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Autore: Lady Georgiana    08/05/2011    1 recensioni
È davvero triste pensare che a soli 18 anni si abbia già avuto a che fare con gli aspetti più crudeli della vita. Che si sia conosciuta la cattiveria, la morte e l'impotenza nel non riuscire a fare qualcosa. Sentirsi ogni giorno miracolati dall'essere sopravvissuti, essere stati scelti per continuare la propria vita, avere ottenuto una seconda possibilità dal fato. Sapevano che non dovevano buttare via tutto questo, loro tre lo sapevano perfettamente. In nome di Lupin, in nome di Tonks, in nome di Fred e tutti gli amici che avevano perso. Proprio per quella consapevolezza si trovavano ora, di nuovo e stavolta per l'ultima volta, su quel treno diretto verso la loro seconda casa, Hogwarts, per concludere la loro istruzione da maghi. Benché il mondo magico li avrebbe sempre riconosciuti come gli eroi per eccellenza, loro avrebbero solo voluto essere trattati come ragazzi normali, concludere la scuola, ottenere i M.A.G.O., trovare un lavoro che amassero e poi chissà quant'altro.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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È davvero triste pensare che a soli 18 anni si abbia già avuto a che fare con gli aspetti più crudeli della vita. Che si sia conosciuta la cattiveria, la morte e l'impotenza nel non riuscire a fare qualcosa. Sentirsi ogni giorno miracolati dall'essere sopravvissuti, essere stati scelti per continuare la propria vita, avere ottenuto una seconda possibilità dal fato. Sapevano che non dovevano buttare via tutto questo, loro tre lo sapevano perfettamente. In nome di Lupin, in nome di Tonks, in nome di Fred e tutti gli amici che avevano perso. Proprio per quella consapevolezza si trovavano ora, di nuovo e stavolta per l'ultima volta, su quel treno diretto verso la loro seconda casa, Hogwarts, per concludere la loro istruzione da maghi. Benché il mondo magico li avrebbe sempre riconosciuti come gli eroi per eccellenza, loro avrebbero solo voluto essere trattati come ragazzi normali, concludere la scuola, ottenere i M.A.G.O., trovare un lavoro che amassero e poi chissà quant'altro.

-La vuoi smettere di rimpinzarti di schifezze Ronald?- esclamò una bella Hermione molto cresciuta.

-Perché non dovrei farlo? Il carrello passa appositamente per non farci morire di fame nelle lunghe ore di viaggio che dobbiamo affrontare!- si giustificò Ron dopo essere riuscito a parlare nonostante la bocca piena -e poi, ora che sono famoso almeno quanto Harry, non posso rifiutare delle cioccorane gratis-

Hermione sospirò ritornando alla lettura di un libro che sembrava essere molto pesante e che infatti teneva poggiato sulle ginocchia. Insieme a loro due viaggiavano anche Harry e Ginny. In qualche scompartimento si erano accorti che anche qualche loro vecchio compagno, non solo di Grifondoro, si erano decisi a continuare gli studi. Per quanto riguardava loro quattro, l'anno scolastico si sarebbe svolto in maniera del tutto normale, niente eccezioni, niente vantaggi, come se niente fosse successo. Inoltre, ora che la guerra era terminata e aleggiava finalmente la pace sulle loro vite, sarebbe stato davvero un anno molto tranquillo, quasi noioso!

Il treno iniziò a rallentare, segno che stavano per arrivare. Gli studenti che avrebbero dovuto iniziare quell'anno, e che quindi era tutta una novità per loro, avevano già iniziato ad alzarsi, a preparare i loro bauli e a formare una lunga fila per tutto il corridoio in attesa della frenata del treno. I ragazzi che si trovavano a fare la fila davanti allo scompartimento dei quattro amici, non si lasciarono sfuggire la presenza di Harry e dei suoi amici. Iniziarono a chiamarsi fra di loro e ad additare nella loro direzione, salutando i quattro ragazzi. Harry, nonostante tutti quegli anni,non si era mai abituato fino in fondo a quelle reazioni e sembrava sempre imbarazzarsi ogni volta che qualcuno lo riconosceva. Ginny sorrideva divertita per quell'imbarazzo e, al contrario di lui, sembrava essere riuscita ad ignorare quelle manifestazioni. Ron, invece, era davvero orgoglioso di essere diventato un eroe e non si tirava mai indietro di fronte ad una richiesta di un autografo o di una foto con qualche giovane fan. Per cui, notando quei bambini così emozionati nel vederli, alzò una mano per salutarli rendendoli ancora più eccitati. Hermione, come era possibile immaginare, restava totalmente impassibile, sembrava addirittura infastidita. Con un incantesimo non verbale chiuse le tendine della porta dello scompartimento, innalzando una serie di proteste dall'altra parte. Davanti all'espressione delusa di Ron, si giustificò con un -Non riesco a leggere con il loro fracasso-

Per Ron era assurdo che Hermione continuasse ad amare lo studio nonostante potesse vivere di gloria e fama, ma in tutti quegli anni aveva imparato a conoscerla ormai.

Quando scesero dal treno per incamminarsi verso le carrozze, i gridolini non cessarono e neanche quando entrarono in sala grande mentre si sedevano al loro tavolo. Si udì un vociare nella sala. Per i giovani vederli era un qualcosa di irreale, rendersi conto che Harry Potter era un ragazzo come loro che scherzava, rideva e giocava con i suoi amici, nonostante tutto quello che aveva passato , li lasciava davvero a bocca aperta.

Ci fu il rito del cappello parlante come ogni anno e poi toccò alla Mc Granitt, la nuova preside, fare il discorso di benvenuto. I quattro amici erano curiosi di sentire cosa avrebbe detto e stettero ad ascoltare attentamente -Cari studenti di Hogwarts, nuovi e vecchi..- ad Harry sembrò che guardasse verso di loro -come ben sapete questa è una scuola di magia e come ogni scuola ha il suo regolamento e la sua rispettabilità. Non pensiate di perdere tempo qui dentro. Qui si studia, ci si applica e si fatica ed è meglio che lo teniate a mente per bene!-

Mentre la preside elencava i doveri degli studenti, Ron bisbigliò verso Hermione -Le hai scritto tu questo discorso?- quest'ultima si girò verso Ron, apparentemente arrabbiata per quella allusione alla somiglianza di carattere con la professoressa, pronta a ricoprirlo di insulti. Ma appena vide che lui le stava sorridendo affettuosamente così vicino al suo viso, non potè far altro che sorridere anche lei, aggiungendo un leggero -Ron smettila!-

Dopo la guerra era stato davvero difficile per Hermione abituarsi al loro rapporto, soprattutto di fronte agli altri. Ma pian piano tutti si erano abituati a loro due e molti decretarono che fosse quasi ora. Anche per Harry e Ginny il discorso non era molto diverso ed ormai tutti e quattro facevano coppia fissa.

-Appartenere a quattro case diverse non significa odiarsi, non significa scontrarsi, non si è migliore degli uni o degli altri. Appartenere a case diverse facilita la cooperazione fra doti diverse che in ognuna delle quattro case spicca in maniera notevole. Cooperazione, confronto, aiutarsi a vicenda ed essere uniti...è questo che vi si chiede ed è questo che Silente avrebbe voluto vedere nei suoi studenti-

Fu davvero un discorso profondo, almeno per i nuovi arrivati. I più grandi sapevano già cosa aspettarsi ma si unirono lo stesso al lungo applauso.

-Hey avete visto i serpeverde?- disse Ginny approfittando dello scroscio di applausi.

I tre amici guardarono verso la tavolata di serpi e con sorpresa notarono la presenza sfacciata di Malfoy.

-Gli hanno davvero permesso di frequentare questa scuola?- si domandò sbalordito Ron

-Questo è un oltraggio verso il ricordo di Silente!- sbottò Harry

-Possiamo dire addio alla cooperazione tanto acclamata- concluse Hermione.

 

Quando entrò nella sala c'era un vociare così fastidioso Stupidi ragazzini pensò dirigendosi verso il suo tavolo. -Hey Draco, ti ho preso un posto!- Blaise lo chiamò agitando un braccio e indicandogli il posto vuoto accanto a lui. Se non fosse stata per la presenza del suo migliore amico, quell'anno sarebbe stato un vero incubo. Aveva già notato gli sguardi di odio di molte persone e si era reso conto che non sarebbe stato facile per lui affrontare quell'anno. Inoltre era stato costretto da sua madre a ritornare perchè giustamente un Malfoy doveva concludere la propria istruzione da mago. Cercò di non pensarci e si sedette guardando annoiato verso la McGranitt -La vecchia ha davvero preparato un discorso così ipocrita? I Serpeverde non potranno mai cooperare con quei pompati dei Grifondoro- disse con disgusto guardando verso la tavolata dei grifoni. Notò ovviamente Potter con i suoi odiosi amici che ora si credevano importanti. Li odiava dal profondo, in particolare quella mezzosangue so-tutto-io.

-Draco hai ragione come sempre, sono contenta che quest'anno tu abbia deciso di ritornare- disse una voce melliflua di fronte a lui. Pansy Parkinson gli stava sorridendo in maniera maliziosa lanciandogli dei chiari messaggi con lo sguardo ma che lui finse di non cogliere. Pansy era davvero un'oca però quando si sentiva solo e aveva certe necessità, era abbastanza utile.

-Fortunatamente è solo per quest'anno e poi potrò dire addio a questa maledetta scuola- sibilò tornando a guardare verso la preside, ma senza ascoltarla veramente. Per lui erano solo un mucchio di chiacchiere che ritardavano la cena.

 

Quella sera tutti e quattro i ragazzi rimuginarono nei propri letti chiedendosi come fosse possibile che Malfoy,che appena un anno prima stava per uccidere Silente, che era diventato un mangiamorte agli ordini di Voldemort, e un'elenco svariato di altre cose, fosse tornato li ad Hogwarts in mezzo a dei ragazzi che della guerra ne conoscevano solo i racconti, che avrebbero potuto vivere l'esperienza della scuola in pace senza i continui atti di odio e violenza da parte di uno schifoso mangiamorte!

Questo pensiero venne soprattutto ad Harry che non riusciva a darsi pace. Pensò a Silente, a quello che avrebbe potuto dirgli in quel momento e realizzò che il vecchio preside avrebbe accettato la situazione, avrebbe dato a Draco una seconda possibilità, si sarebbe fidato di lui. Si, probabilmente avrebbe dovuto sopportare la vista di Malfoy ancora per quell'anno.

E come ogni anno le lezioni ripresero, i corridoi si riempirono di gruppi di studenti in ritardo alla lezione, o che si recavano a fare colazione. Insomma la solita, dolce routine.

-Ragazzi sono felice di annunciarvi di non aver perso la mia carica di prefetto! E tu Ron?-

Ron, che si stava abbuffando, rispose -Veramente non ci avevo pensato..-

Hermione sospirò ed aggiunse -Non preoccuparti, la McGranitt mi ha detto che i vecchi prefetti non sono stati sostituiti-

-e allora perché me l'hai chiesto?-

-perché sarebbe tuo dovere saperlo Ronald!-

Mentre i due battibeccavano, uno strano silenzio irruppe verso l'ingresso -Ragazzi guardate li- gli disse Harry rivolgendosi alla scena che stava avvenendo.

In sala era appena entrato Malfoy, molti si scostarono per farlo passare probabilmente impauriti da chi fosse, altri si zittirono rapidamente per poi riprendere a bisbigliare dopo il suo passaggio. Si poteva toccare con mano il clima di terrore o di disprezzo verso di lui.

-Sembra che anche la sua fama lo preceda- disse Hermione iniziando a servirsi la colazione.

-Ad ogni modo adesso è del tutto innocuo- aggiunse Harry -Soprattutto se è ritornato qui con la coda tra le gambe-

-Io starei comunque attento, se sei stato un mangiamorte non puoi diventare tutto a un tratto auror- concluse Ron, tornando a mangiare.

Quella mattina avevano lezione di pozioni proprio con i serpeverdi, un'occasione per testare se le serpi avessero cambiato atteggiamento. Harry, Ron ed Hermione entrarono in aula occupando un tavolo centrale, avrebbero anche conosciuto la nuova professoressa di pozioni quella mattina. Quando entrarono ci fu qualche battutina da parte dei serpeverdi ma nulla che non avessero già sentito. Si accorsero della mancanza di Malfoy, che avesse deciso di non frequentare pozioni? Ma la risposta arrivò subito quando lo videro entrare. In effetti era la materia in cui andava meglio, non avrebbe mai perso l'occasione di vantarsene un po'. Al suo arrivo non seguì nessun insulto, nessuna occhiataccia, nessuna espressione disgustata...niente di niente verso loro tre. Straordinariamente li ignorò, tirò dritto verso il primo banco vuoto e tutto solo seguì la lezione ed anche molto seriamente.

I tre si lanciarono un'occhiata eloquente: che diavolo era successo a Malfoy?



Ciao a tutti! Questa è la prima volta che pubblico una fanfiction sul tema Harry Potter, ma non è la prima che scrivo! Ho scritto altre FF ma tanti anni fa per questo pubblico questa che avrà sicuramente un contesto più maturo! :)  Allora volevo dire diverse cose sulla FF (non anticipazioni):
1) Anche se inizialmente non sembra è una dramione :P
2) In mezzo c'è anche Ron/Hermione, Harry/Ginny e forse qualche sorpresa :D
3) Spero di aggiornarla settimanalmente, impegni permettendo. La FF è in parte scritta ma non posso prevedere tra quanto riuscirò a finirla :P

   
 
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