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Autore: Something Rotten    06/05/2011    4 recensioni
[AU- Rivisitazione della storia della Sirenetta,versione Disney. ]
Gerard amava la terra ed i suoi abitanti.
Li osservava per ore nascosto dietro agli scogli, voleva studiarli, capirli o semplicemente invidiarli.
Loro erano liberi, totalmente liberi di camminare e di sentire la sabbia sotto ai piedi, si era sempre chiesto come ci si sentisse a camminare sulla sabbia, o semplicemente ad avere un paio di piedi con i quali camminare e non una stupida coda da pesce con la quale nuotare.
Voleva sentire anche lui la sensazione di camminare in posizione eretta, voleva correre, voleva sedersi sul bagnasciuga per osservare il sole tramontare magari abbracciato ad una di quelle ragazze che tanto lo affascinavano.
Lui era costretto in quell'oceano, costretto a sentire perennemente il sapore del sale nella bocca, costretto a tornare sott'acqua per non morire ed infine costretto a battere la pinna che tanto odiava, pur di muoversi.
Genere: Fantasy, Fluff, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Siamo arrivati alla fine {thumbs up for me}
Ringrazio tutte le persone che hanno commentato questa storia, chi ha solamente letto ed ha cambiato pagina disgustata, chi l'ha aggiunta tra le preferite o tra le seguite. Vi stimo x°D
Finita una fic ne inizio un'altra, quindi non vi liberete di me ù_ù [ci avevate sperato, eh?]
Vi ringrazio ancora infinitamente tanto e ci vediamo alla prossima storia ù.ù
YO!

The little Merman.

Bob era arrivato poco dopo con un caffè ed una birra.
« Lo so che non me l'hai chiesta, ma siccome hai riempito il locale... e non guardarmi così, ne ho portata una anche agli altri »
Frank gli aveva sorriso, ringraziandolo.
« Spero che anche la prossima settimana suonerete qui, no? »
« Davvero? »
« Si, ma lasciatelo dire, dovresti trovare un cantante che non urli tanto come fai tu... »
Frank gli aveva dato una pacca sulle spalle, ghignando qualcosa di non meglio comprensibile.
« Non state qui fuori troppo a lungo, okay? Fa abbastanza freddo per beccarvi qualcosa. »
« Don't worry, io ho un fisico che regge qualsiasi cosa! » aveva commentato gongolante Frank, scatenando le risa di Gerard.
Bob era tornato nel locale, mentre Gerard si era alzato dal marciapiede per buttare il piccolo bicchiere di carta che prima conteneva il caffè. Frank non aveva detto o fatto nulla, l'aveva solo osservato abbastanza lungo da ricordare benissimo le pieghe che si formavano sui Jeans all'altezza dei glutei, oppure la forma del busto di Gerard e quella sua piccola mania di sculettare un po troppo, quasi fosse fottutamente femminile nei movimenti. Gerard non se ne era accorto, anche se mentre ritornava accanto all'amico, aveva notato un piccolo rossore sulle sue guance ed uno sguardo, lievemente, imbarazzato. Ma non ci aveva fatto poi così tanto caso. Aveva indicato il praticello ed aveva sorriso dolcemente.
« Prato? Anche se credo sia bagnato, sai l'umidità e tutte quelle cose lì.. »
Gerard aveva annuito, cercando con gli occhi un altro posto, più comodo e soprattutto pulito di quel marciapiede. Alla fine aveva avuto l'illuminazione. Aveva preso Frank per mano, invitandolo ad alzarsi. Frank lo aveva guardato inebetito, era la prima volta che prendeva l'iniziativa. Si era lasciato condurre all'interno del locale, fino alla stanzetta dove aveva ascoltato la musica prima dello show. Aveva chiuso la porta a chiave alle sue spalle con noncuranza, come se quel posto fosse il suo o come se avesse tutte le carte in regola per comportarsi da padrone. Quel nuovo Gerard non poteva che piacergli.
« Come mai hai chiuso la porta a chiave? »
Gerard gli aveva sorriso, non cercando neanche di spiegarsi o di mimare la risposta. Aveva afferrato il lettore Cd tra le mani, cercando il pulsante per poterlo accendere. Frank lo aveva guardato per qualche minuto, cercando di trattenere le risate e di mantenere un'espressione abbastanza seria. Alla fine lo aveva acceso lui, sfilandogli l'oggetto dalle mani. Gerard lo aveva fissato tra l'imbronciato ed il divertito. Erano rimasti per un po a sentire la musica, per un po seduti su quel divano a pochi millimetri di distanza, non c'era stato il tempo per sbrigliare le cuffie che così ingarbugliate li costringevano a stare vicini.
« Hai cominciato ad amare la musica? » aveva chiesto divertito, osservando l'espressione trasognata del ragazzo « Perché ti sei innamorato della musica vero? »
Gerard aveva fatto una mezza smorfia, non era propriamente amore per la musica, o meglio un quarto di quella sensazione strana che aveva nello stomaco e dell'espressione trasognata era dovuto alla musica e alla voce del cantante, ma il resto era tutto per Frank. Aveva fatto un rapido calcolo con la mente, non ci sarebbero state altre situazioni simili, o meglio, non avrebbe mai trovato il coraggio di baciarlo senza l'aiuto della birra e non poteva diventare un alcolizzato. Si era sporto verso il volto di Frank - come aveva visto fare più volte sulla spiaggia dagli umani che osservava- e aveva fatto combaciare le labbra con quelle dell'altro. Ma le labbra erano rimaste chiuse, quella parte non la si poteva vedere, quella parte si poteva solo imparare con l'esperienza. Frank aveva mosso le labbra fino a formare un sorriso, amava la tenerezza e l'inesperienza dell'altro, lo rendevano estrememante dolce e zuccheroso. Aveva premuto la lingua sulla bocca di Gerard fino a quando l'altro non le aveva schiuse. Poi c'era stato il nulla. Un blackout mentale, era come se quel bacio fosse durato un'eternità infinita, quando invece erano passati solo pochi minuti. Quando le loro facoltà mentali erano tornate alla normalità, Gerard aveva aperto gli occhi ed aveva sorriso, fissando il volto del moretto. Si erano ritrovati avvinghiati, o meglio, Frank si era ritrovato sulle gambe del rosso, con le ginocchia che gli cingevano i fianchi.
« Scusa. » aveva mormorato imbarazzato rosicchiandosi l'unghia del pollice « Non mi sono accorto... cioè... io.. »
Gerard aveva fatto segno che non c'era problema. Non aveva neanche il coraggio di aprire bocca o di scoprire se la voce gli fosse tornata o no. Aveva paura che Frank non fosse quello giusto, che tutti gli sforzi, tutte le cazzate e tutto il resto erano stati vani, vani quanto raccogliere ed ammucchiare un paio di foglie nel bel mezzo di un uragano. Eppure la sensazione di calore, di scoglionamento che sentiva erano vere e reali, quindi non poteva essere stato tutto inutile, oppure si?
« Te ne sei pentito? Perché...si insomma...sembri triste! Io lo so che forse è il tuo primo bacio e che solitamente ad un maschio dovrebbe piacere una ragazza e non un altro ragazzo. Io ci sono abituato, ma tu no... si cioè, tu mi piaci e se non ti piaccio non fa niente, ci sono abituato, non piaccio a nessuno. Okay, forse è da emo come espressione, però è la realtà e... »
Gerard aveva sbuffato, baciando nuovamente Frank pur di farlo tacere.
-Mi piaci- aveva mimato, lasciando uscire dalla bocca un qualche suono. Frank non ci aveva fatto caso, troppo preso a sorridere e a compiacersi.
« Ora, però, è meglio tornare di là. Non vorrai mica che ci chiudano qui da soli  per tutta la notte, no? »
Gerard aveva detto di no, anche se dall'espressione sul volto sembrava essere un si.
Si erano diretti verso il locale e si erano seduti accanto agli altri componenti della band di Frank.

.....

Il giorno successivo, quando si erano svegliati praticamente appiccicati sul letto di Frank, ricordavano tutto, o quasi  tutto della giornata precedente.
« Allora, ora resterai qui? » aveva chiesto Frank speranzoso mentre si alzava per andare a preparare la colazione.
« Credo di si. » Gerard si era stupito di sé stesso e della sua capacità di parlare, mentre Frank ancora con gli occhi spalancati dallo stupore, sorrideva come  un beota.
« Tuo fratello aveva detto una cosa simile a Neil, del tipo quando troverà il vero amore riuscirà a parlare, ma credevo scherzasse! » aveva commentato sorridente « Ma a quanto pare no, cosa mi nascondi Gerard? »
« Assolutamente nulla. Ed ora che riesco a parlare saranno affari tuoi, non la smetto più »
Frank gli aveva sorriso, pensando che non era poi una cosa così brutta. La voce di Gerard era sexy, affascinante e dolce, rispecchiava il suo carattere in tutto e per tutto.
« Vado a preparare la colazione. Non scappare »
Gerard aveva scrollato la testa, sedendosi meglio sul letto. Non appena Frank era uscito dalla stanza erano comparsi sia Bert che Mikey.
« Ce l'hai fatta, Brò! » aveva urlato Mikey, ricordandosi poco dopo che sia Frank che Linda potevano sentirlo ed insospettirsi.
« Lo sai che non siamo fratelli vero? » aveva chiesto Gerard
« Si, lo so. »
« Perché l'hai fatto? » aveva chiesto a  Bert « Perché mi hai aiutato, persino ieri sera?»
« Sono un tantino differente da mia madre e mio padre. Inoltre non sarei diventato re lo stesso, quindi che senso aveva rovinare anche la tua vita? Comunque non ringraziarmi, da domani non saprai neanche come mi chiamo o chi sono. »
« Oh... Quindi è il momento dell'addio? » aveva chiesto Gerard fissando Mikey.
« Una cosa così, ma tanto tornerò a trovarti un paio di volte, magari mi porto dietro anche Ray, okay? Non potrai dimenticarti di me se continuo a ronzarti intorno ad intervalli regolari, no? E poi se sparisco così dalla tua vita Frank potrebbe insospettirsi, forse ancora di più di quello che fa adesso... »
Gerard lo aveva abbracciato, stringendolo così forte da ucciderlo.
« Ora però dobbiamo andare, ci si vede tra qualche giorno, Gee. » aveva commentato Mikey schioccandogli un bacio sulla guancia e svanendo, lasciando al suo posto il nulla.
« Grazie, Bert. Torna ogni tanto anche tu, però! » aveva commentato, sorridente, mentre lo abbracciava.
« Vedrò quello che si può fare, goditi questa vita, Gerard. Ah, sappi che da domani avrai un lavoro, una carta d'identità e una patente, insomma tutto quello che ti rende un vero umano. »
Gerard aveva annuito, salutandolo con un sorriso. Era svanito persino lui, insieme alla gran parte dei ricordi di Gerard.
Frank era entrato nella camera qualche minuto dopo.
« Guarda che devi scendere per fare colazione, non te la porto al letto. Dopo sennò ti abitui male. »
« Oh, arrivo! Mica posso scendere in mutande, no? »
« A me farebbe piacere, sai? »
Frank gli si era avvicinato, lo aveva baciato e gli aveva palpato il sedere.
« Molto piacere! »

The end {?}

   
 
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