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Autore: Cicatrice    09/05/2011    3 recensioni
Giorgia è una ragazza semplicissima, che da quando conosce Angelo si rende conto di non dover più limitarsi a guardare la strada sotto i propri piedi; si accorge finalmente di ciò che la circonda.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I suoi orizzonti erano ben più estesi da quando, per sbaglio, si era trovata di fronte a quegli occhi.

Si ricordava perfettamente di quel momento, ricordava la stazione, il treno che come un veloce sipario aveva reso noto quell'attore che poi, non era che un semplice ragazzo. Un ragazzo lontano dal cielo, che a fatica poteva guardare dall'alto le ragazze come Giorgia, che fin dalle elementari, quando si trattava di mettersi in fila in ordine d'altezza, era tra le ultime. 
Si ricordava perfettamente le presentazioni, 'ciao, piacere Giorgia', con un timido sorriso per nascondere l'apparecchio, e dall'altra parte un 'ciao' a trentadue meravigliosi denti, accompagnato da quel nome che su di lui sembrava calzare perfettamente: 'io sono Angelo'.
Ormai il loro rapporto era più che ben allestito, era come un passo a due di danza con un sottofondo di quei piccoli gesti melodiosi che duravano da mesi, e c'era protezione e c'erano le paure, ma soprattutto la voglia di darsi sicurezza l'uno all'altra. 
Giorgia, infatti, ricordava bene la visuale dell'asfalto, quei suoi piedi che vi scorrevano timidi, e gli occhi altrui che, non trovando riscontro, le passavano attraverso come quella leggera nebbia mattutina che si vede nelle zone di verde, tanto timida da lasciarsi attraversare. Ricordava che, quelle poche volte in cui viaggiava, la stazione era il luogo peggiore e lì, si sentiva come in pasto a qualunque occhio la scorgesse.
'Sei bella, le persone ti notano, è per questo che devi andare in giro da sola il meno possibile!', erano le continue parole di sua madre, ed ogni volta che un clackson suonava, ogni volta che da un finestrino aperto risuonava qualche verso o esclamazione, quello che lei capiva era che forse era bella sul serio. 'Bella?!' Si chiedeva talvolta, e altrettante volte non aveva che dubbi. Credeva che la bellezza fosse altrove, e che per strada, per chiunque, l'aspettativa era solo quella di trovare una ragazza facilmente avvicinabile. Non bella, non formosa, e tanto meno Giorgia. Lei non era nulla di speciale, e questo secondo se stessa trovava conferma nei suoi reggiseni la cui taglia era la stessa da un paio d'anni, in quelle braccia che sembravano sul punto di piegarsi al soffiare del vento, quelle gambe sostenute da chissà quale forza, e quel viso marchiato da quel naso storto che non sopportava. 
'Chi mai potrebbe ritenermi bella? Chi mai potrebbe trovare qualcosa in me? Chi?!' 
Quelle domande tanto risentite nella sua testa la tormentavano quando usciva per strada. E avrebbero continuato a farlo, se non vi avesse trovato risposta. 'Sei bellissima, sei tutto quello che vorrei': Angelo era un ragazzo spontaneo, sicuramente non le mentiva. Da quando stava con lui, quegli orizzonti che prima si limitavano al grigio asfalto, le permettevano di scorgere ogni singolo particolare dei passanti, persino il più impercettibile.
Poteva osservare il cielo, nemmeno quello le sembrava un limite, e quando ne avesse bisogno, scavare negli occhi di Angelo, catturare un po' del suo amore, sentirsi al sicuro, e continuare a passi decisi su quei marciapiedi che ormai non guardava quasi più.
  
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