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Autore: Infinite Sky Driver    07/05/2011    3 recensioni
Non lasciarmi sola, ti prego.
Salì in macchina, sempre lo stesso volto di qualche attimo prima. Non riuscivo a vedere niente, se non quei fari rossi che si allontanavano da me sempre di più.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie mille per le recensioni °u°, vi lascio al nuovo capitolo ^^ buona lettura °3°


Restai fuori dalla casa per molto tempo, quasi per tutta la notte. Il vento del mare arrivava fino a li, ma non mi importava, volevo solo riavvolgere quella serata e disdire l'appuntamento con Key, per andare a quello con Taemin.
-Je? Sei tu?-
Girai lievemente la testa per vedere chi mi chiamava, ma in quel momento il mondo cominciò a girare ad una velocità folle, e persi l'equilibrio, cadendo quasi sul marciapiede. Due braccia però mi presero, probabilmente erano di un uomo, ma chi...? La vista mi si stava oscurando, e pian piano persi i sensi.


Mi svegliai che la luce filtrava lievemente dalla finestra, la testa cominciò a girarmi, e fui pervasa da una miriade di brutti pensieri, che però scacciai velocemente, non capendone la natura. Mi toccai la fronte, scottavo...dovevo avere la febbre. Guardai fuori dalla finestra dopo aver visto l'ora. Le cinque di mattina.
-Je...- Francesca mi si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla.
-Che è successo...?-
Doveva essere entrata nella stanza senza che me ne accorgessi, ma non mi spostai di una virgola. Il mio sguardo rimase fisso verso quel punto dell'orizzonte.
-Key mi ha baciata.-
La sentii irrigidirsi, e girarsi verso qualcun altro che era nella stanza.
-Che cosa?-
Erano le voci di Jong e Onew.
Mi girai verso di loro a fatica a causa del forte mal di testa.
-Ragazzi...tranquilli..i-io..- persi di nuovo l'equilibrio, oscillando con il corpo.
Onew mi raggiunse con uno scatto e mi fece poggiare la schiena al cuscino, mentre Francesca mi toccò la fronte e strabuzzo gli occhi.
-Hai ancora la febbre? È da due giorni che ce l'hai!-
Un brivido mi percorse la schiena.
Due giorni? Come avevo fatto a dormire per due giorni?
-T-taemin dov'è? Lo sapete? Vi ha chiamati?-
-No....non sappiamo niente, mi spiace- era stato Onew a parlare. Era stato lui a trovarmi fuori da casa di notte, chissà cosa ci faceva alzato a quell'ora.
In quel momento entrò Minho con il telefono in mano.
-Onew, è per te, veloce-
Il leader si alzò dal letto e prese poi il telefono in mano, allontanandosi dalla stanza.
-Dov'è Key..?- Chiesi sottovoce alla mia amica.
-È nella sua stanza chiuso a chiave...mi è sembrato di sentirlo piangere...-
Che stupido. Perchè era sempre così sensibile? Non sarei riuscita ad odiarlo se faceva così.
-Jong, dove credi sia andato Taemin?- Francesca si alzò dal letto e raggiunse il ragazzo, che la abbracciò.
-Non lo so....so solo che quando è arrabbiato vuole essere lasciato solo, e visto quel che è successo...credo che non si farà vivo per un po'...-
Non sapevo che fare. Key sembrava pentito di quel che aveva fatto, io mi sentivo in colpa e Taemin era chissà dove in preda alla rabbia.
Ripiombai alla realtà quando Onew entrò in stanza sbattendo qualunque cosa si trovasse nel suo campo visivo, trattenendo le lacrime.
-Onew? Cosa c'è?-
-Chiamavano dall'ospedale. Taemin ha fatto un incidente questa notte-
Il mondo, fino a quel momento non sapevo quanto pesasse, ma quando Jinki parlò, lo scoprii, perchè mi cadde addosso. E con lui, molti più sensi di colpa di quelli che avevo già.

Mi alzai dal letto scostando malamente le coperte e corsi verso l'entrata, infilando il primo paio di scarpe che mi capitarono sotto mano. Infilai la giacca e afferrai la maniglia della porta, pronta ad uscire.
-Je dove vai!- Mi fermò subito Francesca.
-Fra, non hai sentito?? Tae è all'ospedale! Ed è solo colpa mia!-
Francesca mi lasciò il lembo di maglia che mi aveva afferrato, e guardò verso la camera, dove Onew era seduto sul letto con la testa tra le mani, Minho con uno sguardo assente, che sembrava stesse pensando a come fosse potuta succedere una cosa simile, e Jong che ci stava raggiungendo.
-Tu hai la febbre. Non puoi andare, andrò io-
-Jong...ti prego, portami con te-
Sembrò titubante, ma alla fine acconsentì, assicurandomi che appena mi avesse vista stanca mi avrebbe riportata subito a casa. Con noi vennero anche Onew e Fra; Minho preferì rimanere a casa a sorvegliare i movimenti di Key.
Arrivammo all'ospedale che la luce del sole stava iniziando a risvegliare la città. Le persone all'interno erano per di più parenti dei ricoverati restati durante la notte, o medici che iniziavano il giro per la colazione, o per cambiare le flebo.
Raggiunsi la prima infermiera che vidi libera e le agguantai un braccio.
-Mi scusi...sto cercando Lee Taemin, mi può dire dov'è?-
-Oh, hem...un attimo, in che reparto è? Sa, sono nuova qui...-
-N-non lo so! Questo dovrebbe dirmelo lei! La prego!-
-Mi scusi, ma non credo ci siano dottori di nome Lee Taemin, mi dispiace, se vuole la faccio visitare dal mio primario-
Dottori? Ma che dottori e dottori? Era un ricoverato!
-Non è un dottore, è un paziente...- si avvicinò Jong allontanandomi, prendendomi per le spalle, dalla donna.
-Oh! Ah, ho capito, mi scusi signore, ma quella ragazza non ha una bella faccia, pensavo fosse malata...ve lo cerco subito...-
Secondo lei che faccia potevo fare? Il mio ragazzo era in ospedale in chissà quali condizioni e io dovevo stare calma?
-Ha fatto un incidente stradale questa notte, la cartella clinica dice che ora dovrebbe avere l'intervento chirurgico, è stato preso da un tir dal lato del guidatore, ora i medici stanno facendo il possibile, la sua stanza non è ancora stata decisa, mi dispiace, potete restare nella sala d'attesa del pronto soccorso se volete-
-Grazie, è stata molto gentile..-Jong tremava mentre parlava.
Un incidente. Un tir gli è andato addosso.
Sbarrai gli occhi appena l'infermiera disse quelle parole, e caddi su una sedia, mettendo le mani sulla faccia.
-Je, s-stai tranquilla....andrà tutto bene- Francesca mi abbracciò forte, ma un po' per la febbre, un po' per quella notizia, il mio corpo lo sentivo ben poco.
-Colpa....è...solo colpa mia...colpa mia....colpa mia...-Iniziai a singhiozzare, finendo poi in un pianto straziante, che mi liberava l'anima dalle preoccupazioni, ma che ne faceva insinuare delle altre.
La notte passava lenta in quella stanza, quattro mura bianche, tappezzate di poster di ospedali, malattie e incidenti. Tutte cose adatte a far star meglio una persona, no?
Onew camminava già da più di un'ora avanti e indietro, a controllare possibili movimenti provenienti dalla sala operatoria, Jong era vicino a Francesca, e la confortava tenendole dolcemente una mano. Più li guardavo, più stavo male; avrei tanto voluto essere al loro posto, con Tae. Almeno avevo smesso di tremare e piangere, ora finalmente avevo solo quei bellissimi pensieri oscuri che hai quando una persona è ricoverata, su tutte le cose possibili che potrebbero accadere.
Un dottore uscì dalla porta di corsa, fiondandosi nel suo ufficio.
-Hei! Hei dottore! Mi..mi scusi!- Onew corse nella sua direzione più veloce che poteva.
-Mi dispiace, ma sono nel bel mezzo di un'operazione, usciremo fra un po'- Lo bloccò subito quello e rientrò nella sala, chiudendo a chiave.
Il leader tornò a sedersi, con un viso terreo, che somigliava molto a quello che avevo io a causa della febbre.
-Andrà tutto bene, vedrai...- mi disse con un sorriso.
-Andrà tutto bene.......tutto bene......tutto...tutto..bene- Continuava a ripetere quelle parole come una cantilena, che cominciai a pensare si volesse auto convincere.


Erano passate più di due ore da quando eravamo li dentro, cominciavo a sentire di più la febbre, e la preoccupazione giocava contro di me, quando la porta della sala operatoria si aprì, e notammo un gruppo di medici parlare, con in mano vari fogli.
Ci alzammo dalle sedie, sollevati, per poi andare verso la loro direzione.
-Ci scusi...siamo amici del ragazzo...sta, bene?- Fu Onew a parlare.
Il primario, o quello che sembrava il capo, ci squadrò uno alla volta, poi guardo il leader.
-È vivo, ma ha bisogno di riposo, quindi potete vederlo, ma non parlare ad alta voce-
-Grazie, grazie, grazie...- congiunsi le mani portandole davanti alla bocca, e gli altri sospirarono di sollievo.
-Ora lo stanno portando in camera, è al piano di sopra, stanza 18-
-Mille grazie dottore- gli strinse la mano Jong.
Ci dirigemmo subito verso la stanza, dalla quale stavano uscendo due dottori che portavano con loro un lettino.
-Voi siete i parenti?-
-Praticamente...-disse Jong con un sorriso.
-Potete vederlo, ma non parlate a voce alta, ha ancora l'anestesia e non dovete disturbarlo-
-Certo-
Ci lasciarono li, davanti alla porta semi aperta, che dava sulla stanza scura, senza luci e con le finestre chiuse.
Entrarono tutti, uno alla volta, finchè rimasi sola sulla soglia. Avevo paura di entrare, vedere il suo corpo in quelle condizioni.
-Vieni...- Francesca mi porse la mano, e con timore l'afferrai saldamente.
Feci un primo passo, poi un altro, e ancora un altro. Scorsi la sua figura sotto il lenzuolo, vagai con lo sguardo sul corpo.
Era sempre lo stesso di sempre, solo che non mostrava quella sua solita felicità, al contrario il suo volto era serio, composto, inespressivo.
Aveva numerosi tagli sulla fronte e sul collo, alcuni coperti da fasce, altri, meno pericolosi, lasciati cicatrizzare normalmente. Quelle lesioni gli toglievano quella parte infantile che manifestava quotidianamente, e gli attribuivano qualcosa di adulto, che non gli si addiceva per nulla.
Restai in quella posizione per molto tempo, fino a quando riuscii a riscuotermi e ad avvicinarmi al letto.
Gli presi dolcemente una mano e ci posai le labbra. Sfortunatamente, la bagnai anche con le mie lacrime.
-Non ti lascerò. Starò qui, sempre, a vegliare su di te. Non importa se mi odi, o se non vuoi vedermi. Io ti amo, e resterò giorno e notte accanto a te-
Gli altri mi lasciarono sola con lui dopo qualche minuto. Presi una sedia e la portai vicino al letto.
Avrei passato il mio tempo in quella stanza, d'ora in poi.
Stavo cominciando ad abituarmi a quella luce, quando sentii squillare il cellulare, e dovetti accendere il display per vedere il messaggio ricevuto. Chi poteva essere?
Schiacciai il tasto per sbloccare il touchscreen e apparve l'anteprima del messaggio.
Mittente: Key. “Devo parlarti”

  
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