Let Me Try
Jamie
si
diede un ultimo sguardo allo specchio prima di uscire di casa e correre
quasi verso
la macchina nera di Tyler parcheggiata lì fuori da quasi
mezz'ora ormai.
-ce
l'hai
fatta- sorrise sarcastico il ragazzo vedendola entrare
Jamie
sorrise sporgendosi verso di lui e stampandogli un leggero bacio sulle
labbra
-la perfezione richiede tempo-
Tyler
ridacchiò facendo partire la macchina -Mrs perfezione, le
ricordo che dobbiamo
ancora passare a casa mia e che tra quindici minuti gli invitati
saranno alla
festa-
Jamie
non
era per niente una persona dai nervi saldi, era nata con l'ansia, per
qualsiasi
cosa. Bastava anche solo una sciocchezza per farla allarmare, e questo
Tyler lo
sapeva bene.
-hai
ragione- si morse il labbro improvvisamente pentita di essersi
soffermata sulla
decisione di quale rossetto mettere -non arriveremo mai in tempo!-
trillò
-tesoro,
rilassati non è mai morto nessuno per un ritardo-
Per
fortuna casa di Tyler era poco distante da quella di Jamie ed
impiegarono solo
dieci minuti per arrivarci.
-faccio
subito- la rassicurò il ragazzo prima di scendere dall'auto
Jamie
si
rilassò contro il sediolino cercando di scacciare il
nervosismo.
Non
era
mai stato il tipo da festa, non le piaceva stare al centro
dell'attenzione ed
avere gli occhi di tutti addosso, preferiva stare ferma in un angolo
come un
oggetto da tappezzeria a guardare tutte le strane persone presenti e
studiare
ogni loro singolo movimento. Le piaceva notare le cose più
strambe delle
persone.
Persino
quando era una teenager ed era fuori con le sue amiche non aveva mai
preso
iniziativa per fare qualche pazzia e
loro erano le uniche che riuscivano a
coinvolgerla nelle loro folli imprese.
Le
sue
amiche.
Ancora
una
volta Jamie si ritrovò a domandarsi se avesse fatto bene ad
invitare Ronnie alla
festa.
Quella
festa rappresentava un punto importante della sua vita e vedere Ronnie
lì, dopo
tanti anni, l'aveva resa così felice! Finalmente avrebbe
potuto realizzare il
suo desiderio più grande e vivere il giorno del suo
matrimonio con le sue
amiche, i pezzi della sua vita, al completo.
Aveva
fatto bene, si.
Poi
ricordò di essere in ritardo e si chiese cosa sarebbe
successo se Ronnie, Kate
e Lexus si fossero incontrate prima del suo arrivo, senza la sua
presenza e le
vennero i brivido solo a pensarlo.
Recuperò
velocemente il cellulare dalla piccola pochette e scrisse un unico
messaggio
inviandolo a Kate e Lex sperando che servisse a qualcosa, anche se ne
dubitava
sinceramente.
Sospirò.
Un
altro
grande, grandissimo,
problema di quella serata era rappresentato però
sopratutto dalla presenza di Nick con Allie.
Aveva
mandato un sms a Ronnie qualche ora prima avvertendola della loro
presenza,
sebbene avesse temuto che sapendolo Ronnie non sarebbe più
venuta, le era
sembrato corretto avvertirla prima, per darle modo quantomeno di
prepararsi
psicologicamente.
Sperava
con tutto il cuore che l'amica non si tirasse indietro deludendola
ancora.
-eccomi,
andiamo?- chiese Tyler entrando in macchina
Jamie
annuì in silenzio facendo preoccupare il ragazzo che era
sempre molto attento
ai gesti di Jamie - è tutto ok?- chiese premuroso
Jamie
si
sforzò annuendo, ma Tyler sapeva bene che non era affatto ok
e sapeva anche
qual’era la sua preoccupazione -vedrai che andrà
tutto bene-
E
Jamie lo
sperava proprio con tutto il cuore.
Cuz
we shared
the laughter and the pain
and even shared the tears
You're the only one who really knew me at all
(Against All Odds -
Phil Collins)
Kate
e
Lexus erano già nella grande sala affollata quando i loro
cellulari suonarono
simultaneamente. Si lanciarono uno sguardo sarcastico e lessero assieme
il
messaggio sapendo già chi glielo aveva inviato e sapendo
anche che erano due
sms con lo stesso contenuto.
Perciò
quando lessero il nome di Jamie e il testo del messaggio che le
invitava a non
fare scenate e cercare di chiarirsi con Ronnie, non si sorpresero
affatto.
-ha
paura
che le roviniamo la festa?- chiese sarcastica Lexus
Kate
sorrise avviandosi con l'amica verso il bancone.
Entrambe
sapevano che per Jamie il problema non era la festa, per niente. Jamie
voleva
semplicemente che loro parlassero con Ronnie, cosa che Kate e Lexus non
avevano
alcuna intensione di fare.
Jamie
era
sempre stata troppo buona, a parere di Kate, era incapace di provare
rancore
per qualsiasi essere vivente presente sul pianeta, figurarsi se ne
avrebbe mai
provato verso colei che era stata così tanto per loro.
Kate
rispettava la sua scelta, ma non la condivideva affatto, non poteva,
non
riusciva ad accettare che lei se ne fosse andata così, come
se niente fosse,
come se tutti quegli anni assieme non fossero mai esistiti, come se
loro non
avessero mai contato niente, e non si era mai degnata di mandare un
e-mail per
informarle che era viva.
D'altra
parte però Kate invidiava Jamie, doveva ammetterlo, quando
la ragazza le aveva
detto che Ronnie era tornata, il suo primo istinto era stato quello di
correre
a casa sua per rivederla, raccontarle tutto quello che era successo in
quegli
anni e stringerla forte, ma poi il suo orgoglio ferito l'aveva
bloccata,
facendola rifugiare dietro il muro del suo dolore.
-okkay,
ora non agitarti, ma è appena entrato Joe con fratelli e
rispettive compagne al
suo seguito- le annunciò Lexus
-perchè
dovrei agitarmi Lex?- chiese lei reprimendo l'istinto di voltarsi verso
l'entrata
-perchè
hai una bella cotta stile sedicenne di fronte a Zac Efron, per lui-
rispose
continuando a guardare l'immagine di Joe che ora stava salutando un
gruppo di
ragazzi
Kate
continuava a ripetersi di stare calma -questa è la cosa
più idiota che tu abbia
mai detto- disse tra i denti
Lexus
alzò
gli occhi al cielo senza farsi vedere dall'amica -chi è
quella bionda con Joe?-
sbottò poi con aria fintamente stupita
Ma
Kate
era troppo occupata a comprendere le parole "bionda-Joe" per
notare il tono eccessivamente enfatico dell'amica e...al
diavolo la
calma. Kate dimenticò di essere in un luogo pubblico,
circondata da persone
normali e, sopratutto, sane di mente -bionda?! che bionda? dove?! dimmi
dove!- si voltò di scatto verso l'entrata alla
ricerca di Joe e della sua
bionda, ma tutto ciò che vide fu lo sguardo del ragazzo,
poco lontano da lei,
che incrociava il suo ed il sorriso che poco dopo si dipinse sulle
labbra di
Joe.
Kate
sorrise di rimando dopo aver controllato con i suoi occhi che non c'era
nessuna
bionda.
-come
volevasi dimostrare- ridacchiò Lex guardando l'amica che
sorrideva come un
ebete
Kate
le
avrebbe volentieri risposto che era stata un'idiota, ma la vicinanza di
Joe gli
fece dimenticare persino dell'esistenza di Lexus.
-ciao-
sorrise Joe arrivando finalmente di fronte a lei
-ciao-
rispose Kate con un mezzo sorriso imbarazzato dovuto allo sguardo
insistente
del ragazzo sul suo viso, Joe pareva essersi incantato
-oh
Joe,
anche io sono felice di vederti!- disse sarcastica Lexus risvegliando
il
ragazzo dalla sua catalessi
-Lex!-
urlò quasi -da quanto tempo non ci vediamo?! Come vanno le
cose a Miami?-
-molto
bene, grazie- rispose fiera -l'ultima volta che ti ho visto eri su un
enorme
cartellone pubblicitario di fronte casa mia, come va il Joe-attore?- chiese
e
Kate rimase sconvolta, di solito Lexus si fermava al "ciao, come
stai?", da dove era uscita tutta quella
cordialità?!
-alla
grande- rispose sorpreso a sua volta
-beh
sono
sicura che tu sia meglio come attore che come componente di una band,
non eri
un gran suonatore di tamburello-
Joe
scoppiò in una fragorosa risata, mentre Kate scuoteva la
testa divertita,
eccola la sua Lexus.
-Joe,
le
tue risate stanno spaventando gli invitati- una voce alle spalle di Joe
lo fece
smettere di ridere con non pochi sforzi
Kate
si
sporse per vedere a chi appartenesse quella voce e ,quando lo vide, gli
occhi
le si illuminarono all'istante.
-Nick!-
urlò buttandosi letteralmente sul ragazzo che ridacchiando
l'accolse tra le sue
braccia
Kate
aveva
sempre avvertito un legame speciale tra lei e Nick, come se lui fosse
in grado
di capire al volo tutte le sue emozioni. Dopotutto, Kate sapeva che
Nick aveva
amato Ronnie e sapeva che lui aveva sofferto almeno quanto lei per la
partenza
della ragazza. In quel periodo si erano tenuti costantemente in
contatto, come
con Joe, si erano ascoltati, consolati e sfogati, ed il più
delle volte Kate
aveva avuto la sensazione che Nick stesse soffrendo anche
più di lei e Kate
riusciva a comprenderlo. Un conto era perdere una migliore amica, ma
ben altro
era perdere la persona amata.
Non
sapeva
se Nick fosse ancora innamorato di Ronnie, ma era convinta che quella
serata
sarebbe stata un completo disastro per loro due. Il ragazzo sapeva
della
presenza di Ronnie quella sera, lei e Joe avevano deciso di dirglielo,
quello
che non sapeva era quale fosse stata la reazione di Nick. Come non
sapeva come
sarebbe stata la sua reazione. Avrebbe continuato col suo orgoglio
esasperante
o si sarebbe buttata tra le braccia della ragazza in lacrime?
-hey,
giù
le mani dal mio ragazzo!- scherzò Allie arrivando accanto a
Kevin e Danielle
Ora,
Kate
sapeva, sapeva benissimo,
che era colpa di Ronnie se lei e Nick ora non erano
lì assieme appiccicati come due scimmie, sapeva che il
ragazzo aveva tutto il
diritto, se non il dovere, di provare a ricominciare in qualche modo ed
era
stata lei stessa, mettendo a tacere violentemente la vocina insistente
nella
sua testa che le diceva di non farlo, a spingere Nick ad uscire con
Allie e se
all'inizio per Kate lei rappresentava solo un buon modo per Nick per
distrarsi
e cercare di dimenticare Ronnie, col tempo Allie si era dimostrata
davvero la
ragazza perfetta. Allegra, solare, dolce, per niente ossessiva,
comprensiva e,
inoltre, bella come il sole. E lei era solo una stupida egoista che
invece di
sperare segretamente nell'amore tra lui e Ronnie, avrebbe dovuto
spingere
ancora di più Nick tra le braccia di Allie.
Ma,
nonostante tutto, lei era sempre una fan sfegatata di quella ragazza
dai
capelli corvini e gli occhi come il mare.
-ciao
Allie- sorrise Kate sporgendosi verso la ragazza per baciarle le guance
poi
passò a salutare Kevin e Danielle, questa volta con un
sorriso più sincero
Sott'occhio
vide Nick salutare Lexus e l'amica fare uno sforzo abnorme per
rivolgergli un
sorriso tirato.
Se
Kate in
quegli anni aveva trovato una certa affinità con Nick, Lex
invece lo detestava,
ogni volta che lo vedeva non poteva far a meno di pensare che era per
colpa sua
se Ronnie se n'era andata e, sopratutto, non poteva sopportare quel
manico di
scopa dai capelli biondi che si portava dietro. Lex proprio non
riusciva a
capire come poteva stare con una come Allie dopo essersi innamorato di
Ronnie
che, nel bene e nel male, era totalmente l'opposto della fata
anoressica che
gli faceva da ragazza. Lex non li sopportava.
Al
momento
però Lexus aveva ben altri problemi da risolvere.
Mentre
chiedeva a Kevin e Danielle di Jason notò che Kate e Joe si
erano messi un pò
da parte e parlavano sottovoce, come se stessero progettando un piano
malsano e
folle e, conoscendo i due, non ci sarebbe stato poi da stupirsi tanto
se lo
stessero realmente facendo.
Ad
ogni
modo, anche se Kate continuava a negarlo, Lexus sapeva benissimo che
tra i due
c'era qualcosa, qualcosa che erano tanto cocciuti da nascondere fino
alla morte
e lei, in
qualità di unica persona sana di mente e razionale, doveva
fare
qualcosa.
-ragazzi,
scusatemi ma devo andare un attimo al bagno- Allie fece un sorriso
imbarazzato
portandosi una ciocca dietro l'orecchio, tutti annuirono e la ragazza
si avviò
ancheggiando verso il bagno. Lex si lasciò scappare una
smorfia disgustata
senza preoccuparsi più di tanto se gli altri l'avessero
notata o meno.
-io
invece
vado a chiamare un attimo Tyler per vedere dov'è- dopo aver
dato una pacca
sulla spalla del fratello anche Nick si allontanò
Lexus
lanciò un altro sguardo furtivo a Kate che ora sorrideva
mentre Joe parlava a
raffica poi tornò con lo sguardo a Kevin e Danielle,
Danielle che aveva seguito
il suo sguardo ed aveva capito tutto, come sempre.
-questi
tacchi mi uccidono, che ne dite di andare a sederci?-
Lexus
sorrise e tutti e tre si avviarono verso il loro tavolo mentre Kate e
Joe
continuavano a parlare senza rendersi nemmeno conto di essere rimasti
da soli.
Joe
continuava a parlare e parlare, Kate si era persa alla terza parola
della prima
frase, era molto più interessante fissare le labbra rosse
del ragazzo che si
muovevano veloci che concentrarsi sulle sue parole.
Cavolo,
doveva smetterla.
Ogni
volta
che vedeva Joe si ripeteva mentalmente che loro due erano solo amici, che non
sarebbe mai potuto nascere qualcosa tra di loro e che doveva calmarsi,
e
puntualmente ogni volta che fissava i suoi occhi, il suo sorriso, ogni
santissima volta i suoi ormoni scoppiettavano come pop corn.
Improvvisamente
colse qualcosa dal suo labiale, qualcosa che riuscì a
disincantarla, qualcosa
che le interessava più delle altre.
-come?-
chiese alzando il collo fingendo di non aver sentito per via della
musica alta,
subito dopo si rese conto che non era stata affatto una buona idea.
Per
farsi
sentire Joe si avvicinò alla ragazza sfiorandole
delicatamente la guancia con
la sua e poggiandole, con un gesto che poteva sembrare distratto ma
schifosamente calcolato fino all'ultimo dettaglio, una mano sul collo.
A
Kate
mancò il respiro e probabilmente se il ragazzo le avesse
fatto una proposta di
matrimonio in quel momento lei avrebbe accettato senza tentennamenti. A
dire la
verità avrebbe acconsentito a qualsiasi proposta sarebbe
uscita da quelle
labbra.
-ho
chiesto se Ronnie sa che Nick è qui- disse al suo orecchio
alzando un pò la
voce
Il
nome di
Ronnie unito a quello di Nick riuscì a far tornare Kate nel
mondo reale salvando
il ragazzo dai malsani pensieri di Kate, per quanto lui volesse essere
salvato.
-non
lo
so- rispose sincera Kate scuotendo le spalle e a dire il vero, non
aveva voglia
di parlare di Ronnie in quel momento, il pensiero che l'avrebbe rivista
di lì a
poco le metteva già abbastanza ansia di suo, magari fingere
che non sarebbe mai
arrivata l'avrebbe aiutata a non farsi prendere dal panico.
Joe
si
allontanò da Kate senza accorgersi della mano che era
rimasta sul collo della
ragazza, e prese a studiare il suo volto. Kate non era mai stata brava
a
nascondere le sue emozioni, non con lui. A Joe bastava un'occhiata
più attenta
per capire cosa frullasse per la testa della ragazza, ed in quel
momento era
chiaro che era in totale confusione per l'arrivo dell'amica e per
nascondere la
sua emozione si rifugiava dietro un velo di indifferenza.
Se
c'era
una cosa che Joe aveva capito di Kate in quegli anni era che doveva
assecondarla, sempre,
altrimenti sarebbe stato un guaio per tutti.
Le
guance
arrossate di Kate fecero ricordare a Joe che la sua mano era ancora sul
collo
della ragazza e la scostò lentamente sorridendo quando vide
la ragazza tornare
a respirare.
-vieni,
andiamo a prendere qualcosa da bere- sorrise Joe porgendo il braccio a
Kate
Mentre
si
avviavano verso l'altro lato del lungo bancone di vetro blu Kate vide
Nick
vicino all'entrata con il cellulare all'orecchio, probabilmente cercava
di
rintracciare Tyler.
-non
capisco proprio come faccia tuo fratello a stare con Allie-
sbottò improvvisamente
Kate sedendosi ad uno sgabello, Joe la imitò lanciandole poi
uno sguardo
confuso
-mi
sembrava di aver capito che non ti andava di parlare di Ronnie-
-e
che
c'entra lei ora?- Joe la guardò sarcastico alzando un
sopracciglio -ok, c'entra
ma non era quello che volevo dire, insomma lei è troppo...perfetta,
dovrà pur
avere qualche difetto!-
Joe
afferrò una nocciolina dalla ciotola sul bancone e se la
lanciò in bocca
distrattamente -magari un giorno scopriremo che è una serial
killer-
-beh,
chi
può dirlo- ridacchiò per poi tornare seria -lui
non è innamorato di Allie-
Joe
scosse
la testa -no, non lo è-
-non
è
giusto- sbuffò Kate -dovrebbe dirglielo, se dopo un anno non
sei innamorato di
una persona non puoi continuare ad aspettare sperando che per magia ti
innamori
di lei, non si innamorerà mai di lei, sopratutto se non
riesce a togliersi
alcuni pensieri dalla
testa, deve dirglielo-
Joe
annuì
assente fissando gli occhi di Kate con uno sguardo così
intenso in grado di far
sciogliere chiunque e poi la sua bocca prese a parlare completamente
scollegata
dal cervello.
-hai
ragione, e, secondo te, questo varrebbe anche in una situazione
contraria?-
Kate lo guardò confusa
-in
che
senso?-
-bhe-
sospirò Joe conscio del fatto di stare per spingersi troppo
oltre, ma ormai era
partito -ammettiamo che un ragazzo ipotetico...-
-Mark-
lo
interruppe la ragazza, agitata
-Mark-
ripetè Joe sorridendo -Mark
è innamorato di una persona da un pò di tempo, e
lui non può aspettare in eterno sperando che gli passi, non
può fingere di non
essere innamorato di lei, sopratutto se pensa e lei ventiquattro ore al
giorno,
giusto?-
Kate
poggiò una mano sul bancone, frastornata del tutto.
Cosa
stava
cercando di dirle Joe? Era una specie di segnale, o le stava chiedendo
una
specie di consiglio perchè era innamorato di qualcun'altra?
Dio Santo, perchè
doveva essere sempre così complicato!
-giusto-
riuscì ad annuire mentre il cuore le batteva frenetico nel
petto
Joe
annuì
impercettibilmente fissando lo sguardo sulla mano di Kate che giaceva
immobile
a pochi centimetri dalla sua, allungò una mano sfiorando
appena il dorso con le
dita, disegnandovi sopra piccoli cerchi -quindi, se tu fossi innamorata
di
qualcuno glielo diresti?-
Kate
deglutì, non solo i suoi occhi fissi in quelli della ragazza
erano una tortura
per lei, ora c'era anche la sua mano a distrarla e farle perdere
completamente
la ragione -certo- sussurrò
Fortunatamente
la domanda che le porse successivamente il ragazzo riuscì a
scuoterla -in ogni
caso?-
No. Non in
ogni caso.
Cosa
stavano facendo? Dove si stavano spingendo e cosa volevano concludere
con
quelle inutili allusioni?
Si
stavano
esponendo troppo e Kate non poteva rischiare tanto, Joe era
indispensabile per
lei, ormai non poteva più farne a meno, non poteva rischiare
di perderlo, non
ora che aveva bisogno di lui più che mai.
Doveva
tirarsi indietro prima che fosse troppo tardi.
-
credo -
cominciò ritirando la mano che il ragazzo stava accarezzando
-credo che in
alcuni casi forse bisognerebbe pensare bene prima di dire quello che si
prova-
Joe
guardò
Kate mentre la ragazza si mordeva il labbro inferiore, era
così bella. Ma,
andiamo, cosa gli era saltato in mente? Kate lo considerava solo come
un amico
e voleva salvaguardare la loro amicizia, per questo gli aveva
chiaramente detto
di tenersi i suoi sentimenti per se. Era solo un amico, doveva tenerlo
bene a
mente la prossima volta che gli fosse venuto in mente di fare un'altra
stupidaggine
di quel genere.
-già-
sospirò infine rassegnato spostando lo sguardo da un'altra
parte.
Solo
un
amico.
no one ever said
that life was fair and I'm not saying that it should be
so knowing that you are what you want to be and I'm not comes as no
surprise
but don't expect me to be happy for you
and don't smile at me and tell me things will work out for me too
(Alesana -
Congratulations, I Hate
You)
Ronnie
aveva un'unica certezza in quel momento, stava per vomitare.
Il
tassista la guardò ancora dallo specchietto retrovisore,
quella strana ragazza
l'aveva fatto fermare d'avanti a quel locale più di venti
minuti prima, e ancora
non si era decisa a scendere, era rimasta lì a guardare con
aria preoccupata
fuori dal finestrino.
-signorina,
va tutto bene?- chiese cauto
Ronnie
strinse istintivamente il cellulare tra le mani -si, mi scusi, ho
bisogno solo
di un minuto- abbassò lo sguardo verso l'oggetto che
stringeva convulsivamente.
Doveva
ammetterlo quando qualche ora prima aveva ricevuto quel sms da Jamie,
aveva
seriamente pensato di non farsi vedere a quella festa, ma poi aveva
riflettuto
bene arrivando alla conclusione che, se fosse mancata anche quella
volta,
avrebbe perso Jamie per sempre. La sua migliore amica l'aveva perdonata
e
l'aveva invitata a partecipare ad un avvenimento per lei
importantissimo, non
poteva assolutamente darle buca solo perchè le aveva detto
che Nicholas
sarebbe
stato lì, in
dolce compagnia.
Ma
ora, in
quel taxi, aveva una fifa tremenda. Avrebbe dovuto affrontare Kate e
Lexus che
sicuramente l'avrebbero ignorata, avrebbe dovuto affrontare Nick con la
sua
nuova ragazza, da sola.
Quando
aveva saputo che Nick faceva coppia fissa con una ragazza non era
riuscita a
capire subito quale fossero state le emozione che quella notizia aveva
suscitato in lei, in realtà. Ci era rimasta male, molto male.
In
tutti
quegli anni Ronnie non era mai riuscita a stare con qualcuno, certo non
che non
avesse mai avuto appuntamenti, ma con nessuno di loro era mai andata
oltre la
prima sera, ogni volta aveva l'assurda e straziante sensazione che
stesse
tradendo Nick. Era
proprio un'idiota.
Non
biasimava affatto il ragazzo, erano passati quattro anni cavolo! Solo
non aveva la
minima idea di che effetto le avrebbe fatto vederlo tra le braccia di
un altra.
Ci
sperava
ancora in lei e Nick? Non lo sapeva e, in realtà, era una
domanda che aveva
accuratamente evitato di farsi negli ultimi anni.
Guardò
ancora il suo cellulare sospirando. Se fossero stati altri tempi non
avrebbe
esitato un istante a chiamare Angel per farsi dare un consiglio o
semplicemente
per una delle sue frasi di incoraggiamento alla "vai e spacca il culo a
tutti", ma da come si erano lasciati a Madrid non sapeva
se sarebbe stata
una buona idea chiamare Angel per parlargli di Nick.
Aveva
sentito Angel un paio di volte da quando era arrivata a LA, ma il
ragazzo non
aveva mai accennato al bacio e a quella mezza frase prima della sua
partenza,
quindi non sapeva ancora quali fossero i sentimenti del ragazzo nei
suoi
confronti, cosa che a Ronnie non dispiaceva affatto, dato che non ne
aveva idea
a sua volta e, cosa certa, quello non era per niente il momento
più adatto per
pensarci.
Ronnie
sospirò infilando il cellulare nella borsa -la ringrazio-
sussurrò al tassista
che, sarcasticamente per lei, le augurò buona serata, ed
uscì dal taci venendo
travolta dal leggero venticello di fine Ottobre.
Attraversò
la strada con passo svelto, ormai aveva deciso di andarci, era inutile
indugiare oltre. Si fece forza e si avviò verso l'entrata,
dicendo il suo nome
e mostrando un documento al buttafuori riuscì ad entrare in
un enorme sala
affollata, dalla musica alta e le luci soffuse. Strinse a se la borsa
studiando
la folla, chiedendosi se le sue amiche
fossero già lì.
Si
mescolò
tra la gente non sapendo bene dove andare, ma con la speranza di
trovare una
faccia amica, ma dopo dieci minuti di girovagare per la sara, si arrese
quando
sentì dire da una biondina che saltellava a tempo di musica
che "Tay e
Jam" non erano ancora arrivati.
Fece
un
mezzo sospiro si sollievo quando vide il lunghissimo bancone di vetro
illuminato da una luce blu, l'unica cosa dall'aspetto familiare
lì dentro.
Si
fece
spazio tra la folla e finalmente riuscì ad arrivare a
traguardo, tuffandocisi
letteralmente sopra.
Caro,
rassicurante,
caloroso, alcol.
-Ronnie?-
una voce maschile quasi urlò il suo nome facendola sobbalzare
Si
girò
lentamente verso la sua sinistra e il primo istinto che ebbe fu quello
di
urlare.
Joe,
cresciuto, tanto,
con un filo di barba e i capelli più corti la fissava
evidentemente indeciso se essere felice di vederla o cominciare ad
urlarle
contro. Kate, accanto a lui, sembrava paralizzata, gli occhi spalancati
e la
mascella che pareva essersi slogata.
-Joe...Kate-
li salutò Ronnie mentre le si seccava la gola ed il cuore
cominciava a partire
a mille
Eccolo
il
momento che Ronnie aspettava da tempo, il momento in cui lei e Kate si
sarebbero riviste e ricongiunte ma, Kate aveva tutt'altra idea in mente.
-ciao-
sbottò quasi ricomponendosi dietro una maschera di
indifferenza
Quello
che
seguì fu un lunghissimo ed imbarazzante silenzio.
Joe
guardò
Ronnie, poi Kate, entrambe si fissavano immobili, ma nessuna delle due
pareva
intenzionata a fare niente, allora capì cosa doveva fare lui.
Con
un
balzo scese dallo sgabello avvicinandosi a Ronnie ed abbracciandola
inaspettatamente.
Ronnie
rimase un istante interdetta dal gesto del ragazzo poi lo strinse a sua
volta,
sorridendo grata per quel gesto.
-
da
quanto tempo non ci vediamo?!- urlò allegro il ragazzo
cercando di alleggerire
la situazione, cosa alquanto vana
-
quattro
anni, tre mesi e ventiquattro giorni- sbottò Kate finendo
con un solo sorso il
suo drink, sbattendo poi il bicchiere sul bancone
Ronnie
deglutì fissando l'amica che invece non la calcolava
minimamente mentre si
fingeva interessata al lavoro del barista dietro il bancone.
-wow è
davvero tanto tempo- riprese Joe -quanto pensi di stare qui?-
Ronnie
si
sforzò di sorridere spostando lo sguardo da Kate e Joe -fino
a tempo
indeterminato-
-fino
a
quando la testa non le dirà di fare qualche cazzata, poi
sparirà di nuovo-
sbottò ancora Kate acida, Joe si voltò verso di
lei con uno sguardo supplicante
che la invitava a restare calma
-no-
si
sforzò di sorridere Ronnie -Kate ha ragione Joe, mi sono
comportata davvero
male-
Joe
la
guardò con uno sguardo dispiaciuto mentre Kate continuava a
guardare da
tutt'altra parte ostentando indifferenza.
-vorrei
avere la possibilità di parlare con te- sospirò
rivolgendosi all'amica
-peccato
che io non abbia niente da dirti e non mi interessi minimamente quello
che
abbia da dire tu-
-Kate...-
la ammonì Joe
-No!-
sbottò lei alzandosi dallo sgabello e mettendosi di fronte a
Ronnie -puoi
abbindolare Jamie con la storia della povera pecorella smarrita che non
sapeva
cosa fare, ma non me, non aspettarti minimamente nulla da me, nulla
più di un
"ciao"-
Un
cazzotto diritto in faccia.
-Kate
io
non voglio abbindolare proprio nessuno e so di aver sbagliato, ma
vorrei...-
-vorresti
cosa?- urlò praticamente Kate -vorresti che tornassimo
amiche come prima? Oh
certo, che ne dici se dopo vieni a dormire a casa mia e mentre ci
mettiamo lo
smalto e mi racconti quello che hai fatto in questi ultimi quattro
anni?!-
Ronnie
vide Kate diventare cianotica e sentì automaticamente i suoi
occhi inumidirsi. Non
si era aspettata che l'amica le corresse incontro abbracciandola,
nonostante
tutto la conosceva troppo bene per aspettarsi una reazione del genere,
ma
sperava che almeno le avesse dato l'opportunità di spiegarsi.
-
Kate,
prova almeno ad ascoltarmi!- supplicò con la voce spezzata
-ti
ho già
detto che non mi interessa- ringhiò Kate sotto lo sguardo
affranto di Joe che
sapeva quanto stesse soffrendo la ragazza nonostante le sue parole dure
-va
bene-
si arrese Ronnie con un sorriso triste -ti capisco, ora forse e meglio
che me
ne vada-
-oh
bene,
almeno ora posso guardarti mentre mi volti le spalle-
Quella
fu
la goccia che fece traboccare il vaso. Ronnie sapeva che era dalla
parte del
torto e non aveva alcun diritto di arrabbiarsi o fare scenate, ma
quelle parole
la ferirono nel profondo e, si sa, quando si è arrabbiati si
dicono cose che
non si pensano.
-io
non ti
ho mai voltato le spalle!- scoppiò - forse invece di dare la
colpa a me
avresti
potuto cercare di capire invece di far finta di niente, se me ne sono
andata è
stata colpa anche dei vostri sguardi dispiaciuti! come credi che mi
sentivo
quando vi sentivo parlare di nascosto di me e di come stavo affrontando
male la
situazione?!-
Kate
spalancò gli occhi come impazzita -non ci provare nemmeno!-
urlò puntandole un
dito contro -non provare a rigirare la frittata! Ma d'altronde
è sempre stato
così no? Oh povera piccola Ronnie, si comporta
così perchè i genitori sono
assenti, perchè nessuno la capisce, ma fammi il piacere!-
-bene-
digrignò i denti Ronnie -sto scoprendo più cose
di te stasera di quanto ne
abbia mai sapute in dieci anni di amicizia!-
-oh,
io
invece le ho scoperte quattro anni fa-
Ronnie
annuì sorridendo sarcastica, era un sorriso nervoso il suo.
-credo
che
tu abbia ragione, non abbiamo niente da dirci- voltò le
spalle e si avviò a
passo spedito tra la folla
Sentì
Joe
chiamare il suo nome, ma non si fermò, ne
rallentò il passo mentre i suoi occhi
si riempivano di lacrime. Kate, la sua Kate, per colpa sua ora l'odiava.
Era
stata
una stupida, e Kate aveva perfettamente ragione, come aveva potuto
lasciarle
senza nemmeno una parola? E come pretendeva di risistemare le cose?
Aveva
sbagliato troppo, troppe cose, per cercare di rimediare, non poteva
fare niente
e Kate e Lexus non l'avrebbero mai perdonata.
Si
faceva
spazio tra la folla a gomitate, ora voleva solo andare il
più lontano possibile
da lì, avrebbe mandato un sms a Jamie spiegandole brevemente
l'accaduto, era
sicura che lei avrebbe capito, ancora.
-oh,
scusami!- trillò una ragazza dopo averla praticamente
buttata per aria, ma
Ronnie non ci fece nemmeno caso, stravolta com'era.
Con
un
gesto della mano fece capire alla ragazza che non importava e stava per
riprendere la sua marcia determinata verso l'uscita quando la ragazza
la bloccò
ancora.
-hei,
ma
io ti conosco!-
Ronnie
si
voltò scocciata verso la ragazza per liquidarla, per dirle
che era impossibile
la conoscesse visto che erano solo un paio di giorni che era a Los
Angeles ed i
suoi occhi si fissarono in quelli di lei.
Dove
l'aveva già vista?
che attacchi a quello da cui mi son staccata amici e amanti voglio aggiustarmi
Colla colla Spara spara La felicita' La felicita'
( Colla - Prozac+ )
* * *
Buooooooon
pomeriggio a tutte! (Fa molto Barbara D'urso, lo so :S)
Come state? Vi è piaciuto il capiiiitolo?! a me no,
ovviamente .-. Questo è stato solo un
assaggio di quello che accadrà alla festa di Jamie e Tyler
*O* perciò
preparatevi psicologicamente u.u
ad ogni modo, volevo chiedervi una cosa. Una ragazza mi ha detto che
non le
piace molto il fatto che abbia introdotto anche Joe e Kate nella
storia,
insomma lei preferirebbe che l'attenzione fosse centrata su Nick e
Ronnie, voi
cosa ne pensate?
Da come avrete sicuramente notato questa storia è
"strutturata" in
modo diverso da Let me under your skin, nel senso che tratta anche di
altre
cose, anche se ovviamente in modo superficiale, per ampliare un
pò il quadro.
Credete che questo distragga un pò dal "nocciolo" della
questione?
Fatemi sapere u.u
Al prossimo capitolo. Vi amo sempre e comunque <3