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Autore: Aetheriata    11/05/2011    3 recensioni
Dave è invitato a casa Hummel-Hudson per un progetto di storia con Finn quando Kurt improvvisamente si mette ad urlare – e si finisce con il rivelare segreti… [Opera originale scritta da Aetheriata e tradotta da PurpleMally.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Aetheriata
Traduttrice: PurpleMally
Rating: Verde
Pairing: Klaine menzionato e allusione al Kurtofsky (?)
Desclaimer: I personaggi qui descritti appartengono al legittimo proprietario e questa fiction non è stata tradotta a scopo di lucro.
Introduzione: Dave è invitato a casa Hummel-Hudson per un progetto di storia con Finn quando Kurt improvvisamente si mette ad urlare – e si finisce con il rivelare segreti…  
Note d’autore: Okay…
Uhm…
I dreamed about the secrets last night (and I am pretty sure there was another one which I forgot, sadly enough. I am pretty sure I liked it) and then I got this thunderstorm idea out of nowhere and now it's done…
I hope you like it!
Link alla storia originale: http://www.fanfiction.net/s/6934233/1/Thunderstorm
Note della traduttrice: Bella! Bellissima! Stupenda! *-* Nonostante il mio computer abbia un virus e teoricamente non potrei usarlo per non peggiorare la situazione, non ho potuto non tradurre subito questa storia!

Thunderstorm


Kurt si diresse verso il vialetto della nuova casa Hummel-Hudson e guardò verso il cielo, con aria perplessa.
Non era ancora cominciato a piovere ma era sicuro fosse solo questione di tempo.
Grazie al cielo era riuscito ad arrivare a destinazione prima che accadesse.
Si affrettò verso la veranda e cercò le chiavi, quando la porta si aprì e Finn lo guardò, cambiando espressione dal leggermente affabile all’assolutamente mortificato, quando riconobbe Kurt.

“Cosa… Kurt, cosa ci fai qui?”

Kurt gli passò accanto, entrando in casa, chiaramente infastidito. “Io ci vivo qui, Finn. Ti avevo detto di avere un giorno libero domani, così mi prendo un weekend lungo. Perché non sarei dovuto tornare a casa?”

Si tolse le scarpe e il giacchetto, per poi girarsi con occhi assottigliati.

“Aspetta… Perché hai aperto la porta? Aspettavi qualcuno?”

Finn deglutì, guardando ovunque tranne che verso di lui.

“Beh… mamma è fuori città e Burt al garage… e ho bisogno di finire questo progetto… per favore, Kurt, non ti arrabbiare e non dirlo a loro!”

Kurt aggrottò le sopracciglia. “Dir loro cosa?”

Finn sospirò. “Karofsky sta arrivando.”
***
Kurt fissò suo frattello. “Come, prego?”

Finn scrollò le spalle, non potendo farci nulla. "Stiamo lavorando ad un progetto di storia e di solito ci incontriamo a casa sua, ma sua sorella sta facendo una festa così l'ho invitato... non sapevo che saresti venuto o non l'avrei fatto! Kurt, mi dispiace davvero!"

Kurt rimase seriamente senza parole e ringhiò a Finn. Prima di riuscire a dire qualcosa, il campanello suonò e alzò le mani, in segno di resa.

"Oh, fantastico!" urlò mentre Finn si avviava ad aprire la porta, facendo spazio ad una figura familiare.
Kurt sussurrò un lamento, pieno di frustrazione e Dave impallidì una volta notato il ragazzo più giovane.

"Per favore," ripetè Finn, "Ho bisogno di questo voto. Per favore, Kurt!"

Kurt scosse la testa, le sue braccia incrociate al petto. Non aveva guardato per niente Dave.

"Va bene." concluse. "Sarò di sopra, voi potete stare in salone. Ma non voglio sentir volare una mosca!"

Finn sorrise allegramente. "Grazie Kurt. Ti devo un favore!"

"Ci puoi scommettere che mi devi un favore." mormorò Kurt, prendendo la sua borsa e salendo le scale verso la sua stanza, continuando a non degnare Dave di un solo sguardo - che aveva cominciato a parlare con Finn sotto voce, probabilmente per chiedere se fosse il caso di andarsene.

Kurt sbuffò. Come se l'altelta si fosse fatto sfuggire un'occasione per stare nella stessa casa con lui.
Kurt rimase abbastanza sorpreso di non essere spaventanto dal più grande e ringraziò mentalmente la Dalton: l'ambiente amichevole sembrava aver avuto i suoi effetti, dopo tutto.
Decise di non pensare più a tutta quella faccenda e di concentrarsi sui suoi compiti.

***
Era passata un'ora, Finn e Dave avevano già lavorato su gran parte della roba, quando un forte BOOOM risuonò da fuori e le luci si spensero.
Solo un secondo dopo, un pungente urlo arrivò dal piano superiore e Finn saltò in piedi, con sguardo terrorizzato. "Cazzo, Kurt!"

Corse su per le scale e Dave lo seguì, cuorioso e preoccupato. Forse Kurt si era fatto male?

Quando raggiunse la fine delle scale, sentì un singhiozzare e un parlare ovattat0 provenire da una delle stanze e si avvicinò, guardando dentro quella che doveva essere solo che la camera di Kurt.

Impallidì quando vide Kurt raggomitolato nel letto, mentre abbracciava le sue stesse ginocchia, cercando di nascondere la testa fra quelle e cercando di rendersi il più piccolo possibile durante lo scoppio dei tuoni e la luce dei lampi, mentre Finn lo abbracciava come meglio poteva, parlando sotto voce.

"Mi dispiace, Kurt" mormorò Finn. "Avrei dovuto prestare attenzione, mi dispiace, l'avrei dovuto notare. Shhh, è tutto ok, ci sono io. Va tutto bene."

Il cellulare di Kurt squillò e Finn lo afferrò. "E' Burt, vedi, sta bene."

Rispose al cellulare. "Hey, Burt, sono io. Sì, è a casa, è qui. Sì, certamente, non ti preoccupare, ci penso io. Mhmh. A dopo."

Attaccò e la sua mano cominciò a muoversi su e giù sulla schiena di Kurt.
Dave sapeva di non dover guardare quella scena, era troppo intima e si sentiva un intruso, ma non riusciva a spostare lo sguardo. Rimase imbarazzato sulla porta, non sapendo cosa fare.

Forse un bicchiere d'acqua...?

Andò a cercare un bagno mentre Finn rassicurava Kurt sul fatto che il padre stesse bene e sarebbe tornato a casa subito dopo la fine della tempesta.

***
Dave trovò dell'acqua e, in modo esitante, entrò nella camera di Kurt, schiarendosi la gola.
Finn gli lanciò un'occhiata e sorrise quando vide il bicchiedere nella mano di Dave. Mormorò un piccolo grazie prima di riportare la sua attenzione di nuovo su Kurt.

"Ecco, Kurt, bevi. Puoi venire di sotto con noi, ok? Nel salone, facciamo luce con delle candele, mangiamo sandwiches e aspettiamo che la tempesta passi, sì?"

Kurt annuì appena, alzando lo sguardo e vedendo Dave nella sua stanza.
Trasalì ma solo per un secondo: poi annuì nella sua direzione e prese il bicchiere d'acqua. "Grazie" sussurrò e prese un sorso prima di alzarsi dal letto con ancora un braccio di Finn intorno alle spalle.

"Andiamo giù a preparare questi sandwiches..."

La sua voce suonò flebile, peggiore di quanto Dave avesse mai sentito prima.
Si girò e scese le scale per primo, subito seguito dai due fratelli.

***
Andarono in cucina, dove Finn e Dave si sedettero al tavolo mentre Kurt si stava distraendo preparando i sandwiches, continuando a trasalire ad ogni forte rumore proveniente da fuori.
Dave si sentì a disagio.

"Forse dovrei andare via?" chiese, alzandosi e Kurt fu al suo fianco in un secondo, la sua mano sul braccio di Dave, dove un calore si espanse all'improvviso.
"NO!" urlò il cantante e guardò Dave con occhi spalacanti e impauriti. "Non puoi guidare adesso!"
Dave rimase shockato nel vedere il ragazzo più giovane in quelle condizioni, così assolutamente terrificato e fece l'unica cosa a cui riuscì a pensare: mise la sua mano su quella di Kurt e gli sorrise.
"Ok, Kurt, rimango."
Kurt sembrò rilassarsi all'istante e tornò ad occuparsi dei suoi sandwiches.

Ma si rende almeno conto di chi sono? Si chiese Dave e Finn gli diede un colpetto sulla spalla, indicando la porta che conduceva al salone.

"Andiamo solo a prendere le candele, Kurt, torniamo subito." Rassicurò il fratello, che gli rispose con un sorriso tremante mentre i due alteti lasciavano la stanza.
Finn si girò per guardare Dave, non appena fu certo di non essere sentito da Kurt.

"Scusa per tutto questo." Disse, passandosi una mano fra i capelli. "Solo che..."
Sospirò. "La mamma di Kurt è morta in un incidente stradale durante un temporale, quando aveva sei anni." Spiegò, cominciando a tirare fuori qualche candela. "Da allora è terrorizzato dai tuoni e dai lampi e nessuno di noi è autorizzato a guidare quando c'è una tempesta. Ecco perchè Burt è bloccato al garage e tu non puoi andartene."

Guardò di nuovo verso Dave, con aria seria. "Non provare a torturarlo con questa scusa, Dave. Seriamente, ti uccidò se solo ci provi."
Dave scosse la testa, accendendo qualche candela. "Non ti preoccupare, Hudson." Mormorò. "Non lo farei mai. Posso anche essere uno stronzo e un idiota, ma non sono crudele."
Finn annuì e l'oscurità scomparve dal suo volto in un'istante. "Grazie... Io... Io  ho bisogno che tu comprenda. Kurt è spaventato e non è in se stesso adesso, dobbiamo distrarlo. Mi aiuterai?"
In quel momento Dave prese una decisione. Non pensò alle conseguenze, sapeva solo che Kurt stava male e che voleva aiutarlo.
"Sai, Finn, ci sono cose su di me che non sai." Disse lentamente, catturando la completa attenzione di Finn tramite il tono serio della sua voce. "Di solito non ne parlo, quindi ti prego... sei stato onesto con me stanotte, spero riuscirai a tenere il mio segreto."

Finn annuì. "Qualsiasi cosa, amico... Certo. Se vuoi qualcuno con cui parlare ma non vuoi che nessuno lo sappia, beh credo che dopo stanotte possa essere io quel qualcuno."
Era il turno di Dave di annuire e spostò lo sguardo verso la porta della cucina, dove Kurt era appena apparso con un vassoio pieno di sandwiches in mano.
"Sono gay." Disse Dave ad alta voce e vide gli occhi di Kurt aprirsi pericolosamente, mentre Finn lo stava fissando con la bocca spalancata. Cavolo, è così bello poterlo dire.
Dave prese un bel respiro. "Sono gay e lo detesto perchè non posso essere sincero al riguardo. Ecco perchè me la prendevo con Kurt, perchè era tutto ciò che volevo essere io. Non giustifica le mie azioni e mi sento uno schifo, mi dispiace."

Kurt si era avvicinato, così Dave fu sicuro di parlare direttamente a lui.
Finn scosse semplicemente la testa. "Wow, è tanto da sopportare." Disse e un sorriso apparve sul suo volto mentre lo diceva. "Grazie per avermelo detto, Dave. Manterrò il tuo segreto. E se ti serve qualcuno con cui parlare - io sono qui."
Dave annuì e sorrise. "Grazie Finn, significa molto per me."

I suoi occhi non avevano mai lasciato Kurt, che in quel momento si era seduto, poggiando il vassoio. I suoi occhi erano ancora spalancati ma un leggero sorriso era apparso sul suo volto.
"Grazie per esserti scusato, Ka - Dave. E grazie per essere stato onesto."
Dave si buttò pesantemente su una poltrona. Tutto qui? Era così facile?
Il suo sorriso si espanse e allungò una mano in avanti, che Kurt prese e strinse cautamente.
"Sono felice di poterlo finalmente dire." Confessò e Kurt sorrise di nuovo.
"Già, lo so."
Finn li guardò e il suo sorriso illuminò la stanza. Si ritrovò improvvisamente a ringraziare la tempesta - poteva solo andare tutto meglio d'ora in poi.
***
"Kurt, non mi hai detto per quale vero motivo sei tornato a casa." Chiese Finn un'ora e vari giochi di carte dopo. "Cioè, pensavo che volessi rimanere alla Dalton e studiare lì per il resto del weekend."
Kurt si irrigidì e questa volta non a causa della tempesta. "Semplicemente non mi andava di rimanere" rispose velocemente ma Finn non si perse d'animo.

"E' successo qualcosa? Con Blain, intendo?"
Dave fissò le sue carte, cercando di non ingelosirsi. Invece si concentrò sul dolore.

Kurt scrollò le spalle. "Abbiamo litigato." Disse piano. "E alla fine noi... beh, suppongo che.. abbiamo rotto."
Finn appoggiò una mano sulla spalla di Kurt. "Mi dispiace tanto." Disse calorosamente. "Cosa è successo?"
Sembrava essere un po' imbarazzato ma continuò. "Sempre per la storia della sensualità? Perchè ricordi cosa ti abbiamo detto riguardo questa cosa, giusto? I ragazzi ed io?"
Kurt rise appena e Dave lo guardò confuso ma continuando a sentirsi un po' felice riguardo la parte "abbiamo rotto."
"Sì, ricordo." Rispose Kurt, chiaramente divertito. "Puck mi ha detto che avrebbe tagliato le palle a Blaine se avesse osato chiamarmi di nuovo "non sexy". E penso sia stato Artie a dirmi che continua a ritrovarsi sudato quando pensa alla mia performance in Push it."
Finn arrossì fortemente. "Sì, beh... Blaine sparava cazzate." Sussurrò e Kurt appoggiò una mano sul suo braccio mentre Dave concordava in silenzio. Kurt non sensuale? Quel ragazzo è cieco?
"Non ti preoccupare, non era riguardo a quello." Spiegò Kurt. "Non gli piace il fatto che sia diventato più onesto riguardo alle sue performance. E' così da un po'... E con l'altra cosa che sarebbe successa presto -" carpì un'occhiata dalla direzione di Dave ma non ci pensò.
Finn sembrò capire. "Sì, quello... Quindi forse è meglio così?"
Kurt si accigliò. "Sì, forse. Non lo so. Vedremo."
Finn annuì mentre Dave non capì - ma non avrebbe avuto comunque importanza. La cosa importante era che Kurt era lì e aveva anche parlato della sua litigata con Blaine davanti a Dave. Un grande progresso.
E poi ghignò ma lo nascose bene. Si sono lasciati. Quell'idiota non meritava Kurt, comunque.

"Dimmi quando quel ragazzo si prende troppa libertà  con te, Kurt." Disse Finn e ghignò. "Gli mostreremo volentieri quale tipo di amici hai."
Kurt rise ancora. "Sicuro, Finn, me lo ricorderò. Giochiamo ancora?"
***
Un'ora dopo Finn si era addormentato sul divano, mentre Kurt e Dave occupavano l'altro.
Dave non si sentiva molto rilassato con Kurt così vicino, ma il più giovane non sembrava avere nessun tipo di problema.
Guardò Dave con un'espressione pensierosa sul volto.
"Ho bisogno di dirti una cosa." Disse finalmente e Dave annuì, non riuscendo a spostare lo sguardo dal volto di Kurt, che sembrava indecifrabile.

"Okay." Balbettò e si schiarì la gola. "Qualsiasi cosa."

Kurt si avvicinò un poco e alzò tre dita.

"Tre segreti." Cominciò, abbassando un dito.
"Primo, ti ho visto all'Halftime Show ed ero felice per te. Sei stato fantastico e sembravi divertirti così tanto, sono rimasto abbastanza deluso quando mi sono reso conto che non avevi preso parte al Glee Club."
Dave deglutì. "Io... Io volevo. Ma ero così spaventato, io - "

Kurt annuì e abbassò un altro dito, interrompendolo.
"Secondo. Durante il secondo anno ho ricevuto un sacco di rivista da April Rhodes. Erano piene di foto di uomini semi nudi, atletici e sudati, i così detti "muscle mags". E ho anche avuto una spudorata cotta per Finn e una più piccola per Sam. Quindi gli alteti sono definitivamente il mio tipo."
La bocca di Dave si spalancò e la chiuse con un colpetto.
A Kurt piacciono gli atleti. Significa che la sua reazione è anche peggiore di quanto pensassi prima.
Apparentemente i suoi pensieri apparvero chiari sul suo volto, perchè Kurt appoggiò una mano su quella di Dave e il suo voltò diventò serio.
"Terzo segreto" Disse. "Mi dispiace per tutto quello che ti ho detto negli spogliatoi. Non ho detto la verita, nemmeno riguardo una singola parola. Semplicemente non volevo ammetere a te o persino a me stesso che ero fisicamente attratto dal mio bullo."
Dave rimase senza parole. Kurt ha appena detto che mi trova attraente e che sono il suo tipo?
Un leggero sorriso apparve sul suo volto e con il pollice accarezzò gentilmente il polso di Kurt.
Kurt non lo respinse.

"Davvero?" Chiede e Kurt sorrise.
"Sì. Davvero."
***
Un rombo svegliò tutti e tre dopo svariate ore, la tempesta finita da un pezzo e ormai dimenticata.
La testa di Kurt si alzò improvvisamente dal petto di Dave e cadde quasi dal divano, fissando suo padre - che li stava guardando furiosamente.
Kurt deglutì ma non lasciò andare la mano di Dave.
Dovevano sicuramente dare qualche spiegazione...
  
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