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Autore: Lady Antares Degona Lienan    13/02/2006    5 recensioni
Lei voltò lentamente il viso verso Yoh, mostrandogli i mille schizzi di sangue che andavano ad ornare grottescamente il contorno degli occhi. Infine spostò lo sguardo in basso, sull’altro cacciatore.
-Simé… tu e il tuo fermarti alle apparenze.- sorrise, e una nota di velata ironia andò a riempire l’aria quando lei parlò di nuovo. –Forse, in fondo… è proprio per questo che ti ho amato.-
Fu in quell’istante, o forse in quello immediatamente successivo, non seppe dirlo, che Yoh Asakura capì chi aveva di fronte.
Per niente intimorito, solo stupito, la afferrò per un braccio e la scosse leggermente. –Genève, scusami tanto, Genève.-
-Cos…-
Non fece nemmeno in tempo a prendere fiato che lui l’attirò a sé e la baciò.
Nonostante il sangue sugli abiti e sulla bocca e dimentico della ferita nell’addome.
Che tanto un momento valeva l’altro.
Nata per combattere, e un' indole fiera.
Lei, Hao e Yoh, nel triangolo più complicato che si sia mai visto.
Complice, l'ambizione di Anna Kyoyama.
Pericolosa come il peggior veleno, scarlatta come il sangue che scorre.E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico, Dark, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anna Kyoyama, Hao Asakura, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una pagina di fatti attuali, ho impostato un flash di due capitoli in cui spiegherò bene chi è Siberya, e il momento dell’arrivo da Hao

Dopo una pagina di fatti attuali, ho impostato un flash di due capitoli in cui spiegherò bene chi è Siberya, e il momento dell’arrivo da Hao. il flash si protrae per i prossimi due chap^^ Bacio!

 

 

-Anna.- l’itako si voltò lentamente, in una sorta di rassegnazione. Sapeva chi l’aspettava alle sue spalle.

Sguardo fiero, orecchi pelose e una coda buffa, oltre che una straordinaria forza d’animo.

Matamune di Nekomata stava là, a fissarla, proprio come un padre fissa la figlia che ha perso la retta via.

Tuttavia questo non l’infastidiva, anzi.

Il gatto era un piacevole diversivo alla vita tetra nel castello, dove stanze nere e grigie si susseguivano come in un tunnel senza uscita, che a volte faceva mancare il respiro. Le tende nere o rosse, a seconda della zona in cui stava il salone, non erano mai tirate, e lasciavano che ogni cosa cadesse nella penombra, lontana dall’abbraccio del sole.

Quadri tristi e senza movimento ornavano i muri, tranne quello della sua stanza, dove la ragazza aveva richiesto l’unico dipinto che l’avesse colpita nei suoi continui giri per il castello.

Naturalmente Hao l’aveva subito accontentata.

Un’itako tendeva la mano ad uno spirito in un prato di fiori di ciliegio, tant’è che il dipinto si chiamava ‘L’itako Sakura”*

Era bello, delicato ed armonioso, e lasciava trasparire una tristezza che la ragazza coglieva in ogni sua sfumatura. La ragazza tendeva la mano non come gesto di pace, ma come una muta richiesta di aiuto. E l’Oni stava lì a fissarla, immobile, osservando la sua aria ferita.

-Sei ancora triste, Anna?- le chiese lo spirito sceso dal Nirvana.

Non una volta aveva accennato ad un rimprovero nei suoi confronti, non una volta le aveva lanciato sguardi di disapprovazione.

-Non sono mai stata triste, Matamune…- gli rispose la bionda, chinando il capo evitando di incontrare il suo sguardo.

-Sei nata anche tu con dei sentimenti, Anna… non illuderti di essere immortale…- le consigliò bonario, mentre la ragazza si aggirava inquieta nella stanza di colore blu.

Blu alle pareti, blu sulle tende, blu sulle lenzuola.

Quel colore era ovunque. Si rifletteva perfino nelle iridi scure dell’itako, che ora sembravano più lucide del normale.

Solo Siberya sembrava esserne immune, ornata di tenebre.

-Lo so.-

-Non ti manca mai Yoh?- ella sorrise mesta, scuotendo il capo.

-Non ho più il diritto di amarlo. L’ho perso tempo fa, quando l’ho lasciato.- una lacrima colò silenziosa sulla sua guancia color pesca, e lei fu lesta a cancellarla con un gesto veloce della mano. Si sedette calma sul letto, poggiando i palmi sulle ginocchia.

-Non mi vuoi mai dire perché lo hai lasciato…- insisté il gatto, osservandola mentre si alzava e scostava le tende dalla finestra, osservando la luna coperta da un leggero strato di nubi.

Due strisce di acqua e sale le scendevano fino al collo, ma il petto della ragazza si abbassava ritmicamente al suono dei suoi respiri.

Era calma. Sempre maledettamente calma. Non vi era nulla che sembrava potesse turbarla.

-Non te lo dico perché non c’è una ragione al mio gesto, Matamune. Non posso dirti che a volte non me ne sono pentita, ma adesso basta. Non amo più Yoh Asakura. Amo solo un riflesso di ciò che vedevo anni fa.- nella sala scese il silenzio, mentre il felino tese le orecchie.

-Sta arrivando…- sussurrò solo, prima di scomparire e tornare al Nirvana.

-Ciao Matamune.-

-Ciao Anna… e smetti di piangere.-

La ragazza sorrise, proprio mentre Hao entrava nella stanza.

-Con chi stavi parlando?- chiese curioso, scrutando di qua e di là nella stanza alla ricerca di una qualche presenza.

-Con nessuno.- Anna sapeva che Matamune non voleva farsi vedere da Hao, dal suo vecchio padrone. Sebbene fossero passati molti anni, la ferita era ancora troppo fresca.

-Non è che mi tradisci?-

-Non più di quanto potresti fare tu.- replicò seccamente ed a tono, metritandosi un pugnetto sulla testa che si affrettò a restituire.

-Ahio!- piagnucolò lo sciamano.

-Ben ti sta.- dichiarò la ragazza fredda.

-Non sei cambiata una virgola da quando sei arrivata qui.- protestò lui, massaggiandosi la testa con aria offesa.

Lei sorrise accattivante; -E questo per caso ti da fastidio, Hao?-

Mai sperare che Anna ti lasciasse l’ultima parola, mai….

 

Hao Asakura scosse la testa in segno negativo, ricordando divertito la volta che ella si era presentata al suo palazzo, valigie al seguito.

 

 

-Un  anno  prima-

 

 

Dall’oscurità di cui amava bearsi emerse una figura.

Alta e scomposta. Vi riconobbe subito Kanna.

-Kanna…- mormorò stupito, era piuttosto raro che la ragazza uscisse dalle sue stanza per quell’ora.

-Hao…- contraccambiò svogliata il saluto o constatazione che fosse, ponendosi di fronte a lui. Schiacciandolo quasi con la sua figura longilinea e forse eccessivamente slanciata.

-Ti serve qualcosa?- una domanda piuttosto strana in un momento che non diceva niente.

-Penso serva piuttosto a te. Un estraneo si è intrufolato nel nostro territorio.- chiarì lei secca, scrutandolo. Era impossibile scorgere qualcosa che non fosse rispetto nei suoi occhi freddi. Neanche un gesto che tradisse confusione, o terrore.

-è veloce?-

-Lo è abbastanza per uccidere due dei nostri sorveglianti di alto livello. Sai che sono piuttosto abili nei movimenti.- considerò, esprimendo una velata approvazione verso quell’essere che correva puntando il loro castello.

-Sarà uno dei soliti amici di mio fratello. Dovresti saperlo, ormai, che non ha ancora capito come funzionano le cose qui. Pensavo fossi capace di cavartela da sola.- il suo viso si incupì, solo per un attimo, tanto che a Kanna sembrò solo un’ impressione.

-Lo pensavo anche io.- poi tacque, e in un gesto che valeva più di mille parole mostrò il suo braccio destro.

Completamente pieno di abrasioni e scottature.

-Mi ha scagliato addosso una maledizione molto forte. E mi ha colpito con un oggetto moderatamente grande e spigoloso.-

Hao berciò nell’ombra. Chi diavolo poteva avere la forza di disarmare così Kanna, una delle sue migliori combattenti…?

Qualcosa non andava.

-E va bene, mi hai convinto. Vediamo in volto chi ci attacca con tale potenza.- disse non senza nascondere un’ombra di ironia nella frase appena pronunciata.

La ragazza digrignò i denti. Il suo nervosismo era palpabile.

Ad un gesto dello sciamano, le due enormi porte si spalancarono su una scena che fece rabbrividire Kanna e sorridere Hao.

Qualsiasi cosa li stesse attaccando, aveva stile, pensò egli, seppure i suoi movimenti fossero nascosti da un mantello bordeaux.

Dietro di lei, una decina di corpi svenuti e degli ingombranti oggetti a forma di parallelepipedo.

-Ma tu guarda, Kanna…- rise egli, con le lacrime quasi agli occhi per il divertimento. –Sembra che tu sia stata attaccata da un paio di valigie…-

La perplessità che attraversò il volto della sciamana si mostrò in maniera piuttosto palese.

-Ma cosa…?- boccheggiò, riconoscendo con più attenzione quello che Hao aveva affermato.

-E sono valigie costose, tenderei a precisare. Il sangue dei tuoi sottoposti tende a volerle macchiare, Hao. Pertanto, ti pregherei di richiamare questi incapaci.- la voce sotto il mantello li colse abbastanza impreparati e divertiti.

-Ma certo, Anna Kyoyama.- ridacchiò il ragazzo, mentre ella si toglieva il pesante mantello ansimando per il caldo.

L’occhiata che lei gli lanciò avrebbe sterminato una massa di Oni in un solo secondo.

I suoi occhi incredibilmente liquidi sembrarono prendere fuoco all’istante.

-Buongiorno a te, Hao Asakura. Mi domando cosa si debba fare, per chiedere dieci minuti per colloquiare con te. Forse uccidere la metà dei tuoi guardiani e strisciare come una ladra?-

-Di certo per te non è stato un problema.-

L’ itako si abbandonò ad un ghigno compromettente.

-Ah, sei sempre pieno di sorprese. Fai largo, devo entrare.- ad un suo gesto, i bauli presero a volteggiare, proiettandosi dentro l’atrio del castello.

-Non mi pare di averti dato il permesso di entrare.- chiarì dubbioso lui. –Non mi pare di averne bisogno.- controribatté lei, con una smorfia sul bel viso.

Improvvisamente i suoi capelli biondo cenere vennero mossi da un vento innaturale.

-Stai calma Kanna, te ne prego.- chiese Hao, scuotendo la testa.

Lei lo guardò in maniera interrogativa. –è la promessa sposa di Yoh Asakura, la sua prima alleata.-

-è qui che fai un errore di fondo, mia cara.- la corresse l’itako, freddandola sul posto. –Sono la promessa sposa dello shaman king. A quanto pare il vento sta cambiando.- constatò con un sorriso enigmatico, inoltrandosi nella penombra della stanza.

 

Il suo volto apatico ed altamente pragmatico tendevano a portare Hao verso un punto di non ritorno. Si sentiva a disagio, come sottoposto ad un esame da quegli occhi così scuri che sembravano oltrepassare la carne e puntare direttamente all’anima.

Lei parve accorgersene, perché un sorrisino irriverente stirò le sue labbra in una piega maliziosa. –Disagio eh?-

-Trovo la tua presenza qui alquanto scomoda, itako. Il mio adorato fratello potrebbe aversene drammaticamente a male.-

Tra i due sembrava scorrere una corrente altamente carica di emozioni.

Lei fece una smorfia, arricciando irriverente il delicato naso.

Lui si limitò ad osservarla attentamente: forse non era poi un male che lei si trovasse lì, ammise a se stesso, occhieggiando i tratti del suo corpo a volte nascosti e a volte esaltati dal suo vestito scuro.

-Mi rincresce dirti che io e Yoh non facciamo più i teneri ragazzi innamorati.- sussurrò lei, contrita.

Si spazzolò in un gesto nervoso la tunica, tenendo però lo sguardo ben fisso sulla figura dello sciamano.

La bocca di Hao si abbandonò poco elegantemente alla forza di gravità, formando una O perfetta. –è un trucco per carpirmi informazioni, vero?- chiese diffidente, aggrottando un sopracciglio.

-Non lo è, sai benissimo che non mi abbandono a simili sciocchezze. Preferirei morire.-

Nulla sembrava capace di smuoverla, neppure un improvviso crollo del palazzo o l’ ipotetica dipartita della persona a lei più cara.

-E tutte le scenette di poco tempo fa, in stile ti amo, ti adoro, ti sarò sempre fedele?- fu la sua volta di esibirsi in un sorrisino ironico, calcando con particolare cattiveria sui particolari.

La comparsa dei suoi spiriti shikigami lo convinse a desistere rapidamente.

-Ti basti sapere che non sono affari tuoi.- dichiarò aspra e concisa, cominciando a camminare per la stanza. –Voglio solo che tu mi istruisca.-

-E chi mi dice che non te ne andrai improvvisamente con tutte le mie più importanti informazioni? Devi riconoscere che è un rischio.-

Lei gli lanciò un’occhiata affilata e fredda.

-Va bene, ma c’è un problema. Come pretendi di imparare le mie tecniche se non sei uno sciamano…?- si domandò lui, sporgendosi verso di lei e verso quel grazioso visetto imbronciato. –Ammetti che non lo avevi considerato.-

Un vento improvviso lo fece ammutolire.

Labile come un’ombra, ma dalla palpabile presenza, qualcosa si mostrò alle spalle di Anna, per poi scomparire insieme al vento che l’aveva accompagnato.

-E tu ammetti che a volte dovresti stare zitto.- lo precedette lei, con un ghigno trionfante in volto. Il mento era tornato in alto, caratteristica principale della sua andatura.

-Cosa… diavolo era…?- mormorò lo sciamano dubbioso. Sentiva ancora su di sé, come colla, la potenza e la grazia di quell’improvvisa apparizione.

-Il mio spirito. Lei si chiama Rubra.-

-Rubra… rossa in latino.- dichiarò Hao, sorridendo.

-Già, rossa… come il sangue che le piace versare e bere.- mormorò lei di rimando. Un’aura inquietante l’avvolgeva completamente. –Dove metto le valigie?-

-Sopra, poi scendi. Ti aspetta una prova per essere ammessa.-

Un sorriso dannato le si dipinse sul volto. Lo stesso che l’accompagnò mentre saliva le scale, e anche quando le scendeva.

 

 

 

*Sakura, ogni parola riconducibile a questa radice ha a che fare con il ciliegio.

 

Prima o poi farò fare dei disegnucci alla Light, ma lei non lo sa ancora, quindi per favore non diteglielo XD

Oh mia sadica musa, ci sentiamo presto!

 

Ringraziamenti!!

 

Anna Kyoyama: ti ringrazio tantissimo, mi ha fatto molto piacere ricevere i tuoi complimenti^^ Per Anna, beh, non posso prometterti un mega cambiamento, ma aspetta e vedrai! Yoh e Hao ti mandano un bacione affettuoso insieme!!

 

BPM: giuro che ci proverò, parola di scout!! Devo ammettere, purtroppo, di non aver mai fatto neanche un solo giorno di scout, quindi.. eheh, a te se credermi oppure no! Un grazie affettuoso, Anna dice che eviterà di mandarti Oni almeno per stanotte, vista la recensione!!

 

Miyu chan: che bello, una tua recensione!! No, non esattamente, non sono le storie riscritte. Ho utilizzato alcuni pezzi delle vecchie storie, che però erano scritte per questa fic! Il prossimo capitolo arriverà prestissimo, un inchino da tutti i personaggi di SK.

 

   
 
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