“Che stai leggendo?” mi chiese Zayn entrando in camera. “Un paragrafo di geografia, abbiamo da portare una ricerca per domani, lo sai vero?”spiegai. “Ah,già.. Hai già cominciato?”mi chiese. “No, stavo giusto leggendo l'argomento.”risposi. Si sedette affianco a me, sul letto, mi diede un bacio sulla guancia per salutarmi e mi sorrise. “Cazzo Zayn che hai oggi? Sei particolarmente dolce. Di solito mi saluti con un “ciao” così freddo...”chiesi. “No, mi sento come al solito. Non posso salutarti con un bacio sulla guancia?”domandò stizzito. “Si, non sto dicendo questo.. Vabbè lasciamo perdere e facciamo questa dannata ricerca.”dissi. Zayn è sempre stato il mio migliore amico, è uno di quei ragazzi un po' stronzi, superficiali; le mie amiche mi hanno sempre invidiato perché diciamo che è il più “figo” della scuola e io lo conoscevo così bene che mi consideravano strana solo perché non ci sbavavo dietro. “Quindi? Su che cos'è la ricerca?”mi chiese annoiato. “Le centrali nucleari del Giappone.”risposi io. “Che faccio accendo il portatile?”chiese. “Si, inizia ad accenderlo io finisco di leggere dal libro.”dissi. “Ok.”finì sedendosi sulla sedia della scrivania. Era più strano del solito, tutto felice, ma annoiato. “Zayn?”dissi vedendo che si girava verso di me. “Che c'è?” chiese. “Per caso mi devi dire qualcosa?”domandai. “No..Cioè si, insomma ho deciso di fare un provino ad XFactor...”rispose. “Cosa? E quando avresti deciso?”continuai. “Un paio di settimane fa, ne ho già parlato con i miei. Sono d'accordo, cos'è non sei contenta?”mi chiese preoccupato. “Si, è una notizia stupenda, ma perché non me ne hai parlato prima?”chiesi.
Si alzò dalla sedia e prese le sue cose, nel frattempo mi alzai anch'io per andarlo ad accompagnare giù. Uscimmo dalla mia camera e scendemmo le scale. “Ciao Zayn!” disse mia madre salutandolo. “Arrivederci!”disse dirigendosi verso l'uscio della porta. “Allora ciao.”mi disse. “A che ora è domani?”domandai. “Alle quattro ti passo a prendere ok?”spiegò. “Ok, ciao Zayn.”conclusi. Si girò e scese il primo scalino, poi tornò indietro e mi abbracciò. “Grazie.”sussurrò. E staccandosi s'incamminò sulla strada, lo vidi svoltare l'angolo e poi chiusi la porta.