Capitolo
5
La
mattina dopo,
Morgana, dopo non pochi sforzi, era riuscita a trascinarsi e sedersi su
una
delle radici contorte di un grosso albero dal tronco ricoperto di
muschio e
studiava i movimenti di Merlin mentre sellava il cavallo e lo caricava
dello
scarso bagaglio.
Raccoglieva
ogni
cosa con estrema delicatezza e lo sguardo concentrato, per nulla
disturbato
dal suo pubblico. Era curioso come il corvo seguisse i suoi spostamenti
saltellando sull’erba, sembrava controllarlo incessantemente.
Era come un
devoto animale domestico. Non appena ebbe agganciato la coperta dietro
la sella
le si avvicinò con un sorriso.
<
Siete pronta?
>
<
Non credo di
riuscire ad alzarmi. > ammise, vergognandosene un po’.
Merlin
scosse la
testa e le tese la mano. Morgana esitò, nervosa per il
contatto, le ricordava
il primo sogno che aveva fatto. Avvicinò lentamente la mano
alla sua ma, non
appena ne sfiorò il palmo con la punta delle dita, Merlin
gliela prese a
tradimento stringendola .
Era
esattamente come
se l’era immaginata: calda ma asciutta, grande e avvolgente.
La tirò su con
decisione cingendole con l’altra mano la vita per sorreggere
meglio il suo
peso. Morgana arrossì e distolse lo sguardo sperando che non
l’avesse vista. Si
concentrò sui suoi passi per gravare il meno possibile sulla
gamba, ma una
parte di lei era rimasta stupita dall’altezza del suo
compagno di viaggio, non
l’aveva notata prima perché era rimasta sempre
seduta. Si sentiva minuscola al
confronto.
La
condusse sino al
cavallo e lei si aggrappò alla sella cercando di capire come
fare a salire.
Sembrava un’impresa impossibile.
Prima che
potesse
fermarlo, Merlin l’afferrò saldamente per i
fianchi e Morgana si voltò
sconvolta sentendo un brivido scorrerle lungo la schiena, colta di
sorpresa.
<
Scusate…>
disse prima di sollevarla.
Ancora
una volta
Morgana dovette stupirsi per la sua forza e…per la sua
totale mancanza di
pudore. Nessuno aveva mai osato fare una cosa del genere, prima. E la
cosa la
scombussolava soprattutto se ripensava al brivido che aveva avvertito,
non di
disgusto. La sensazione che l’aveva attraversata era
completamente diversa.
Non appena si fu sistemata,
Merlin saltò
dietro di lei posizionando i piedi nelle staffe. Morgana si
spostò più vicino
all’arcione, per evitare un contatto troppo ravvicinato ma
con le gambe libere,
penzolanti nel vuoto, le risultava difficile. Quando il cavallo
partì, infatti,
Morgana rischiò di cadere e l’avrebbe fatto se
Merlin non l’avesse stretta a sé
facendole poggiare la schiena contro il suo petto, probabilmente
già preparato
a una simile eventualità.
<
Non vi
preoccupate, non mordo quasi mai! > commentò allegro.
<
Vi stancherete!
> disse Morgana cercando di combattere il crescente imbarazzo.
<
Anche voi…Sono
tutt’altro che comodo. >
Morgana
non disse
niente, invece provò di rilassarsi contro il suo petto,
trovandolo al contrario
molto confortevole, e appoggiò la testa vicino alla sua
spalla, cercando di non
pensare alla vicinanza dei loro volti... Non era mai stata a contatto
così
ravvicinato con nessuno. Era molto meglio di un abbraccio, le piaceva.
Si
rilassò quasi
subito, cullata dal trotto del cavallo e dalle calde braccia di Merlin.
Poi
mentre lui
guardava avanti distratto da chissà quale pensiero,
voltò leggermente il viso
verso il suo collo, curiosa, e inspirò profondamente. Si
vergognò
immediatamente del gesto e tornò a guardare dritto. Le
sembrava di aver visto
di sfuggita le sue labbra incurvarsi in un ghigno, ma cercò
di non pensarci
troppo, fingendosi indifferente.
Dopo
quelle che
sembrarono ore, si sentì in dovere di rompere il silenzio.
<
C’è qualcosa
che vi preoccupa? > chiese allontanando il viso per guardarlo
meglio.
Merlin si
prese
qualche minuto per rispondere, concentrato sulla strada tortuosa che
avevano
intrapreso.
<
È passato tanto
tempo da quando sono stato a Camelot. Tutto qui. >
Accennò
un sorriso
che non raggiunse gli occhi, voltandosi finalmente a guardarla.
<
Come và la
gamba? >
Morgana
la spostò
con attenzione.
<
Pizzica, ma non
fa tanto male. >
<
Sono i punti,
ma vedrete che non lascerà cicatrice. Non è una
ferita grave. >
Ancora
una volta
Morgana non poté che stupirsi. Le sembrava di sentir parlare
il medico di
corte. Sorrise imbarazzata dalla vicinanza del suo viso e ancor di
più dai suoi
occhi, azzurro brillante alla luce del sole.
<
Non vi
ringrazierò mai abbastanza. >
Questa
volta
ricevette un sorriso genuino.
<
Cosa direbbe un
cavaliere in questi casi? È stato un piacere,
mylady…>
Morgana
rise
trovando difficile conciliare quell’immagine con la
realtà.
<
Ne dubito
fortemente, conoscendoli. Tengono più alla loro spada che a
se stessi. Non
vedono nulla al di fuori di essa! >
<
Terrificante…>
Dopo un
paio d’ore
Morgana si addormentò rassicurata dalla sua presenza,
dimenticandosi persino di
essere a cavallo.
******
Arthur si
abbassò
per studiare il terreno, facendo tintinnare la cotta di maglia. In quel
punto
le impronte del cavallo, ben visibili sul terriccio umido,
s’interrompevano
bruscamente. Ma più avanti, verso la foresta,
c’erano evidenti segni di
passaggio. Morgana doveva aver lasciato lì la cavalcatura
per proseguire a
piedi.
<
Perché non ha
seguito la strada? >
Arthur
scosse la
testa, frustrato. Non aveva alcun senso. D’un tratto, in una
zona più morbida,
notò un’impronta di stivale, troppo grande per
essere di Morgana. Puntava verso
la strada. Aggrottò le sopracciglia, cercando inutilmente di
unire i pezzi.
L’orma fresca faceva supporre che ci fosse qualcun altro con
Morgana ma puntava
nella direzione opposta. Non era detto che significasse necessariamente
qualcosa.
<
Sire! > la
voce di sir Marimer giunse da dietro gli alberi < Ci sono segni
di battaglia
qui! >
Arthur
balzò in
piedi e corse in quella direzione, aspettandosi il peggio, con sir Leon
al
seguito. Quando arrivò nella radura non poté che
spalancare gli occhi allo
scempio. C’erano diversi cadaveri, sparsi scompostamente sul
terreno.
<
Sono cavalieri
di Mercia. > disse Marimer, dopo aver rivoltato uno dei corpi.
Arthur a
malapena lo
sentì, troppo sollevato per dargli attenzione. Per un attimo
aveva pensato che…Poi
la rabbia sostituì quell’attimo di respiro. Che
diavolo ci facevano dei
cavalieri di Mercia nel loro territorio? La risposta venne da
sé e Arthur
strinse così forte il pugno che sentì tutto il
braccio tremare.
<
Credete sia
stata un’imboscata per lei? >
<
Ne sono certo.
> riuscì a
dire attraverso i denti
serrati.
Leon
sembrava ancora
più confuso.
<
Ma lady Morgana
non può averli uccisi tutti da soli. >
Arthur
non ci aveva
pensato, accecato com’era dalla rabbia. Si
avvicinò al corpo più vicino e ne
osservò
la postura e le ferite. Non era mai stato bravo in quel tipo di
analisi, perché
francamente lo disgustava, ma c’era qualcosa di strano nel
modo in cui era
caduto. Aveva le braccia spalancate e una sola profonda ferita
all’addome, come
se il colpo fosse stato così forte da coglierlo di sorpresa,
come se non avesse
avuto neanche il tempo di difendersi. Ma non era quella la cosa
più strana.
Tutti i corpi erano lontani l’uno dall’altro,
troppo per essere opera di un
unico uomo.
Tutto
faceva pensare
all’intervento di un altro gruppo di uomini piuttosto
esperti, dato che c’erano
state vittime da una sola parte. Ma non c’erano abbastanza
impronte,
dannazione!
Una
leggera brezza
gli soffiò in faccia, portandogli al naso il lezzo del
cadavere e Arthur si
ritrasse, coprendosi il naso. Fu come se qualcuno l’avesse
riscosso. Era
ridicolo. Stavano perdendo tempo inutilmente. Morgana non era
lì; cosa che al
momento gli dava solo sollievo.
<
Non ha
importanza. > disse Arthur rivolgendosi a Leon < Dobbiamo
proseguire le
ricerche. Avete trovato qualche altro segno di passaggio? >
aggiunse verso
gli altri compagni.
<
No, sire. >
disse uno < Solo impronte che si dirigono da questa parte.
>
Dannazione!
Tornarono
sulla
strada e Arthur si abbassò nuovamente
sull’impronta, dubbioso. Qualcuno aveva
aiutato Morgana, questo era certo. Poteva solo sperare che avesse buone
intenzioni, che avessero preso un’altra strada per evitare
altri nemici. Ma,
per qualche ragione, il pensiero che Morgana non fosse sola non lo
rassicurava
affatto.
Ripensò
al corvo, a
quel suo gracchiare infido. La preoccupazione tornò a
tormentarlo, persino più
pesante di prima.
<
Non
preoccupatevi, sono sicuro che sta bene. > disse sir Leon
dandogli una pacca
sulla spalla.
Lo spero,
pensò
Arthur. Poi, senza motivo, cancellò l’impronta con
la punta dello stivale,
macchiandolo tutto di fango.
******
Merlin
strinse la
figura addormentata della ragazza con un braccio, cercando di essere il
più
delicato possibile, per non disturbare il suo sonno. Lasciò
momentaneamente le
redini, grazie ad un piccolo incantesimo il cavallo conosceva
già il percorso
da seguire, e posò la mano sinistra sulla sua gamba,
concentrandosi. Sarebbe
guarita molto più in fretta in quel modo.
Provava
uno strano
senso di protezione per lei, perché oltre la superficie
nascondeva un segreto
di cui forse neanche lei era a conoscenza. Riusciva perfettamente a
percepire o
meglio a gustare la sua aurea magica in crescita. Probabilmente aveva
già avuto
manifestazioni magiche, ma era solo l’inizio. E dato che
viveva a Camelot sotto
lo sguardo costante di Uther avrebbe avuto non pochi problemi.
Sperò solo che
avrebbe saputo reggere il peso di tale segreto.
La
coprì meglio col
mantello e sorrise quando la vide muovere la testa per accucciarsi
contro il
suo collo.
Alzò
il viso verso
il cielo chiudendo gli occhi, anche a quella distanza riusciva a
percepire il
richiamo magico che pulsava nel cuore di Camelot, quello di Morgana era
insignificante al confronto.
Non
avrebbe dovuto
di tornare così presto, non era pronto a farlo. Un pensiero
costante lo
tormentava: Arthur. Chissà com’era
diventato…Cosa avrebbe provato nel vederlo
comparire così all’improvviso? Rabbia,
sicuramente. Probabilmente l’avrebbe
aggredito, almeno per sfogarsi dopo tutti quegli anni o semplicemente
per
distruggerlo in tanti miseri pezzettini. Ma lui invece? Cosa avrebbe
fatto? Non
riusciva neanche a capire cosa provava.
Gli era
mancato
tanto, ma sentiva di non essere più in diritto di
considerarlo amico.
Erano
cresciuti in
modi completamente diversi, avevano intrapreso strade opposte destinate
a
scontrarsi in un tragico conflitto. Lui la strada legata alla natura e
ala
magia, Arthur quella delle armi e del rifiuto verso di essa, verso
tutto ciò
che la rappresentava. Erano nemici ma Arthur non lo sapeva, non ancora
almeno.
Sarebbe
stato in
grado di guardarlo negli occhi e intanto progettare la distruzione del
suo
regno? Non poteva, non voleva, ma doveva. Non c’era altro
modo. Lo doveva a
tutte le vite innocenti troncate, a tutti coloro che soffrivano a causa
dell’odio irrazionale di Uther. Lo doveva a coloro che
resistevano rintanati da
qualche parte sotto i suoi occhi avidi di sangue.
Guardò
in basso
verso Morgana.
<
Lo faccio anche
per te. >
Eccomi di nuovo qui...finalmente. Lo so vi aspettavate l'incontro tra Arthur e Merlin...il prossimo capitolo (è sicuro). Per ora scusatemi se vado un pò lenta...ho stupidamente comprato una tastiera 'gommosa' e ci vuole un infinità di tempo per scrivere, UNA FATICA!!! Grazie a questa brutta esperienza....un consiglio: non comprate mai una cosa carina all'apparenza senza averla mai provata....L'APPARENZA INGANNA! 0.o. Comunque il capitolo è un pò transitorio...non sapevo se postarlo o no....ma cerco sempre di non tagliare niente, anche se la storia rischia di allungarsi all'infinito. Poi volevo dare un assaggio del POV di Merlin....Spero che la scena di Arthur non sia sembrata troppo stile CSI!!!
A Stella_Oscura: Il capitolo dell'incontro...Lo so :-(. Lo posterò a breve....L'avrei postato oggi insieme a questo...ma ci sono ancora un pò di cose da sistemare!!!
A elfin emrys : Ahah... anch'io non vedevo l'ora di scrivere il ritorno di Merlin. Una fanfiction senza di lui non avrebbe senso!!! Sono contentissima che ti sia piaciuto il capitolo precedente...
A Miki87: Mi dispiace per la lunga attesa...prometto che posterò presto il prossimo capitolo (con l'incontro tra i due). Sono davvero contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo e soprattutto il comportamento di Morgana...uhmm riguardo alla futura relazione tra Merlin e Morgana..................le basi sicuramente ci sono.
A Weasleylion: Ooops questo è imbarzzante!!! Non credo che sia la prima volta che sbaglio a scrivere il nome...Preferisco Merlin a Merlino, ma è la forza dell'abitudine!!!
A Chiby Rie_chan: 0///0. Ehm il tuo commento un pò mi ha spiazzato...Riguardo allo slash e alla rivalità tra Arthur e Morgana. Non di dico il perchè....Grazie tantissimo per i complimenti!!! Sono davvero felice che ti piaccia la storia e il mio modo di scrivere ( mi fai quasi arrossire! ). Spero davvero di non deluderti!!!
A alice cullen88: Sono contenta che la storia ti piaccia...Mi scuso per la lunga attesa. Posterò l'incontro tra i due molto presto, promesso!!!
Grazie a tutti coloro che seguono la storia e sprattutto a chi recensisce!!!Un bacio a tutti!