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Autore: Martin Eden    08/05/2011    1 recensioni
Seguito di Compagni di Sventura - Across Middle-Earth. Continuano le avventure dei nostri eroi in compagnia di Lilian, la ragazza che ha scombussolato i loro piani ma che sembra acquistare sempre più importanza nella loro storia...e in particolare di uno di loro... :)) Per chi conosce il primo episodio di questa mia serie, e per chi invece non ancora, l'invito a leggere è rinnovato!! Spero vi piaccia...aspetto i vostri commenti e recensioni! Nel bene e nel male.. :)) Ciaoo
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Compagni di Sventura'
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3 - RE THÉODEN

  
Gandalf li guidò attraverso le pianure di Rohan, e cavalcarono per altre lunghe ore: e proprio quando a Lilian sembrò di non avere più il fondoschiena avvistarono Edoras, e il palazzo d'oro del re, arroccati su una collinetta.
Gandalf li mise in guardia: non sarebbero stati i benvenuti, poichè Saruman ave-va steso i suoi poteri fin lì, e il re era da tempo sotto il suo controllo.
I quattro amici se ne resero conto a loro spese quando entrarono in città: tutti li guardavano in un modo strano, serio..troppo serio.
- Trovi più allegria in un cimitero..- borbottò Gimli.
- Siete sempre così ospitali voi uomini?- chiese Lilian ad Aragorn, ma questi si limitò a sorriderle.
Legarono i cavalli a pochi passi dal palazzo, e si diressero verso la sommità della collina: nessuno riconobbe Gandalf, era camuffato sotto il suo mantello scuro.
- Fermi voi!- una guardia si parò davanti ai cinque arrivati- Non potete stare davanti al re così armati!-
Lilian, Gimli e Legolas si guardarono in faccia: che razza di benvenuto era quel-lo?
Ma obbedirono a un cenno di Gandalf, seppur riluttanti:
- Il tuo bastone..- chiese cortesemente la guardia.
- Oh..non vorrai separare un vecchio dal suo sostegno, vero?- gli occhi suppli-chevoli del mago sciolsero il buon cuore del soldato, che li fece passare.
Gandalf si appoggiò a Legolas, fingendo di essere un povero vecchio bisognoso d'aiuto; Lilian continuava a guardarsi attorno, tutt'altro che tranquilla.
Il re sedeva su un trono in fondo alla sala: vicino aveva un uomo vestito di nero, che non dava di certo una buona impressione.
Sussurrò qualcosa al sovrano mentre Gandalf salutava cordialmente:   
- Salute a te, signore di Rohan..l'ospitalià del tuo palazzo è alquanto diminuita!-
- Perchè dovrei darti il benvenuto, Gandalf Corvotempesta?-
La voce del re era quasi un sussurro del vento: forse a causa della vecchiaia, il suo viso era quasi del tutto coperto dalla barba bianca e incolta.
Mentre parlava con il mago, Aragorn e gli altri si guardarono attorno: nell'enor-me sala si stavano riversando decine di uomini.
Non avevano un'aria molto rassicurante....
Ad un tratto il re si lasciò sfuggire una risata cavernosa, e il perfido consigliere fece uno strano segno alle guardie mentre si avvicinava pericolosamente allo stregone: ma Gandalf abbandonò finalmente il suo mantello scuro, apparendo al re in tutta la sua bianca figura.
Lilian e gli altri tre amici protessero il mago dagli uomini armati: anche senza ar-chi, spade o asce, non se la cavavano male.
Soprattutto Lilian: era pericoloso attaccarla in quel frangente, perchè i suoi calci preferivano di gran lunga le parti basse.
Il consigliere, vedendo che la situazione peggiorava (i suoi uomini venivano mal-menati di brutto e Gandalf stava liberando il re dalla magia oscura di Saruman), cercò di squagliarsela dietro al trono del sovrano; ma purtroppo per lui, Lilian lo vide in tempo, e una volta protese le braccia, lo attirò a sè:
- Vieni....vienivienivienivieni!!- sussurrò muovendo le dita: non ne sapeva molti di sortilegi, ma quello era proprio uno dei suoi preferiti.
Il consigliere cadde per terra e venne trascinato indietro da una forza misteriosa verso Lilian, senza potere far nulla: era terrorizzato, specie quando si ritrovò bocconi al cospetto della ragazza.
Ma lei non lo degnò di uno sguardo, e fece un cenno a Gimli, che afferrò il per-fido uomo per il mantello, intimandogli di non muoversi.
Lilian si stava concedendo una pausa, poichè usare gli incantesimi richiedeva molta energia: non si acorse che qualcuno, dietro di lei, la stava prendendo di mira con un grosso candelabro in mano....
Per fortuna, poco prima che il pesante oggetto si abbattesse sulla testa della ragazza, intervenne Legolas che mandò l'uomo per terra con un potente pugno:
- Le signorine non si toccano ....- lo rimproverò aspramente l'elfo.
(...specie se ci ho già poggiato gli occhi io)
Lilian si voltò e gli sorrise piena di gratitudine; lui le diede un amichevole buffet-to sulla guancia e lei sembrò accettarlo...fin troppo.
- Mi pagherai anche questa, Orecchie a Punta!- borbottò Gimli con un sibilo di rabbia repressa a fatica.
Lilian si rimise subito all'opera, e si divertì torturando un cavaliere che aveva tentato di sorprenderla alle spalle:
- No, vi prego...vi prego..non uccidetemi! Parliamone,..per favore..ragioniamo..-
disse tremando il soldato.
La ragazza lo prese per il bavero:
- Ti sembro una con la quale si può ragionare?- gli chiese con un sorriso demo-niaco.
-...no...-
- Bravo!- e con un calcio lo spedì contro una colonna- Non mi sono mai divertita tanto in vita mia!-
Ora di uomini non ce n'erano più..peccato!
Gandalf riuscì finalmente a liberare il re dalla perfida magia di Saruman con un ultimo colpo del suo bastone magico, e il sovrano si afflosciò: Eowyn, la sua nipote, subito lo sostenne con le lacrime agli occhi.
Era una bella ragazza, alta, bionda e con due occhi azzurri e splendenti: il suo vestito bianco le dava un'aria regale.
Il re, una volta liberato da Saruman, ringiovanì tanto che i capelli da bianchi ri-tornarono biondi, e lui si sentì come risvegliato da un incubo: non si ricordava quel che era successo, e così Gandalf dovette spiegargli tutto.
Appena imparò che il suo consigliere, che considerava fedele, l'aveva tradito, lo fece buttare fuori dal palazzo a pedate e presa mano a una spada, fece per uc-ciderlo.
Aragorn lo fermò prima che succedesse il peggio, e il perfido uomo scappò in groppa a un cavallo nero, verso Isengard.
Anche se non riuscì ad avere la sua vendetta, il re fu comunque gentile con Gan-dalf e gli altri visitatori: ridiede loro le armi, e li fece cenare con lui mentre par-lavano di una strategia: il viscido consigliere avrebbe sicuramente avvertito Saruman dei fatti accaduti quel giorno, e avrebbero elaborato un piano d'attacco.
Mentre Gimli finiva rumorosamente di mangiare ("maiale" pensò Lilian), a Théo-den re di Rohan venne in mente un'idea: la capitale dove si trovava il suo pa-lazzo, Edoras era troppo vulnerabile, e perciò aveva intenzione di trasferire tutta la gente possibile in un luogo più sicuro, il Fosso di Helm.
Aragorn non era d'accordo: fuggire sarebbe valso ben poco, la guerra aperta era prossima.
Ma Théoden fu irremovibile: l'indomani sarebbero partiti per il Fosso di Helm. 

  
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