Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: C a l l i o pe    11/05/2011    1 recensioni
“Vorrei dirti che non ti riguarda... ma, in realtà ti riguarda” annuì con forza “Sì, ti riguarda. A tredici anni Dio mi parlò la prima volta. Diceva cose strane per una ragazzina sai?” Jeanne si girò verso Francis “Parlava di un ragazzo biondo che doveva essere salvato. Un ragazzo biondo con gli occhi blu.Quando siamo stati costretti ad andarcene dalla mia casa a causa della guerra, ho saputo che la Francia era in guerra e mi sono ricordata che tu sei la Francia. Quindi eri in pericolo, quindi eri tu il ragazzo da salvare.Tu,nessun altro
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Arthur

 

Finalmente avevano vinto.

Cioè non vinto vinto, la guerra era ancora in corso ovviamente ma … ma avevano Orleans.

L'avevano liberata.

Francis saltellava per la città con una rosa in mano gridando “Oggi festeggiamo! Una grandissima festa per inaugurare la prima delle nostre numerosissime vittorie!” ogni tanto gli abitanti della città lo fermavano e gli chiedevano:” Ma è sicuro di quello che sta dicendo?”

E Francis con un grandissimo sorriso rispondeva “ Certo. Jeanne ci ha dato il permesso” e poi correva dietro chiunque passasse di lì per caso.

Quella sera, il vino scorreva a fiumi.

Gli uomini cantavano, bevevano e ridevano.

Le loro risate si alzarono fino al cielo.

Stavano sfidando palesemente quella cattiva sorte che si era abbattuta su di loro.

Francis, ovviamente ubriaco era il centro della festa, finché non iniziò a parlare con d'Aulon.

Francis. Non trovi che manchi qualcosa in questa festa?” disse l' ubriaco d'Aulon.

Francis si girò per guardare meglio la piazza.

La gente ballava, scherzava, la musica era alta e i bambini correvano da tutte la parti, inseguendosi in un gioco infinito.

Non mi sembra” rispose infine.

Maddai, Francis. Non ci credo. Le donne. Mancano le donne!”

Francis continuò a guardarsi in giro. Forse era troppo ubriaco per accorgersene ma era vero. Nessuno saltava addosso a nessuno.

Ma c'era Jeanne che si era unita ai bimbi e li cercava tutti uno ad uno, per poi correre a tanarli.

Una perfetta bambina.

Francis sorrise.

Sai d'Aulon, non me n'ero accorto” confessò lui “ ma credo di essermi innamorato di Jeanne … “

D'Aulon disse “ Credo che se sei tu, vada bene, cioè, se siete voi due deve andare bene”

Cosa stai dicendo? Vuoi fare una cosa a tre? Non credo che Jeanne sia d'accordo”

A quel punto proprio Jeanne si avvicinò a loro, smettendola di giocare con quei bambini che le si erano attaccati ai piedi “Di cosa parlate?”

Stavamo pensando di fare una cosa a tre … “ rispose d'immediato Francis.

C-cosa hai detto?” disse arrossendo Jeanne. Poi due bambini le si avvicinarono e la tirarono per le braccia, volevano giocare. Nel vedere i due uomini si fermarono, aspettando che Jeanne dicesse qualcosa per congedarsi. Alla fine lei farfugliò “Siete ubriachi?” scappando via.

Secondo me ci sta” disse Francis ad un d'Aulon che non la smetteva di ridere a crepapelle “ Ma tu toccala anche solo con il pensiero e giuro che ti pentirai, hai capito?” poi Francis, con ancora in mano quella rosa che portava in giro da tipo tutta la giornata, si allontanò dalla folla, dal rumore, dalla festa.

 

**

 

Arthur osservava la luna, rimpiangendo la sconfitta.

Aspetta.

Quando era successo tutto questo? Quando era diventato lui il cattivo? Perché lui era il cattivo, o no?

Tutto questo era troppo confuso.

Quando era piccolo, Arthur era sempre chiuso dentro quello stupido palazzo.

Una volta aveva sentito parlare un viandante di una storia strana ma che lo rispecchiava benissimo.

Quella di quella bella ragazza rinchiusa in una torre...

Più o meno la vita di Arthur era come quella di quella ragazza.

Lui era nato lì e stava crescendo lì. Nessuno voleva che lui uscisse, nessuno tranne lui.

Lo aveva chiesto a tutti, lì dentro. Tutti pensavano che le uniche parole che sapesse dire era “Posso uscire?

perché dopo l'ennesimo “No” guardava per terra in silenzio e se ne andava in quel giardino interno che gli dava l'illusione di essere fuori.

Non parlava con nessuno

E allo stesso tempo parlava.

Quanti sovrani lo avevano guardato durante gli anni, non crescere e parlare da solo?

Quando Edoardo III gli si era avvicinato, Arthur aveva il corpo di un ragazzo di 15 anni, per sapere quando tutto questo accadeva vi dirò che il così detto Sacro Romano Impero giocherellava allegramente tra i suoi campi insieme a Gilbert, Romano era già stato affidato ad Antonio che non aveva ancora rivisto, come Francis, il piccolo Veneziano, ritirato su alcune colline insieme al nonno.

Dicevo: Arthur.

Edoardo III preoccupato dello strano comportamento del “bambino” lo mandò in viaggio per conoscere il mondo.

Ad Arthur brillavano gli occhi. Avrebbe finalmente visto il mondo.

Prese con sé un cappello da pirata, una spada e una barca poi partì.

Non incontrò tante persone nel suo viaggio. Incontrò solo Antonio e Romano.

Romano aveva rubato uno degli anelli della regina e correva all'impazzata. Antonio gli correva dietro.

Romano, vedendo in testa ad Arthur un cappello simile a quello che portava Antonio, corse fino al ragazzo nascondendosi.

Poi gli disse che era l'uomo più brutto che avesse mai visto in vita sua e ricominciò a correre.

Grazie a Romano, ebbe luogo la prima discussione tra Antonio ed Arthur, su quanto fosse maleducato quel ragazzino,Arthur aveva detto ad Antonio che se proprio voleva crescere qualcuno, lo avrebbe dovuto fare in una maniera diversa e non dandogli tutta quella libertà, che lo aveva visto diventare un ragazzino pigro, viziato e pieno di difetti, come il fatto di essere un ladro poco fine 'Io ho conosciuto un ladro, si chiamava Robin, era un ladro, ma era educato e giusto, mi ha aiutato durante l'assenza di Riccardo,era pure simpatico, ma il tuo ladro, è semplicemente un rozzo senza nessun pregio' Antonio si rese conto che le parole di Athur avevano ferito Romano che, nonostante stessa ancora correndo, lo faceva terribilmente vicino ai due, pur di dare fastidio. 'L'unico che può insultare Romano, è Romano, il mio compito è quello di controllare che questo ragazzino non si metta nei guai e non l'ha mai fatto, allora perché togliergli le gioie di una vita all'aperto? Lui deve crescere in questo ambiente, nella sua completa libertà, altrimenti crescerei una bambola e, ad essere sincero è più divertente rincorrere questo teppista piuttosto che una bambola. Tu dici che è rozzo. E allora? L'importante non è questo. Ti posso assicurare che Romano è giusto, a modo suo, anche se le popolazioni al di fuori della sua non lo capiscono molto e ti assicuro che ha molti pregi, anche se a prima vista non si riescono a vedere, torna dal tuo Robin, io ho Romano per divertirmi. E non cercare di dargli fastidio mai più.'

Arthur aveva ammirato la maniera in cui Antonio aveva difeso Romano e probabilmente, se solo avessero cresciuto anche lui così avrebbe risposto dicendo che quell'idiota aveva ragione, dopo tutto. Invece rispose 'Sono tutti strani in questi paesi' guardando Romano continuare a correre lontano da lui, seguito da Antonio.

Arthur ammirava i sentimenti fraterni di Antonio ma non sapeva come esprimere i suoi.

Tornò a casa e raccontò tutto quello che aveva visto ad Edoardo III che gli chiese se voleva incontrare il vicino di casa sia suo che di quel “ragazzo strano con i capelli castani e gli occhi da idiota” e “quel bambino maleducato con uno strano ciuffo in testa e la faccia da teppista”. Ovviamente Arthur accettò.

Iniziava ad adorare Edoardo, in quanto era stato l'unico a comprendere i suoi pensieri.

Quindi si ritrovò in Francia, sempre con il suo cappello da pirata e la sua spada.

Se voi chiedeste a Francis, quando hai incontrato per la prima volta Arthur? Lui risponderebbe: a casa mia, insieme a Filippo, ovviamente.

Se glielo chiedeste ad Arthur lui risponderebbe 'In un grandissimo prato, lui non sapeva fossi io perché ero vestito da pirata,con noi non c'era nessuno'

Arthur, vestito da pirata, stava giocando, da solo, quando Francis si avvicinò a lui e iniziò a chiedergli chi fosse, da dove venisse, se fosse solo.

Arthur non rispose e Francis si era messo a ridere e aveva detto “In fondo non importa, ma sai? Gli uomini devono essere nobili e non dei fuorilegge, non ti vestire da pirata,mon dieu

Vedendo il ragazzo da solo, era rimasto insieme a lui finché non l'avevano richiamato e si era visto costretto a tornarsene a casa. Arthur si era divertito tantissimo, grazie a Francis e aveva un buon ricordo del biondino dagli occhi blu che era un pochino più grande di lui

Tornato a casa, aveva raccontato tutto ad Edoardo che sorrise e gli chiese “Qui ti senti solo?”

Arthur non rispose.

Edoardo allora disse “ E se quel ragazzo venisse a vivere qui?”

Arthur si mostrò entusiasta all'idea.

Vestito in modo pressapoco decente si presentò, insieme al re, davanti alla corte francese, questa volta senza cappello da pirata, solo con la sua spada.

Pochi mesi dopo il re di Francis morì ed Edoardo chiese se non fosse meglio che lui prendesse il controllo della Francia.

Francis si era opposto con tutte le sue forze e aveva cercato di attaccare Edoardo.

A quel punto Arthur, riparato dalla maschera che si era costruito in molti anni disse “Che fai? Attacchi un re? Vuoi per caso la guerra?” sul suo viso fiorì un sorriso sinistro.

Chi non lo conosceva aveva pensato fosse assetato del sangue francese, quando in realtà, Arthur ammirava profondamente Francis.

Siete voi che ci state attaccando moralmente sapendo cosa sta succedendo” ribatté Francis

Noi richiediamo ciò che è nostro! E se non ce lo concedete ...” … cosa? Se non glielo avessero concesso …. cosa?

Dichiareremo guerra” finì Edoardo

Non abbiamo paura” dissero all'unisono Filippo de Volois e Francis.

Da lì l'unica cosa che avevano fatto Francis e Arthur fu combattere. Da lì, era diventato il cattivo.

Per egoismo. Per avere accanto qualcuno che lo capisse e che l'avesse fatto sentire bene, soprattutto ora che Edoardo III era morto.

Arthur sospirò.

Però aveva perso Orleans. Cosa poteva fare adesso?

Parlare con gli unicorni? Non ne aveva voglia in quel momento.

Nascondendosi controllava i punti deboli della città da fuori insieme a due o tre dei suoi uomini.

Da lì si sentiva benissimo le risate di quei francesi. Ridevano della sua sventura, della sua solitudine come se fosse una cosa bella.

Stupidi.

A quel punto sentì qualcuno uscire dalla città e canticchiare. Era Francis.

La Francia, smise di cantare ed iniziò a contemplare la luna davanti a lui, con una rosa e una bottiglia di vino in mano.

Poi guardò verso il campo di battaglia e sospirò.

Gettò sia la rosa che il vino a terra e gridò “Questo è per i morti!”

Poi cadde, vittima del sonno.

Arthur si avvicinò al biondo di nascosto. Cercò nella sua borsa una boccetta e disse “ Purtroppo non ho il latte per voi ma …. “ buttò l'acqua, mentre che gli uomini lo raggiungevano “Per i morti”

Poi guardò Francis che ronfava davanti a lui.

Era un'occasione d'oro.

Avrebbe vinto la guerra e tutto quello che c'era dietro.

Ma Francis era più grande e più pesante di lui. Non importava. Aveva altri uomini a cui affidarsi.

Lo sequestriamo, allora” disse Arthur.

I suoi soldati lo guardarono, poi annuirono e lo aiutarono a portare Francis via, lontano dal suo adorato territorio.

 

 

Come avete capito, credo, ho cambiato la storia, cioè, non la storia ma la storia storia, nel senso che non seguo la storia ma la mia storia. Storia.

Quella che Francis versa non è proprio una libagione, credo sia un tributo per far capire che anche loro dovevano festeggiare, anche se erano morti. Invece Arthur getta l'acqua per dire, mi avete servito durante la vita, adesso voglio rendervi il favore da morti.

Poi, finalmente ho potuto parlare di Romano e dei suoi modi fini <3

A proposito, lo posto oggi, così se dovessi morire, sapreste i motivi di Arthur, poverino, non lo voglio mica trattare male u.u

Quando il padrone è nei guai il cane è corso anche se voleva andare contro il gatto, come diceva il delfino. Questo porterà molti problemi al povero cane. Ma continuo a chiedermi chi sia...

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: C a l l i o pe