Un cuore spezzato.
~ Il silenzio del mio cuore fa rumore ~
Mi hai lasciata sola.
Continuo a guardarmi indietro perché non riesco a
crederci. O forse non posso, o semplicemente non voglio.
Mi hai lasciata sola.
Tenevo il conto dei giorni in cui eravamo vicini,
aspettando il cinquecentesimo.
Ma oggi ho aperto gli occhi, e tu non c’eri più.
Da quanto tempo sei andato via? Da troppi giorni
ormai cammino nella nebbia pensando, ingenuamente, di averti vicino.
Da quanto tempo conto i giorni a vuoto? Oggi
sarebbero 488, se tu fossi qui.
Avevamo tracciato le nostre strade l’una accanto
all’altra, legandole con un sottile filo, invisibile agli occhi, tastabile al
cuore.
Pensavo che quello fosse il nostro modo per
giurarci un per sempre.
Ma tu non lo pensavi con me.
Ti sei fatto male più e più volte nel tuo cammino
ed io mi son sempre fermata a medicarti; ogni tanto ti offrivo la spalla su cui
appoggiarti per andare avanti e proseguire la tua strada, quando le ferite ti
impedivano di proseguire da solo. E di questo andavo fiera.
Ero veramente orgogliosa del ruolo che avevo.
Avrei cancellato la mia strada, pur di seguire la tua.
Qualche giorno fa però mi sono fatta male io.
C’era un grosso sasso lungo la mia via e sono inciampata. Avevo le lacrime che
percorrevano lente le guance, il sangue colava dalla ferita; tenevo gli occhi
chiusi per non guardare, ed i denti stretti per non gridare.
Il mio cuore però era saldo: sapeva che tu
saresti arrivato vicino a me e mi avresti curato.
Ho aspettato.
Fiduciosa, fino all’ultimo.
Ho aspettato.
Alla fine mi son decisa ad aprire gli occhi. Non
l’avessi mai fatto.
Ti ho visto camminare con altra gente, davanti di
me, ormai dimentico del filo che ci legava.
Sei andato talmente avanti, l’hai teso talmente
tanto che si è spezzato.
E a me è rimasta un’estremità come ricordo, oltre
che a nuove lacrime da sanare.
« Stupida » mi direbbe il mio amico Axl Rose. Lui
me l’aveva detto, cantando Nothing last
forever, even cold November rain. Perché non l’ho ascoltato?
E ora mi sorprendo se le nostre strade si sono
divise? Mi sorprendo se ho in mano un filo che taglia il cuore?
È vero, è già successo qualcosa di simile, e ci
siamo sempre ricongiunti.
Questo grazie alla colla che portavo con me nelle
evenienze: con cura certosina risaldavo le estremità dello spago, sotto i tuoi
occhi attenti.
Ma stavolta è diverso.
È finita la colla. Non ho nemmeno la Vinavil e
non riesco a trovare lo scotch. L’ultima volta ho usato il nastro isolante, ma
ora dov’è finito?
Dimmi che per te è diverso.
Dimmi che hai la colla per noi.
Mi sono persa.
Indietro non tornerai,
ed io avanti
non riesco ad andare.
Mi sono persa,
all’interno del mio cuore.
Un cuore spezzato.
{ Spazio HarryJo;
Saaalve. Ho messo un biglietto fuori dalla porta con scritto “My broken heart is crying, please
don’t disturb” (sul serio,
chiedete a mio padre) e ho messo le mie lacrime per iscritto.
Non sono nemmeno sicura che la frase in inglese sia giusta, ora che
ci penso. Ma questo non è importante.
Questo sfogo può parlare di chi più volete, un ragazzo, un amico,
un’amica, un parente, come vi pare.
Ma il mio cuore scrivendo parlava del mio migliore amico.
Davide, sei sempre tu. Dimmi che hai la colla per noi.
Ho pubblicato perché… mi sento incredibilmente sola. E scrivere mi
fa sentire più a mio agio.
Vi lascio, ho la tastiera allagata.
Se vi va lasciatemi un commentino. Anche solo per dirmi che Davide
ha fatto bene, e che non ha la colla. Spero così di arrendermi all’evidenza.
Dopotutto, sto combattendo una battaglia persa; il filo è
irrimediabilmente rotto.
Au revoir,
Erica Õ