L'urlo del primo ~

E di nuovo, ancora, la tua mente si inonda di pensieri.
Rivedi tutto quello che hai passato, quello che hai vissuto. Chi hai incontrato, chi hai amato. La paura non deve esserci, solo la speranza.
Riuscirai ad acquistare altri ricordi a cui ripensare, sorridendo o lacrimando, durante gli ultimi secondi, prima che la battaglia che verrà dopo questa, inizi?
I tuoi occhi avranno ancora l'onore di osservare il sole calare, o la luna nascere? O sarà il buio ad avvolgerti, così abbandonando questo mondo, dopo esserti battuto per lui?
I soldati erano schierati in modo ordinato. Ognuno di essi, era in balia dei suoi pensieri. Non c'era una battaglia, dove qualcuno non cadesse. Tutti ne erano coscienti.
Chi sussurrava comuni preghiere, chi chiudeva gli occhi per un istante assaporando l'aria fresca, quando ancora l'odore del sangue non poteva esserci.
Il capitano Faronir strinse l'elsa della sua spada fino a far diventare le nocche bianche; in un certo senso, gli dava sicurezza.
Distanti, i colpi dei soldati nemici che si davano sul petto con le lance. Colpi intrisi di rabbia e odio. Forse per loro il vero scopo di quell'ennesima battaglia era semplicemente la morte.
Era così, se fossero morti, a loro non importava. I Dronutz non possedevano emozioni o pensieri. Sono stati creati dalle carcasse di chi muore in guerra, e altre di quelle sono intenzionate a fare.
Non c'era tempo per un discorso quella volta, mancavano pochi istanti.
Tirava un leggero vento quella mattina di Maggio, ma il sole era confortante. Faronir diede un' ultima occhiata al cielo, e si affidò, come faceva ogni volta, a un Dio, che non conosceva. Al vero Dio che da qualche parte doveva esistere, quello che lo fece arrivare fin lì.
D'un tratto il silenzio fu interrotto da un urlo, l'urlo di un soldato tra le prime linee. Quella volta fu lui ad essere stato il primo. L'onore di trasmettere la carica a tutti i tuoi alleati era qualcosa che ti riempiva il petto d'orgoglio.
Qualcosa di cui di sicuro ti saresti vantato alla conclusione della battaglia, se fossi sopravvissuto.
Tutti lo seguirono: chi alzò le armi mostrandole ai nemici, chi battè al suolo i piedi, innalzando una sottile polvere. Le urla divennero un grido unico e unito. Faronir guardò soddisfatto il suo esercito.
Fu lui in fine, ad unirsi al coro urlante puntando la spada verso lo schieramento nemico.
I soldati a cavallo per primi si lanciarono alla corsa, poi il resto.
Quella volta, persino i Dronutz delle prime file ebbero un brivido di terrore.
Così, ricordi e pensieri ti abbandonano. Il tuo corpo perde la ragione, e la vittoria, diventa la pretesa di ogni soldato.



--------------------------------------
Bene, questa prima piccola parte, spiega diciamo il titolo. E' una visione generale della guerra e di quel momento importate che sono appunto gli istanti precedenti all'inizio.
Non c'è molto in questa prima parte naturalmente, neanche la protagonista .-. ..comunque, posterò presto. u-u