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Autore: kiku77    09/05/2011    9 recensioni
Yayoi, dopo la separazione dei suoi genitori, ha deciso di trasferirsi a Yokohama, con la madre.
Il fatto di non poter più vedere Jun ogni giorno, rende tutto un po' difficile.
E' spaesata, confusa e anche lui, abituato ad averla sempre accanto, non riesce a vivere questa nuova situazione serenamente...
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Allora ci salutiamo qui…” disse Eriko, arrivata alla fermata degli autobus.

“Sì… devo andare al museo per incontrare Yoko” replicò Yayoi.

“Sono felice che tutto si sia sistemato. E sono contenta che la tua amica Sanae si sposerà presto.”

“Non immaginavo che la storia fra lei e Tsubasa si sbloccasse così rapidamente… A volte si vive ad una velocità incredibile, mentre in altre situazioni, sembra che il tempo non passi mai.”

“Già.”

“Ti sono molto riconoscente, Eriko. Non so se ce l’avrei fatta a sopportare questi pomeriggi… senza di te, senza la biblioteca.”

“Certo che ce l’avresti fatta!” esclamò la ragazza.

Yayoi le sorrise e la guardò fissa negli occhi.

“Sei un’amica speciale. Ma adesso mi sento in debito… vorrei fare qualcosa per te.”

Eriko scosse la testa.

“L’hai già fatto, non ricordi?”

Yayoi si fece perplessa.

“Mi hai aiutata con la squadra!”

“Oh, ma quello non è stato niente, Eriko! Niente a confronto di ciò che ha significato la tua presenza per me...”

“Ti sbagli… non sai quanto tu mi sia stata vicina in quei momenti. Avevo bisogno di appassionarmi a qualcosa, di sentirmi utile, ma l’idea di occuparmi di una squadra di calcio, mi faceva un po’ paura. Non potevo parlarne con nessuno. A casa i miei non hanno una gran considerazione di me, lo sai…”

Un’ombra le aveva attraversato il volto e si era incupita, anche se continuava a tenere le labbra aperte in un bel sorriso.

“Penso che se non ti fossi interessata a me, avrei lasciato perdere… “

“Dici sul serio?”

Eriko annuì con la testa.

“Sono felice che tu non l’abbia fatto. Sei una bella persona, Eriko. Davvero.”

“Anche tu, Yayoi.”

Ci furono alcuni attimi di silenzio; ognuna a suo modo pensò a qualcosa da dire o da fare. Erano diventate amiche, ma forse non ancora al punto da abbracciarsi, lì, alla fermata non lontano dall’uscita del liceo.

“Ci vediamo domani…”

“Ok… e fai i complimenti a Yoko, per i suoi quadri.”

“Senz’altro!”

Yayoi attraversò la strada e camminò spedita verso l’altra fermata.

 

Yoko era di fronte alla grande entrata. Appena vide Yayoi, le sorrise.

La ragazza affrettò il passo e, una volta arrivata a pochi centimetri da lei, le si buttò addosso.

Yoko la strinse e la coccolò.

“Aoba…”

Aspettarono ancora un minuto e poi entrarono per visitare le sale del museo.

Osservavano le opere e camminavano con lentezza, in un silenzio assoluto e contemplativo.

“… magari un giorno ti faranno esporre anche qui.”

“Lo spero, Yayoi, lo spero…”

“Mi sembri diversa, Yoko. Non so dire perché, ma mi sembri…”

“… più fiduciosa?”

“Ecco! Sì! Più fiduciosa!” esclamò Yayoi.

Yoko reclinò il capo verso i suoi piedi.

Per tutta la vita si era sentita sbagliata. Una fallita.

E in sostanza le cose non erano state stravolte. Aveva esposto, sì, alla galleria K’s. Aveva venduto molti pezzi e il gallerista era rimasto soddisfatto.

Ma non era quello a renderla così fiduciosa nei confronti della vita. Aveva già vissuto quella fase; lei, l’aveva già attraversata. E sapeva bene che la distanza tra l’entusiasmo e la precipitazione nella realtà, non era poi così ampia. Bastava un attimo, un soffio. Un misero, semplice errore, una parola mal posta, una frase interrotta.

No. Non era la vita in sé e per sé.

Non era quel piccolo spazio, i trafiletti sui quotidiani, gli articoli sulle riviste specializzate, i soldi inaspettati, a renderla così.

Era tutt’altro.

Forse la consapevolezza che aveva molto sbagliato e che sì, aveva imparato ad accettarsi in proporzioni a quegli stessi sbagli.

Non voleva più nascondersi o sperare di far meglio.

Lei continuava solo ad aver fretta: fretta di vivere.

“Allora?” chiese, volgendosi a lei.

“Allora?... niente… sono sempre io. Sempre e solo Yayoi. Yayoi Aoba.”

“E non c’è niente di male o di sbagliato.”

“Infatti. Mi ci è voluto un po’ per arrivarci, ma credo di averlo capito.”

Yoko annuì.

“Sei fortunata Yayoi… credo che Jun sia proprio l’amore della vita, per te.”

“Lo penso anch’io. Non dovrò attraversare tanti corpi, per arrivare all’amore. Mi basterà lui.”

Yoko la fissò.

“Per me è stato più difficile.”

“Sì… ma spero tanto che Aoba sia l’amore della vita, per te.”

Ripresero a camminare; ogni tanto si fermavano e Yoko raccontava quello che vedeva nei quadri degli altri.

Fiori, volti, paesaggi, deformazioni, collages: ogni cosa era il pretesto per raccontare una piccola storia, una visione, una sensazione.

Yayoi la lasciava parlare, proprio come quando nel suo studio, lasciava che facesse qualsiasi cosa con il suo corpo.

Aveva un’incredibile voglia di ascoltarla, di succhiare le parole che venivano da quella bocca. Sentiva ancora il bisogno di averla accanto. Un bisogno fisico dell’altro.

La trovava una presenza erotica e speciale. Vedeva in lei il germe di se stessa anche se, in tutto l’universo, forse, non c’erano due esseri umani, dalle storie più lontane delle loro.

--

Ciao a tutti^^

Grazie alle persone che leggono le mie ff e grazie a chi ha recensito^^

 

Sanae78: grazie per aver recensito^^ Alla fine io sono proprio un’inguaribile ottimista… nel mio mondo interiore spero sempre che le cose si mettano a posto^^ Mi piaceva che ci fosse un chiarimento fra i genitori di Yayoi, perché è sempre molto triste quando una coppia rimane a crogiolarsi nel rancore. All’inizio è normale, poi bisogna avere l’umiltà e la forza di andare incontro all’altro, perché non è una persona qualsiasi, ma è stato parte della propria vita. La madre di Yayoi ha ammesso i suoi sbagli e mostra le sue fragilità, ma all’altro capo del telefono, ha trovato chi davvero può comprenderla^^

Ligi: grazie per le recensione e grazie a te per le tue parole^^ Anch’io penso che i genitori di Yayoi siano diventati “migliori”, nel senso che, attraverso il loro percorso, hanno vissuto un’evoluzione e non un’involuzione, anche se il loro matrimonio non è andato a buon fine. Dopo la fase di elaborazione ed accettazione, bisogna ritrovare (almeno si dovrebbe) la lucidità per poter non provare rancore verso il passato e verso l’altro^^ Non è facile, ma ci si può provare^^ Non preoccuparti, non sei petulante o noiosa, anzi, mi fa piacere che ci sia un po’ di tristezza anche in te per via della fine di questa ff^^ Sto scrivendo il sequel di “quando arrivano le falene”. Come sempre comincerò a postare quando sarò certa di non dover far passare troppi giorni fra un post e l’altro^^

Benji79: grazie per la rece e per considerare bello quel cap^^ Mi ha fatto piacere^^ So che era solo di transizione, ma per me era important che i genitori di Yayoi avessero un confronto. E’ una conversazione-sfogo, dove entrambi si parlano intimamente (dal profondo, cioè) e prendono anche coscienza che Yayoi è adulta (sta giocando con Jun). E’ uno dei cap a cui mi sento più legata da un pto di vista umano^^ grazie per le tue parole^^

Sissi149: grazie per aver recensito e per l’analisi del cap^^ Era di transizione (un po’ come questo), ma di vitale importanza, nell’economia della storia, per fare in modo che i 2 pg acquistassero un po’ più di spessore narrativo. Se il padre aveva avuto qua e là, modo di mostrarsi, alla madre ho dato davvero pochissimo spazio. Ho cercato di costruire il dialogo in modo molto semplice per renderlo il più realistico possibile. Mi rendo conto che avrei potuto sviluppare di più questo aspetto della ff, ma non lavorando razionalmente alla trama, mi è stato impossibile. Anche qui abbiamo un ultimo incontro fra Eriko e Yayoi e Yoko e Yayoi: ci tenevo a dare voce ad entrambi questi 2 pg secondari, per “salutare” la storia e prepararci al finale. Riguardo alla tua speranza di sapere cosa deciderà di fare Yayoi, vedrai tu stessa^^.

Reggina: grazie per la rece e per aver parlato un po’ degli ultimi cap, facendomi conoscere le tue impressioni^^ Grazie per la frase sul tempo che avevo scritto e hai citato e anche per la citazione della canzone. Oltre al corpo, anche il tempo ha avuto un ruolo determinante in questa ff e ha assunto valenze diverse per i pg. La trama si evolve e si respira un’aria nuova, dominata dalla sensazione che tutto si stia sistemando, lasciando però qua e là qualche ombra. Purtroppo siamo di nuovo arrivati agli sgoccioli… è stato davvero bello scrivere questa ff per me, e sono felice che tu te ne sia affezionata^^

Marychan82: grazie per aver recensito e per le tue parole, perché colgono interamente quello che volevo dire, i miei intenti narrativi e il sapore di questa ff. Se dovessi scegliere un colore (oltre l’azzurro fumo che ho menzionato esplicitamente in questa storia – l’azzurro fumo è come il sapone: mi fa pensare a James Joyce), per “definire” questa ff, probabilmente direi “grigio”. Va tutto bene, e non è triste. Eppure c’è qualcosa che non ti permette di “rilassarti” completamente, proprio come succede spesso nella vita. Grazie anche per l’ultima tua frase: mi ha fatto pensare a Virginia Woolf…

Eldarion: grazie per la recensione^^ E’ veramente un cap dai sentimenti contrastanti: come hai detto tu, c’è il senso della perdita (della loro “bambina”, della loro vita da sposati) e una certa nostalgia, ma anche la speranza, la voglia di “sistemare” le cose, di voler essere felici per Yayoi, per loro stessi. Non so bene spiegarlo razionalmente, ma penso che sia molto difficile vivere degli stati emotivi integri, totali, a senso unico: per me in ogni emozione, c’è una moltitudine di sensazioni diverse, e spesso contrastanti fra loro. E’ per quello che, se uno ci fa caso, riesce a cogliere sempre sfumature nuove dentro di sé. La trama e i temi di questa ff mi hanno aiutata ad “esaltare” questo aspetto, mentre in altri miei lavori precedenti ero rimasta più ancorata a delle emozioni più “forti” (portate all’esasperazione, cioè), ma con meno varianti all’interno. E’ stato davvero bello scriverla^^

Miki87: grazie per aver recensito^^ Hai ragione, dal dialogo fra i genitori di Yayoi, emerge un rapporto complicato, una fitta rete di emozioni diverse, di possibilità interrotte, ma anche di nuove prospettive. E’ difficile per la signora Aoba accettare il fallimento del suo matrimonio, anche perché non è finito l’amore. Allo stesso tempo non ci sono più i presupposti perché loro si rimettano insieme. Dev’essere dura da accettare… però ce la sta mettendo tutta e spero per lei che possa ritrovare un suo equilibrio^^ Eh sì, questa ff sta finendo: è più corta rispetto ai miei 2 lavori precedenti; avevo bisogno di scrivere qualcosa di più “semplice”. E’ stato comunque molto intenso per me e spero che, pur nella sua semplicità, questa storia possa lasciare qualcosa anche in chi l’ha letta e seguita^^

 

Grazie a tutti^^

A presto^^

   
 
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