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Autore: Otella    08/05/2011    1 recensioni
[The Roommate]
L’orologio segna l’una e venti. E’ già così tardi. Non riesco a contenere la mia impazienza, fisso con ansia la soglia della porta aspettando di veder comparire la tua treccia ondeggiante e il tuo viso color ambra, così caldo.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti!
Ho scritto questa fanfiction su un film stupendo, da poco in circolazione, "The Roommate". Non so quanti di voi lo abbiano già visto, ma lo consiglio vivamente, è un thriller senza troppe scene di sangue (che fanno rivoltare lo stomaco, a mio parere!) e incentra la trama su una ragazza di provincia, Sara, che inizia il primo anno in un college di Los Angeles. Qui conosce la sua inquietante compagna di stanza, Rebecca Evans, che col tempo inizierà a mostrare una certa ossessione per lei e tenterà di allontanarla dalle persone più care.
La mia narrazione è dal punto di vista di Rebecca.
A presto.

I can't sleep

Le mie medicine attendono, impazienti. Le ho nascoste in fondo al cassetto della scrivania, sotto blocchi da disegno non ancora utilizzati. Dubito che le prenderò.
Riesco a sentire il loro richiamo, mi stanno implorando, sussurrando il mio nome. So che, da un po’ di tempo, mormorano anche il tuo. Hanno scoperto che conosci il mio segreto, e ti pregano di convincermi a curarmi. Ma non ho bisogno di essere curata.
 
Il tuo profumo aleggia nell’aria, una miscela dolce e speziata. Respiro a pieni polmoni, voglio che mi entri dentro, che si impossessi delle mie narici e mi accompagni per sempre. Individuo la boccetta celeste sul tuo comodino e comincio a spruzzarmelo un po’ ovunque, annegando nella fragranza. Sto cercando di ingannare il tempo, mentre ti aspetto.
Non mi hai avvisata stasera, ma so benissimo dove sei. Con Irene. A progettare il tuo trasferimento in casa sua. E’ già da qualche giorno che inizi ad accumulare la tua roba e a portarla a poco a poco nell’appartamento di quella brutta lesbica che vuole soltanto portarti via da me. Non so come possa esserti venuto in mente. Io ti ho protetta da ogni genere di pericolo, dalle cattive influenze, da un possibile stupro di quel dannato professore di design di moda. Resta nella mia stanza, te ne prego. Non puoi ripagandomi andandotene, non puoi
 
L’orologio segna l’una e venti. E’ già così tardi. Non riesco a contenere la mia impazienza, fisso con ansia la soglia della porta aspettando di veder comparire la tua treccia ondeggiante e il tuo viso color ambra, così caldo. Ogni notte è scandita dal rumore del tuo respiro, un rumore regolare e costante e non riesco ad addormentarmi senza ascoltarlo, sei la mia ninna nanna, la mia medicina. Non ho bisogno di quelle dannate pillole lucide per combattere la mia depressione, desidero soltanto te, soltanto te, te che ancora non fai ritorno… e non posso dormire. Non posso dormire, Sara.
 

 
  
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