Ore 10 e mezzo: alla macchinetta del
caffè si era formato un ingorgo degno di uno snodo autostradale al primo giorno
di ferie, ingorgo che si sgomitolava per ben
quattro corridoi, con gente in tripla fila e a doppio strato.
La colpa era del
nuovissimo marchingegno che torreggiava nell’androne: al
posto del tradizionale distributore automatico, gli impiegati si erano
ritrovati di fronte un ordigno ostile, metallico, di forma cilindro-conica,
parimenti ricoperto di praline cromate.
Fracchia, dell’Ufficio Sinistri, tra le urla di
derisione degli altri impiegati che aspettavano in coda, cercava disperatamente
la fessura per le monete, di cui non c’era
apparentemente traccia, mentre il geometra Calboni spiegava
argutamente alla signorina Silvani come la nuova macchina del caffè
fosse progettata dal celebre architetto svevo-finnico Adolf Von Lycantroppen.