La caratteristica che amava di più dell'uomo era la sua unicità. L'essere umano ha questa capacità di essere speciale, di risplendere, di attirare l'attenzione a sè se vuole. Molta gente avrebbe criticato un qualcuno che andava in giro con i capelli rosso fuoco, con una maglia dei Motorhead, giacca e pantaloni di pelle e con degli stivali con 5 centimetri di tacco, in particolar modo se fosse stato un uomo. Invece lui pensava che cavolo, era questo l'uomo. Era in grado di fare ciò che voleva, era in grado di essere ciò che voleva. E lui era un piccolo punk sedicenne, incazzato con il mondo, anche se la ragione se l'era scordata tanto tempo fa. Aveva quei capelli corti marroni, quegli occhi nocciola, quei pantaloni strappati e quella giacchetta di pelle che lo rendevano unico, diverso. Però l'uomo era anche dotato di un potere terribile, che si, faceva star da schifo le persone: la cattiveria. E Frank infondo era solo un ragazzino, si mostrava forte lui, però dentro il suo cuore si stava spezzando poco a poco, si stava frantumando. E lui ne aveva bisogno, del cuore.
Frank era il nuovo arrivato nella Belleville High School. Frank veniva evitato come la peste. Frank veniva squadrato dalla testa ai piedi. Frank non ce la poteva fare.
Diede un'occhiata al quadro delle lezioni. Notò, con dispiacere, che gli toccava sorbirsi due ore di chimica. "Sarà meglio che mi avvii", pensò.
Bussò intimidito, la faccia gli stava già andando a fuoco. Sentì un 'avanti', si disse 'forza e coraggio' ed entrò.
"Ehm, salve. Sono Frank Iero, un.. un nuovo studente." Il professore lo guardò un attimo storto, ma gli riservò comunque un sorriso e lo invitò a presentarsi alla classe.
Dopo un numero di figuracce che ammonta a 92982, il professore lo intimò a sedersi all'ultimo banco, quello di fianco alla finestra.
Frank non potè che esserne felice, perchè diamine, quando mai è successo che il nuovo arrivato si beccava subito il banco in fondo?
Sotto lo sguardo attento di tutti si avviò, osservando quella strana figura china sul banco.
"Ehm, salve. Sono Frank Iero, un.. un nuovo studente." Il professore lo guardò un attimo storto, ma gli riservò comunque un sorriso e lo invitò a presentarsi alla classe.
Dopo un numero di figuracce che ammonta a 92982, il professore lo intimò a sedersi all'ultimo banco, quello di fianco alla finestra.
Frank non potè che esserne felice, perchè diamine, quando mai è successo che il nuovo arrivato si beccava subito il banco in fondo?
Sotto lo sguardo attento di tutti si avviò, osservando quella strana figura china sul banco.
"Ehm, scusa, ciao, ehm.. ti dispiace se mi siedo qui?"
Fu spiazziato da un paio di occhi verdi, di quel verde intenso che ti cattura, contornati da una linea sottile di eyeliner. Il ragazzo gli fece cennò che no, non gli dispiaceva.
Frank osservò la figura accantò a se. I suoi capelli erano lunghi fino alle spalle, ed erano nerissimi, in netto contrasto con la sua pelle così pallida e candida. Gli ricadevano dolcemente sulle guance, impedendo a Frank di guardare i suoi occhi.
Spostò lo sguardo sul suo abbigliamento.
Rigorosamente nero.
Tornò a osservare il suo compagno, che stava disegnando. Il suo sguardo passò alle mani. Le aveva pallide, come il resto della pelle.
Erano delle mani sottili, quasi femminili avrebbe azzardato Frank. Però erano delle mani affascinanti. Perchè si, le mani possono essere affascinanti.
Fu spiazziato da un paio di occhi verdi, di quel verde intenso che ti cattura, contornati da una linea sottile di eyeliner. Il ragazzo gli fece cennò che no, non gli dispiaceva.
Frank osservò la figura accantò a se. I suoi capelli erano lunghi fino alle spalle, ed erano nerissimi, in netto contrasto con la sua pelle così pallida e candida. Gli ricadevano dolcemente sulle guance, impedendo a Frank di guardare i suoi occhi.
Spostò lo sguardo sul suo abbigliamento.
Rigorosamente nero.
Tornò a osservare il suo compagno, che stava disegnando. Il suo sguardo passò alle mani. Le aveva pallide, come il resto della pelle.
Erano delle mani sottili, quasi femminili avrebbe azzardato Frank. Però erano delle mani affascinanti. Perchè si, le mani possono essere affascinanti.
Fu risvegliato dal suo stato di ohmiodioilmiocompagnodibancoèunfigo dal suono della campanella.
Prima che Frank potesse realizzare, il ragazzo era già a metà aula.
Si alzò di scatto e lo fermò prendendogli un braccio, cosa di cui si imbarazzò un secondo dopo.
Prima che Frank potesse realizzare, il ragazzo era già a metà aula.
Si alzò di scatto e lo fermò prendendogli un braccio, cosa di cui si imbarazzò un secondo dopo.
"Io ehm.. mi.. mi chiamo Frank." "Io sono Gerard." disse, con quel sorriso che lo lasciò in mezzo alla classe imbambolato.
Non sapeva idea del perchè -o forse sì, ma sotto sotto non voleva ammeterlo- ma sentiva che quel nome sarebbe stato frequente nella sua vita.
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salve :D eccomi con un nuovo capitolo. Grazie a chi legge anche senza recensire (anche se mi farebbe non poco piacere) ma soprattutto grazie a chi
recensisce. <3 alla prossima!
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salve :D eccomi con un nuovo capitolo. Grazie a chi legge anche senza recensire (anche se mi farebbe non poco piacere) ma soprattutto grazie a chi
recensisce. <3 alla prossima!