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Autore: Infinite Sky Driver    09/05/2011    2 recensioni
Non lasciarmi sola, ti prego.
Salì in macchina, sempre lo stesso volto di qualche attimo prima. Non riuscivo a vedere niente, se non quei fari rossi che si allontanavano da me sempre di più.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un nuovo capitolo °O° Devo ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia *^* e anche tutti quelli che recensiscono, perchè mi rendete davvero felice *^* quindi grazie <3 Vi lascio al nuovo capitolo ^w^ buona lettura!

Erano passati ormai 3 giorni dall'incidente.
Ogni giorno, la febbre mi faceva compagnia, e con lei anche numerose bottigliette d'acqua per evitare che la mia temperatura salisse a dismisura. Ogni giorno, verso mezzogiorno arrivavano gli altri, con qualche vestito di ricambio per me, libri da leggere se volevano restare per un po', medicine e aspirina per la febbre...erano rimasti anche tutti a mangiare qui, nella mensa, perchè nella stanza non si poteva fare molto rumore.
I dottori parlavano, la seconda sera, fuori dalla porta: erano preoccupati. Tae non si svegliava. Forse era normale, forse no. Ormai scommettevano sulla sua sorte. Li avrei presi a testate tutti quanti.
Key non lo vidi mai; non veniva a trovare il suo amico? Che razza di persona era? E poi mi voleva parlare, perchè non si decideva ad affrontarmi di petto, come un vero uomo?
Qualche infermiera mi aveva confidato di aver visto un ragazzo entrare nella stanza, l'unico giorno in cui Fra mi aveva messa a letto perchè stavo per delirare.
Ero accanto a Tae, a pensare. Mi tornavano alla memoria tutte quelle sensazioni provate quella fatidica sera, quando mi aveva lasciata sola, di notte: si era allontanato inesorabilmente, creando tra di noi una distanza inestinguibile.
Quando l'avevano portato all'ospedale, Taemin respirava appena; ora la situazione stava leggermente migliorando, ma finchè non avrei risentito la sua voce o visto aprirsi i suoi occhi, sarei restata li, anche a costo di lottare con la febbre, che ormai mi accompagnava da questi infiniti giorni d'attesa. Dovevo restare al suo fianco, così avrebbe capito che non l'avrei mai lasciato.
Qualcuno irruppe nella stanza, facendomi tornare alla realtà.
Mi voltai. Era Kibum.
Sul suo volto era dipinta un'espressione sorpresa, probabilmente non si aspettava di vedermi li a quell'ora della sera.
-Jess...-
Mi alzai e lo spinsi fuori dalla stanza senza fargli finire la frase. Chiusi la porta appoggiando una mano a fare forza contro di essa, per farle fare il minor rumore possibile.
Lo trascinai verso un posto tranquillo dove poter parlare, e il tetto dell'ospedale era l'unico adatto. Ci arrivammo in pochi minuti, salendo le scale, e lo misi di fronte a me.
-Ecco....n-non pensavo di trovarti qui a quest'ora...- ma che bell'inizio, per una conversazione.
-Hai delle brutte occhiaie, dovresti riposarti...-
-Mai!- Quasi urlai quella parola.
In effetti era da un paio di notti che non chiudevo occhio, la stanchezza cominciava a farsi sentire e la febbre la aiutava nel suo compito; naturalmente non me ne sarei mai andata per un motivo tanto futile.
-Non dovevi parlarmi?-
-Oh....si...ecco, io...-
Iniziò a torturarsi le mani e abbassò lo sguardo sui suoi piedi.
-Io volevo solo scusarmi con te-
Sembrava deciso, mentre parlava, così non lo interruppi.
-Sono stato io a chiamarti, io a fermarti quella sera, e io...a...a baciarti.- Arrossì lievemente.
Alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi nei miei, serio. Avevo visto ben poche volte determinazione in lui, ma questa, era una di quelle. Ripensai al vero Key, quello che scherzava, che ballava allegramente, che attirava l'attenzione su di se in modo così infantile quando mi faceva ridere ogni volta che lanciava occhiate cattive a chiunque lo giudicasse in base alla sua apparenza. Come facevo a non perdonarlo? Certo, l'avrei tenuto a distanza per un bel po' di tempo, ma era sempre il mio migliore amico. Forse ero io troppo buona, forse era la sua espressione così afflitta, che mi fece sorridere.
Per un certo lasso di tempo, avevo anche pensato a come sarebbe stato frequentarlo, ma alla fine trovavo sempre qualcosa, che mi faceva ricordare l'amore che provavo per Taemin, quella sensazione di felicità nel vederlo sorridere, quel dolce sorriso che mi provocava brividi in tutto il corpo, quelle labbra che volevo assaporare sempre di più ad ogni bacio. La cosa più importante per me, era la sua felicità.
-Tu lo ami, riesco a capirlo anche solo guardandoti- sussurrò Key con estrema malinconia, come qualcuno che guardava malvolentieri in faccia alla realtà.
Mi avvicinai a lui sospirando e lo abbracciai. Forse stavo sbagliando, forse no. Il mio cuore diceva di stargli accanto; perchè quello era un brutto momento per lui.
-Grazie per aver capito, Kibum...-
Lui mi strinse a se, e iniziò a piangere in silenzio.
-È....è davvero...un ragazzo fortunato-
Gli passai una mano sulla schiena, cercando di confortarlo, odiavo vedere piangere le persone, ancora di più se erano persone a cui tenevo. Gli occhi iniziavano a pizzicare anche a me.
-Mi dispiace così...tanto...- Ora invece sembrava lui a confortare me. -Si riprenderà...ne sono certo, dopotutto è il nostro maknae, e non ci abbandonerà così di punto in bianco- quel tono di voce acuto e scherzoso, mi fece scappare una risata: in quel momento riconobbi il mio migliore amico.
Ricambiai l'abbraccio e sentii i nervi sciogliersi.
Le prime lacrime cominciarono a bagnarmi le guance, e appoggiai la testa al suo petto lasciandomi andare in un pianto liberatorio.
Quando mi fui calmata, asciugai le lacrime con un fazzoletto, e lui si passò il dorso della mano sui suoi occhi, per non mostrarmi il rossore sul volto.
-Ora....è meglio se vado a separare Jong e Francesca, non vorrei che si appartassero in qualche luogo sconosciuto ad amoreggiare...-
-Che?- Questa era nuova. Da quando quei due si erano dichiarati?
Esibì una di quelle risate tipiche di lui, e andò verso le scale. Prima di aprire la porta che dava sull'ascensore e sulle scale di servizio, si girò verso di me e mi fece l'occhiolino, dopodiché chiuse la porta alle sue spalle.
“Che idiota”, pensai.
Tornai nella stanza, mentre continuavo a soffiarmi il naso, tra gli sguardi curiosi dei pazienti e dei familiari che camminavano per i corridoi. Una volta seduta sulla sedia, appoggiai le braccia sul letto, e sopra di esse misi il mento, ad osservare l'espressione tranquilla di Tae. Sembrava così indifeso, i capelli che ricadevano sul volto gli davano una nota di dolcezza che aveva sempre mostrato sin da piccolo, nelle foto di famiglia che mi mostrava nelle giornate oziose. Vagai con lo sguardo sul suo corpo, chissà se dopo l'incidente avrebbe ancora potuto ballare...
Mi alzai dalla sedia e avvicinai il mio volto al suo. Mi sembrava di star per fare una stupidaggine, ma ne avevo la necessità, quindi mi scusai subito per la mia azione.
-Scusami, ma te lo renderò...- Adagiai il più leggermente possibile le mie labbra sulle sue, rubandogli un bacio. Dopo qualche secondo mi separai da quel contatto tanto agognato e tornai a sedermi sulla sedia.
Nell'oscurità della stanza, mentre stavo per assopirmi, notai un piccolo blocco di fogli sotto al cuscino del letto. Incuriosita, cercai di sfilarli da li, cercando di non spostare la testa di Tae; quando iniziai a leggerlo però, non capivo se il mio cuore stesse perdendo battiti o aumentando velocità.
La calligrafia quasi incomprensibile, il tratto pesante, la “sua” scrittura: quella l'aveva scritta Taemin.
Cominciai a leggere, mentre gli occhi mi tonavano velocemente umidi, e nuove lacrime andavano a cadere proprio su quei fogli bianchi, dove le parole incise al di sopra sarebbero diventate indelebili nella mia anima.

Il prossimo, sarà l'ultimo capitolo...*^*
  
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