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Autore: isya14    07/05/2011    4 recensioni
“Devo farlo davanti a tutti o mi segui di tua spontanea volontà?” chiese l'uomo mettendosi impaziente le mani sui fianchi.
“Cosa dovresti fare? Invitarmi forse al ballo?”
Don Lamb non era famoso per la sua pazienza, era sì un uomo di legge, ma della sua legge, semplicemente sceglieva lui chi condannare e chi lasciar libero e, molte volte, lo faceva senza tener conto della colpa.
“Veronica Mars, ti dichiaro in arresto [...]" disse lo sceriffo prendendo le manette.
Genere: Drammatico, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Back To The Past

Prima di tornare a casa, Veronica decise di fermarsi in un posto. Lasciò l'auto nell'enorme parcheggio di un hotel e dopo pochi minuti si trovò davanti a quella porta. Restò per qualche secondo con il pugno in aria, indecisa se bussare o meno.
Toc, toc.

Toc, toc.
Qualcuno bussò alla porta della suite. Logan mise in pausa il videogioco e si alzò per aprire.
“Hei piccola, ti sei dimenticata di nuovo la chiave?” chiese alla ragazza bionda di fronte a lui.
Senza nemmeno farla entrare le prese il volto tra le mani e la baciò.
“Mi sei mancata..” disse facendola entrare.
Era pomeriggio tardi e l'unica luce presente nella stanza era quella della televisione. La suite era proprio come il primo giorno in cui Logan si trasferì lì tralasciando il fatto che ora era solo sua.
“Quando pensi che potrò tornare a scuola?” disse la giovane Griffith buttandosi sul divano.
“Domani, principessa. Veronica mi ha mandato un messaggio scrivendo che ci aspetta nel parcheggio prima dell'inizio delle lezioni” rispose Logan sedendosi di fianco alla ragazza e prendendole una mano, che si portò successivamente alla bocca per baciarla.

Veronica rimase ad aspettare una risposta, ma nessuno venne ad aprire. Eppure era sicura che la stanza fosse quella. Nel momento in cui decise di tornare alla macchina, la porta si aprì svelando un ragazzo dai capelli castani e dagli occhi azzurri.
“Veronica, che sorpresa..” disse invitandola ad entrare con un gesto della mano.
“Duncan, ho pensato avessi bisogno di qualcosa” rispose Veronica entrando nella stanza dell'hotel Camelot.
La stanza di Duncan era la classica stanza di un albergo da quattro soldi: un letto matrimoniale con tanto di lenzuola “bianche”, una cassettiera dalle modeste dimensioni con sopra una televisione, un mini bar contenente le peggiori bevande di Neptune e un bagno quasi sicuramente poco igienico.
Ciò che attirò l'attenzione della bionda fu una culla posta di fianco all'enorme letto: una piccola creaturina stava dormendo accoccolata ad una bambola con le treccine nere.
“E' bellissima Duncan..” disse accarezzandole una guancia.
Il ragazzo sorrise e si sedette sul letto fissando Veronica, che prese anche lei posto sul letto.
“I Menning hanno ritirato l'accusa..” cominciò lei “..prima della fine delle vacanze si sono trasferiti nell'Illinois”
“Lo so, Clarence Weidman mi ha aggiornato non appena sono tornato”
Cos'hai intenzione di fare?” chiese Veronica sperando vivamente che lui rispondesse Rimanere.
“Non lo so, da una parte non voglio lasciare Neptune, ma dall'altra..non credo che questa città sia il posto migliore per Lilly”
Il cellulare della ragazza vibrò, così lo prese e lesse il messaggio.
Veronica dove sei? Si sta facendo tardi e la cena è quasi pronta.

Papà.

“Devo andare..” disse per poi aggiungere “..se hai bisogno di qualcosa chiamami, d'accordo?”
“D'accordo, grazie per esser passata” disse Duncan aprendole la porta.
“Ah, pomeriggio Celeste era in ufficio da mio padre..credi ti stia cercando ora che le accuse sono cadute?”chiese uscendo dalla camera.
“Non ne ho idea, ma sicuramente da lei non mi farò trovare..” rispose il ragazzo sorridendo “..ci vediamo Veronica, stammi bene”

Buongiorno Pirati! Oggi al "Ahoy, Mateys!" si parlerà di niente po-po di meno che Veronica Mars. E' davvero una ragazza così depravata? E' vero, ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio, ma arrivare all'omicidio? Veronica, Veronica chissà cos'altro ci nascondi..”
Veronica era in auto ad ascoltare la radio e quando sentì la “notizia del giorno” cominciò a pensare a un modo per torturare il figlio del preside, Vincent.
I pensieri poco cristiani della ragazza vennero interrotti da qualcuno che bussava sul finestrino della sua auto. Abbassò il finestrino ed esclamò:
“Salve agente, andavo troppo forte?”
“Patente e libretto, Mars” disse il ragazzo aprendo la portiera dell'auto.
“Desolata, ma la macchina è rubata..” cominciò sorridendo “..a parte gli scherzi sono riuscita a far cambiare tutti i documenti tranne la patente ci..”
Venne interrotta da un gridolino alle sue spalle: “Logan!”
“E' il sogno di ogni ragazzo arrivare a scuola e vedere una bionda sexy chiamare il tuo nome..” cominciò interrotto da un bacio della ragazza “..lei è Hannah”
“Tu devi essere Veronica, Logan mi ha parlato tantissimo di te..spero diventeremo amiche”
“La mia fama mi precede..” iniziò Veronica “..dicevo..questi sono i tuoi nuovi documenti. Per la patente c'è da aspettare una settimana al massimo..ah il tuo nome è Andrea Myers”
“Fantastico! Grazie Veronica, ci vediamo a pranzo?” chiese prendendo le carte dalle mani della giovane investigatrice.
“Non ci conterei molto, a pranzo devo tornare a casa..ho dimenticato la macchina fotografica”
“D'accordo, è stato un piacere! Logan andiamo in segreteria che compilo il modulo di iscrizione..” disse avviandosi verso l'entrata dell'istituto.
“Grazie Veronica..”
“Non ringraziarmi Logan, non l'ho fatto per te.” mentì la ragazza prima di rientrare in macchina, dove si rifugiò per non restare a parlare con lo 09.

Dopo pochi minuti decise di uscire nuovamente dall'auto e di incamminarsi verso l'aula di storia. Arrivata al suo armadietto trovò Mac intenta a scrivere malamente un biglietto.
“Mac..cosa stai facendo?” chiese avvicinandosi alla ragazza che sentendo il suo nome sobbalzò.
“Veronica! Mi hai fatto prendere un colpo..ti stavo lasciando scritto un biglietto, volevo chiederti se ti andava di venir con me ad una festa stasera”
“Dovrò ricordarmi di regalarti un libretto di istruzioni per il cellulare, sai, c'è l'opzione messaggi..comunque non credo di poter venire, insomma, non credo che andare ad una festa gioverebbe alla mia reputazione”
“Oh andiamo, Veronica Mars che si fa intimidire dalla massa? Aspetta un attimo, ma quella specie di biondina avvinghiata a Logan è..Hannah?”
“Andrea per la precisione, le ho cambiato i documenti..” disse Veronica girandosi nella direzione dei due piccioncini “..disgustoso” aggiunse voltandosi nuovamente.
“Qualcuno è geloso?” chiese una voce maschile alle spalle di Mac.
“No Wallace, disgustata..tra me e Logan è finita. Punto.”
“Sì, certo..vi abbandono ragazzi: informatica mi aspetta!” esortò Mac salutando i suoi amici.
“Non ci credo nemmeno se ti vedessi con un altro ragazzo. Tu provi ancora qualcosa per quello 09, ma non lo vuoi ammettere”
“Wallace guarda la mia faccia, essa rappresenta la mia euforia nel pensare a Logan” disse Veronica indicandosi il volto completamente serio.
“Ok, ok..non insisto! Ma poi non venire a piangere da me quando capirai che ho ragione”
Veronica sorrise chiudendo il suo armadietto, diede un'ultima occhiata a Logan e Hannah e andò nell'aula di storia.

-Tutto è tornato esattamente come un anno fa: Wallace e Jackie, Logan e Hannah, i Fitzpatrick immischiati in loschi affari e io, Veronica Mars, sono tornata ad essere la più odiata adolescente di Neptune.-
All'ora di pranzo Veronica era seduta ad un tavolo da sola quando all'improvviso due persone si sedettero di fronte a lei.
“Ciao Veronica!” esclamò la ragazza bionda prima di addentare una mela.
“Ha insistito per sedersi al tuo tavolo” disse Logan appoggiando i libri sul tavolo.
“Non vi preoccupate, non credo che Samantha se la prenderà..” disse Veronica, ma, notando gli sguardi dubbiosi dei suoi interlocutori, aggiunse “..sì, sono solita avere degli amici immaginari”
“Com'è andata la tua mattinata a scuola?” chiese allegramente Hannah.
“Oh bene, sono riuscita a farmi sbattere fuori dal professore di Storia, ho affermato di essere innamorata di Annibale e lui, beh, patteggiava per i romani”
“Sei simpatica a differenza..” cominciò interrompendosi.
“..a differenza delle voci che girano, giusto? Scusate ma ora devo andare..” Veronica finì la frase della bionda e si alzò dal tavolo. Dopo pochi passi venne fermata da Logan, che rimase impietrito nel vedere gli occhi lucidi della ragazza.
“Non è per quello che ha detto Hannah, vero?”
“No figurati, è che odio profondamente i romani, non riesco a digerirli”
“Sii seria Veronica, cosa devo fare?”
“Torna dalla tua ragazza, potrebbe pensare male”
“E' questo il problema?”
“No Logan. Questo non è il problema. Tra noi è finita, per sempre.” disse più per convincere se stessa che altro.
Se ne andò senza dare tempo al ragazzo di rispondere, arrivò alla macchina e si chiuse dentro. Scoppiò a piangere e, dopo aver messo in moto, tornò a casa. Per fortuna il padre era ancora in ufficio, non voleva dargli spiegazioni su ciò che stava per fare.
Prese una borsa e vi mise dentro alcuni vestiti, il computer, la macchina fotografica, un paio di libri, il carica batterie del cellulare e una cartina

Qualche ora dopo Keith Mars aveva finito di lavorare e stava tornando a casa. Quando scese dalla macchina si stupì nel trovare le luci dell'appartamento spente, entrò e tutto ciò che trovò fu un biglietto scritto dalla figlia.
Non mi cercare. Tornerò presto.

Ti voglio bene, Veronica.
 

Spazio dell'autrice:
Ok, potete odiarmi. Ma voglio un odio profondo ç___ç
Chiedo enormemente scusa per il ritardo, ma ho un casino di cose da fare e trovo poco tempo per scrivere e pubblicare T___T
Fatemi sapere cosa ne pensate (:

   
 
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