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Autore: telesette    10/05/2011    2 recensioni
Dopo aver recuperato le sue vere sembianze, grazie ad un rituale, Zelgadis è finalmente libero di condurre la sua nuova vita assieme ad Amelia. Purtroppo accade un imprevisto: un demone misterioso riesce ad oltrepassare le difese di Seillune e a rapire la principessa. Senza i suoi poteri da chimera, Zelgadis non è in grado di fermarlo e, dopo essere stato gravemente ferito, si rende tristemente conto di non essere più in grado di combattere come prima. Mentre Lina e Gourry si mettono sulle tracce del rapitore di Amelia, Zelgadis rimane solo a meditare su quello che deve fare. Improvvisamente compare Xellos...
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amelia, Personaggio originale, Un po' tutti, Xelloss Metallium, Zelgadis Greywords
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Amelia x Zelgadis'
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Dopo molti viaggi e peripezie, Zelgadis è finalmente riuscito a realizzare il suo desiderio. I Sommi Sacerdoti di Seillune, mettendo in pratica le formule da lui recuperate, sono riusciti a mettere a punto un rituale magico in grado di restituirgli la sua forma umana.

- State dicendo sul serio ?
- In base a queste formule, ciò dovrebbe essere possibile - spiegò il capo dei sacerdoti ad un incredulo Zelgadis. - Tuttavia c’è un dettaglio che abbiamo decifrato con chiarezza: che funzioni o meno, il rituale è unico e irripetibile… Possiamo eseguirlo solo una volta!

Una speranza finalmente, ora aveva una possibilità di recuperare il suo aspetto umano. Stando al suo fianco, Amelia percepì chiaramente la sua agitazione.

- Andrà tutto bene - esclamò la principessa. - Abbi fiducia!

Zelgadis annuì con un sorriso.

- Grazie Amelia - mormorò.

***

Un mese dopo

Il sole… Ora Zelgadis può sentire nuovamente il calore dei suoi raggi dorati e la sua pelle è liscia e rosea, non più una fredda corazza marmorea. In questa magnifica giornata, solamente una cosa può essere più bella dello spettacolo dei giardini reali di Seillune: il sorriso di Amelia e la mano soffice e delicata di lei.

Da quando aveva recuperato le sue vere sembianze, Zelgadis si sentiva come “rinato”, era come se il suo cuore si fosse riaperto a tutti quei sentimenti che finora aveva sepolto sotto uno strato di roccia. Accanto ad Amelia aveva compreso fin troppo chiaramente quello che provava per lei: la amava teneramente e sinceramente, e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di restarle accanto. La principessa, dal canto suo, non poteva essere più contenta ( era innamorata di Zelgadis da molto tempo ormai ); vedere il volto sereno di Zelgadis e intrecciare le proprie dita tra le sue era una gioia immensa. Zelgadis non aveva più alcun motivo per riprendere il suo errare vagabondo, ora che aveva finalmente trovato tutto ciò che si potesse desiderare: era felice… per la prima volta, dopo tanto tempo, era finalmente felice.

- Zelgadis…
- Sì Amelia, dimmi ?

Per tutta risposta, la principessa lo abbracciò forte, poggiandogli la testa sul petto. Zelgadis avvertì il profumo dei suoi capelli e, stringendola a sé, sorrise.

- Ti amo - sussurrò Amelia.
- Anch’io!

Entrambi fecero per baciarsi quando, improvvisamente, si sollevò un forte vento e il cielo cominciò a rannuvolarsi.

- Strano - esclamò Amelia. - Sembrava una così bella giornata…
- Sta succedendo qualcosa - osservò Zelgadis, preoccupato. - Torniamo indietro!

Prima che potessero fare un solo passo però, davanti a loro si materializzò la nera sagoma di un demone ( di un rango piuttosto elevato per giunta, a giudicare dall’aspetto ). Zelgadis sguainò la spada e si parò coraggiosamente davanti ad Amelia, mentre quest’ultima si preparò a lanciare uno dei suoi incantesimi spirituali.

- Chi sei - domandò Zelgadis, rivolto al demone. - Come hai fatto a superare la barriera ? Nessun demone può entrare a Seillune!
- Oh, davvero - fece il demone con una smorfia. - Che peccato… si vede che le vostre “barriere” non sono più come una volta!

Rapido come un fulmine, Zelgadis attaccò il demone con la spada per distrarlo, in modo da permettere ad Amelia di colpirlo con un incantesimo.

- Raggio Paralizzante!

Il lampo di luce bianca mancò il bersaglio per un soffio. Il demone non subì alcun danno e, con un colpo ben assestato, spinse via Zelgadis scaraventandolo all’indietro.

- Zelgadis - urlò Amelia preoccupata.

Il giovane si rialzò immediatamente, la spada in pugno, tuttavia sul fianco aveva una brutta ferita; ora che non aveva più la sua pelle di pietra a proteggerlo dagli attacchi fisici, era vulnerabile come chiunque altro; oltre a ciò, senza la sua componente di demone, aveva perso anche la capacità di scagliare incantesimi… Per farla breve, era palesemente in svantaggio.

- Non ho tempo per giocare con te - disse il demone. - Ho un incarico molto più importante da assolvere: devo rapire la principessa di Seillune, perciò è meglio se ti fai da parte, giovane sciocco!
- Scordatelo - rispose Zelgadis con rabbia. - Prima dovrai passare sul mio cadavere!
- Zelgadis, no!

Troppo tardi… Non appena Zelgadis si lanciò all’attacco, il demone fermò la sua spada, quasi fosse meno pericolosa del giocattolo di un bambino, e lo ferì gravemente con gli artigli. Zelgadis sgranò gli occhi, incapace di reagire, la spada gli scivolò via e si portò le mani al petto. Subito dopo cadde in ginocchio, mentre un rivolo di sangue cominciò a colargli dalla bocca; il demone lo osservò con noncuranza, dopodiché spostò lo sguardo in direzione di Amelia. La principessa fece subito per correre in suo aiuto ma, prima che potesse raggiungerlo, il demone la imprigionò con delle robuste ombre avvolgenti.

- A… Amelia, no…

Zelgadis osservò la scena nella più completa impotenza, il sangue che sgorgava copioso dalla ferita, mentre il demone torreggiava sopra di lui, con la sua preda regale tra le grinfie.

- Molto bene - esclamò. - Ho assolto il mio compito… Addio!
- Ze… Zelgadis, aiutami…
- Amelia !!!

Accadde tutto in un attimo. Così com’era arrivato, il demone era scomparso portandosi via con sé anche Amelia. Zelgadis provò a rialzarsi, ma era troppo debole; in un attimo cadde lungo disteso, con la faccia rivolta nell’erba, e un istante più tardi il suo mondo divenne buio.

***

Quando riaprì gli occhi, Zelgadis si ritrovò disteso su un letto, con il torace completamente avvolto dalle bende. Accanto a lui riconobbe le facce preoccupate di Lina e Gourry.

- Cosa… Cosa è successo… dov’è Amelia ?!?
- Cerca di calmarti, adesso - provò a tranquillizzarlo la maga. - Hai perso molto sangue, è un miracolo che tu sia ancora vivo…
- Al diavolo - fece Zelgadis con rabbia, scostando via la coperta.

Purtroppo, non appena cercò di rimettersi in piedi, avvertì chiaramente il dolore della ferita ancora aperta.

- Andiamo, amico - intervenne Gourry. - Che cosa pensi di fare, conciato così ?
- Zel - esclamò Lina. - Sei l’unico che può raccontarci com’è andata! Mi rendo conto che per te sia difficile, ma anche Phil è preoccupato per sua figlia… Ti prego, dicci cos’è successo!

Cercando di contenere il dolore a denti stretti, sia per la ferita che per la scomparsa di Amelia, Zelgadis raccontò agli amici tutto ciò che era accaduto dal momento in cui il demone fece la propria comparsa.

- …Parlava di una “missione”, per conto di qualcuno - disse. - Ha evitato il Raggio Paralizzante di Amelia con una facilità impressionante, e anch’io non sono riuscito a fargli nemmeno il solletico… Alla fine è riuscito ad immobilizzarla e, dopo avermi messo in condizioni di non nuocere, l’ha portata via!
- Hmm - mormorò Lina tra sé. - E’ chiaro che c’è di mezzo lo zampino di qualcuno assai più pericoloso… Mi domando chi sia la “mente”, dietro a tutto questo ?
- Chiunque sia, dobbiamo scoprirlo - tagliò corto Gourry, incrociando le braccia. - Non possiamo lasciare Amelia nelle sue grinfie!
- No, infatti - fece eco Lina. - Per cominciare esamineremo il luogo in cui è apparso, dopodiché ci metteremo sulle sue tracce…
- Io vengo con voi - dichiarò Zelgadis deciso.

Lina scosse la testa.

- No, Zel - rispose. - Capisco come ti senti, ma in queste condizioni non puoi combattere, rischi solamente di farti ammazzare…
- Sciocchezze!

Ancora una volta le fitte lancinanti impedirono a Zelgadis di alzarsi dal letto.

- Andiamo, cerca di ragionare - gli ripeté lo spadaccino. - Non lo vedi che la tua ferita è ancora aperta ?
- Lascia che ce ne occupiamo noi - concluse Lina. - Chiunque abbia rapito Amelia dovrà vedersela con me, non preoccuparti, ti prometto che gliela faremo pagare cara!

Zelgadis maledì dentro di sé la propria impotenza, tuttavia dovette accettare la realtà: senza i suoi poteri da chimera, era solo un combattente mediocre come tanti; non era riuscito a proteggere Amelia e ora era costretto a giacere a letto, come un povero infermo. Ora Amelia era prigioniera chissà dove, e nelle mani di chissà chi, e lui non poteva fare nulla per aiutarla; se prima aveva gioito, per essere tornato in possesso del suo corpo, adesso si sentiva completamente inutile.

- Dannazione - gemette. - Perché… Perché ?!?

***

Quella notte Zelgadis non riuscì assolutamente a dormire. Troppi pensieri lo facevano star male: Amelia, il demone che l’aveva rapita, il terrore di ciò che potesse succederle… Ad un tratto si tirò su di scatto a sedere, respirando affannosamente.

- Non posso restare qui - esclamò, guardando le proprie mani. - Amelia ha bisogno di me, devo trovarla!

Così dicendo, cercò di ignorare il dolore e si avvicinò alla sedia per prendere i suoi vestiti e la spada. Tuttavia, fatti appena pochi passi, sentì un dolore lancinante attraversargli il petto; subito cadde a terra, con un urlo soffocato, e lì rimase immobile cercando invano di riprendere fiato.

- A quanto pare, sei ridotto piuttosto maluccio!

Sorpreso al suono di quella voce, Zelgadis alzò gli occhi: Davanti a lui, c’era il volto sorridente di Xellos.

- Che ci fai qui, maledetto ?!?
- Oh beh, mi piacerebbe dirti che si tratta di una semplice “visita di cortesia”…
- Non prendermi in giro - ruggì Zelgadis rabbiosamente.
- Andiamo, calmati - ribatté il demone tranquillo. - La verità è che, visto quanto è successo, i miei capi mi hanno incaricato di farti una piccola proposta, nient’altro!

Zelgadis strinse gli occhi con sospetto.

- Dimmi la verità, ci sei tu dietro a tutto questo ?
- Beh ecco, sinceramente il rapimento della principessa di Seillune non rientra nei piani dei miei superiori ma, riguardo al resto, beh…
- Parla!

Xellos si grattò la nuca imbarazzato, tuttavia si avvicinò a Zelgadis agitando il dito davanti a sé.

- Mi dispiace, è un segreto!

Subito Zelgadis fece per colpirlo ma, prima che potesse estrarre la spada, di nuovo il dolore lo inchiodò a terra con fitte terribili.

- Oh, poverino - sospirò Xellos. - E’ proprio una maledetta sfortuna che il tuo corpo umano non sia robusto quanto il tuo vecchio corpo da chimera… dico bene ?

Zelgadis sollevò uno sguardo carico di odio.

- Tzk! Tzk! Andiamo, non guardarmi così, ti assicuro che la mia è solo una semplicissima proposta di affari; sei libero di accettare o meno, dopo me ne andrò in ogni caso!
- Che intendi dire con questo ?
- D’accordo, veniamo subito al nocciolo della questione: ti interesserebbe riavere indietro il tuo vecchio corpo e i tuoi poteri magici ?

( continua )

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

 

   
 
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