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Autore: Il Saggio Trentstiel    09/05/2011    13 recensioni
Tre studenti ed amici -Trent, Geoff e Tyler- condividono un appartamento ad Ottawa.
La grande città canadese offre numerosi luoghi per studiare, divertirsi, lavorare e conoscere persone più o meno interessanti.
Purtroppo nasconde anche personaggi e situazioni che sarebbe meglio non affrontare mai...
Cosa c'entrano gli origami? Chi li crea a regola d'arte, appena prima che avvengano certi preoccupanti episodi? Perchè, pian piano, vengono coinvolti proprio Trent, Geoff e Tyler?...
Storia disgraziatamente in pausa...Tenterò di riprenderla quanto prima...
Genere: Azione, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Trent si risvegliò felice e sereno quel mattino, pardon, quel pomeriggio (assieme ai due coinquilini era rimasto in giro fino all'alba, con l'unico scopo di vagare per i locali di Ottawa).
Il motivo della serenità era più che evidente, e il ragazzo non faticò a ricordare ogni singolo dettaglio del pomeriggio precedente.
Con un sorriso ampio e genuino si alzò, si stiracchiò e si diresse in cucina: incredibilmente Geoff era già in piedi, seduto accanto al tavolo con Tyler.
Fu proprio il biondo a sorridere all'ingresso di Trent
"Buongiorno conquistador, fatto bei sogni?"
Tyler sorrise a sua volta
"Hai invocato Gwen nel sonno? No, perché io dormivo troppo profondamente per sentirti..."
"Andate a farvi fottere tutti e due"
rispose allegramente Trent, accomodandosi accanto a loro.
Tyler scoppiò a ridere
"Geoff ci andrà sicuramente, altrimenti perché sarebbe già in piedi?"
Il biondo gli diede un pugno scherzoso
"Per tua informazione ho intenzione di andarmene in palestra! Sai Tyler, dovresti provare anche tu a fare dello sport ogni tanto"
Il castano si accese provocatoriamente una sigaretta, sbuffando il fumo in faccia a Geoff, che si alzò tossicchiando appena ed uscì dalla cucina: Trent ghignò e si concentrò sulla sua tazza di caffè.
O, perlomeno, ci provò.
Chissà perché invece di una tazza vermiglia e sbeccata continuava a vedere un volto pallido, con un ciuffo verde acqua che ricadeva davanti a due occhioni neri e delle labbra sottili e morbide...
"Terra chiama Trent!"
Il ragazzo sobbalzò, cercando di assumere un'espressione normale, con scarso successo: il ghigno di Tyler si ravvivò
"Dove si era recata la tua mente perversa? Sotto la gonna della tua gotica?"
La risata di Geoff si fece sentire dalla sua camera da letto
"Crepa, Oldring"
ringhiò Trent, mescolando senza motivo il suo caffè.
Tyler sospirò e tornò a sedersi, senza aggiungere altro: Geoff si affacciò di nuovo in cucina, un borsone sulla spalla destra
"Io vado un paio d'ore in palestra, ci si vede dopo! Ah Trent, oggi tocca a te la spesa, vero?"
Senza attendere risposte salutò i due ed uscì di casa
"Due ore in palestra, più altrettante a fare ginnastica con Bridgette, mi ci gioco la chitarra!"
I due amici si fecero una bella risata, ed inaspettatamente fu Tyler il primo a tornare serio
"Hai detto che stasera esci di nuovo con Gwen, giusto?"
Trent annuì, attendendo il seguito della domanda, che però non venne: Tyler sembrava avere qualcosa che gli rodesse...
Effettivamente il castano andava interrogandosi su una cosa: parlare a Trent dell'origami dello scorpione ritrovato il giorno prima, rischiando che l'amico si lanciasse in congetture astruse e voli pindarici, o lasciare che si godesse l'appuntamento in pace?
"Tutto bene Tyler?"
Il ragazzo scosse le spalle
"Sì, stavo solo pensando al fatto che sono rimasto l'unico scapolo in questa casa!"
mentì con sorprendente prontezza, facendo ridere Trent
"Cazzo amico, Geoff e Bridgette non sono mica sposati, e io e Gwen non stiamo neanche insieme!"
"Ma tu sei innamorato cotto bello, quasi quanto Geoff!"
Trent distolse lo sguardo dal volto dell'amico, preferendo soprassedere quell'osservazione -veritiera o soltanto volta ad inibirlo?- e replicare con un'altra domanda
"Ci sarà pure qualcuna che ti interessa, no?"
Tyler spostò lo sguardo verso la finestra, riflettendo
"Beh...In effetti c'è una ragazza del mio corso, uno schianto assoluto!"
Tornò a voltarsi verso Trent, con un sorriso sognante
"Giuro che non ho mai visto una ragazza simile, ma credo che non ricordi neanche il mio nome..."
"Come si chiama?"
Tyler sospirò e borbottò
"Lindsay Mills"
Passarono alcuni secondi di incredulo silenzio, poi Trent scoppiò a ridere: Tyler lo guardò con tanto d'occhi, non capendo il motivo di tanta ed improvvisa ilarità
"Ehi...Ma sei diventato scemo?"
Trent continuava a ridere, battendo un pugno sul tavolo, mentre l'amico cominciava ad indisporsi
"Giuro che se mi stai prendendo in giro...Appena capisco il perché ti strozzo!"
Il moro prese un paio di profondi respiri e, calmatosi, strizzò l'occhio a Tyler
"Immagino che questa Lindsay sia bionda, con gli occhi azzurri, un corpo niente male e due tette di questa portata!"
Mimò le dimensioni del seno di Lindsay, ricominciando poi a ridere e lasciando Tyler sempre più stupito
"E'...Ma...La conosci?"
Trent sorrise astutamente e si alzò, senza rispondere: si chiuse in bagno e cominciò a lavarsi, mentre Tyler tempestava la porta di pugni ed urlava
"McCord, se non mi dici tutto quello che sai ti brucio la chitarra!"
Qualche minuto dopo Trent uscì, vestito di tutto punto e sempre sorridente: all'espressione infuriata di Tyler diede una breve risata
"E' una mia vecchia compagna del liceo, ma non saprei cos'altro dirti..."
"Tutto quello che sai!"
Trent finse di riflettere
"D'accordo, ma solo quando sarò tornato dal supermercato!"
"Fanculo, almeno mi consola l'idea che dovrai fartela a piedi!"
Il moro smise di sorridere, con soddisfazione di Tyler: dopo qualche altro scambio di insulti uscì di casa e scese in strada.
I piedi lo guidavano autonomamente verso la sua meta, ma il suo cervello vagava in tutt'altri lidi: dove sarebbe potuto andare con Gwen quella sera? Quando doveva chiamarla? Era davvero innamorato?
No, quell'idea era ridicola, anche per provenire dalla bocca di Tyler!
Sospirò ed accelerò il passo, attraversando la strada e trovandosi infine davanti alle porte scorrevoli del supermercato.
Il vociare confuso di pochi avventori, mischiato alla musica diffusa dagli altoparlanti, era meno forte del solito: Trent infilò una moneta in un carrello, se ne appropriò e si inoltrò nel dedalo di scaffali ed espositori.
Di tanto in tanto consultava la lista, ignorando i suggerimenti aggiunti a matita da Geoff ("Se li trovi prendi i cereali integrali" oppure "Anche se costano di più voglio i melograni") ed attenendosi a quanto concordato in precedenza.
Melograni...Solo a Geoff poteva piacere un frutto simile!
Prese un paio di bottiglie di Coca Cola e si spostò nel settore dedicato agli articoli per la casa: lasciò il carrello da una parte e si avvicinò per prendere due confezioni di tovaglioli, optando per le più economiche.
Si voltò poi per raggiungere il carrello ma, riponendo i tovaglioli al suo interno, si accorse di aver dimenticato i biscotti: sospirò ed alzò gli occhi al cielo, ringraziando mentalmente chiunque gli avesse fatto notare in tempo la cosa, risparmiandogli le lamentele di Tyler.
Si diresse rapidamente nel settore "Prima colazione", prese un pacco di biscotti e, tornato indietro, lo ripose nel carrello: ciò fatto, si avvicinò alle casse.
Dopo un'attesa di una decina di minuti riuscì a pagare e ad imbustare i propri acquisti, sollevò le buste ed uscì dal supermercato.
Aveva cominciato a spirare un vento freddo e tagliente, che costringeva le persone ad alzare i baveri delle giacche e Trent a socchiudere gli occhi
"Porca..."
cominciò ad imprecare, le braccia doloranti a causa delle buste ricolme.
Abbassò il capo e camminò controvento, impiegando una decina di minuti a raggiungere casa sua: prima di salire le scale lanciò un'occhiata all'orologio appeso in portineria -segnava le 17.40- e si inerpicò su per i gradini, giungendo finalmente sul suo pianerottolo.
Suonò e Tyler venne ad aprirgli: Trent, intento a riprendere fiato, non fece caso alla sua espressione preoccupata.
Entrò in cucina e fu sorpreso di trovare Geoff, di pessimo umore
"Cosa...Perché sei già tornato?"
Il biondo sbuffò
"Mi hanno rubato la tessera della palestra"
Raccontò a Trent la sua versione dei fatti: prima di entrare in palestra si era fermato a chiacchierare con il gestore del bar lì accanto e, come al solito, aveva tolto la tessera dal portafoglio e l'aveva riposta nel borsone.
Terminata la chiacchierata era entrato in palestra, solo per scoprire che la tasca del borsone era aperta e la tessera sparita!
"Ieri e oggi, due giornate da dimenticare!"
concluse teatralmente, infarcendo il tutto con un paio di veementi imprecazioni.
Trent sospirò, cominciando a smistare la spesa: effettivamente il destino pareva accanirsi particolarmente su Geoff in quei giorni, ma il biondo aveva la tendenza ad ingigantire tutto, dunque non se ne crucciò particolarmente.
Tyler tossicchiò, attirando la sua attenzione
"Tra l'altro, il portiere mi ha portato questo un quarto d'ora fa"
Tese a Trent quello che sembrava una lunga striscia di carta, ed il moro avvertì un fremito: un altro origami?
La risposta era affermativa: preciso, con tanto di bocca spalancata come a volerlo mordere, rappresentava un serpente.
Trent era basito
"Ancora? Ma che accidenti sta succedendo qua?"
Geoff si alzò in piedi irritato
"Sono solo dei fottuti pezzi di carta! Uh, della Coca Cola?"
Fece per prendere la bottiglia dalla busta, ma Tyler fu più rapido
"Altra caffeina è proprio quello che ti manca"
disse sarcasticamente, per poi aprire la bottiglia e bere una lunga sorsata.
Abbassò il braccio e diede un paio di colpi di tosse: Geoff inarcò freddamente le sopracciglia
"Visto? Ti è andata di traverso, ben ti sta!"
Trent non stava prestando attenzione alla disputa tutt'altro che matura tra i due amici, perso nell'osservazione del serpente di carta.
Rifinito e dettagliato, sembrava pronto a rizzarsi e a colpire da un momento all'altro...
"Trent?"
La voce di Geoff era preoccupata: Trent alzò lo sguardo in tempo per vedere Tyler, bianco come un lenzuolo, cadere in ginocchio continuando a tossire
"Cazzo Tyler, Tyler!"
Il ragazzo non parve sentire le urla dei due amici, scosso da accessi di tosse incontrollabili: la bottiglia gli cadde di mano e si rovesciò, e Tyler cadde bocconi
"Cristo, chiama il 911!"
urlò Geoff fuori di sè, inginocchiandosi accanto a Tyler: Trent corse nell'altra stanza e prese il telefono.
Uno squillo, due squilli, tre squilli...
"Pronto Intervento"
rispose una voce maschile, subito sovrastata da quella ansiosa di Trent
"Abbiamo un'emergenza, al 15 di Clarence Street, un mio amico sta...soffocando, non so!"
L'uomo all'altro capo del telefono urlò rapidamente qualcosa ad un collega ed assicurò a Trent che avrebbero mandato i soccorsi a breve.
Trent però non stava più ascoltando, preda del panico.
Sentiva Geoff urlare nell'altra stanza e, cosa ben peggiore, i colpi di tosse farsi più radi e fiochi...
   
 
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