Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Kat Logan    10/05/2011    11 recensioni
Un'amica da ritrovare, un matrimonio imminente, una coppia consolidata, un nuovo nemico. Per le Outer le avventure non finiscono mai. Seguito di "All we are"
Hotaru viene rapita e portata in una dimensione sconosciuta, ma quando uno degli alleati di Haruka e Michiru è la morte, chi potrebbe essere la nuova terribile minaccia?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Setsuna/Sidia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il mio ultimo respiro, per te.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Un fascio di luce leggera e tremolante andò a posarsi sul viso di Hotaru che dormiva tranquilla stretta tra le braccia di Michiru.
Era sdraiata su un fianco, alcune ciocche di capelli neri le ricadevano scompigliate sul viso, l'unico suono in quella stanza era il suo respiro, ora calmo e regolare.
Sembrava una bambina accorsa nel cuore della notte nel letto dei genitori per trovare riparo da qualche terribile incubo.
Haruka mugugnò qualcosa rigirandosi nelle lenzuola e avvicinandosi alla figlia.
Dopo la notte tremenda che avevano trascorso avevano deciso di rimandare le spiegazioni alla mattina seguente.
 Mattina, che silenziosa era giunta.
Il mugolio lamentoso di Haru svegliò le tre, a quanto pare il cane aveva deciso di fare le veci della sveglia.
"mmpf!" grugnì la bionda coprendosi gli occhi ancora chiusi con la mano.
"Buongiorno..." disse piano Michiru allungando alla cieca il braccio libero tentando di accarezzare il viso di Haruka.
"Vedremo se sarà un buon giorno..." sbuffò l'altra rispondendo alla carezza mattutina.
Hotaru sgranò gli occhi, si tirò su, puntando i gomiti sul materasso, guardandosi attorno con aria assonnata e confusa.
"Che ore...? ciao Haru!" disse accarezzando il batuffolo bianco che aveva preso a leccarle le mani per poi passare al viso pallido e dalla pelle liscia.
"Vado a preparare la colazione, su zuccherini! vi aspetto in cucina!" esclamò Michiru scompigliando i capelli delle due prima di lasciare la stanza indossando la sua vestaglia in seta nera e seguita dal cucciolo trotterellante.
"D'accordo mamma."
"mmpf, si! uff"
Non appena fu calato nuovamente il silenzio nella camera da letto Haruka lo spezzò.
"Per qualunque ragione, non far mai più una cosa simile a quella di ieri a me e a tua madre".
Il tono non ammetteva repliche.
La ragazza rimase un pò spiazzata, era la prima volta che le si rivolgeva così.
"Mi dispiace." Si limitò a rispondere abbassando lo sguardo sotto la frangia scura e ricacciando indietro le lacrime che volevano scendere prepotenti sul suo viso.
Haruka si alzò dal letto stirando le sue lunghe braccia e sbadigliando rumorosamente "Non hai idea di cosa ci hai fatto passare questa notte. Non voglio più vedere tua madre in quello stato."
Gli occhi azzurri di Michiru, attraversati da un lampo di paura e sgomento rimbalzarono tra i ricordi di Haruka.
"Adesso andiamo, su!" aggiunse sorridendo e ammorbidendo il tono.
 
 
La televisione accesa sulla top ten delle canzoni più ascoltate in Giappone dava un tono di allegria alla colazione che si stava consumando nell'ampia cucina tirata a lucido.
Haruka addentò famelica una fetta biscottata ricoperta di una marmellata dal colore arancione acceso.
Michiru sorseggiava il suo té caldo non staccando gli occhi da Hotaru, intenta ad inzuppare nel latte alcuni biscotti al cioccolato che di li a poco sarebbero affogati sul fondo della tazza senza venir recuperati dal cucchiaio.
"Non hai fame?" domandò con voce sottile alla ragazzina.
Hotaru scosse la testa, lo sguardo perso nel latte che assumeva una colorazione marroncina sbiadita.
"E' stato a causa nostra il gesto di ieri?" Ora la voce di Michiru era incrinata, tremolante come la mano che andò a posare immediatamente la tazzina sul tavolo per non rischiare di farla cadere.
La ragazzina sospirò.
Ti tocca parlare Hotaru.
Zitta Saturn! lo so anche io.
"No, è per quello che ha detto Miyuki."
Haruka tossì violentemente cercando di non affogarsi con le briciole di ciò che stava mangiando, si diede un colpo deciso allo sterno e mandò giù per poi gridare "COSAAA? CHE CENTRA LA SEGRETARIA DEL PAZZO?!"
Il tatto, Haru, cavolo! Pensò Michiru inarcando il sopracciglio.
"Io e Jack..." Hotaru si fermò un momento, esitò prima di finire la frase "abbiamo continuato a vederci. Non è venuto ieri, Miyuki ha detto non tornerà più ed io devo capire il perchè, lui ha promesso."
"Mi stai dicendo..." Haruka mantieni la calma. "Che voi..." Calma. Niente urli. Non risolveresti. " vi siete frequentati, di nascosto..." Come diavolo ho fatto a non accorgermene?!  
La ragazza annuì col capo. Lo sguardo ero incatenato a quella di Haruka e non intendeva posarsi altrove.
"Quel disgraziato è entrato in casa mia?"
"Nostra." puntualizzò Michiru "Comunque non credo sia il succo della questione tesoro!"
Gli occhi verdi smeraldo della bionda sembrarono ingrandirsi fulminando la compagna.
"Non tecnicamente in casa...a volte..."
"Quindi quando la notte rimanevi fuori eri con lui?!" Ora la voce di suo padre era quasi stridula.
Se scopro che ci ha fatto qualcosa...che l'ha insidiata...io...LO FACCIO FUORI!
Haruka tentò di soffoccare la rabbia che stava provando.
Hotaru si alzò da tavola, facendo strisciare la sedia dietro di se con un suono fastidioso.
"Lo so siete contrarie. L'ho capito, capisco anche che vi preoccupiate per me, ma lui...lui non mi farebbe del male!"
Michiru s'irrigidì sulla sedia, il suo sguardo vagava da sua figlia al viso di Haruka che sembrava contratto per lo sforzo di non far trapelare ciò che stava pensando realmente.
"Cerca di capire che noi..."
"Cercate di capire voi! Dovete smetterla di concentrarvi solo sul vostro amore! Non potete essere contente se anche io ho trovato il mio?!"
Senza accorgersene Hotaru stava gridando. Aveva perso la calma e si era ritrovata con i pugni serrati sul tavolo bianco ad interrompere sua madre.
Allora il caratterino ce l'hai anche tu, forse non siamo poi così diverse. Commentò Sailor Saturn ironica nella sua testa.
"Ha cercato di ucciderci tutte per averti" 
Le parole di Haruka colpirono la ragazza con un brivido.
"E' pur sempre la morte"
"Non ha colpa per essere ciò che è!"
"Non è intenzione di Haruka giudicare..."
"Oh si lo è!" Hotaru interruppe nuovamente sua madre.
Spara sentenze.
"L'amore è cieco Hotaru, i genitori no!" Haruka rincarò la dose. 
Michiru sospirò alzando gli occhi al cielo. Probabilmente era un'inguaribile romantica e lei voleva proprio crederci nell'amore, voleva credere che in qualche modo la morte potesse provare qualcosa per Hotaru e che lei fosse finalmente felice. Di certo non avrebbe retto a un altro tentato suicidio della figlia.
"Piccola...tuo padre è solo molto preoccupato per te, tu sei tutta la notra vita perciò ci comportiamo in questo modo..." la sua mano si era posata piano sulla spalla della giovane, mentre i suoi occhi blu erano incatenati a quelli di Haruka.
"Io non posso chiedere di meglio se qualcuno ti ama, puoi darci un pò di tempo però?"
"Michiru!"
"Haruka su..."
La bionda non fece in tempo a protestare che un rumore simile ad un tuono provenì dal salotto.
"Cosa è stato?" Domandò Hotaru.
"Vado io." Haruka si alzò stringendo tra le dita sottili il lip rod che fino ad un istante prima giaceva su uno dei ripiani della cucina.
Una figura incappucciata era al centro della sala in piedi.
Ma chi diavolo...
"Ehi?! Non si bussa più? La mamma non ti ha insegnato che è maleducazione entrare in casa delgi altri senza chiedere il permesso?!"
La figura non sembrò turbata da quelle parole, si limitò a far scivolare sulle spalle il capuccio nero senza abbandonare la propria posizione.
Hotaru impaziente raggiunse Haruka.
"Oh eccola qui!" Un'uomo dagli occhi verdi brillanti posò il suo sguardo sulla ragazzina.
"Lo dicevo che non poteva essere il maschiaccio quello che ha fatto diventare così stupida la morte."
"Chi cazzo sei?!" Sbottò Haruka.
"Gelosia!" disse in un ampio sorriso.
"Che vuoi?" domandò la mora.
Ha nominato Jack.
"Solo vederti, ero curioso!"
"Bene mi hai vista, ciao! Sono impegnata!"
Haruka fissò sua figlia.
 Ma sentila, proprio questo modino doveva prendere da me?! Forse Michiru è seriamente una santa.
Nessuno udì alcun rumore, le due ragazze notarono solo lo sguardo dell'ospite indesiderato cambiare e divenire sorpreso.
Hotaru si sentì prendere la mano. Sobbalzò al tocco e alzando lo sguardo vide accanto a sé la morte.
Sentirsi rassicurati dalla presenza della morte, da pazzi.
"Sei qui..." sussurrò.
Haruka trattenne un urlo quando si accorse della sua presenza.
"La fiera degli indesiderati..." sbiascicò.
"Cosa fai qui Gelosia?"
"Ho fatto visita alla tua ragazza!"
"Avevamo detto, che ne sarebbe rimasta fuori dalla mia punizione."
"Quale punzione? Di che sta parlando Jack?" domandò Hotaru.
Michiru raggiunse il gruppetto.
Lanciò un'occhiata interdetta ad Haruka alla vista dei due ospiti che si affrettò a dire"Ne so quanto te"
"Non centra col consiglio dei demoni, era curiosità, sono appena stato assunto!" si apprestò a rispondere Gelosia ravvivandosi i capelli.
"Tu piuttosto, hai fatto un altro viaggio inutile tra terra e oltretomba mio caro!"
Una smorfia appena impercettibile di dolore attraversò il viso della morte. Aveva posato lo sguardo su Hotaru senza ricordarsi degli effetti che ora provava nel vederla o nel solo immaginarla.
"Non preoccuparti per me! pensa ai tuoi bei clienti!"
"Traduzione leva le tende da casa mia o ti faccio il culo a strisce" aggiunse Haruka spazientita.
Michiru cercò di trattenere una risatina. Haruka era irrecuperabile.
Che caratteraccio!
Il demone svanì nel suo mantello nero.
"Stai bene?" mormorò la morte rivolgendosi all'amata.
"Si. Però vorrei capire un pò di cose!"
"Miyuki è una stupida."
"Cos'è una sorta di triangolo? Questo poi no!" intervenne Haruka.
"Credo debbano parlare..." disse schiarendosi la voce Michiru.
"Oh io rimango, non me ne vado!" 
La bionda si sedette sul divano, accavallando le gambe e incorciando le braccia.
"Non devo nascondervi nulla, Miss!"
"Tanto meglio, perchè non mi schiodo! Ah e...ti tengo d'occhio!" lo minacciò indicandolo con il Lip Rod.
E ci sono io!  Saturn ricordò la sua presenza nella testa della ragazzina.
Michiru alzò gli occhi al cielo, fece per andarsene sentendosi in imbarazzo quando la morte la fermò, con sorpresa di tutti.
"Mia cara, vorrei restassi...vorrei chiedere una cosa ad Hotaru, prima di affrontare la questione in sospeso."
La donna accettò in silenzio.
"Hotaru..." Jack sospirò. 
Un'altra fitta lo colpì.
S'inginocchiò, tenendole la mano e baciando la sua pelle candida.
"Vuoi sposarmi?"

Note dell'autrice:
La morte fa il grande passo u__u 
Potete immaginarvi le cene in famiglia tra la morte e Haruka? Secondo me Michiru avrebbe un crollo nervoso xD
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Kat Logan