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Autore: A g n e    07/05/2011    3 recensioni
Questa storia ha partecipato al The same blood contest indetto da Lenobia e portato a termine da Miki, classificandosi (oltre ogni previsione XD) seconda.
Missing moment con Albus e Ariana, il giorno del funerale di Kendra Dumbledore.
Vorrebbe scoppiare a piangere e sfogarsi con qualcuno, ma stasera ai primogeniti orfani non è concesso nemmeno quello.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Personaggi: Ariana e Albus Dumbledore (citati di sfuggita Kendra, Mrs Bagshot e Abe)
Genere
: Triste
Rating: Verde

Avvertimenti:
One-shot, Missing moments
Eventuali note dell'autore:
Spin-off di Il cimitero di Godric’s Hollow, su gentile concessione di Miki_tr. Il titolo va letto in inglese, nel significato del verbo "prendersi cura di".


Care

Aberforth è appena crollato sul letto, sfinito dopo i pianti inconsolabili del pomeriggio. Non ha voluto la compagnia di nessuno -non di Albus, non di Mrs Bagshot, non della piccola Ariana- e si è chiuso a riccio in camera sua.

Albus si muove lentamente nella casa buia, piena ancora di quel profumo di mele che suggeriva la presenza silenziosa e tranquillizzante della madre; per quanto Albus speri che sia tutto un brutto sogno, però, Kendra Dumbledore non c
è più.

Per un attimo chiude gli occhi, che bruciano di lacrime represse.
Tutto quello che ha ottenuto in questa orrenda giornata è stata una mano sulla spalla e qualche parola di circostanza.

Continua a camminare avanti e indietro per il corridoio, finché non nota la porta della camera dei suoi genitori socchiusa.
Per quanto detesti farlo, scivola nella stanza; Ariana è seduta davanti alla vecchia specchiera, canticchiando tra sé e sé.

Albus apre la bocca senza riuscire ad emettere suono.
Si avvicina e mette una mano sulla spalla della sorella, poi riesce a balbettare:
Ariana, tesoro, cos- come mai sei qui da sola?


Ariana lo guarda e sorride -è l
unica, in quel giorno, a non piangere-; poi indica una spazzola appoggiata sul ripiano di ebano e aspetta.

Ari, la mamma non-


Albus tenta di dirle qualcosa, ma ammettere l
accaduto lo ammanterebbe in un alone di definitezza e Albus, davvero, non se la sente.
Si siede accanto alla sorellina, che inizia a giocherellare con un nastro del suo vestito. Non capisce, non sa, che la mamma non arriverà più a pettinarle i capelli.

Albus inizia a non sopportare più quel senso di sconfitta e impotenza. Vorrebbe scoppiare a piangere e sfogarsi con qualcuno, ma stasera ai primogeniti orfani non è concesso nemmeno quello.
Indeciso sul da farsi, prende in mano la spazzola.

Ari, che ne dici se-


Si ferma un attimo. Poi riprende fiato e ricomincia.

Ari, tesoro, e se ti pettinassi io i capelli, stasera? Ti va?


Ariana annuisce, senza smettere di sorridere.
Albus comincia a far scorrere piano la spazzola tra le ciocche bionde, e non riesce a non chiedersi quanto resisterà in questo silenzioso prendersi cura di lei.


Angolino autrice

Beh, non mi sembra venuta poi male :D
Lascio la parola alla giudicia!

SECONDA CLASSIFICATA: "Care", di aGNeSNaPe

Grammatica: 10/10
Nessun errore di grammatica o sintassi, quindi niente da dire! Brava!
Stile: 9/10
Semplice, lineare e molto gradevole. Se devo farti un piccolo appunto, forse, avrei usato qua e là qualche termine più elaborato, che suonasse più antico, vista l'ambientazione nel 1889; ma è una sottigliezza. L'unica cosa che mi è suonata leggermente stonata è la parola "definitezza"; è corretta, ma non mi piace particolarmente, preferisco "definizione", che se ci fai caso ha anche più significati traslati, compatibili con la tua frase.
Originalità: 9/10
Iniziamo dalla nota comica: leggo la tua fic, leggo i parametri del contest (che non sono i miei, e non a caso io non uso di mia spontanea volontà un parametro originalità), e vado prontamente e decisamente in panico. Uno spin-off come lo valuto, rispetto all'originalità? Alla fine, spero non ti dispiaccia, ho ragionato di includere la fic d'origine nel "canon" ai fini di questa valutazione; mi rendo conto che un giudice diverso non ci avrebbe fatto caso, ma per tua sfortuna io conosco la storia d'origine.
Premesso questo, non mi aspettavo questo spin-off. Trovo assolutamente originale l'idea di mettere in relazione Albus e Ariana, senza Aberforth a fare da tramite o da comprimario. E' interessante il momento che hai scelto di inquadrare, mi dà l'idea di essere un "passaggio di consegne" tra Kendra e Albus del ruolo di capofamiglia. Forse il dettaglio meno originale (anche se l'ho davvero adorato) è Albus che si sostituisce alla madre nel rito di spazzolare i capelli ad Ariana; me lo aspettavo dal momento in cui entra nella stanza, proprio perché in quel momento è il gesto "giusto" e significativo che dà senso a tutto il momento che hai raccontato. Però è proprio bello... ^__^
Caratterizzazione: 18/20
Sempre considerando la base dello spin-off come canon per questo parametro, direi che nonostante la brevità te la sei cavata alla grande con la caratterizzazione. Non è un parametro facile da valutare, con una fic corta ed incisiva come la tua, e maneggiando un personaggio particolare come questa interpretazione di Ariana. L'unico appunto che ti faccio, l'unica cosa che non mi è piaciuta moltissimo, è Albus che chiama Ariana "Ari". Non so bene perché, ma non mi suona: lo vedo affettuoso con la sorellina, ma non così apertamente da usare un diminutivo per lei. Non per distacco, più per quella solennità (che deriva anche da una certa timidezza) che associo sempre ad Albus, fatta forse eccezione per Gellert.
Gradimento personale: 9/10
Mi è piaciuta veramente molto questa scena. Risente un pochino della brevità, perché io sono una maniaca delle storie lunghe e articolate, ma allo stesso tempo è autoconclusiva così com'è, e basta a sé stessa. Questa frase: "Vorrebbe scoppiare a piangere e sfogarsi con qualcuno, ma stasera ai primogeniti orfani non è concesso nemmeno quello." mi ha stretto il cuore tantissimo, e l'ho davvero adorata. Sono stata molto contenta (ed al di là del giudizio, terrificantemente lusingata) di leggere questa storia.

Totale: 55/60

 

 

   
 
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