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Autore: SummerEnd    09/05/2011    1 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction, quindi non siate troppo severi e lasciate nell'angolo le asce. Si, lo so che le avete prese."Hai per caso visto un rospo? Un ragazzo di nome Harold ha perso il suo!"
, disse Rose per rompere quel silenzio imbarazzante
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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"Dai Rose, sbrigati!" gidò Albus dal treno per superare il frastuono della folla di genitori che salutavano i loro figli.
1° settembre, mancavano pochi minuti alle 11 e alla partenza dell’Espresso per Hogwarts. Rose era arrivata in ritardo perché aveva finito la valigia quella mattina stessa, e il padre si era commosso per il suo ingresso alla scuola di magia a tal punto che in macchina rischiava di sbandare, e sua madre l’aveva rimproverato aspramente, ma Rose sapeva che anche lei era emozionata.
La ragazza era salita sul treno quasi correndo e con il cuore in gola, mentre l’altro cugino, James, dall’interno del treno faceva levitare il suo baule e lo faceva entrare dal finestrino.
"Ehi ragazzina, " la chiamò Al dallo scompartimento in cui era seduto con il fratello.
Appena entrata James stava ancora ridendo, chissà cosa ci trovava di divertente.
Rose si sedette accanto al cugino, Albus, con il viso in fiamme, tanto che era dello stesso colore dei capelli.
Al capì il suo imbarazzo e le sorrise: "Non ti preoccupare, capita a tutti di arrivare in ritardo"
"Dai Rose, non è per un ritardo che tolgono punti a Hogwarts", aggiunse James facendole l’occhiolino.
Una voce dall’esterno del treno richiamò l’attenzione dei tre, e Rose si affacciò appena in tempo per vedere i suoi genitori e suo fratello Hugo salutarla, mentre il treno partiva.
"Ciao mamma!" urlò lei, "Hugo, ti manderò stormi di gufi!", ma il treno aveva fischiato e il fratello non aveva sentito le sue parole.
La ragazzina si sedette sul sedile e i due cugini videro una lacrima solcarle il viso.
"Dai Rose, non stai andando a cercare lo Yeti sull’Everest. Il 30 giugno sarai di nuovo su questo treno per tornare a casa, per non parlare delle vacan…"
"Insomma, smettetela!" sbottò Rose, "Sto benissimo, semplicemente…"
"Ti sei dimenticata di salutarli" la interruppe Albus.
"E di dire a tua madre quanto le vuoi bene" aggiunse James sghignazzando.
"Ma piantatela!" esclamò la ragazza, troncando la discussione.
 
Tre ore dopo i tre cugini stavano morendo di fame, quando arrivò il carrello dei dolci a salvarli.
Albus stava per andare a prendere da mangiare quando inavvertitamente inciampò nei piedi di James. Nella caduta rovesciò la gabbia di Edvige, la civetta bianca del fratello, così Rose ne approfitto per uscire lasciando i cugini nello scompartimento insieme alla civetta che non voleva tornare in gabbia. Al carrello c’era un altro ragazzo, non lo poteva vedere chiaramente perché le dava le spalle e aveva i capelli neri, ma poteva sentire chiaramente la donna del carrello che lo consolava.
"Che cosa è successo?", chiese una volta che si era avvicinata.
"Niente cara, Harold ha perso il suo rospo"
"Harold? Ehm, non ti preoccupare, lo troveremo." e dimenticandosi dei dolci cominciò a girare per il treno cercando il rospo.
"Non mi sono presentato.", disse Harold dopo che i due avevano cercato senza successo per interi scompartimenti <>
"Paciock? Come il professore di Erbologia?"chiese Rose.
"Si, è mio padre"
"Ah! Piacere, io sono Rose Weasley"
"La figlia di Ron Weasley? Di quel Ron Weasley?"
ecco, ci risiamo.
"Si, di quel Ron Weasley, il migliore amico di Harry Potter, adesso però cerchiamo il tuo rospo, ok?"
"D’accordo! Io vado a chiedere da questa parte, tu dall’altra", disse Harold ancora emozionato per quella scoperta.
Rose continuò la sua ricerca finché non entrò in uno scompartimento dove sedeva da solo un ragazzo biondo che guardava fuori dal finestrino. Quando entrò lui si girò e due occhi grigi la fissarono come se la stessero analizzando. Quel ragazzo aveva uno sguardo solo.
"Ehm…Hai per caso visto un rospo? Un ragazzo di nome Harold ha perso il suo", disse Rose per rompere quel silenzio imbarazzante.
Il ragazzo scosse la testa.
"Sei sicuro?" Il ragazzo annuì.
"Ehi, ma ti hanno tagliato la lngua?" chiese scherzosa la ragazza e se ne andò. Uscendo dal corridoio incontrò Harold che aveva finalmente ritrovato il suo rospo, Rose gli sorrise visto che la caccia al tesoro si era conclusa, ma in realtà non aveva per niente voglia di sorridere. Quel ragazzo seduto tutto solo le ricordava troppo bene lei. Se non avesse avuto i suoi cugini a quest’ora sarebbe stata da sola come lui. Tornò indietro e comprò qualcosa dal carrello, senza nemmeno rendersi conto di cos’era.
Tornò dai cugini che erano riusciti a rimettere in gabbia la civetta che emetteva dei versi inquieta.
Chissà se poteva fare qualcosa per quel povero ragazzo, tutto solo nel giorno più bello di ogni mago o strega adolescent…
"Ehi Rose, torna dal mondo dei sogni!".
La ragazza mise a fuoco il volto dei cugini che la scrutavano preoccupati.
"È successo qualcosa? Ci hai messo un secolo a tornare, stavamo per venire a cercarti"
"Non è niente, solo che…".
E così nel successivo quarto d’ora Rose raccontò della caccia al rospo con Harold Paciock (Paciock hai detto? Aspetta che lo sappia papà! Esclamò James ridendo) e del ragazzo solo.
"Dai Rosie, non essere triste. In fondo non ti riguard…"
"James Sirius Potter! Mi sorprendi. Stammi bene a sentire, a NESSUNO piace stare da soli, alla nostra età è un caso raro o patologico. Se tu fossi da solo in questo scompartimento saresti già morto di solitudine da un pezzo", senza rendersene conto la ragazzina si era alzata in piedi e scrutava il cugino in un modo che a Al ricordò molto sua zia Hermione quando faceva una ramanzina a suo zio Ronald.
"Ok, ma noi che possiamo fare?" chiese Al con una vocina sottile sottile.
"Semplice, andate in quello scompartimento e lo invitate qui con qualche scusa".
"Ad esempio?"
"Possiamo liberare Edvige vicino al suo scompartimento" propose Al, parlando ancora con un tono di voce basso.
"D’accordo, ma io resto qui." disse Rose.
"Perché?"esclamò risentito James.
"Se mi vede l’idea di Al sarà inutile e poi siete ragazzi, avete tutti e tre il cromosoma Y,parlerà"
In effetti l’idea di Albus non era poi così male, a parte il fatto che Edvige non voleva tornare in gabbia una seconda volta, il ragazzo biondo uscì ad aiutarli e quando loro lo invitarono ad andare nel loro scompartimento accettò volentieri.
Quando entrarono Rose si era già cambiata e li stava aspettando con un paio di cioccorane.
"Stiamo per arrivare?" chiese James.
"Poco fa è passato il controllore è ha detto di sì…ehm..forse è meglio se esco mentre vi cambiate",  Rose stava per uscire quando notò che il ragazzo biondo la guardava sospettoso, ma oramai era fatta. Dopo mezz’ora il treno arrivò a destinazione e Rose, Albus e Scorpius (questo il nome del ragazzo), lasciarono James con la sua ragazza e si diressero verso un’omone con la barba argentea che gridava "Primo anno, primo anno, da questa parte!"
"Ciao Hagrid!" lo salutò Albus che conosceva il gigantesco Custode di Hogwarts.
Hagrid sorrise attraverso il cespuglio argentato che gli ricopriva metà del volto e strizzo loro un occhio.
Rose ricambiò quando si sentì tirare per una manica. Si voltò nella calca di undicenni che li circondavano e vide che era stato Scorpius.
  
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