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Autore: Rimhia    07/05/2011    1 recensioni
Simyf è una ragazza che abita nella Terra del Mare, figlia di un Cavaliere di drago e di un ax-assassina. La sua vita scorre normale come tutte le altre, fino a quando incomincia a sentire dentro di sè un vuoto che le impedisce di continuare a vivere come prima. Così decide di compiere un viaggio pericoloso: vuole vedere il mare delle Terre Ignote. Verrà aiutata da una sua amica, ma oltre il Saar la aspettano gli elfi che la guarderanno sempre con disprezzo e ostilità.
Tra questi conoscerà il principe di una delle loro città che la "accoglierà" nel suo palazzo come serva, ma con un ruolo particolare.
La ragazza si adeguerà a questi cambiamenti in un modo o nell'altro, però non sa ancora cosa potrà succedere tra loro a causa della loro vicinanza.
Questa è la mia prima ff che scrivo e, se vi ho incuriosito almeno un po', sarei molto felice se lo leggeste.
Grazie e buona lettura!
P.S. I primi capitoli, che dovrò revisionare, potranno annoiare, ma dal settimo in poi sarà tutto diverso da come era prima e più movimentato. Spero che vi piacerà!
Contiene elementi di alcuni manga.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kryss, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Completezza 04
L'arrivo

Il tragitto che percorsero verso il villaggio fu pieno di chiacchiere.
Gli Huyé le chiedevano un po' impacciati le sue impressioni a proposito delle Terre Ignote e Simyf rispondeva positivamente.
Arrivarono presto a destinazione e la ragazza rimase senza parole. Circa una trentina di capanne collegati da ponti sospesi erano accostati alla parete rocciosa dei monti suddivisi in più livelli.
Si accorse poi che davanti a loro c'era un gruppo di persone capitanate da un individuo un po' più anziano con i capelli blu notte tendenti leggermente verso il grigio scuro e la barba dello stesso colore acconciata da treccine.
Gli Huyé che l'avevano accompagnata si fermarono e si inginocchiarono. La giovane pensò di imitarli, ma lo gnomo alzò la mano indicandole di non fare niente. Seguì il consiglio mentre lo vedeva avvicinarsi dicendo ai tre inginocchiati di alzarsi i quali obbedirono e si scansarono per lasciare libero il passaggio.Tutti i presenti fissarono la nuova arrivata studiandola con curiosità e una certa simpatia vedendo l'espressione assunta dall'umana. Infatti Simyf si era come pietrificata ed era inbarazzain soggezione a causa degli sguardi intensi degli Huyé addosso. Non sapeva cosa fare ed era bloccata dov'era. Ci pensò l'individuo più anziano a spezzare il silenzio calatosi su di loro rivolgendosi a lei.
-Vieni dal Mondo Emerso, vero?- le chiese sorridendole rassicurante. La ragazza notò un accento particolare, ma capiva bene le sue parole.
-Sì.- rispose più calma e sicura di prima.
-Il Dio Drago ci ha annunciato il tuo arrivo. Abbiamo preparato una capanna per il tuo soggiorno mentre ho mandato loro tre a prenderti. D'ora in poi un altro dei miei uomini ti guiderà verso il tuo allloggio, si prenderà cura di te e stasera ti accompagnerà alla festa che si terrà nella mia capanna per la luna piena e tu sei l'ospite d'onore.- le disse lo Huyé.
-Ho capito... Emh... Scusatemi, ma voi sareste...?- chiese titubante la ragazza.
-Oh! Scusa! Non mi sono presentato. Io sono Ghuar, il capovillaggio.-
-Molto piacere! Io sono Simyf.- si presentò lei inclinando la testa in avanti.
Lo gnomo sorrise compiaciuto. -Bel nome!- si complimentò. -I tuoi genitori hanno buon gusto in proposito. Lui è Yljo e ti aiuterà fin quando ne avrai bisogno- sentenziò indicando lo Huyé affianco a sé.
-Buona giornata!- le augurò congedandosi.
-Anche a voi e vi ringrazio!- ricambiò mentre tutti i presenti ritornarono alle loro faccende.
-Piacere!- la salutò Yljo.
-Il piacere è mio!- esclamò mentre si incamminarono.
Durante il tragitto chiacchierarono molto del più e del meno. Lui le spiegò in sintesi quel che facevano quotidianamente, un po' della loro storia e anche un po' di sé. Pure lei gli raccontò qualcosa come le sue passioni e la sua vita.
In poco tempo si instaurò un buon rapporto, tanto che sembrerebbero amici di vecchia data.
Arrivarono presto alla capanna.
Era una semplice costruzione in legno con il tetto costituito da foglie secche intrecciate e c'erano dei disegni incisi nel legno raffiguranti un drago di terra e dei fiori.
Yljo aprì la porta ed entrarono.
La stanza era arredata in modo semplice. All'angolo destro c'erano un tavolo e due sedie, a sinistra c'era un letto con una cassapanca ai piedi di esso, una finestra di fronte alla porta e una piccola libreria affianco  ad essa.
-Riposati pure e fai come se fossi a casa tua. Sarai stanca per il lungo viaggio che hai affrontato. Tra due ore ti porto qualcosa da mangiare.- disse lo Huyé avviandosi verso l'uscio.
-Grazie.- lo rigraziò vedendolo sorriderle e uscire.
Dopodicché posò la borsa e lo zaino accanto alla cassapanca e si buttò a peso morto sul letto. Era morbido e le lenzuola erano fresche e pulite. Si beò all'istante e pensò di farsi anche un bagno, ma non ce la faceva. Era stremata. Si tolse gli stivali e i vestiti sporchi, frogò nello zaino tirando fuori una vestaglia che indossò e si tuffò nel letto addormentandosi.

-Buona sera, Simyf! Anzi, dovrei dirti "Buon giorno!"-
-Buon giorno, Meas! E' notte da te?- chiese la ragazza all'amica.
-Già! Di solito ci incontriamo di notte, ma, guardando la tua faccia, credo che sei crollata il pieno giorno!- ironizzò la maga.
-Ah! Ah! Simpatica!-
-Dai, scherzo!-
-Questo lo avevo capito.-
-Ma sei stanca-
-Puoi anche dire distrutta!-
-Beh, almeno adesso stai riposando, no?-
-Già, e stato un duro viaggio...-
Simyf si sedette sul pavimento in legno
Ogni incontro tra le due si svolgeva nel giardino di una casa giapponese dove c'era un grande ciliegio in fiore.
A Meas piaceva molto il Giappone e le raccontava spesso qualcosa come la storia, la cultura e il folklore, dato che l'amica non ne sapeva niente se non quel che apprendeva da lei. Essendo in un sogno, capitava che la maga cambiasse il paesaggio mostrandole luoghi appartenenti al pianeta Terra.
Come ogni volta che si incontravano, indossava un kimono raffigurante farfalle e fiori.
-Com'è andata?- chiese Meas sedendosi anche lei.
-Sinceramente non mi aspettavo di incontrare così presto il Makhtahar. Mi ha colta alla sprovvista e i suoi occhi mi hanno fatto perdere il contatto con tutto il resto. Erano magnetici, non so come spiegartelo, ma ero incantata dal drago.-
-Capisco, fa questo effetto, eh? In fondo è un essere millenario e credo che provi una certa simpatia nei tuoi confronti.-
-Lo credi anche tu?-
-Sì, potresti averne conferma quando parlerai al capovillaggio alla festa, sai? Piuttosto, che ne pensi degli Huyé?-
-Sono molto gentili, ospitali e socievoli. E anche bizzarri con il loro raspetto, ma non sono male come popolo. Mi piacciono.-
Sorrisero entrambe e continuarono a chiacchierare del più e del meno.
-Come stanno i miei?- domandò all'improvviso Simyf.
-Li ho incontrati ieri notte e tra un po' vado anche da loro. Erano entrambi preoccupati per te, ma continuo a rassicurarli dicendo che stai bene ed è la verità, no?- la informò Meas tranquillizzando l'amica.
-Già...- confermò pensierosa con una nota di nostalgia.
-E ora potrò dire che te la stai spassando dai nanetti delle Terre Ignote dormendo addirittura di giorno!- la schernì con ironia.
-Ma che gentile che sei!- sentenziò sarcastica e fece un finto broncio.
-A quanto pare... Comunque stai tranquilla. Stanno bene e sono anche un po' noiosi e ripetitivi, quindi prevedibili ultimamente. Mi chiedono sempre le stesse cose e si raccomandano, soprattutto tua madre, che tu stia bene e al sicuro e che ritorni presto. Tutto nella norma, no?-
-Hai ragione... Quanto vorrei riabbracciarli. Perché non posso incontrarli anche in sogno?
-Sia te che i tuoi genitori non siete molto pratici ad attraversare i sogni. E' rischioso rimanere troppo nei sogni perché si potrebbe non ritornare più indietro. Più che altro, saremo soprattutto io e Alsho ad indontrarvi. Poi... è molto meglio per te se non vedi tua madre o non ti lascerebbe svegliare la mattina.- le spiegò Meas per poi scoppiare a ridere insieme.
-E' vero. Mi immagino che mi riempirebbe di raccomadazioni e altro come il giorno della mia partenza.- disse incrinando la voce alla fine a causa della nostalgia.
-Ti mancano proprio, eh? Ti capisco...- le chiese comprensiva appoggiandole una mano sulla spalla e ricevendo dall'amica un assenso.
-Stare lontani vi farà male così come vi farà bene. Pensa a quel che hanno passato loro.-
-Lo so-
-Buona giornata, allora! O meglio buona serata! Ormai il nanetto arriverà a breve e sarebbe meno imbarazzante se ti cambi questa vestaglia- la informò la maga alzandosi.
-Di già? Uff... Forse hai ragione...- si alzò pure lei con disappunto.
-Non mi piace quella faccia... Dov'è la Simyf che conoscevo? Simyf! Dove sei? Dai, non giocare a nascondino come una bambina!- scherzò aggirandosi nei dintorni come a cercare qualcuno ignorando l'amica che stette al gioco sorridendo.
-Meas, sono qui!- la chiamò ringraziandola mentalmente per averle risollevato il morale.
-Ah! Ecco! E' quello il sorriso che volevo.- esclamò sorridendole a sua volta e si abbracciarono.
-Ci vediamo al prossimo sogno.- la salutò Meas dopo che si allontanarono.
-Sì, ciao!- la salutò la ragazza prima che il sogno terminasse.

Simyf si svegliò, si tirò su e si stiracchiò. Si sentiva meglio. Non solo mentalmente grazie al sogno appena concluso, ma anche fisicamente per merito del dovuto riposo.
A giudicare da quel che vide fuori dalla finestra, capì che dovevano essere passati quasi un paio d'ore.
Si alzò in piedi e prese lo zaino tirando fuori dei vestiti puliti e cambiandosi. Pensò fosse il caso di farsi anche un bagno, ma non aveva forze sufficienti per la mancanza di cibo.
Neanche se le avessero letto nel pensiero, qualcuno bussò alla porta che aprì subito. Trovo Yljo con un vassoio contenente il suo pranzo e lo fece entrare. Lo Huyé accolse l'invito e poggiò il cibo sul tavolo e le presentò ciò che le aveva preparato: zuppa di roditore, bistecca di capracorno, insalata di torri e macedonia di alcuni frutti che aveva già mangiato durante il viaggio e dell'acqua. Il giovane si congedò riferendole che sarebbe tornato tra un'ora per accompagnarla al fiume per un bagno, quindi aveva tutto il tempo per rifocillarsi e prepararsi. L'umana lo ringraziò e mangiò. Rimase stupefatta dalle capacità culinarie di quel popolo: la zuppa era gustosa, la bistecca era cotta a puntino, l'insalata era rinfrescante e la macedonia era succosa.
Finì di pranzare completamente sazia e si concesse un momento di relax. Sentì di nuovo qualcuno bussare alla porta e lo aprì trovando il sorridente gnomo visto un'ora prima.
Come d'accordo, Yljo, prendendo il vassoio del pranzo che consegnò a qualcun'altro durante il tragitto, la guidò verso un torrente lì vicino lasciandola perché facesse il bagnò.
La ragazza si spogliò e si tuffò immergendosi completamente nell'acqua. Dopo un po' di tempo passato a bearsi nel ruscello, uscì e si vestì. Fece qualche passo verso la direzione da cui proveniva e individuò la testa dello Huyé tra i cespugli.
-Yljo!- lo chiamò.
-Già finito?- le chiese voltandosi mentre ella la stava raggiungendo.
-Sì. Che fai?- gli domandò curiosa.
-Raccolgo dei suri e delle more vivaci per questa sera. La festa della Luna Piena di inizio Primavera è molto sacra e importante per noi. Diamo i nostri omaggi ai nostri dei: il Padre e il Makhtahar.- le spiegò alzandosi, dato che aveva raccolto frutti a sufficienza, e si avviò verso il villaggio.
-Due piccioni con una fava.- disse Simyf seguendolo.
-Eh sì!- confermò lo gnomo.
-Parli bene la mia lingua.- constatò l'umana pensierosa.
-Vent'anni fa arrivarono due umani e io li accompagnai verso la casa del mago che abitava da queste parti. Mentre viaggiavamo, parlavo molto a causa della mia natura allegra e socievole e ho imparato da loro e dal capovillaggio.-
Simyf annuì conoscendo la storia e pensò alla sua terra. Quanto le mancava...
Il filo dei suoi pensieri fu spezzato da Yljo.
-Di sicuro questa sera il capovillaggio ti chiederà qualcosa a proposito di ciò che è avvenuto in questi anni.- la avvisò per poi aggiungere: -Stasera ci saremo tutti e io non voglio che mi anticipi niente. Quindi risparmiamelo.- la implorò.
-Va bene.- acconsentì sorridendo.
-Da qui in poi dovresti riconoscere la strada. Nella cassapanca ci sono dei cambi d'abito. Ti pregherei di indossare quelli per il momento mentre i tuoi li laveremo. Riposati pure che ti verrò a prendere al tramonto.-
La ragazza acconsentì ringraziandolo e si salutarono.
Ritornata alla capanna, si sdraiò sul letto e sospirò chiudendo gli occhi. Era felice di essere lì e si sentiva in pace con il mondo.
Dopo un po', si accorse che il sole stava per tramontare, perciò si alzò dirigendosi verso la cassapanca. Lo aprì e si cambiò indossando i primi vestiti che le erano capitati e che le risultarono molto comodi. Si pettinò i capelli e si spalmò una crema datale da Meas.
Quando bussarono alla porta, andò verso l'uscita e trovò come sempre Yljo tutto allegro e si avviarono insieme in direzione della capanna del capovillaggio.

Angolo autrice:

Finalmente ho postato anche il quarto capitolo!!! XD
Scusate il ritardo! Lo avevo finito da quasi due settimane, ma ho avuto vari imprevisti in questi giorni che non mi hanno permesso di scrivere al computer un po' di più al giorno. >.< Spero vi sia piaciuto. ^-^
Allora... Credo che a questo punto mi riteniate ancora più pazza di come mi ero dimostrata nei capitoli precedenti.
Soprattutto ora che ho fatto comparire Ghuar e Yljo e aver accennato ai piatti degli Huyé. Ho usato un po' di buon senso e logica per questo. u.u
Domanda: sapete perché ho citato proprio questi due Huyé?
Per chi si chiede cosa sono i "suri" sono un incrocio tra i lamponi e le fragole, ma sono arancioni.
Aster: Sei proprio pazza! ù.ù
Io: Non c'è bisogno che me lo ripeta, sai? Lo avevo già detto e ne sono consapevole! v.v Ma perché sei ancora qui a rompermi le scatole? O.o
Aster: Mi sembra ovvio! Pretendo la mia comparsa nella tua fic! è.é
Io: Lo sai che è impossibile, vero? =__=
Aster: Come mai?? ç.ç
Io: Perché qui sei già crepato da 60 ANNI! A meno che tu non voglia conparire come fantasma...
Aster: Nuuuuu! Fantasma no! ç______ç
Io: Allora accontentati dell'altra ff dove sei tra i principali personaggi. u.u
Aster: Ok, vado... :(
Io: E tieni questi dolcetti! ^^
Aster: °w° *va via tutto felice*
Finalmente l'ho convinto e adesso non mi disturberà più!!! XD Ed è anche facile risollevargli il morale, non credete? ^^
Non so quanto potrò postare il prossimo capitolo. Spero presto, ma non ne sono sicura.
Però ringrazio tutti coloro che leggono e seguono la mia storia. Grazie mille!!!
Lo so che non sta succedendo niente di emozionante o descrivo un po' troppo, ma presto ci sarà qualcosa più movimentato. 
Sinceramente, non so se sono abbastanza brava a scrivere grammaticalmente corretto, quindi, se notate qualcosa che non va, avvisatemi subito che vedrò di rimediare!
Accidenti! Anche questa volta ho prolungato troppo il mio angolo. Tutta colpa di Aster!
Alla prossima e bacioni! X^
Ciao! XD ^-^
  
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