Okay, scusate il titolo prima di tutto ma la mia fantasia in merito è ugale a zero.
Poi seconda cosa scusate se non ho risposta quasi nessuno delle recensioni ma purtroppo sono addirittura indietro con le recensioni da fare XD Ed infine mi scuso moltissimo per il terribile ritardo nel postare questo capitolo. Anyway, buona lettura!!!

Capitolo 15 – Chiacchere tra amiche

Sono le nove, Angela, Jack e Cam sono in cucina a fare colazione.

“Qualcuno ha visto Booth?” domanda Cam non vedendo l'agente.

“No. Credo sia rimasto al distretto tutta la notte.” risponde Angela baciando suo marito sulla guancia.

“Buongiorno anche a te mia cara... come sta il mio campione?” domanda poi carezzandole dolcemente la pancia.

“Sta benissimo. E come non potrebbe con un padre del genere.” mormora la donna sorridendo. “Comunque non vedo nemmeno Tempy... vado a svegliarla.” la donna si alza da tavola e si dirige verso la camera dell'amica.

“Tesoro! Svegliati.” Angela bussa alla porta della detective con dolcezza. Nessuno le risponde così decide di entrare. La stanza è completamente al buio, le tapparelle sono chiuse. Muovendosi silenziosamente si avvicina alle finestre e ne apre una per far entrare un minimo di luce. “Ehi tesoro... ma cosa?” girandosi la donna nota che il letto di Temperance è vuoto e sopratutto intatto.

La donna rifà il giro della casa ma non la trova così decide di chiamarla sul cellulare.

Bones risponde al primo squillo del suo cellulare

“Pronto.”

“Tesoro, ma dove sei?” domanda curiosa Angela dall'altro capo del telefono. La donna sorride, non aveva dormito nemmeno un ora quella notte ma mai si era sentita meglio.

“Sono con Booth, stiamo andando al distretto...” le dice sorridendo dolcemente all'uomo che guida la macchina.

“Ah... come mai non ci avete aspettato?” domanda dispiaciuta Angela.

“Beh, volevo controllare assolutamente una cosa sul cadavere... mi dispiace.” sussurra mentre sorride a Booth. Avevano passato la nottata insieme, semplicemente rimanendo abbracciati a parlare, del caso, di loro, di tutto. Lei avrebbe voluto recuperare il tempo perduto ma Booth era stato chiaro. Voleva solo starle vicino per quella notte, così lei aveva accettato non senza protestare anche se poi, a ripensarci era stata comunque una notte fantastica.

Era stato esattamente come aveva detto Rick. Stare tra le braccia di Booth l'aveva fatta sentire completa per la prima volta. Non avevano dormito e così, la mattina presto avevano deciso di fare un salto al distretto perché Bones voleva ricontrollare un dettaglio.

“Va bene dolcezza. Allora ci vediamo li tra una mezzora.” mormora Angela credendole.

“A dopo.” conferma Temperance riattaccando.

“Chi era Bones?.” mormora l'uomo appena riattacca il telefono.

“Era Angela, le ho detto che stavamo andando al distretto.”

“Che ne dici se prima ci fermiamo e facciamo colazione? Caffè e una brioche?” domanda girandosi velocemente per farle quel suo sorriso sornione.

“Va bene, andiamo.”

Beckett arrivò al distretto lievemente in ritardo, aveva trovato del traffico lungo la strada.

“Yo Beckett, problemi lungo la strada?” la saluta Esposito appena esce dall'ascensore.

“Sì, oggi sembra che l'intera New York si sia messa sulle strade prima delle nove...” mormora la donna lievemente arrabbiata. “Allora, ci sono novità?” domanda poi dirigendosi verso la sua scrivania.

“Sì, la signora Grent non stava mentendo. L'alibi per lei e le figlie è confermato. Abbiamo fatto i dovuti controlli.” le dice Ryan.

“Lo immaginavo.” dice sorridendo Kate sedendosi dietro la sua scrivania.

“Ehi, qualcuno sa niente di Castle? E' rimasto imbottigliato anche lui nel traffico?” domanda la donna non vedendolo vicino alla scrivania e non trovando il solito caffè.

“E di sopra, la dottoressa Brennan e l'agente Booth sono arrivati verso le sette per verificare alcune cose sulla nostra vittima. Quando Castle è arrivato e gliel'ho detto è schizzato al piano di sopra...” Beckett si allontana velocemente dirigendosi verso l'ascensore. “Esattamente come hai fatto tu.” aggiunge guardandola sparire dietro le porte dell'ascensore.

Kate sale in ascensore terribilmente preoccupata. Castle non le ha lasciato il caffè sulla scrivania come succede di solito quelle rarissime volte in cui lui arriva prima di lei al distretto.

'Forse ho esagerato ieri, forse c'è rimasto veramente male...' pensa dentro di se la donna. 'Ma infondo cosa mi importa, lui è libero di fare quello che vuole.'

Le porte dell'ascensore si aprono, l'agente Booth è davanti a lei.

“Buongiorno detective!” le dice sorridente prendendo il suo posto nell'ascensore.

“Buongiorno Booth...” l'uomo le fa un cenno con la mano e poi entra nell'ascensore.

Stupita dall'insolita allegria Beckett entra nel laboratorio e trova Castle e la dottoressa Brennan che parlano vicini.

“Castle.” dice lei per richiamare la sua attenzione.

“Oh ciao Beckett. Problemi con il traffico?” domanda l'uomo sorridendole.

“Sì, come mai sei già qui?”

“Stamani mi è venuta in mente una cosa e sono venuto a parlarne con Brennan.”

“Buongiorno detective.” la saluta la donna con un sorriso troppo amichevole per i suoi gusti.

“Allora ci sono novità?” domanda Kate avvicinandosi ai due.

“Ho travato delle nuove microfratture sull'osso occipitale ed altre da schiacciamento sullo sterno. Ciò indica che la vittima, prima di essere uccisa è stata costretta a terra.” spiega Bones.

“Oh... complimenti dottoressa.”

“Purtroppo Tempy non ha ancora trovato la causa della morte, ma ha detto che riguarderà con attenzione ogni singolo osso finché non la troverà.” le dice sorridente Booth. “Non è fantastica?” domanda poi eccitato.

“Sì, lo è.” borbotta Kate. “Se non c'è altro io torno di sotto. Vieni Castle?” domanda Beckett.

“Sì, arrivo subito, tu avviati.”

“Certo.” Kate si allontana cercando di non far caso alla voglia pazza che le è presa di prendere Rick per le orecchie e trascinarlo giù con se.

Una volta tornata al piano del distretto trova Lanie ad attenderla davanti alla scrivania.

“Che fai qui Lanie?” domanda vedendola.

“Ti aspettavo. Sono stata pure io di sopra stamani e credo che tu ed io dobbiamo parlare.” le spiega incrociando le braccia in un chiaro segno che non avrebbe accettato un no per risposta.

“Va bene, che ne dici se andiamo a prendere un caffè? Stamani ero di fretta e non l'ho preso.” mormora la detective cercando di sembrare tranquilla, ma Lanie avverte la nota di tristezza nella sua voce.

“Ma di solito non è...” inizia la donna interrompendosi quando lo sguardo di Kate si rattrista ulteriormente. “Okay, andiamo a prenderci questo caffè.”

“Allora Kate, io sono la tua migliore amica, vuoi dirmi perché sei così giù di morale? Non ti vedevo così da quest'estate quando... beh, insomma, lo sai.” inizia il discorso Lanie sorseggiando il suo secondo caffè della giornata. In realtà lei lo aveva già preso con Esposito e forse sarebbe stato meglio se non ne avesse preso subito un altro visto gli effetti che la caffeina aveva su di lei, ma per Beckett avrebbe fatto questo e altro. Tanto Javier l'avrebbe capita e sopportata per una giornata.

“Non sono giù di morale Lanie, sto benissimo.”

“Certo e io sono la regina Elisabetta. Senti, forse potrai ingannare Ryan ed Esposito, forse potrai ingannare perfino tuo padre, ma con me non ci sperare. Stamani sembri appena uscita da un funerale ed io esigo saperne il motivo.” ribatte l'anatomopatologa sicura.

“Non mi ha portato il caffè Lanie. Sono tre anni che mi porta il caffè tutti i giorni e oggi non l'ha fatto.” mormora allora Kate.

“E allora, può capitare... Se lo sarà scordato.” cerca di rassicurarla.

“Credo di aver fatto un casino. Forse ho esagerato con le provocazioni e lui si è offeso.” aggiunge la donna prima di raccontare alla sua migliore amica dell'episodio del giorno precedente.

“Ma cosa avevi in mente? Volevi farlo ingelosire per vendicarti della sera a casa sua?”

“Cosa, ingelosire... no.” balbetta Beckett arrossendo.

“Certo, allora come mai lo hai fatto...” Kate rimane in silenzio. “Kathy credo che questa volta tu abbia esagerato. Non puoi vendicarti a questo modo solo perché l'uomo che ami ha parlato con un altra donna.”

“Non lo amo.” ribatte la detective.

“Okay, allora il tuo partner, comunque sia.”

“E non sono gelosa di quella dottoressa tutta gelo...” aggiunge. Lanie alza un sopracciglio.

“E questo cos'era? Amichevole disprezzo?” le fa notare. “Ascoltami attentamente Kate. Io ti voglio bene e penso tu sia una persona fantastica, davvero, ma quando si tratta di sentimenti sembri non capirci più niente. Tu scappi dal dolore, ma così facendo ti perdi le gioie della vita. Dovresti riflettere su questa situazione, su quello che senti quando vedi Castle con la dottoressa Brennan.” Beckett fa per interromperla ma Lanie l'anticipa. “E se stai per dirmi che non sei innamorata di lui allora fatti questa domanda. Come staresti se lui se ne andasse, se decidesse che stare al tuo fianco è ormai una causa persa? Lui ti ama Kate, ma non è un santo. Prima o poi troverà un'altra donna. Spero solo che questa volta vada diversamente dall'ultima estate. Vedi di non arrivare troppo tardi.” aggiunge sorridendole dolcemente. Beckett non le risponde, Lanie può quasi vedere gli ingranaggi dentro il suo cervello che iniziano a lavorare per riflettere sulle sue parole.

“Che stupidaggini, Castle è adulto, può fare quello che vuole.” le risponde poi infine Kate. Forse nemmeno questa volta le sue parole erano andate a segno. “Torniamo al distretto.” continua la detective riprendendo la giacca e avviandosi per non dar modo alla donna di vedere quella singola lacrima che le scende lungo il viso.