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Autore: Juls18    09/05/2011    1 recensioni
certe storie sono fatte per essere tramandate, altre per essere mitizzate, altre per servire da insegnamento, altre semplicemente dimenticate... altre storie invece, vengono fatte dimenticare ma non sempre è possibile cancellarle per l'eternità. basta un piccolo indizio, un filo sfuggito al buio dell'oblio per farne rivivere il ricordo e per riportarla alla luce. è questo che capita ad un gruppo di amici. attraverso sogni che non sono solo sogni, ricerche e indizi che a volte non sembrano portare a niente, questo gruppo scoprirà che certe storie ci appartengono più di altre e che a volte i sentimenti e le emozioni sono fatti per superare i secoli e per rivivere, in un ciclo continuo di amore, amicizia, rivalità, invidia e inganno. cosa sarà più forte? l'amore o l'invidia?
Nuova versione della storia. si chiama "I ricordi del tempo"
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Ricerche negli Archivi


-Ma dove la cerchiamo?-

-Parrocchie-

fu l'intervento di Kary. Tutti ci voltammo verso di lei, un po' sorpresi.

-Si, nelle parrocchie, nei registri dei battezzati o in quello dei matrimoni. Lì ci dovrebbe essere scritto. Lo so perché in un libro che ho letto i protagonisti cercavano informazioni nelle parrocchie e...-

-Fantastica idea Kary-

-Certo, dovremmo solo cercare una...-

-Non credo esistano molte parrocchie nella zona... sarà piuttosto facile-

-Che titolo avevi Mimi nel passato?-

mi chiese Tk. Rimasi un po' sorpresa. Effettivamente non ci avevo mai pensato. E poi mi venne in mente la conversazione con Joley avuta nella galleria, e lei mi aveva chiamato

-Contessa-

-Come fai a saperlo?-

mi chiese Joley.

-Me lo hai detto tu!-

-Cosa?-

-E' vero Joley, lo hai detto questa mattina nella galleria dei ritratti!-

affermò Kary.

-Ma di cosa state parlando! Cosa avrei detto?-

e dopo averle spiegato un po' sbrigativamente quello che era successo disse

-Io sono stata posseduta dalla vecchia me e voi non mi dite niente? Ma che amiche siete!!!-

-Scusa Joley, ma siamo state prese da altro-

-Già, scusa Joley-

-Io... vuol dire che questo palazzo era mio? E che mio marito era un conte? Quindi quei gioielli che ho visto, forse molti li ho portati... che bello! E avevo una nipotina, che era figlia di mio figlio e tua nipote Mimi!!! Quindi noi siamo stati imparenti??? Che bello!!!-

Sempre la solita Joley. Se non ci fosse stata, l'avremmo dovuta inventare!







*****************************************************************************

Parrocchie! Sembrava tutto così semplice! Sarebbe bastato trovare la parrocchia della zona, entrare nei suoi archivi e poi cercare. Non ci avremmo dovuto mettere molto, infondo dovevamo cercare in vecchi registri! Avevamo un'idea più o meno degli anni di ricerca, il nostro decennio 1740-1750, e avevamo degli indizi importanti. Dovevamo cercare una contessa, di nome Mimì o di nome simile, trovare tutto quello che potevamo su Mathew Craword-Horner e scoprire il più possibile sulla famiglia Wentworth. Erano i nostri obbiettivi. Bastava solo dividersi i compiti e fare ricerca. Tutto semplice. Avevamo solo un problema: sbarazzarci dei genitori. Ok, non era un problema, era un enorme problema. Come fare a liberarsi della supervisione dei genitori in una terra straniera, come la chiamava mia madre? Innanzitutto dovevamo trovare una scusa plausibile. Poi dovevamo trovare il modo di trovare la parrocchia, o la chiesa che poteva esserci utile. Poi dovevamo fare ricerca. Il tutto in una giornata, anzi, mezza giornata. Praticamente una missione impossibile. Ma noi eravamo ragazzi impossibili, e capaci di tutto! Avevamo salvato digiworld non una, ma ben due volte! Eravamo i ragazzi eletti, portatori ognuno di una caratteristica peculiare! Ce l'avremmo fatta, a tutti i costi!!!



Liberarsi della supervisione dei genitori si rivelò fin troppo facile. Concluso il giro al castello dei Wentworth-Foster, i nostri genitori erano stanchi. Così ci dissero che avevamo il pomeriggio libero da impegni. Se volevamo potevamo stare in albergo a rilassarci, se invece eravamo belli svegli, avremmo potuto fare un giro per il paese. Infondo, era un piccolo paese della campagna inglese, tranquillo. Viveva del turismo estivo, aveva qualche negozio di souvenir e cose così... che male poteva esserci nascosto dietro quel paese così calmo?

Così, ottenuto il permesso di fare un giro per il paese, con la raccomandazione di non allontanarci troppo, eravamo liberi. Avevamo solo un unico appuntamento che dovevamo rispettare. Essere pronti per andare tutti insieme a cena alle otto. Il che significava una sola cosa

-Dobbiamo tornare in albergo per le sette. Il che significa che abbiamo quattro ore per cercare di trovare tutto quello che possiamo!-

-Ok, direi che ce la possiamo fare, vero ragazzi?-

-SI!-

fu il nostro unico commento.



Bene, eravamo liberi, liberi di fare le nostre ricerche senza dovere dare spiegazioni ai nostri genitori e, soprattutto, senza dovere inventare scusa. Questo mi sollevava. Odiavo mentire, soprattutto odiavo mentire ai miei genitori, perché poi non ero capace di dire bugie. Mi si scopriva subito se mentivo, e non doverlo fare mi liberava la coscienza da un peso. Però non avevo considerato un ostacolo difficile da superare, per non dire insuperabile. Mia madre. Si, sempre lei. Non poteva andarsene semplicemente in stanza con mio padre a riposare, non poteva farsi una bella doccia rilassante per liberarsi dallo stress del viaggio. No, mia madre conosceva solo un modo per rilassarsi appieno, stressare me. Si, era il suo passatempo preferito, cercare in tutti i modi di mettermi in ridicolo con discussioni imbarazzanti e proponendomi attività madre-figlia tutte con un unico fine: mettere in imbarazzo Mimi. Ora, non pensiate che mia madre fosse una perfida madre, volta a distruggere la mia vita. Lei lo faceva in buona fede, lo faceva per passare un po' di tempo con me, e per potersi divertire con me. Infatti, ogni volta che parlavamo, e dopo avermi messo in imbarazzo con domande al limite del surreale, scoppiava a ridere e io non ero capace di tenerle il broncio, o di restare arrabbiata, così finivamo per scoppiare a ridere insieme. Lo so che sembra folle, ma quei momenti passati insieme sono uno dei ricordi più belli che ho di lei. E credo di averlo ereditato anche io questa cosa, o almeno è quello che ha sempre sostenuto Matt. Io ho sempre fatto finta di no, per non dargli ragione, ma credo che sia proprio così. Ora, con lui non andate mai a dirglielo che gli ho dato ragione, se no non sapete quello che poi mi combina. Ma torniamo al racconto. Io e i ragazzi avevamo deciso di fare un attimo un salto in camera per sistemarci e prepararci alla ricerca. Dovevamo prendere una mappa della zona per prima cosa, e poi procurarci carta e penna per potere poi scrivere tutto quello che avremmo scoperto. Naturalmente Joley doveva prendere la sua macchina fotografica

-Devo assolutamente immortalare questi momenti!-

-Per quale motivo scusa Joley?-

-Come perché Mimi!!! Per tramandarle ai posteri, no? La storia di come sei ragazzi scoprirono la verità sulle loro vite passate, riportando alla luce un amore assoluto ma ostacolato, durato per più di trecento anni!-

lasciai Joley ai suoi sogni di glorie future, e mi preparai a scendere. Kary, ragazza pratica, era già pronta. Joley invece, persa nei pensieri, perdeva sempre un sacco di tempo. Così, io e Kary decidemmo di lasciarla perdere e di avviarci da sole nella hall dell'albergo, dove avevamo appuntamento con i ragazzi.

Mentre aspettavamo l'ascensore, Kary si voltò improvvisamente verso di me e mi chiese

-Cosa si prova?-

-Prego?-

la fissai sbalordita. Di cosa stava parlando ora? La osservai, prima arrossì, poi sembrava indecisa se parlarmi o meno, e poi, puntando decisa gli occhi contro di me, mi chiese

-Cosa si prova a baciare un ragazzo?-

allo sbalordimento iniziale si aggiunge altro sbalordimento. Kary mi aveva veramente chiesto quello che avevo sentito?

-Co...cosa... Kary?-

fu tutto quello che riuscì a dire.

-Hai capito benissimo!-

-Io, io non so... in che senso???-

-Dai Mimi... cosa si prova? Com'è?-

-Io...-

-Insomma, quando baci Matt, com'è?-

-Quando bacio Matt?-

-Si! Cosa senti???-

-Io...-

Proprio in quel momento l'ascensore arrivò al nostro piano e aprendosi rivelò al suo interno due occupanti, ma non due qualsiasi occupanti normali, proprio Matt e Tk. Rimanemmo entrambe imbambolate per qualche secondo a contemplare i ragazzi, prima di arrossire violentemente entrambe. Nessuna delle due riusciva a muoversi. Eravamo là, ferme, bloccate.

-Allora, vi decidete ad entrare?-

fu il commento di Matt.. a quel punto, riprendendo coscienza della realtà che mi stava attorno, afferrai per un braccio Kary e molto poco gentilmente la tirai dentro l'ascensore. Questo provocò un'alzata di sopracciglia da parte di Matt e uno sguardo di puro stupore da parte di Tk. Nei secondi successivi che seguirono alla chiusura delle porte dell'ascensore e alla ripresa della discesa, io e Kary, consapevoli della situazione assurda in cui ci trovavamo, ci guardammo negli occhi e non potemmo non fare altro. Scoppiammo a ridere. Ridevamo della situazione, e del caso. Possibile che tra tutte le persone che potevamo incontrare nell'ascensore dovessimo proprio trovare i due fratello Ishida? E mentre noi ridevamo come delle matte, Matt e Tk non fecero altro che guardarsi, con sguardo stupito. Poi Matt, con una alzate di spalle, disse, rivolto verso il fratello

-Donne! Sono strane, inutile cercare di capirle-

e mentre Tk accennava ad un sorriso, io diedi a Matt un amorevole pugno sul braccio.



Comunque, nonostante l'esperienza imbarazzante dell'ascensore, niente si rivelò più imbarazzante di quello che successe dopo. Quando arrivammo nella hall trovammo ad aspettarci già Ken.

-Sono riuscito a trovare un mappa abbastanza dettagliata della zona. Spero possa esserci utile-

fu quello che ci disse. C'eravamo quasi tutti, mancava solo Joley, ma conoscendola sarebbe arrivata tra un po', quindi intanto decidemmo di metterci all'opera. Aprendo la cartina su un tavolo, scoprimmo con nostra profonda delusione che nella piccola cittadina di Croftwell esistevamo cinque chiese, due in città e tre nelle vicinanze, sparse un po' per la campagna circostante.

-La ricerca si rivela essere più difficile di quello che pensavamo-

fu il commento di Ken.

-Non ce la faremo mai in un solo pomeriggio-

fu il commento di Tk.

-E se ci dividessimo?-

fu la mia proposta.

-Pessima idea. Vorrebbe dire dividersi completamente. Cinque chiese e noi siamo in sei. Quattro di noi dovrebbero andare da soli e non credo sia il caso. Non conosciamo la zona, potrebbe essere pericoloso!-

-Sono d'accordo con Matt. Neanche io penso che dividersi sia la cosa migliore. Anche perché poi la ricerca rischia di essere più difficile del previsto, rischiamo di non riuscirci da soli-

fu la risposta di Ken. In pratica eravamo fermi al punto di partenza. Fu a quel punto che arrivò Lei!

-Non sapevo tesoro che volessi cercare una chiesa! Vuoi già sposarti? D'accordo che siete entrambi maggiorenni, ma credo che aspettare sia la cosa migliore ancora. Non sei d'accordo con me?-

Mi voltai lentamente.

-MAMMA!!!-

mia mamma stava sghignazzando.

-E dai tesoro! Era così per dire!-

-Ti sembrano discorsi da fare!!!! Ma che ci fai qui? Perché non sei in camera con papà??-

-Perché tuo padre ha avuto la bella idea di addormentarsi. E se non posso chiacchierare con tuo padre con chi parlo? E mi sei venuta in mente tu tesoro. Infondo sei mia figlia, no? È tuo dovere!!!-

inconcepibile.

-Mamma, non è mio dovere stare con te ventiquattro ore su ventiquattro. E poi scusa, sono discorsi da fare davanti ai miei amici? Perché ti diverti sempre a mettermi in imbarazzo?-

non me ne ero resa conto, ma stavo alzando sempre di più il tono della voce. E mentre il mio tono di voce aumentava, così aumentava il divertimento di mia madre.

-Tesoro, calmati. Non vorrai che tutti quelli dell'albergo si accorgano di te, no? Insomma, non sapevo che amassi dare spettacolo così. O forse cerchi di attirare le attenzioni di qualcuno. Cos'è Matt si è già stufato di te?-

-MAMMA!!!!-

-Si Tesoro?-

stavo per urlare. Odiavo quando faceva così. E intanto lei se la rideva.

-Dai Mimi, scusa, lo sai che non sono mai seria quando dico queste cose!-

-No mamma, tu non sei mai seria!-

speravo di averla colpita, di averla offesa. Invece, niente.

-Lamentati signorina di avere una madre come quella che hai tu. Punto primo, chi ha convinto tuo padre a portarti qui? Io! Punto secondo, chi ha convinto tuo padre a lasciarti in pace durante la vacanza e di lasciarti in pace con Matt? Sempre io! E terzo, chi...-

-Si mamma, va bene! Tu sei eccezionale e io ti devo tutto!-

-Esatto, non dimenticarlo mai!-

-Ma è necessario mettermi sempre in imbarazzo davanti a tutti?-

-Certo!-

come facevo a restare arrabbiata davanti al sorriso felice di mia madre. Intanto i miei amici guardavano sconvolti la scena. Anche se non era la prima volta, non erano certo abituati alla presenza di mia madre. Credo di non averci mai fatto l'abitudine nemmeno io in tutta la mia vita.

-Comunque ragazzi, come mai siete così interessati alle chiese? Pensavo che avendo un pomeriggio di relax lo avreste passato a fare dei giri tranquilli e a rintanarvi in un bar a fare chiacchiere,e a sparlare dei vostri vecchi genitori che vi imbarazzano tanto. Come mai tutto questo spiritualismo in una sola volta?-

a quella domanda non sapevamo bene come rispondere.

-Vedi mamma... noi, cioè si, insomma, stavamo pensando di...come dire... cioè...-

-Veramente signora- intervenne Ken- avevamo pensare di fare un piccolo giro turistico per la città, visitando anche i luoghi più interessanti. Non volevamo perdere del tempo in giro, ma volevamo cercare di acculturarci il più possibile-

ringraziai mentalmente Ken per quello che aveva detto.

-Bene! Ma che bravi ragazzi! Così vi voglio!!! Certo Mimi, non ti facevo così un'appassionata di cultura!-

-Mamma!!!-

e fu lì che scoppiarono le risate. Anche Matt rideva! E io che pensavo che stesse dalla mia parte! Ma fu come al solito la tempestiva entrata in scena di Joley a salvarci tutti definitivamente dalle grinfie di mia madre.

-Eccomi ragazzi, scusate il ritardo! Allora andiamo?-

-Si certo-

-Bene ragazzi, buon divertimento. E mi raccomando, non date troppe informazioni a Mimi, se no rischia di non capire più niente. A piccole dosi, ok?-

-Mamma!!!-

e seguirono altre risate. Amici traditori!!! L'unica che non rideva era Joley, che non aveva capito niente di quello che era successo.

-Mi spiegate che c'è da ridere?-

-Niente Joley, lascia perdere!-

-Ecco, non mi volete mai dire le cose! Uffa, ma perché io mi perdo sempre il meglio di tutte le cose?-







Appena usciti dall'hotel, comunque rimaneva un problema importante. Cinque chiese, e noi eravamo sei. Dividersi era fuori questione, e anche se avessimo formato dei gruppi di due sarebbero rimaste fuori tre chiese. Eravamo ad un vicolo cieco.

-Allora che facciamo? Lasciamo perdere l'idea delle parrocchie?-

fu il commento di Tk.

-E come facciamo allora a scoprire qualcosa di nuovo?-

rispose Kary.

-Non lo so... non è possibile che ci sia un luogo con dei documenti che non siano parrocchie?-

propose Tk.

-Non credo- fu la risposta di suo fratello-negli archivi delle chiese possiamo trovare tutti i certificati che vogliamo. Certificati di battessimo, matrimonio. Qualsiasi cosa. All'epoca erano le chiese ad avere tutto il materiale-

-Allora dovremmo trovare una soluzione!-

fu il commento di Joley. Certo, tutti eravamo d'accordo con lei, ma come fare? Fu in quel momento che una soluzione inaspettata si presentò a noi.

-Perché non provate con le chiese del periodo storico che volete esaminare? Ci sono più probabilità che i documenti si trovino in una chiesa antica, piuttosto che in una moderno, no?-

-Giusto! Basta cercare le chiese del XVIII secolo, o anche prima! Basta restringere il campo! È deciso, faremo così!!!-

mi voltai verso Joley, contagiata dal suo buon umore. Aveva ragione! Restringere il campo!!! Era tutto così semplice! Come avevamo fatto a non pensarci prima?

-Bene! Allora dobbiamo solo cercare nelle chiese più antiche-

-Esatto!-

-Era così semplice!-

-Come abbiamo fatto a non pensarci prima?-

eravamo tutti così contenti che non avevamo fatto minimamente caso a chi ci avesse dato il suggerimento. Nessuno ci stava pensando, tranne Matt. Infatti, lui era stato l'unico a non parlare, a non dire niente. Incuriosita, decisi di dirigere lo sguardo verso dove stava guardando lui, e appena vidi, mi bloccai. Sua madre. Era stata lei a dirci cosa fare! Ma come faceva a sapere...tuttavia stava sorridendo. Vedendo il mio sguardo allibito, mi si avvicinò. Posandomi una mano sulla spalla, mi disse

-Tranquilla Mimi. Ho solo ascoltato per caso quello che avete detto in albergo. Non volevo origliare. Non so cosa stiate cercando, e non lo voglio sapere, sono sincera. Fino a che non vi metterete in pericolo, o non farete qualcosa di stupido, non voglio interferire con i vostri piani. Il mio è un consiglio per aiutarvi, tutto qua!-

e mi sorrise. Aveva un sorriso così bello. Era incantevole, una donna bellissima ed una madre straordinaria.

-Grazie!-

fu tutto quello che riuscii a dire.

-Figurati cara. Quando vuoi, sappi che ci sono-

-Veramente non vuoi sapere niente?-

era stato Matt a parlare.

-No Matt. Io mi fido di voi-

-Non è una cosa molto responsabile, lo sai?-

-Non fidarmi dei miei figli?-

-Potremmo fare qualsiasi cosa. E tu dici che non ti importa!-

-Matt...-

ma non potei aggiungere altro. Matt ci aveva voltato le spalle, e se ne stava andando.

-MATT???-

-Tranquilla Mimi, non c'è problema. Matt è così... non mi ha mai perdonato. Posso fare di tutto per lui, ma non sarà mia abbastanza-

-Mamma...-

-Tranquillo Tk. Lascialo sbollire e poi verrà lui da me. Tranquilli, lo conosco bene. Non vi preoccupate. E ora andate, mi sa che avete molte cose di cui occuparvi! A stasera, e mi raccomando, non fate tardi!-

e detto questo, anche lei se ne andò. Credo che solo in quel momento capii con esattezza i conflitti di Matt con sua madre. Prima non me li sarei mai aspettati. Si, sapevo che la situazione non fosse delle più facili, ma non pensavo fosse così. Matt non me ne parlava mai. Era troppo riservato su queste cose, e sapevo che non voleva assillarmi con i suoi problemi. Solo in quel momento mi rendevo conto di quanto fosse straordinario con me. Non solo si era buttato in una avventura assurda, solo per me, ma stava sopportando i miei sbalzi di umore, le mie preoccupazioni, e cercava sempre di dirmi cosa fosse meglio fare. Lo adoravo. Fu in quella occasione che capii per la prima volta quanto fosse importante per me. Non solo era il mio ragazzo, il mio bellissimo ragazzo, ma era un punto fermo, affidabile, un sostegno. Un sostegno che mi appoggiava e che era con me, anche se non condivideva tutto quello che pensavo. Ma era bello così. Quale prova più grande potevo avere del suo affetto per me?

Fu con quella consapevolezza che decisi di continuare le ricerche. Anche se sarei dovuta andare a cercarlo, sapevo che ora aveva bisogno di stare da solo, che non voleva compagnia. Aveva bisogno dei suoi tempi e dei suoi spazi, aveva bisogno di pensare. E sapevo che se fossi andata a cercarlo mi avrebbe rimproverato di non avere continuato le ricerche sulla nostra vita passata. Dovevamo andare avanti, e non dovevamo perderci.

-Ragazzi, forza. Abbiamo delle ricerche da fare-

-Ma Mimi? Non vuoi andare da Matt... insomma... penso che tu...-

-Tranquilla Joley. Conosco Matt, e so che ora vuole stare da solo. Peggiorerei le cose se decidessi di andare a cercarlo. E poi noi abbiamo un compito da svolgere-

-Se è questo ciò che vuoi!-

-Si Kary, è quello che voglio. Ora dobbiamo solo trovare il nome. Dobbiamo scoprire tutto quello che possiamo. E per prima cosa dobbiamo restringere il campo di azione. Allora, siete pronti?-

l'unica risposta che ottenni fu un cenno del capo. Questo mi bastava.





Dopo mezz'ora di ricerche, e soprattutto grazie a Ken e al suo inglese assolutamente perfetto, grazie al quale abbiamo ottenuto informazioni importanti, eravamo riusciti a escludere dal gruppo tre chiese. Solo due rientravano nelle categorie che servivano a noi. C'erano due chiese, una del XV e una del XVII secolo. Due chiese non molto vicine tra di loro, ma facilmente raggiungibili a piedi. Ora restava solo dividersi in due gruppi, e per la prima volta si presentò davanti un problema essenziale, come fare con la lingua inglese del XVIII secolo? Naturalmente fu Ken a risolvere il problema.

-Io e Mimi dobbiamo essere in due gruppi differenti. Tra tutti quelli qui siamo i soli a parlare un inglese quasi perfetto. Mimi ha vissuto in America, quindi parla un eccellente inglese. Io me la cavo. Quindi direi che noi dobbiamo andare in due chiese diverse-

-Sono d'accordo con Ken, ragazzi-dissi io-non me ne vogliate, ma siamo i soli a potere cercare di capire l'inglese del XVIII secolo!-

-Io voglio andare con Mimi!-

fu il commento di Joley. Ma non so perché, ad un certo punto me ne venni fuori con una idea improvvisa. Perché non approfittare di questa situazione per fare un favore ai miei amici?

-Se mi permettete ragazzi- dissi io- credo che i gruppi siano da fare in un solo modo-

-Siamo tutti orecchi-

disse Tk.

-Ok. Allora, io direi che con Ken può andare Joley e con me possono venire Kary e Tk!-

-Perché non mi vuoi con te??? Cosa ti ho fatto???-

Joley era sull'orlo delle lacrime. Per fortuna, avevo già la motivazione pronta!

-Joley, certo che ti vorrei con me. Però tu e Ken siete stati in classe insieme per molti anni, ormai no? Avete anche collaborato a delle ricerche insieme, giusto?-

-Si, ma con questo?-

-Intendo dire che siete già collaudati a fare ricerche. Sapete come lavorate e certamente sarete molto più veloci che non magari io e te, che invece non abbiamo mai fatto un lavoro così assieme. Lo stesso vale per Kary e Tk, no?-

mi voltai verso i due. Kary si limitò ad annuire, mentre Tk aggiunse

-Mimi ha ragione. Sappiamo lavorare insieme. E poi io e Kary siamo una coppia fantastica per queste cose, no?-

Kary a quelle parole divenne rossa come un peperone. Almeno avevo convinto tutti. Così, ci dividemmo. Ken e Joley decisero di andare nella chiesa del XVII secolo, noi tre invece saremmo andati in quella del XV. Appena divisi, Kary mi si avvicinò un attimo e mi sussurrò all'orecchio

-Grazie Mimi!-

mi limitai a sorridere. Infondo fare stare un po' soli Tk e Kary non poteva che portare niente di buono, no?







Impiegammo dieci minuti ad arrivare alle chiesa e ne rimanemmo affascinati! Era una chiesa del XV secolo, costruita in pietra. Era abbastanza grande, in classico stile inglese. Mura imponenti e spesse, con finestre istoriate. Fuori dalla chiesa, un cancello in ferro battuto circondava la proprietà della chiesa. Un viale di ghiaia conduceva al portale d'accesso, ai lati del sentiero, prato verde. Eravamo incantati da quello spettacolo.

-Wow-

fu quello che dicemmo tutti e tre. Per fortuna il cancello era aperto, il che significava che la chiesa era aperta. Sollevata da questo fatto, fui la prima ad incamminarmi per il sentiero. La sensazione di esserci già stata mi venne all'improvviso. Non era una delle mie solite visioni, era solo una sensazione, una sensazione molto forte.

-Mimi, stai bene?-

la voce preoccupata di Tk mi riportò alla realtà

-Si, si, sto bene. Sono solo incantata!-

-Se lo dici tu...-

e così, in silenzio, ci dirigemmo verso la chiesa. Se l'esterno ci aveva colpito, l'interno ci sbalordì completamente. I pilastri di pietra massiccia dividevano la chiesa in tre piccole navate. La luce che penetrava dalle vetrate creava una atmosfera soffusa. Non era una chiesa grande e imponente, ma l'atmosfera che si respirava là dentro creava nelle persone uno stato di pace e raccoglimento. Ci sembrava di turbare la pace di quel luogo parlando. Ad un tratto fui attratta verso una finestra. Era decorata con vetri colorati in modo da creare un disegno. Di solito le immagini presenti nelle chiese avevano come soggetto le scene tratte dalla bibbia, o storie di santi. Anche quella finestra doveva un soggetto religioso, solo che non ne riuscivo a capire il significato. Era raffigurato un angelo, bianco, le ali aperte, che stava salendo al cielo, verso il regno dei cieli. Sotto, lasciava un mondo tetro e quasi infernale. Sopra l'angelo, una scritta latina “animae purae ascendit in caelos”. Nella parte più bassa della finestra, un'altra scritta “malae animae in abyssum descendit”

-This Stained glass window is a warning!- (trad. -questa vetrata(specifico di una chiesa) è un avvertimento-)

mi voltai spaventata. Dietro di me un uomo, un prete, osservava l'angelo. Doveva essere il responsabile della chiesa. Aveva parlato in inglese, ovviamente.

-About what?- (trad. -su che cosa?-)

-You don't know ancient latin, right?- (trad. -non conosci il latino antico, giusto?-)

-No-

-Well, i translate it for you, if you want to know!- (trad. -Bene, te lo traduco io per te, se tu vuoi sapere-)

mi limitai a scuotere la testa in senso affermativo.

-The upper inscription means “soul right goes to the sky, in the heavenly kingdom” the lower inscription, instead, means “the evil soul goes to the deep, go to the lower world”. Do you understand now, why this windwow is a warning?- (trad. -la scritta superiore significa “gli animi puri vanno nel cielo, vanno nel regno dei cieli” la scritta più in basso, invece, significa “le anime cattive vanno negli abissi, nell'oltretomba”. Capisci ora perché questa vetrata è un avvertimento?-)

-Yes, i understand- (trad. -Si, lo capisco-)

non so perché fui attirata in quel posto quel giorno. “animae purae”, avevo già sentito quella espressione. Era scritta nel mio quadro, sul retro del mio quadro. Le anime pure...

-è un collegamento!-

mi voltai verso Kary e Tk, anche loro si erano avvicinati alla vetrata, e anche loro avevano fatto il mio stesso ragionamento.

-Animae purae... ragazzi, siamo nel luogo giusto, me lo sento!-

-Si, lo penso anche io! Non può essere solo una semplice coincidenza!-

fu il commento di Kary.

Tk si limitò a sorridermi. A quel punto mi girai verso il prete.

-Excuse me sir, can i ask you something?- (trad. -Mi scusi signore, posso chiederle una cosa?-)

-Of course, miss. What can a senior priest do for her miss?- (trad. -certamente miss. Cosa può fare un anziano prete per lei, signorina?-)

-This church have an archive?- (trad. -Questa chiesa ha un archivio?-)

il prete mi guardò sorpreso. Credo non si aspettasse minimamente una richiesta del genere.

-Of course, miss. This church was built in the XV centuries, obviously has an archive!- (trad. -Certamente miss. Questa chiesa è stata costruita nel XV secolo, certamente ha un archivio!-)

-Good. Is it possible, for the three of us, visit it?- (trad. -Bene! È possibile, per noi tre, visitarlo?-)

sempre più confuso, l'anziano prete ora mi fissava con aperta curiosità.

-I think is possible... but why three young people want to visit an old and dusty archive?- (trad. -Penso sia possibile... ma perchè tre giovani ragazzi vogliono visitare un vecchio e polveroso archivio?-)

-Reserch- (trad. -Ricerche-)

-Research?- (trad. -Ricerche?-)

-Yes, research!- (trad. -Si, ricerche!-)

-What kind of research, if i may ask?- (trad. -Che tipo do ricerche, se posso chiederlo?-)

-Historical research, sir. My friends and I are looking for information about some characters who have frequented this town in the eighteenth century- (trad. -Ricerche storiche, signore. I miei amici ed io siamo alla ricerca di informazioni su personaggi che hanno abitato questa città nel XVIII secolo-)

il prete sempbrò pensarci su per qualche minuto. Non so se credette sul serio a quello che dissi, o se pensava che volessimo fare chissà cosa, tuttavia, alla fine, la sua risposta non fu deludente.

-I should not agree to your request, you know? You need a permission to search the archives, but she seems sincere lady. Follow me, I will take you to the archive- (trad. -Non dovrei accettare la sua richiesta, lo sapete? Avete bisogno di un permesso di ricerca per gli archivi, ma lei sembra sincera signorina. Seguitemi, vi porterò negli archivi-)

e così, con il permesso concesso, seguimmo il prete.







-You have two hours maximum to try and find what you want, no more- (trad. -avete due ore al massimo per provare e trovare ciò che volete, non di più-)

ci disse appena arrivati lì.

-Thank you sir!- (trad. -Grazie Signore!-)

-Documentation of the eighteenth century should be in those shelves. Put everything in place when you are done. Good research!- (trad. -La documentazione del XVIII secolo dovrebbe essere in quegli scaffali. Mettere tutto a posto quando avete finito. Buona ricerca!-)

-Thank you very much sir- (trad. -Grazie infinite Signore-)

-Your welcome!- (trad. -Prego-)

e appena andò via iniziammo. Avevamo due ore, non di più per trovare tutto il possibile. Ci mettemmo subito all'opera.



La ricerca si rivelò più difficile del previsto, e soprattutto molto più polverosa!

Innanzitutto avevamo paura a sfogliare quei volumi di 300 anni. Avevo sempre il terrore che mi si sgretolassero tra le mani. Fortunatamente per noi niente si ruppe o si sbriciolò. La ricerca aveva inizio.

Come prima cosa spiegai bene ai miei due aiutanti cosa dovevamo cercare e come potesse essere scritto.

-Allora, probabilmente in questi registri ci saranno sigle e abbreviazioni-

-Già, ci avevo pensato anche io-

disse Tk.

-E poi, dobbiamo ricordarci che sono tutti scritti a mano! Dobbiamo essere molto attenti a leggere bene i nomi e quello che c'è scritto!-

-Si Mimi... per te è facile parlare! Tu l'inglese lo sai benissimo!!!-

sorrisi a Kary.

-Grazie per il complimento, ma fidati... qui l'inglese c'entra, alla fine, molto poco. Qui si tratta di capire le sigle e tutto il resto-

-Se lo dici tu!-

-Dai Kary, non dire così! Se ci scoraggiamo prima ancora di iniziare è la fine!-

disse Tk, sfoderando il suo immancabile sorriso. Kary, alla vista di quel sorriso, si imbarazzò, e le si colorarono le guance di rosso. Erano troppo carini! Mi dispiacque molto interrompere quel momento.

-Va bene ragazzi, all'opera. Tk, passami quei primi fascicolo, Kary, tira fuori carta e penna. Si inizia!-

-Si capo!-





Dopo mezz'ora eravamo stati in grado di decifrare e capire la maggior parte delle sigle e dei nomi presenti. Per esempio, bap. era la abbreviazione di baptism, battesimo, marr. per marriage e death per morte. A volte capitava che ci fossero liste intere singole, con i nomi di o tutti i battezzati, o di tutti quelli che si erano sposati. A volte, erano tutti mischiati. All'inizio non trovammo niente, solo liste di nomi, di persone normali. Non potevo non pensare se avessi conosciuto qualcuno di quelle persone, o se le avevo incrociate per caso in qualche passeggiata.

Nonostante questi pensieri, all'inizio non trovammo niente di importante. Ad un tratto però, qualcosa. Kary fu la prima.

-Mimi, cosa vuol dire secondo te questa abbreviazione?-

mi girai verso di lei, e vedendo il punto che indicava, lessi quello che mi stava indicando. Era stato scritto, prima del nome della persona, “count”.

-All'inizio pensavo che fosse parte del nome, poi mi sono resa conto che non poteva essere. Cosa può indicare?-

Mi misi a riflettere su quale abbreviazione potesse essere. Non mi veniva in mente nulla, fino a quando, improvvisamente non mi resi conto della semplicità della risposta

-Ma certo! Che scema che sono a non esserci arrivata prima!-

-Come?-

-Certo, è semplicissimo! Non è una abbreviazione Kary, ma è un nome, è conte. È un titolo nobiliare! Kary, hai trovato il primo nome di un nobile!-

l'eccitazione era tantissima! Eravamo sulla strada giusta!

-Giusto! Sono indicati i titoli nobiliari! Come sono gli altri nomi?-

-Allora, conte è count. Poi, cosa ci può essere? Allora, principe, è prince, poi c'è duca, duke,barone che è baron... poi...-

-Marchese?-

-Giusto Tk! Marchese in inglese si dice marquis. Ah, conte può anche essere detto come earl!-

-Bene! Ormai abbiamo abbastanza titoli tra cui cercare!-

e riprendemmo.

Leggemmo libri su libri, elenchi su elenchi, ma non avevamo trovato niente! Era più difficile di quanto avessimo pensato. Passammo un'ora senza avere trovato niente! Ormai erano le 5, avevamo ancora un'ora prima che il prete ci venisse a riprendere. E non avevamo in mano niente di niente!

-Basta, non ne posso più!-

esplosi ad un certo punto.

-E' da un'ora che leggiamo e ancora niente! Non ne posso veramente più!!!-

-Mimi, dai, calmati!-

-No Kary, non mi calmo! Insomma, è così difficile trovare un nome?? non dico di trovarne mille, ne basta uno!!! dove cavolo vuoi che sia quel maledetto nome?-

-Qui!-

disse Tk. Mi voltai verso di lui, esterrefatta.

-Cosa?-

-Guarda qui!-

e mi passò il suo libro, indicandomi un nome preciso. E lessi. “bap. count Mathew Robert Craword-Horner 9 April 1717”. Rilessi quella frase mille volte, prima di alzare la testa verso Tk. Lui era tutto sorridente!

-L'hai trovato!-

era lì. Mathew... il mio Mathew...

-Incredibile! È nato nel 1717! ed è stato battezzato qui, in questa chiesa!-

era stata Kary a dirlo, ed aveva ragione. Fu in quel momento che notai un'altra cosa

-A quanto pare è una tradizione di famiglia! Guardate qualche riga più sotto che nome c'è!-

dissi io

-Qualche riga sotto? Fammi vedere...-

-Aspetta, voglio leggere anche io-

e così, Tk e Kary si misero a scorrere con gli occhi fino a che non videro.

-Incredibile! “bap. count Fitzwilliam Craword-Horner 15 October 1721”-

-Tk, ma sei tu!-

esaultò Kary! Ed era vero. Nella Inghilterra del XVIII secolo, i due fratelli avevano quattro anni di differenza. Era incredibile pensare che loro fossero stati battezzati lì, in quello stesso posto dove eravamo noi. Mentre io e Kary eravamo estasiate di fronte a questa cosa, perse nelle nostre fantasie, Tk era l'unico che non sembrava contento.

-Che c'é Tk?-

Kary fu la prima a chiederglielo.

-Si Tk, cosa c'è?-

lui ci fissò con l'occhio sbalordito, prima di dire, con una voce un po' preoccupata

-Fitzwilliam? Io mi chiamavo... Fitwilliam???-

a quella osservazione, io e Kary non potemmo fare altro che scoppiare a ridere, facendo imbarazzare non poco il povero Tk.

-Ehi, non ridete! È già abbastanza imbarazzante!-

noi però, continuammo ancora a ridere.

-Va bene, basta ridere!-

-Scusa Tk... è che..-

e continuavamo a ridere, irritando sempre più il povero Tk!

-Va bene, va bene, continuate a ridere se proprio volete-

-Scusa Tk... è che, avresti dovuto vedere la tua faccia!-

continuò a dire Kary!

-Bè, voglio vedere te se avessi un nome ridicolo come il mio, cara!-

-E dai Tk, infondo non è poi così male...-

-Si, è vero! C'è sicuramente di peggio!-

sostenemmo io e Kary.

-Si certo, come no!-



Dopo qualche minuto in cui io e Kary cercammo di riprenderci dall'attacco di ridarella, ritornammo al lavoro. Ma ormai il tempo stava scadendo, e non avevamo trovato niente che fosse riconducibile a me, fino a che Tk non trovò una anomalia.

-Ehi ragazze, guardate qui! Mancano delle pagine!-

-Cosa?-

era vero. Nel registro che stava consultando, lo stesso dove aveva trovato i dati del battesimo suo e di suo fratello, mancavano delle pagine.

-Sono state strappate-

-Si, hai ragione. Ma come mai?-

-Chi mai vorrebbe strappare delle pagine di un registro parrocchiale?-

-Qualcuno che non voleva fare sparire qualcosa-

Tk e Kary si voltarono verso di me.

-Far sparire qualcosa... e cosa?-

-Non cosa, Kary-

-Come?-

-Non hanno voluto cancellare solo qualcosa, ma hanno voluto cancellare qualcuno!-

-Qualcuno? E chi?-

chiese Tk.

-Magari proprio me Tk-

-Te? È impossibile!-

-E perché?-

-Perché non può essere Mimi. Se nel registro compare il mio nome, ci doveva essere anche il tuo! Infondo, eri più grande di me!-

-Come fai a dirlo?-

-Già Tk, come puoi dire una cosa simile? Infondo non è detto!-

-Non lo so ragazze, può essere solo una sensazione, ma non penso che Mimi potesse essere più giovane di me-

-Vorrei avere la tua stessa certezza Tk!-

dissi un po' sconsolata ai miei amici. Loro si limitarono a stare in silenzio.





Nonostante le nostre ricerche, alla fine non trovammo niente di rilevante. Certo, avevamo trovato i nomi dei due conti Craword-Horner, ma non avevamo trovato niente che mi potesse condurre alla me del passato. Così, sconsolati e impolverati, lasciammo l'archivio e fummo riaccompagnati all'uscita dal prete, che ci salutò, invitandoci a tornare a visitare la chiesa quando volevamo.

Erano le sei quando uscimmo, e ci trovammo immensi nel tramonto della campagna inglese. Era tutto uno spettacolo incredibile. In cielo era terso e grazie alla luce del tramonto era colorato di arancione, sembrava infuocato. Le nuvole assumevano sfumature e colori particolari. Ci sedemmo sui gradini della chiesa a contemplare quello spettacolo della natura. E fu in quel momento che davanti a me, i contorni presero a sfumare, e improvvisamente mi ritrovai a vedere. Non era come mi capitava sempre, non stavo svenendo, ma era come se vedessi un film. E fu così che vidi avanzare verso di me una donna, doveva avere poco più di vent'anni, con un abito azzurro, ampio, tipico settecentesco, e indossava sopra un mantello, nero, a coprirla. Il mantello sventolava al vento, ma io non lo sentivo. La vidi arrivare davanti alla chiesa e così la potei vedere in volto. Rimasi sconvolta da quello che vidi, ero io! Ma non ero io, cioè, non eravamo uguali. Ci assomigliavamo molto però. E poi lei alzò il viso, e mi guardò negli occhi. Non so come spiegarlo, ma sapevo che mi stava fissando. E fu così che mi osservai bene. Lei aveva dei grandi occhi marroni, intensi, profondi. Quegli occhi erano ammalianti. Era difficile osservare il viso nella sua interezza, perchè gli occhi attiravano lo sguardo delle persone. E poi ricordo i capelli. Capelli castani, fermati con una acconciatura semplice. Erano raccolti e fermati da una spilla. Me qualche ciocca era uscita dalla acconciatura, e le scendeva sul volto. Erano capelli mossi, con bei boccoli perfetti. Non so in quanto tempo rimanemmo ferme a fissarci a vicenda. Poi lei si mosse, e si allontanò dalla chiesa, ma non stava andando verso il cancello, ma stavo andando dietro la chiesa. La osservai camminare, fino a quando lei non si fermò e si voltò a guardarmi. Non disse niente, non una parola, ma capii ugualmente. La dovevo seguire. Non camminammo a lungo. Lei si era diretta verso il cimitero della chiesa, e vi era entrata. Io la segui fino a che non la vidi fermarsi davanti ad una lapide. Poi si girò verso di me, e mi sorrise. E poi sparì. E mentre lei spariva, io sentivo i miei occhi farsi pesanti, le gambe cedermi. Ma non caddi, perchè qualcuno mi aveva afferrata. Mi voltai e vidi il volto preoccupato di Tk.

-Tk... cosa è successo?-

-Dovrei essere io a chiedertelo! All'improvviso sei caduta come in trance e ti sei alzata. Ti abbiamo chiamata e non hai risposto, ho anche provato a bloccarti ma sei continuata ad andare avanti, e poi ti sei fermata qua. Si può sapere che accidenti ti è preso?-

mentre Tk mi riversava addosso questo fiume di parole, rianalizzai quello che mi era successo. Una visione...

-Non so Tk. So che stavo guardando il tramonto e poi è arrivata e...-

mi fermai e alzai lo sguardo verso Tk.

-L'hai vista anche tu, vero?-

Tk mi guardò preoccupato.

.Vista chi?-

-Io... cioè lei... cioè...-

-Mimi, sei sicura di stare bene?-

mi chiese Kary. Si era avvicinata a noi e mi stava fissando preoccupata anche lei.

-Si sto bene. È che l'ho vista!-

-Vista chi?-

-Me Tk! Cioè, ho visto la me del 1700. Era qui, ed è stata lei a portarmi in questo posto. Io dovevo seguirla!-

Kary e Tk si guardarono negli occhi e capii subito cosa stavano pensando.

-Ehi, non sono impazzita di colpo e so anche io che questa non è una delle mie solite visioni. Ma vi prego di credermi! Io mi sono vista e lei mi ha detto di seguirla, cioè non ha parlato, ma ho capito che la dovevo seguire perché era importante. E lei mi ha portato qui!-

-Nel cimitero?-

disse Tk, fissandomi ora allibito.

-Non nel cimitero stupido, ma davanti a questa tomba!-

-Cosa avrà mai di così speciale una tomba?-

-Oh ti prego, non diventare testardo come tuo fratello ora Tk. Se mi ha portato qui un motivo ci sarà, no?-

-Secondo me sei solo stanca. Sarà meglio tornare all'albergo e sperare che gli altri abbiano trovato qualcosa!-

-Ma Tk! Ti sbagli, anche questo è importante!-

-E perché mai?-

-Perché credo che questa sia la tomba del padre di Mimi Tk-

io e Tk ci voltammo verso Kary. Era inginocchiata davanti alla tomba e stava indicando il nome della persona, incisa nella pietra.

-“Count Richard Philip Kellyngston, 1689-1724”-

-Mio padre?-

-Penso di si. Se no chi può essere? Guarda Mimi è morto nel 1724, e visto che sappiamo che Thomas è nato nel 1717, e quindi anche tu devi essere nata intorno a quegli anni, chi altro può essere?-

Il ragionamento di Kary aveva senso. La tomba di mio padre.

-Mio padre...-

-Si Mimi. E ora sappiamo!-

-Cosa?-

chiesi io.

-Come cosa Mimi! Sappiamo chi sei!-

-Chi sono?-

-Si Mimi. Tu sei la contessa di Kellyngston! O almeno, è questo il tuo nome!-

mi disse una raggiante Kary.

Tk, che era rimasto silenzioso fino ad ora, saltò su con una frase che solo lui poteva dire in un momento del genere

-Se avessimo saputo subito che alla fine per trovare un indizio importante bastava aspettare il fantasma della vecchia contessa, almeno ci saremmo risparmiati due ore di ricerca nell'archivio, e almeno mi sarei risparmiato una gran vergogna!-

mi voltai verso di lui o lo fissai

-Vergogna? Quale vergogna?-

Un leggero rossore colorò le guance di Tk, prima che mi rispondesse.

-Tu credi sul serio che non mi prenderà in giro non appena saprà quella cosa?-

-Quale cosa?-

-Del nome!-

-Il nome? Di quale nome stai...-

non finii la frase perché capii subito. E iniziando a ridere, presi Tk a braccetto, cosa che gli provocò una ondata di rossore, e mi limitai a dire

-Dai Fitz, sono sicura che non ne farà una gran storia!-

-Come conosci poco mio fratello...-

disse sconsolato lui. Io continuai a ridere, seguita da Kary.

-Ma che vi prende oggi? Lo sapete che è da prima che mi prendete in giro?-

-E dai Tk, scusa, non volevamo, vero Kary?-

Kary si limitò a scuotere il capo in senso affermativo.

-Visto?-

allora lascia andare il braccio di Tk e mi avviai verso l'uscita. Poi, arrivata quasi al cancello, mi fermai e mi voltai a vedere i miei due amici che camminavano dietro di me. Camminavano vicini, e stavano parlando. Ad un tratto Tk doveva avere detto qualcosa di divertente, perché Kary ridacchiò e anche lui. Erano molto dolci insieme.

-Sapete-

dissi quando furono vicini abbastanza da potermi sentire.

-Cosa?-

chiesero in coro.

-Sareste una coppia perfetta voi due insieme! Non ve lo ha mai detto nessuno?-

e mentre osservavo entrambi che diventavano rossi come due pomodori, io mi girai e ridacchiando ripresi la strada verso il villaggio.

-Mimi, ma che dici!-

urlò quasi Kary. Allora mi rivoltai verso di lei e, con lo sguardo più malizioso che potei fare le dissi

-Ma non fare così Kary! Infondo, se non mi sbaglio, oggi tu davanti all'ascensore non volevi sapere... -

e non finendo nemmeno la frase, mi ritrovai a correre lungo il sentiero, con Kary dietro che cercava di fermarmi per non aggiungere altro, e Tk, che non capendo bene la situazione, non fece altro che osservare divertito le sue due amiche rincorrersi come se avessero cinque anni.

Era il modo perfetto per concludere la giornata, no?







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Ciao a tutti!!!

perdono, perdono, perdono per l'immenso ritardo di questo capitolo! Mi sorprende se ancora qualcuno si ricorda la storia...

chiedo scusa ancora! Ma per un sacco di tempo non ho ricevuto la giusta ispirazione per questo capitolo, e alla fine lo avevo definitivamente abbandonato! Ma poi, eccomi qua ancora!

Precisazione del capitolo: ho messo la traduzione dei pezzi in inglese, non perché non pensavo che non foste in grado di tradurle, anzi. Penso che non siano molto difficili, e anzi, se trovate degli errori segnalate pure! Non sono mai stata un asso in inglese... anzi, mi scuso se ci sono errori. Comunque volevo solo informarvi che ho messo la traduzione per correttezza, così se non volete sforzarvi, ecco a voi la soluzione^^

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, e che non abbia deluso. Un bacione a tutti quelli che si fermano a leggere e se volete, lasciate pure una piccola recensione... fastidio non date ^^

ciao a tutti, alla prossima, spero presto

Juls18

  
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