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Autore: iride89    13/02/2006    7 recensioni
Un Remus triste e malinconico che con un sorriso rivolto al passato rispolvera i suoi ricordi con i Malandrini aprendo una scatola...
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA SCATOLA DEI RICORDI

 

Ciao a tutti…sono tornata con una nuova one-shot su Remus, o meglio sui ricordi di Remus…ve lo dico subito è triste e malinconica, ma, purtroppo, questo è un personaggio che ha passato momenti veramente brutti…unica precisazione, i ricordi sono principalmente incentrati sui Malandrini e tempi della scuola (+o-)…non sempre rievoca vere e proprie situazioni, ma anche solo delle sensazioni…buona lettura e recensite!

 

 

LA SCATOLA DEI RICORDI

 

 

 

Ed eccomi qui…io, una persona che ha sempre odiato la solitudine, ma che è predestinata ad esserne immersa per sempre.

 

Mi guardo le mani e le vedo nodose e ruvide, allo specchio risaltano le rughe sulla fronte dovute alla troppa concentrazione, e i miei occhi ambrati sono la resina che mantiene il passato intatto e irraggiungibile.

 

È arrivato uno dei miei soliti momenti di tristezza e io sorrido melanconicamente a questo pensiero…era sempre Sirius a definirmi il più cupo e sofferente…

 

Sostenendo questo autolesionismo di ricordi mi dirigo in camera mia, alzandomi dalla vecchia poltrona rossa che ha accolto molti miei momenti riflessivi.

 

Cammino sul tappeto liso e scolorito per raggiungere una porta altrettanto trasandata e opaca.

 

Entro in quella che si potrebbe definire una povera camera da letto e mi inginocchio davanti al letto raccogliendo la mia scatola di cartone consunta.

 

Una scatola assolutamente normale dove, una volta, tanto tempo fa, c’erano le mie scarpe nuove, e ora ci sono i mie ricordi.

 

Mi siedo a terra e, nella luce che mi offre una falce di luna clemente, sollevo il suo coperchio per poi sorridere mestamente.

 

Soffi dal passato che mi sfiorano.

 

Oggetti di scarso e raro valore mi si presentano come a volermi ricordare un tempo migliore, per infliggermi le pugnalate del dolore e attuale…ma, per quanto sia strano, sono abituato a farmi del male e per quanto sia impossibile rimanere immuni al dolore gli sorrido arrendevole per poi prendere in mano il mio primo ricordo…la mia trottola preferita con la quale giocavo quando avevo tre anni…

 

È di semplice legno e il colore ormai sbiadito richiama un rosso cupo…fu mio padre a farmene dono, quando i soldi scarseggiavano anche per  comprare del pane, e lui, l’uomo più buono del mondo, me la regalò…io stupito non riuscì a fare o dire niente, la presi nelle mie piccole manine e corsi a nasconderla per paura di venire derubato di quel prezioso tesoro.

 

Quella trottola fu la causa di tante prese in giro da parte di James ad Hogwarts…me la portavo sempre dietro, in tasca, nella borsa, in mano…era sempre con me…come se il suo legno potesse infondermi il calore di una famiglia persa nella nera terra di un cimitero isolato.

 

La stringo ancora nella mia mano e quel calore sembra essersi esaurito così la ripongo di nuovo al suo posto…ora ne estraggo una penna marrone con la punta spezzata…ricordo che fu la mia preferita al primo anno a scuola, pensavo che mi portasse fortuna e quando si spezzò la punta per poco mi misi a piangere…piccole credenze di un ragazzino undicenne…

 

Con quella penna sancii un giuramento con tre ragazzini del mio stesso anno nel quale ci impegnavamo a non raccontare i nostri segreti a nessuno al di fuori di noi…la accarezzo pregando di riportarmi a quell’età spensierata, nonostante sia consapevole di esprimere un desiderio irrealizzabile…

 

La accarezzo con estrema dolcezza e la allontano da me per sostituirla da una fotografia…

 

Ricordo che venne scattata da una maldestro ragazzino del secondo anno a noi, quattro ragazzi del settimo. I soggetti  eravamo noi, un gruppo di amici unici, insostituibili…fratelli…malandrini.

 

Il mio triste sorriso si apre ancora di più e gli occhi diventano lucidi.

 

Al centro i soliti mattacchioni James e Sirius, belli e impossibili…continuano a muoversi anche in questa foto dandosi pacche amichevole, abbracciandosi, ridendo sguaiatamente come solo dei diciassettenni riescono a fare. I capelli da spaventapasseri di Prongs sfiorano quelli lucidi di Padfoot, mentre gli occhiali tondi che coprivano i suoi occhi nocciola gli scivolano sul naso.

 

Io, alla sinistra di Sirius li guardo sorridendo rassegnato a quel comportamento da buffoni e ogni tanto mi metto a ridere anch’io.

 

Gli occhi mi si fermano sul buco vuoto della foto…lì una volta c’era Peter, quello che noi credevano un amico…è ormai da anni che è uscito da questa foto e non so nemmeno se rientrerà…lo ricordo con rabbia repressa  e compassione, in questa foto era alla destra di James e squittiva allegro mangiandosi ogni tanto le unghie…

 

La giro e sul retro ritrovo le dediche che scrivemmo con ardore e stupidità…la prima quella di Sirius:

 

Al mio carissimo Moony,

sorridi un po’ di più vecchio mio, e trovati una bella lupacchiotta…l’amore fa miracoli, anche per i solitari come te! Il solo e per sempre   Sirius Black alias Padfoot

 

il solito donnaiolo che mi dice di trovarmi una ragazza! Sfioro la sua elegante e particolare calligrafia con divertimento…James era sempre stato invidioso della scrittura di Sirius…penso che una volta Padfoot abbia cercato di insegnargli una calligrafia più elegante ma Prongs non riusciva proprio a non scrivere come una gallina!

 

Ed ecco la sua dedica:

 

ciao Moony,

dovresti leggere di meno e divertirti di più! Sei proprio irrecuperabile, anche in questa foto non ti sei separato dal tuo adorato testo di Rune Antiche…bleah non so nemmeno come fai a studiare una roba del genere! Ora è meglio andare a preparare lo scherzo di fine anno quindi ti lascio, amico. Buona Vita:   il grande  James Potter alias Prongs

 

che ridere, quando me la scrisse pensavo di riportare accanto la traduzione, altrimenti non ci avrei capito nulla! E lui che mi prendeva in giro per Rune Antiche, meno male che le ho studiate, altrimenti decifrare la scrittura di Prongs sarebbe impossibile…

 

sotto la sua c’è la misera dedica di Peter, misera e povera come è sempre stata la sua moralità

 

al mio caro amico Remus…buone vacanze, Peter = Wortmail.

 

La tipica scrittura di un bambino…troppo occupato a idolatrare James per crescere…

 

Riguardo ancora questa vecchia foto, una lacrima mi scivola su una guancia e bagna Sirius che si arrabbia e si sposta ancora di più verso James che invece scoppia a ridere come al solito.

 

Ripongo a malincuore questo pezzo di felicità per pescare qualche boccetta contenente liquidi viola, verdi e gialli, polverine arancioni e rosse, tutte provette che James e Sirius avevano rubato dall’ufficio del professor Lumacorno per creare una pozione d’amore…gliele confiscai molto arrabbiato ricordando loro che era illegale, che potevano andare in guai seri, che era stata una fortuna che io fossi riuscito a fermarli appena in tempo…rimproveri, i soliti rimproveri che entravano in un orecchio e uscivano dall’altro a quei due combina-guai irrecuperabili…le riposi delicatamente ripensando a quella pozione che sicuramente James avrebbe voluto dare a Lily…

 

Già la mia cara Lily…

 

Tutti i pomeriggi passati insieme a studiare, tutte le ore passate a parlare e a mangiare cioccolata, tutti gli epiteti affibbiati a “quell’odioso di un Potter e al suo compare Black”.

 

I suoi sorrisi mi donavano speranza, la stessa speranza che tingeva i suoi occhi verdi…la prima volta che la vidi capii subito che era un peperino…aveva sgridato James e Sirius per aver appiccicato delle gomme da masticare ai capelli di una ragazzina bionda…i suoi occhi mandavano bagliori e i suoi capelli rossi sembravano carichi di elettricità…con le sue tenere manine delicate schiaffeggiò i visi dei miei due amici facendo così iniziare una lotta durata sette anni da parte sua e cinque da parte di James, che al quinto anno se ne innamorò perdutamente.

 

Cerco di sistemare alla meglio la carta dorata di una confezione di cioccolato che mangiammo io e Lily il giorno in cui mi confidò di essersi innamorata di “quello stupido Potter”.

Era arrabbiata…già, arrabbiata di essersi innamorata di un ragazzo che odiava…e così finì tutta la cioccolata procurandosi un bel mal di stomaco!

 

Lascio quella carta dorata per prender in mano un braccialetto rotto…ricordo che fu Lily a confezionarlo, era molto brava a fare dei piccoli lavoretti a mano…ne aveva fatto uno per ogni malandrino e li aveva tessuti con l’amore dell’amicizia: rosso per James, azzurro per Sirius, giallo per me, e grigio per Peter.

 

Ed il mio l’avevo rotto quando pensavo che Sirius avesse tradito i Potter e che Peter fosse morto…avrei potuto aggiustarlo con la magia, ma non volevo dimenticare di essermi sbagliato a giudicare un amico, che l’amicizia dei quattro amici non era eterna come speravo…i soliti tristi pensieri…

 

Ecco uno dei miei ricordi preferiti…il ciuccio di Harry…aveva circa sei mesi, quando Lily e James chiesero a me e a Sirius di fare da baby-sitter al piccolo…o meglio Sirius avrebbe dovuto controllare Harry e io avrei dovuto calmare quelle due pesti.

 

Ammiro gli elefantini sbiaditi che prima decoravano l’oggetto infantile e ripenso a come ho dovuto faticare a mettere a dormire Harry mentre Sirius cantava a squarciagola il pezzo pop di una band a me sconosciuta…non è mai stato un bravo cantante Padfoot, anzi…

 

Questa scatola di ricordi, è il mio tesoro più prezioso, qui ci sono i momenti belli di una vita costruita sull’amore delle persone che mi hanno voluto bene…ora che sono solo…

 

Ripongo il succhiotto del piccolo Harry accanto ad una foto che ci ritrae tutti una settimana prima che James e Lily venissero uccisi, e anche da questa Peter se ne è andato…

 

Chiudo la mai scatola dei ricordi e passo la mano sul suo coperchio di cartone inspirando i momenti belli della gioventù ed espirando quelli brutti dell’età avanzata…

 

Rimetto a posto il mio scrigno, mi volto a salutare la luna che si sta abbandonando al sole e ritorno sulla mia poltrona vermiglia…il momento della malinconia è passato con la notte…il giorno rischiarerà la mia vita...

 

 

FINE

 

 

Ciao a tutti, dato che mi sentivo un po’ giù mi sono messa al computer è ho scritto questa piccola ff, spero vivamente che vi piaccia e che recensirete in numerosi!

 

Spero di essere stata abbastanza chiara nella narrazione e chiarisco il fatto che ho scelto praticamente solo ricordi legati ai malandrini, infatti all’inizio avrei voluto mettere anche la lettera di ammissione a Hogwarts e la maglia strappata che Remus indossava quando è stato morso dal lupo mannaro, solo che non volevo far cadere la storia nel problema della licantropia…non per niente, ma è stato trattato così tante volte che mi dispiaceva deprimere ulteriormente voi lettori con così tanto dolore tutto in una volta, quindi mi sono limitata ad alcuni ricordi, quelli che mi piacevano di più.

 

Mi raccomando ditemi cosa ne pensate…baciotti          Iride89

 

 

 

 

Ringrazio anticipatamente tutti coloro leggeranno e recensiranno…

 

  
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