, fa niente se quell’Asino reale era rimasto fino all’ultimo spiraglio di luce ad allenarsi e lui aveva dovuto fare tutto velocemente. Aiutò Arthur a indossare la casacca rossa, che a dire del principe era quella che risaltava meglio la sua figura, a volte il principe reale si comportava come una di quella sciocche dame di corte che adorava pavoneggiarsi, ma Merlin si tenete per se quel pensiero e finì di preparare il principe “Devo ammettere che alla fine quell’Edwin non è poi tanto male” “Forse perché ha salvato le vostre reali chiappe e quelle dei vostri cavalieri davanti al Re?” Arthur scoccò un’occhiata ammonitrice al servo che immediatamente abbassò lo sguardo tentando di trattenere un sorriso. Con grandi falcate Arthur attraversò l’immenso corridoio e sulla sua strada incontrò il giovane Edwin “Buona sera” il ragazzo fece un solo gesto con la testa, poi volse la sua attenzione a Merlin facendogli un grande sorriso “Buona sera Merlin, grazie ancora per avermi aiutato con la tinozza” il mago sorrise a sua volta dicendo che era uno dei suoi doveri, mentre il principe roteò gli occhi ed entrò nella sala dove vi erano già suo padre con Sir Gareth.
Il banchetto fu molto suntuoso, il Re aveva dato disposizione che le migliori cibarie fossero preparate per i suoi ospiti, persino il vino era quello delle feste più importanti, Uther dopo aver fatto un brindisi verso l’amico invitò tutti a divertirsi.
Dopo il banchetto Arthur si intrattenne con i suoi cavalieri, parlarono di armi e allenamenti poi il discorso cadde sulle dame che erano presenti in sala, Gwaine ovviamente fu il più colorito a descrivere Lady Helisa a suo dire la dama più bella di tutta Camelot, Arthur non iene poteva fare una colpa in effetti la dama era piuttosto incantevole, ma bastava solo una veglia in sua compagnia per detestarla, talmente era egocentrica e antipatica. La dama in questione si avvicinò al piccolo gruppo di cavalieri scortata da altre due dame, con un sorriso cortese fece un piccolo inchino al principe che a sua volta la salutò con una baciamano “Maestà scusate l’impudenza, ma io e le mie care amiche vorremmo chiederle di presentarci al suo ospite” il principe si mosse verso Sir Gareth, ma lady Helisa con un leggero colpo di tosse attirò l’attenzione del principe e la ragazza indicò il giovane Edwin, cosa che lasciò sbigottito sia lui che gli altri cavalieri, non immaginava ce le dame potessero provare interesse per il figlio del cavaliere, a lui sembrava un ragazzo così insignificante. Arhur chiese a Merlin di chiamare il ragazzo davanti al suo cospetto perché doveva parlargli di una cosa urgente, allora il servo si avvicinò all’ospite il quale era intento a parlare con Gaius, il principe vide il servo parlucchiare con Edwin, gli sembrò che il ragazzo avesse alzato gli occhi al cielo e avesse sussurrato qualcosa che fece ridere Merlin, poi i due si avvicinarono al gruppo “Sir Edwin vorrei presentarvi Lady Helisa” la dama rivolse un sorriso al ragazzo che da perfetto gentil’uomo fece un baciamano perfetto alla dama “Ditemi Sir Edwin anche voi siete abile con la spada come vostro padre?” “Questo dovreste chiederlo a Sir Gwaine, comunque devo fare ancora molta strada per arrivare ai livelli di mio padre” la dama fece una risatina, alquanto da oca a dir di Edwin, e fu seguita a ruota dalle altre due, mentre Gwaine grugnì qualcosa. La dama non sembrava voler lasciare in pace il poveretto, continuava a fargli domande su domande e Edwin da ragazzo ben educato rispose a tutte, dopo pochi minuti Arthur e i suoi si erano dileguati e ora se la ridevano alle spalle del povero mal capitato “Poveretto non vorrei essere al suo posto, delle volte Lady Helisa è così assillante, soprattutto se la sua preda è a pochi cm”.
Edwin riuscì con una scusa a scampare da Lady Helena, senza farsi notare uscì sul balconcino vicino alla sala dove poté emettere un sospiro di sollievo, alla fine le feste di corte erano uguali in ogni regno, tutte terribilmente noiose dove molte dame non facevano altro che esibirsi come pavoni per far vedere i loro nuovi abiti o gioielli, mentre gli uomini non facevano altro che parlare di armi e guerre, solo con Gaius aveva trovato un piacevole argomento, le piante curative, ma il loro discorso era stato interrotto a causa di quell’oca. Alina doveva ammetterlo fingersi Edwin era molto arduo, ogni qual volta che qualcuno le faceva una domanda sul privato doveva mentire e tenere ben a mente quello che aveva detto per non contraddirsi. Quando constatò che la dama era al di fuori della sua visuale uscì dal nascondiglio per avvicinarsi a Gareth “Io andrei a riposare, Re Uther vi ringrazio ancora per questo meraviglioso banchetto, la vostra ospitalità non ha eguali” il Re si pompò di orgoglio e le diede la buona notte, mentre Edwin tentò di non farsi beccare dall’oca.

  
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