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Autore: Loony Evans    09/05/2011    5 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Non ci posso credere! Scusami tanto Percy!- disse Audrey imbarazzata aiutandolo a rialzarsi.
- N-niente, tranquilla: è anche colpa mia.- ribatté lui nervoso, non si sarebbe mai aspettato di ritrovarla, né avrebbe voluto- non agitarti Audy- aggiunse con un sorrisino.
- Uffa! E’ da quando eravamo ad Hogwarts che ti dico di non chiamarmi così!- ribatté lei con la buffa smorfia che, Percy ricordava benissimo, faceva quando era contrariata.
Si ritrovò ad osservarla con rimpianto: era cresciuta e si vedeva benissimo, ma era comunque molto simile ai tempi della scuola: era sempre minuta e bassa, e gli occhi erano tondi ed avevano mantenuto quella strana sfumatura blu notte, ma i capelli mossi color nocciola, prima lunghi solo fino al mento, ora erano lunghi fino alla vita.
- Sei sicuro di stare bene? Non è che ti ho rotto qualcosa vero?- gli chiese la ragazza imbarazzata.
- Calmati Audrey. Cosa ci fai qui?-
- Tornavo a casa, e tu?-
- Giravo un po’-
- Allora vuoi venire da me? Ti offro qualcosa e mi faccio perdonare.- propose lei con un sorriso.
- Ehm, veramente…- Percy non sapeva cosa dire: dal suo quinto anno ad Hogwarts aveva cercato di mantenere le distanze da lei, non perché non le volesse più bene, ma perché aveva paura che lei scoprisse ciò che le aveva fatto; e questa paura non gli era ancora passata.
- Oh, andiamo! Così potremo parlare dei tempi andati.- insisté lei sorridendo allegramente.
- Ok, va bene. Dove abiti?- le chiese arrendendosi.
- Proprio qui di fianco, guarda.- disse indicando un negozietto lì di fianco: l’insegna diceva “L’antiquario di Merlino” e dalle vetrine si vedeva una montagna di oggetti ammassati; quando entrarono Percy rischiò di svenire: il caos regnava sovrano, c’era così tanto disordine che non si accorse della piccola porta verde nel muro finché Audrey non l’aprì.
- Perce? Stai bene? Sei pallido.- chiese Audrey preoccupata; ma poi capì e sorrise: - Tranquillo: l’ho aperto da pochissimo e non sono ancora riuscita a sistemare, ma la casa ti sorprenderà.-
- S-spero.- disse lui a fiato corto.
Ma la ragazza non aveva mentito: l’appartamento era piccolo ma armonioso, sulle pareti erano appese molte foto e si intravedeva la camera da letto; le pareti erano tutte celesti.
- Come mai quel colore alle pareti?- chiese Percy.
- Ci rivediamo dopo sei anni e lui commenta il colore delle pareti.- sospirò Audrey con gli occhi al cielo.
- Scusa. Belle foto. Soprattutto questa.- aggiunse con un sorriso.
Ritraeva la loro vecchia compagnia al secondo anno; solo che Percy era all’estrema destra, di fianco aveva Audrey e Penelope era mano nella mano con Matthew, guardata da Carol con gelosia, lei è Matthew si sarebbero messi insieme solo tre mesi dopo.
- Tu sai che fine hanno fatto?- le chiese Percy.
- Bè, con tutti, a parte te e Penelope ovviamente.-
- Davvero? Che fanno ora?- chiese stupito.
- Matthew e Carol si sono sposati, lei fa la casalinga e Matthew è un Medimago; Lucy è commessa al negozio di tuo fratello…-
- Davvero? Da George? Non l’ho mai vista lì- ribatté stupito.
- Lavora di mattina.- spiegò lei con un sorriso- Carl invece è…disoccupato.- disse, troppo in fretta; e infatti Percy se ne accorse e con un ghigno le chiese: - Cosa mi nascondi Audy?-
- Non chiamarmi così Perce!- sbuffò lei.
- E tu non chiamarmi Perce!- ribatté Percy.
- D’accordo: tu non mi chiami Audy e io non ti chiamo Perce, va bene?- propose la ragazza.
- Affare fatto Audrey.- sorrise lui di rimando.
Aveva dimenticato quanto fosse facile parlare con Audrey: lei tirava fuori il Percy giocoso che era nascosto a tutti gli altri; ma, dopotutto, ci riuscivano anche Matthew, Carol e Lucy.
Con Carl, invece, non parlava molto: a scuola si frequentavano perché prima era il ragazzo di Lucy, poi perché si era legato molto a Penelope e Audrey.
Con Penelope era sempre serio e posato, perché a lei piaceva così.
Ma i suoi veri amici erano decisamente i primi quattro: Matthew era stato il suo migliore amico per tutti i sette anni, lo trovava simpatico ed erano d’accordo in tutto; Lucy era la sorella del primo e si punzecchiavano a vicenda, ma scherzosamente; Carol era la persona più dolce sulla faccia della terra, ma era Audrey quella che lo capiva meglio: non c’era bisogno di parole con lei, capiva tutto al volo: quando lasciarlo solo, quando abbracciarlo, quando ridere e quando no.
Se solo l’avesse fatto per pura amicizia…ma non era stato così: a Audrey piaceva Percy; le piaceva così tanto che accettava perfino di abbandonare le escursioni in cucina organizzate da Lucy, sulle quali lui chiudeva un occhio, per rimanere in Sala Comune a leggere noiosissimi libri e a fargli compagnia; infatti solo lei, Percy e Lucy erano Grifondoro, Matthew, Carl e Penelope erano Corvonero mentre Carol era Tassorosso, l’unico momento in cui si ritrovavano era negli intervalli, sempre sotto un tiglio del parco, anche quando era inverno.
All’improvviso si ricordò di cosa aveva chiesto prima ad Audrey e di come lei avesse cambiato rapidamente discorso, così le chiese di nuovo: - Audrey, cosa sai di Carl?-
- Oh, d’accordo: Carl è disoccupato ma gli ho promesso un lavoro nel mio negozio appena lo apro.-
- E…- la incoraggiò Percy.
- E ora è il mio fidanzato.- disse Audrey tutta d’un fiato.
Percy ammutolì: Carl con Audrey?
La piccola e tenera Audrey con il superficiale e dongiovanni Carl?
Non che fosse geloso, ma aveva sempre visto Audrey come Ginny: una sorellina da proteggere, e non poteva credere che fra tutti si fosse messa proprio con lui.
- Ah, come è successo?- chiese senza dissimulare al sorpresa.
- Questo lo sa solo Lu- ribatté lei.
- E Lu sa che la chiami così?- chiese sogghignando, un po’ rincuorato.
- No, come Matthew non sa che lo chiamo Mattie, Carol: Carrie, Carl: Charlie e Penelope: Penny.- rispose lei senza scomporsi.
Penelope.
Percy si accorse di non averci pensato durante tutto il tempo che era stato con Audrey che, si accorse al momento, durava da due ore.
- Oh santo cielo! Scusa Audrey ma ora devo andare: è tardissimo.-
- Sono solo le sette.- ribatté lei.
- Ho una cena di lavoro tra un’ora.-
- Oh, cosa fai tu?-
- Sono il Segretario del Ministro.-
- Uao! Senti, a proposito di cene: che ne dici di organizzarne una con tutti gli altri? A Carol e Lucy manchi molto.-
- Ma certo. Facciamo tra una settimana?-
- Certo!-
Percy se ne andò con il sorriso nel cuore, finalmente senza pensare a Penelope, ma solo ad Hogwarts.



  
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