09/05/2011
5 recensioniNon appena James e Sirius ebbero lasciato la loro carrozza, il giovane Severus si sedette accanto a Lily, i cui occhi verde brillante non nascondevano il disappunto per le parole dei due bulletti capicollati malauguratamente nel loro scompartimento.
-Non e’ assolutamente vero niente di quello che hanno detto, Lily. Serpeverde e’ senza dubbio la Casa migliore, lo sai vero?- Lily lo guardava annuendo. D’altronde era lui l’esperto di Hogwarts.
-Certo Sev, certo!-
-E noi due verremo smistati insieme li, giusto?- Lily annui’ vigorosamente un’altra volta.
-Smistati insieme, giusto!- Ripete’ convinta. Severus scruto’ i suoi occhioni grandi e limpidi per un momento, come per captare qualche segno di incertezza. Sorrise, sarebbero stati insieme!
Il resto del viaggio lo passarano tranquilli, immaginando come avrebbero potuto volare a cavalcioni su di una scopa, o come avrebbero potuto trasformare un topo in una tazza da te! Lily ascoltava l’amico rapita, lui sapeva tutto di quella scuola magica. Aveva letto dei libri, si era informato molto piu’ di lei.
Guardo’ fuori dal finestrino. Chissa’ cosa stava facendo Petunia adesso. Le era dispiaciuto cosi’ tanto non poterla avere con se’ in quel viaggio, non poter imparare la magia insieme a lei! Ma Severus era stato molto chiaro, i Babbani non potevano andare a Hogwarts. E capito’ che sua sorella fosse proprio una di quei Babbani.
Severus la osservava attentamente. Stava sicuramente pensando a qualcosa di importante, di intenso. Probabilmente immaginava come sarebbe stato sedersi sotto il Cappello Parlante e venire assegnati a Serpeverde! Finalmente niente piu’ Babbani, non si sarebbe piu’ sentito fuori posto. Non con lei al suo fianco.
Il treno si fermo’ interropendo i pensieri dei due. Per mano, scesero dalla loro carrozza e vennero condotti alla riva del Lago Nero, dove salirono sopra delle barche alquanto traballanti. Nonostante la precarieta’ dei mezzi, arrivarono a destinazione.
Hogwarts era bellissima. Grande. Maestosa. Imponente. Magica. Cosi’ l’avevano immaginata insieme, cosi’ ora l’avevano davanti agli occhi. Entrambi sorrisero e si strinsero la mano forte per l’emozione e la felicita’ di essere finalmente li. La loro nuova casa, la loro nuova famiglia, nella quale sarebbero cresciuti insieme.
Nel mezzo della Sala Grande, quando il preside Dippet era ormai arrivato alla lettera N con lo smistamento, Lily e Severus finirono di guardarsi in giro meravigliati.
-Ho paura Sev, e se il Cappello mi dice che non sono magica?- Chiese la ragazzina aggrottando le fini sopracciglia scarlatte.
-Non puo’ succedere Lily, tu sei magica.- disse lui aprendosi in un dolce sorriso. Un pensiero lo fece tornare subito serio. –Il peggio che ti puo’ capitare, e’ finire a Grifondoro insieme a quei due buffoni- ringhio’ indicando al tavolo Rosso-Oro James e Sirius, che avevano accolto con delle grida di gioia la loro assegnazione da parte del Cappello.
Lily si impensieri’ ancora di piu’. Severus le prese la mano, e lei lo guardo’ nelle iridi scure. –Ma se io non finissi a Serpeverde, saremo comunque amici, vero?-
Lui la scruto’ severamente. Perche’ dubitava di non venire smistata a Serpeverde?
–Severus!- Il suo nome sembro’ quasi una supplica, e gli occhi lucidi rispecchiavano la voce tremula.
Non pote’ far altro che sorriderle. –Ma certo!- la rassicuro’.
Lily non sembrava ancora soddisfatta –Sempre, sempre amici?-
-Sempre-
-EVANS, LILIAN!- Severus la osservo’ allontanarsi, per poi sedersi su quel vecchio sgabello. Ancora le sorrideva...e a bassa voce le sussurro’ di nuovo, in modo che lei potesse leggere dalle sue labbra,
-Sempre-
***
Ora Severus non sorrideva piu’, non sorrideva mai.Aveva visto Lily venire assegnata a Grifondoro, l’aveva vista diventare amica di quei quattro sciagurati, l’aveva vista innamorarsi di quello, l’aveva vista dare alla luce un figlio, l’aveva vista morire.
Adesso la vedeva li, serena, tranquilla, e quasi immobile, in quel candore che la circondava. Lei le sorrideva. I suoi occhi brillavano ancora, i suoi capelli bruciavano di rosso come una volta.
E la guardava sussurrargli, come lui aveva fatto vedendola sedersi sul vecchio sgabello tanti anni prima, una sola parola che poteva leggere dalle sue labbra. “Amici”.
Le lacrime che Severus versava ogni notte in quella stanza, davanti a quello Specchio delle Brame, portavano sempre, e solo, ad un’unica risposta, soffiata dolorosamente tra i singhiozzi silenziosi.
-Sempre-
***
Spazio Autrice
Troppo sentimentale il nostro Piton? Direi di no. Possiamo immaginare il suo dolore che deve costantemente nascondere, e deve sopportare il peso del suo compito solo con l'aiuto del suo amore perduto. Lo capisco a pieno se ogni tanto si lascia andare a qualche lacrimuccia, no???
Che dite???
Se avete tempo e voglia di lasciarmi un vostro commentino, vi saro' grata!!
Baci a lacrimucce a tuttiiii!!! ihihihih =))