Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Dikar 93    14/02/2006    3 recensioni
E' un'idea nata dopo un'ora di pattinaggio!
Questa storia parla dell'amore di Harry nei confronti di Hermione, ma arriverà un ostacolo; ritornerà Krum...
Una cosa a cui terrei sarebbe che mi lasciaste un commentino, anche se negativo.
Dikki vi augura una buona lettura! ^=^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Viktor Krum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il titolo è francese, vuol dire "cuore sul ghiaccio".

COEUR SUR LE GLACE

- Ouch, scusa Harry- 
- Non importa Hermione, ma non ti attaccare alla mia giacca, o cado anch'io- 
Harry aveva portato Hermione su una pista da ghiaccio, ma solo lui sapeva pattinare. 
Hermione cercava di tenersi in equilibrio senza stare attaccata alla sbarra, ma il più delle volte cadeva addosso a Harry. 
Harry, molto paziente, stava cercando di insegnarle.
- Emh...tieniti alla sbarra, ok?- Disse Harry.
- Ah, ok-  Hermione gli aveva risposto staccandosi dalla sua giacca blu.
Si allontanò un attimo, per poi tornare indietro.
- Tutto ok?- Chiese Harry preoccupato.
- Emh...sì...- Hermione aveva blaterato qualche parola incomprensibile simile a questa.
- Bene, trova l'equilibrio e poi prova a staccarti dalla sbarra e fare qualche passo- Harry la stava reggendo tenendole le braccia.
- Va-va bene, ci provo- Hermione aveva fatto un lungo respiro.
Si staccò dalla sbarra fece un passo e...cadde addosso a Harry, lui cadde a terra.
Hermione si attaccò alla sbarra e lo aiuto a tirarsi su.
- Aspetta ti si sta sciogliendo la sciarpa...- Harry l'aveva avvertita per poi mettergliela a posto.
- Emh...g-grazie Harry- Hermione gli aveva risposto imbarazzata.
- Senti...vieni, usciamo. Torniamo domani sera, ci sarà meno gente, sarà più facile pattinare- Harry le aveva detto questo non tanto perché era stanco di reggerla ma perché era troppo in imbarazzo.

- Non riesco a toglierli!- Disse Hermione nel disperato tentativo di togliere i pattini.
Harry li afferrò e tirando li tirò via. - Grazie- Disse Hermione in imbarazzo. - Di niente- Disse Harry.
Poi si incamminarono verso la grande scuola.
Loro erano ormai all'ultimo anno di Hogwars, quel giorno era sabato e, il lago nero, era tutto ghiacciato.
Li c'era un tepore...strano, era inverno eppure Hermione sentiva un dolce calore dentro di se, non sapeva neanche lei cos'era, ma era bello, dolcemente bello.
Non voleva tornare a Hogwars, si sentiva troppo bene con quel calore nel cuore, temeva che non l'avrebbe più sentito, temeva che...Harry domani non l'avrebbe più portata a pattinare, era troppo bello stare con lui, si sentiva protetta, sicura che non le sarebbe successo niente, anche se avessero incontrato un troll. Sapeva che Harry, che adesso camminava con le mani in tasca, a testa alta, con i capelli trasportati avanti e indietro dal vento, l'avrebbe sempre protetta, in qualunque momento, anche davanti a Voldemort.
Entrarono nella grandissima scuola, Hermione era felice, sentiva ancora quel caldo tepore, ma quando Harry andò via verso il dormitorio maschile...non lo sentì più, aveva capito, quel calore era causato da lui, lui la faceva sentire così sicura è protetta, lui era...lui.

La notte passò, era mattina, Hermione si sentì muovere da qualcuno.
- Mmh...Luna, Ginny, cosa c'è?- Chiese Hermione con la bocca impastata dal sonno. - C'è Harry alle scale che ti aspetta!- Disse Ginny entusiasta.
- Sì, dice che ti deve dire una cosa!- Disse Luna più entusiasta di Ginny.
- Come? Harry? - Hermione prese i pantaloni la maglietta li infilò subito e corse giù per le scale.
- Hermione, vedi...è meglio che andiamo al lago nero adesso, ho paura che nevicherà stasera.- Aveva detto Harry molto in fretta appena l'aveva vista.
- Ah, d'accordo- Disse Hermione.
Che bello, poteva stare subito di più con lui e sentire quel dolce tepore, lo incominciava già a sentire, avrebbe voluto rimanere per sempre con lui, e non solo per il calore che sentiva nel cuore.

Ormai era almeno un'ora che pattinavano ma Hermione non aveva ancora imparato bene.
- HERMIONE!- Una voce, senza accento inglese, l'aveva chiamata.

Hermione si sentì sprofondare nel vuoto, ebbe un tuffo al cuore, aveva il respiro affannato per la lunga fatica sui pattini, i capelli scompigliato dal vento, gli occhi lucidi e le mani sulle labbra.
Come mai era li, lui doveva essere in Bulgaria, non qui, non in questo meraviglioso momento.
Quell'atmosfera fantastica che si era creata, non doveva arrivare adesso, doveva essere un sogno, era triste e felice; aveva rovinato tutto, ora che stava andando tutto per il verso giusto. Era felice, lo aveva rivisto, finalmente lo aveva rivisto. Lui, che l'aveva portata al Ballo del Ceppo. Lui, il suo primo amore.

Si buttò tra le sue braccia, con un sorriso abbagliante sulle labbra, Victor ricambiò, poi le sussurrò qualcosa all'orecchio.
- Emh...Harry...potrei andare? Sai Victor mi deve dire una cosa molto importante...- Disse Hermione rossa guardandolo improcando.
- D'accordo, Hermione...non c'è nessun problema, domani...no, domani ho promesso a Ron di aiutarlo con il Quidditch, e questo fino a fine settimana...sabato prossimo?- Disse Harry un po' confuso.
Hermione guardò Krum, lui le sorrise affettuosamente e lei si voltò verso Harry e disse - Sì, ok!- Disse lei sorridente.

Erano ormai lontani non si vedevano quasi più, Harry si tolse i pattini, ripose quelli di Hermione e andò verso l'enorme scuola, si aspettava di trovarli li a parlare o a raccontarsi quello che era successo nel tempo che non avevano vissuto insieme, ma non era così, non c'erano, da nessuna parte...nella Sala Grande c'erano solo un gruppetto di ragazzi intenti nello studio, nella Sala Comune di Grifondoro solo Fred e George che vendevano le caramelle sanguinolente, felici di aver trovato finalmente un antidoto capace di fermare il sangue che scendeva veloce dal naso, avevano il solito secchio pieno di sangue, Harry si chiese perché non erano già stesi a terra dissanguati.
Nei corridoi, nei passaggi segreti, in giardino,  nella torre d'astronomia; colma di gufi...niente, neanche l'ombra.
Dove potevano essere, cosa stavano facendo?
Perché non li trovava? Hermione non era di certo il tipo di persona che va a mettersi di volontà in situazioni imbarazzanti!
"Cosa vado a pensare! Stupido! Stupido e ancora stupido! Lei è solo uscita, solo uscita! Hai capito Harry?"
Rientro nei dormitori, non riusciva proprio a stare calmo, continuava a pensare, cosa facevano, dov'erano...nella sua testa aveva solo loro due.
Senti la porta aprirsi, era Dean Thomas  - Che c'è Dean?- Chiese Harry senza voltarsi - C'è Chang che ti deve parlare....- Disse Dean, o almeno provò a finire la frase, Harry si era già alzato con sguardo assolto, e ora stava scendendo le scale. Dean visto il comportamento di Harry, fece spalucce e  si volto, per poi sedersi sul letto.

Harry arrivò nella Sala Comune ancora assolto nei suoi pensieri, per tanto non degno neanche di uno sguardo Cho.
"Io devo aspettare che torni, se tarderà l'andrò a cercare. Krum doveva arrivare proprio oggi? Però Hermione sembrava felice che fosse tornato prima del previsto, doveva tornare tra un mese per un torneo di Quidditch, diceva che si sarebbe fermato per un po' qui..."
- Emh...Harry? Va tutto bene?- Chiese Cho preoccupata e confusa da quel suo atteggiamento nei suoi confronti.
- Ah...Cho, sì, va tutto bene - Disse Harry mettendosi una mano nei capelli per poi metterla in tasca.
- Senti mi chiedevo se volevi venire a fare una passeggiata con me, per le parti di DiagonAlley, se mai?- Chiese Cho ancora preoccupata.
- Non posso, devo aspettare Hermione - Disse Harry, sicuro e tranquillo.
- Quindi preferisci lei a me?- Chiese Cho arrabbiata, ma Harry si era già allontanato.
Cho salì le scale per il dormitorio femminile e con le lacrime agli occhi si sdraiò sul letto a piangere.

*

Harry si era seduto sul letto, pensando, non curando quello che aveva detto a Cho.
"Sono sicuro che sarà felice, gli starà ridendo contentissima di poter stare con lui dopo tanto tempo, chissà cosa doveva dirgli di così importante?
Forse è stata solo una mia impressione ma...all'inizio Hermione mi sembrava turbata da quell'arrivo improvviso, dopo la più felice ragazza del mondo. Perché mi dava quella impressione? Dove sei Hermione, ormai è un'ora che ti aspetto".
Non era tanto un'ora, ma a lui sembrava un'infinita, pensò a lei per tutta la giornata, in ogni minimo momento, addirittura quando era arrivata Cho.

*

- Guarda, questo è il negozio di Fred e George...- Cercò di dire Hermione e superare l'imbarazzo. Ma Krum si stava già avvicinando per baciarla, ma lei si ritrasse velocemente, con la scusa di voler entrare in un negozio di gufi e civette.
"Perché voleva baciarmi? Va bene che siamo amici ma...così esagera, poi dovrebbe sapere che la mia è solo stima nei suoi confronti! Non doveva provarci qui, non tra tutta quella gente" Hermione stava fingendo di fissare un gufo di grande statura che la osservava curioso.
Aveva avuto un fremito, aveva sentito il suo caldo alito in faccia, le sue mani stringere le sue, il suo petto sul suo...ma lei si era astutamente spostata, in modo da evitare il bacio, glielo aveva insegnato Harry, ormai lui ci aveva fatto l'abitudine a chi tentava di baciarlo.
- Hermione, vieni, andiamo- Era Victor, perché sentiva di nuovo il suo corpo appoggiato al suo? Doveva essere una coincidenza, era sicura, era imbarazzatissimo anche lui.
Uscirono dal negozio, erano ormai quattro ore che erano fuori.

Entrarono nella Sala Comune, Krum la salutò, a lei mancò un battito, era di nuovo appoggiato a lei, perché? Cosa le prendeva, doveva dirle una cosa...ma se doveva solo salutarla...perché nell'orecchio?

- Ciao, Hermione - Harry le era passato accanto, voleva chiederle dov'erano stati e cosa avevano fatto, ma le sembrava scortese, allora avanzò deluso di non riuscire a dire altro che "Ciao, Hermione". Si dette per la medesima volta dello stupido, per poi sprofondare in una poltrona.
Cosa gli aveva preso? Perché era scappato via così?

Forse si vergognava,
Di amarla senza essere ricambiato,
Di amarla anche se lei non amava lui.
Quante volte aveva sofferto,
troppe,
Quante volte aveva pianto,
troppe,
Quante volte si era preoccupato per lei,
troppe.
Adesso però basta,
Doveva dirle la verità,
Dirle che le piaceva,
ma...
sicuramente lei non l'avrebbe mai amato.
Adesso però doveva dormire,
cadere in quel sonno,
che non gli avrebbe fatto sentire dolore,
che l'avrebbe fatto star bene,
...che l'avrebbe fatto sognare...
lei,
perché nei suoi sogni c'era lei e soltanto lei.

Arrivò in fretta il giorno seguente, Harry si recò nel campo d'addestramento, - Allora Ron, io ti lancio la palla, tu...prendila, ok?- Chiese Harry cercando di non pensare a cosa avrebbero fatto oggi Hermione e...Krum. - ok - Disse Ronald nervoso.
Harry lanciò la pluffa, lui la prese.

*

- Emh...Hermione, sentì entriamo in quel negozio di scope da Quidditch? Un mio compagno la rotta e mi ha chiesto se...potevo consigliargliene una- Disse Victor imbarazzato - Ah, sì. - Disse Hermione.
Entrarono nel negozio, Hermione stava osservando una scopa, Krum si avvicinò si appoggio a lei stringendola a se con forza.
Hermione si ritrasse e andò a guardare un'altra scopa. "Di nuovo, la fatto di nuovo, ma non come l'altra volta, questa volta era più...più...passionale"

I giorni passarono, ogni giorno Krum inaspettatamente l'abbracciava, da dietro, da davanti o di lato.

Arrivò sabato, Hermione andò nella pista da ghiaccio, con Victor, questa cosa turbò Harry, Perché era con lui?
- Senti...Harry...Victor mi deve dire una cosa...estremamente importante...mi chiedevo...se potevo venire a pattinare...un'altra volta...- Chiese Hermione rossa a testa bassa. - Sì, vai, vai con Victor - Disse Harry, sorridendole come fosse felice per lei.
Oggi, oggi che lui...tutti e due dovevano dirle qualcosa di importante, Krum, sarebbe stato il primo ad abbracciarla e baciarla, lui...non l'avrebbe mai abbracciata e baciata, perché lei amava Krum, e Krum sembrava abbastanza attratto da lei, oggi, doveva dirle questa cosa proprio oggi? Perché? Perché Hermione non era con lui? Perché era andata con quel toccatutto?
Harry si morse il labbro inferiore a tal punto da farlo sanguinare, mentre lui tremava di rabbia, con i pugni stretti, dopo di che sferrò un pugno al paletto, poi mise le mani in tasca e se ne andò.
"Sarei potuto rimanere con Cho, tanto lei se ne va con quel cretino di Krum!" Pensò Harry furioso.

*

Hermione e Victor erano ormai a DiagonAlley, nel corridoio completamente vuoto del Paiolo Magico.
- E bene? Cosa mi dovevi dire?- Chiese Hermione un po' nervosa, visto che le camere erano completamente vuote.
- Ecco, io volevo leggerti una cosa che ho fatto, è stato molto faticoso, perciò ti chiedo di ascoltarmi...

I miei giorni spesi con te
Non c'è stata un'ora inutile
Sono tutti vivi dentro me
Stanotte.

E tu sei più bella che mai
Come un'onda sull'oceano
Se potessi chiederei mille secoli di te
Di noi.

Abbracciami e stringimi
Ai giorni tuoi
In questo tempo assurdo che c'è
La sola cosa vera mia sei te.

Poi domani quando verrà
Lo attraverseremo liberi
Le certezze che mi fa in ritorno le riavrai
Da me.

Abbracciami e fidati
Dei brividi che tu mi dai
Il resto, per il resto è
Da scrivere.

Tu abbracciami e parlami
Con gli occhi che sorridono
E se vorrai il resto è
Da vivere.

Il resto è da scrivere.

Ti dico ancora abbracciami e stringimi
Affidati ai giorni tuoi
Li accetterò, il resto è
Da vivere.

I miei giorni spesi con te
E nemmeno un'ora inutile
Sai che amarti è sempre stato il mio
Pensiero-.
(Nek, abbracciami)

Krum aveva smesso di parlare, gli occhi di Hermione erano lucidi, lei sorrise e disse - E' passato troppo tempo, io non ti amo più, amo un altro. -
- E' Harry?- Chiese Krum a testa bassa, Hermione scappò via, "Come faceva ad averlo capito?" Si chiese con gli occhi sbarrati dalla sorpresa.
Poi guardò il cielo, nevicava, che bello.

- HARRY!- Hermione lo stava cercando, in giardino, chiamandolo con una voce tremante - HARRY!- Urlò più forte.
"Hermione!" Harry si alzò di scatto, si diresse davanti a lei sotto la neve.
- Harry...- Cercò di dire Hermione me le lacrime le impedivano di parlare. Si buttò tra le sue braccia, singhiozzando.
Era quasi Natale, era bellissimo, tutto bianco, suscitava un'allegria dentro...
Harry sorrise a Hermione, lei fece un sorrisino a bocca chiusa, poi si baciarono, felici.
Sotto la neve, un pensiero volava nell'aria, "No, non sarà Krum il primo a baciarla...".

 

*****

NOTE DELL'AUTRICE...

Allora?
Che ne pensate?
Vi piace?
La fine forse è un po' romantica ma...la neve...stava così bene in un momento come questo! ^///^
Scusate se l'immagine non è mia ma non ho lo scanner! ^^""
COMMENTATE!

Bye bye my friends!    Dikki

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Dikar 93