Spensierata, vivi come se nulla fosse mai accaduto.
Come se non ti avessi mai detto quello che provo per te.
Tu, sadica Serpeverde.
Ti diverti a vedere il cuore infranto di un povero Grifondoro?
Ammaliato, estasiato, dalla tua bellezza prorompente,
sono venuto da te, e ti ho detto:
“Parkinson mi piaci”.
E tu, da buona Serpeverde che sei, hai alzato un sopracciglio e hai detto solo:
“Il Prescelto invaghito di me?”.
Poi ti sei alzata, hai posato il libro che stavi leggendo,
e te ne sei andata via, lasciandomi lì come un povero stolto.
Adesso sono qua da te. Stai leggendo lo stesso libro. Seduta sulla poltrona con le gambe accavallate.
“Parkinson ti odio”.
Tu hai riso e te ne sei andata via come l’ultima volta, ma senza proferire parola.
E poi è arrivata Ginny.
Quale splendente visione!
“Ginny, mi piaci”.
Ti ho detto.
Tu sei arrossita.
Poi è arrivato Dean Thomas, che ti ha presa per mano e tu lo hai baciato.
E adesso sono qui e annego tra tutti i miei sbagli.
Tra le mie lacrime e i miei rimpianti.
Ed il solo pensiero che mi viene in mente è:
Non sempre si è avvantaggiati perché si è il Prescelto.