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Autore: Vesa290    11/05/2011    3 recensioni
Un Uccellino è stato tradito dalle persone di cui si fidava...
L'Ordine è corrotto, i Templari sempre più potenti...
Tre Aquile del passato scenderanno dal cielo per aiutare l'Uccellino a librarsi in volo con loro...
Ma non sarà facile... Dovrà soffrire e combattere per poter divenire un giorno un'aquila lui stesso...!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Altro personaggio, Desmond Miles , Ezio Auditore, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter XV

Desmond non fece alcuna domanda nè proferì parola, e rimase a fissare il suo riflesso sul vetro oscurato della macchina. Non degnò di attenzione il guidatore, neanche quando fermò il mezzo e si mise a parlare con una guardia, che ispezionò tutti i viaggiatori, soffermandosi su di lui, per poi lasciarli passare, alzando la barra di ingresso ad un'area riservata. Dopo pochi minuti di viaggio all'interno del complesso, il veicolo arrestò il motore e il suo informatore scese dalla macchina, e lui fece lo stesso.
Si trovavano davanti un enorme padiglione, molto simile ad un hangar aereo, con due grandi portoni scorrevoli, uno dei quali si aprì abbastanza per far passare un corpo umano.
- Per evitare che tu faccia scherzi... -
Si voltò di scatto per capire di cosa il tipo stesse parlando, ma prima che mettesse a fuoco l'oggetto che aveva in mano, l'autista gli afferrò i polsi e glieli costrinse dietro la schiena, dove vennero bloccati da anelli metallici: manette. " Potrei cominciare ad odiarle...! " Si disse, trattenendo un sibilo di dolore e chiedendosi perchè nei film non mostrassero mai quanto quegli affari facessero male!
Concluse le misure di sicurezza, entrarono nel capanno. All'interno la luce era debole, ma abbastanza per orientarsi e scorgere quelli che sembravano vecchi set cinematografici in disuso.
- Desmond! -
Rebecca, che lo aveva chiamato, era vicina alla parete di destra, assieme a Shaun, ambedue tenuti fermi da due guardie dell'Abestergo ciascuno, e i loro volti erano lievemente provati dai segni di un interrogatorio tutt'altro che gentile.
- Signor Miles...! -
Il ragazzo si mantenne calmo, nonostante quella voce, sconosciuta per lui, non gli dicesse nulla di buono, e si voltò per fissare truce l'uomo che si faceva avanti, sicuramente il capo della missione.
- Non mi pare di conoscerla... -
- Oh, ma certo che no...! - Sorrise l'altro disgustosamente affabile - Se, però, non le dispiace salterei le presentazioni. Chi io sia è irrilevante. L'importante è che io sappia chi è lei e che cosa lei ha per me! -
- Sono qui solo per riprendere i miei compagni. -
- La Signorina Craine e il Signor Hastings sono membri molto importanti della confraternita, non le dispiacerà dunque sapere che non possiamo proprio lasciarli andare. Tanto meno, lei...! -
A quel punto il ragazzo fece la sua mossa. Con due poderose spallate allontanò da sè i suoi carcierieri improvvisati e scattò verso il suo obiettivo; a pochi passi da lui, saltò portandosi le gambe il più vicino possibile al petto e fece passare sotto i polsi legati, riportandoli davanti a sè, e atterrò di peso addosso all'uomo a cui potè, ora, puntare la lama al collo, ma senza trapassarlo.
- Liberali. Ora! - Ordinò con tutto l'odio che poteva sputare in quelle due semplici parole.
Il templare, o assassino che fosse, lo fissò dritto negli occhi, per affrontarlo e mostrargli che non era affatto impressionato da tale performance, ma che, al contrario, accoglieva la sfida, sicuro della propria vittoria. - Ogni cosa ha il suo prezzo in questo mondo, Signor Miles... -
Desmond abbassò lo sguardo, già conoscendo cosa avrebbero voluto in cambio - Lo so... - Disse semplicemente prima che quattro braccia lo afferrassero per le spalle; si lasciò allontanare, ma dopo un paio di passi all'indietro, uno dei due carcierieri lo calciò con forza all'altezza del ginocchio destro, facendolo mugulare di dolore, contemporaneamente lo spinsero verso il basso e lui cadde a terra genuflesso, contro la sua volontà. Cercò di ribellarsi, ma la pressione sulle spalle si fece più consistente, costringendolo a poggiare le mani al suolo, per non collassare completamente.
L'uomo autoritario, davanti a lui, si avvicinò e poggiò un piede sulle mani legate del ragazzo, schiacciandole brutalmente e sfregando la suola sulla pelle per intensificare il dolore.
- Bastardo! -
- Ha iniziato lei, Signor Miles. Ora non può insultare noi se contraccambiamo il suo poco cortese comportamento...! -
- Lascialo stare! - urlò Rebecca, dimenandosi, ma uno dei suoi controllori le storse il braccio, facendola demordere velocemente dall'intento.
- Veramente carino da parte vostra trattare così una ragazza...! - Sentenziò cinico Shaun.
- Vuoi che riempiamo un altro po' la tua faccia di pugni o ti tappi la bocca da solo?! - Ruggì una delle sue guardie.
- Fermi! - Ordinò Desmond, ottenendo come premio, per il suo atteggiamento vanamente autoritari,o maggiore pressione e sfreghio sulle nocche delle mani - Ah! - Esclamò per il nuovo dolore.
- Non è nella posizione di dare ordini, Signor Miles. Voi liberate i nostri ospiti. I patti vanno rispettati e quei due non sono comunque una minaccia...! -
Le prese si sciolsero e i due accorsero al fianco dell'amico, mentre gli uomini che lo tenevano bloccato lo lasciavano andare.
- Desmond...! - Fu Shaun a chiamarlo preoccupato, mentre con l'aiuto di Rebecca lo issava in piedi.
Uccellino afferrò la mano della mora e veloce gli passò l'auricolare, che lei nascose prontamente, da brava assassina qual'era, nonostante il leggero handicap nel combattimento.
- Correte...! - sussurrò loro in un sibilo.
- Co...? - fece per domandare il rosso, ma il capo dell'operazione parlò, anticipando le loro azioni.
- Non così in fretta, Signor Miles... -
I quattro, che aveva tenuto i due assassini dell'ordine, si fecero vicini ed estrassero i bastoni.
Il primo pensiero di Desmond fu " Prima o poi glieli ficco solo io so dove...! " Il secondo lo esplicitò a voce - Avevi detto che li avresti lasciati liberi...! -
- Sì... - Fece l'uomo con un sorriso malefico, alla "cattivo della disney" - Liberi di morire...! - E con lo schiocco di due dita diede l'ordine di attaccare.
Desmond rapido, calcolò i tempi di azione e reazioni dei nemici e, creatosi una graduatoria di attacco nella mente, afferrò prima Shaun per le spalle e lo gettò dietro di sè, intrecciò le dita delle mani e colpì alla tempia il primo templare che si avvicinò a loro.
- Rebecca, giù! - Urlò. E fortunatamente l'amica ubbidì senza sollevare questioni, così che lui potè piantare un calcio in faccia e rompere il naso al secondo tipo in arrivo, il quale urlò di dolore e indietreggiò, imprecando e ansimando a più non posso.
- Desmond! Attento! - Lo avvertì Rebecca di rimando, ma il tempo che l'amico si voltasse e l'avversario era faccia a terra, rantolante e shockato dal colpo improvviso.
- Occhi aperti, Miles! - Shaun gli si affiancò con un sorriso trionfante sulle labbra.
" Ah! Però! " Pensò compiaciuto Desmond, notando che anche l'amica cominciava a carburare, cercando per lo meno di difendersi da sè, se proprio non riusciva a stendere i suoi avversari.
Seppur all'inizio sembrò andare tutto abbastanza bene, nel senso che i tre assassini davano più botte di quante ne ricevessero, presto la situazione andò a peggiorare sempre più a causa dell'arrivo dei rinforzi per la squadra avversaria. Shaun e Rebecca cominciarono a stancarsi sempre più, a rallentare il passo delle parate e dei contrattacchi, a farsi fare sempre nuovi lividi, a indietreggiare verso le spalle di Desmond, che non era in una condizione differente; debilitato dalla febbre, dalla precedente corsa per i tetti e dall'uso della Mela ripetuto durante l'intera giornata, la sua mente cominciava ad annebbiarsi, il respiro a farsi sempre più corto e pesante, il corpo a reagire con sempre maggior lentezza. Alla fine, come in un film, si ritrovarono gli uni con le spalle poggiate su quelle degli altri, chiusi in un circolo nemico, mentre il grande arteficie di quel piano, se la rideva compiaciuto.
- Ricordate che il Soggetto 17 è richiesto vivo. Degli altri fate pure quello che volete. Basterà dire a William che il Signor Miles li ha uccisi...! -
" Dunque William non sa niente di tutto questo! " Fu il pensiero comune dei tre, che fecero scattare gli occhi da una direzione all'altra, per guardarsi a vicenda.
Poi l'ennesimo segnale e l'attaccò ricominciò senza sosta.
Desmond sapeva che non ce l'avrebbe fatta, che non ce l'avrebbero fatta ad andarsene, ma doveva trovare un modo per far scappare almeno i suoi amici; altrimenti sarebbe stato inutile disobbedire agli ordini di Falco e degli altri, se non fosse riuscito almeno nel suo intento di salvare i compagni!
Tagliò la gola al suo avversario senza pensarci troppo e, voltandosi, urlò ai due - Via!! -
Shaun e Rebecca, seppur confusi, iniziarono a correre, cercando di zizzagare il più possibile, a volte scivolando sui loro stessi piedi o sul sangue a terra, per evitare di farsi acchiappare dai templari, mentre il moro, stando loro diversi passi indietro cercava di trafiggere con la lama più inseguitori possibili. Impresa ardua data la presenza delle manette che gli impacciavano i movimenti.
- Fermateli, idio...! -
Il capo dell'operazione cessò di parlare, cadde al suolo di peso e presto una macchia di sangue si espanse da sotto la scapola sinistra allargandosi lungo la schiena, macchiando il camice bianco e pulito; in piedi, al suo posto, un uomo: alto, jeans e felpa bianca col cappuccio calato a copririgli il volto, un sorriso beffardo sulle labbra sfregiate all'angolo a destra, e la lama nascosta ancora estratta e macchiata del caldo liquido rosso.
I templari si bloccarono improvvisamente fissandolo, finchè l'informatore di Desmond, probabilmente il secondo in comando, non ordinò di continuare l'attacco; allora tutti ignorarono Shaun e Rebecca e corsero verso il nuovo nemico, ma i vetri dei finestroni si infransero, andando in mille pezzi, e centinaia di assassini, tutti identici tra loro, entrarono a crear scompiglio. Si muovevano agilmente, quasi levitassero a pochi centimetri dal pavimento, schivando gli attacchi degli uomini dell'Abstergo, ma mai ricambiando il colpo.
In mezzo a quel trambusto Desmond sentì le proprie spalle venire a contatto con quelle forti e salde del nuovo alleato.
- Altair...! - Ansimò mentre il sudore gli colava sugli occhi fastidiosamente.
- Recupera i tuoi amici ed andate! -
Ordinò l'assassino in arabo, combattendo gli avversari del ragazzo, al suo posto, e dandogli così la possibilità di correre via verso i suoi compagni, che spaesati, si erano paralizzati.
- Shaun! Rebecca! Dietro di voi!! - Urlò loro in preda al panico, vedendo due templari assalirli alle spalle.
La mora e l'inglese si voltarono contemporaneamente, per parare il colpo.
Che non giunse.
- Mai abbassare la guardia! - Disse l'assassino apparso magicamente davanti a loro, retraendo la lama e mostrando un sorriso divertito.
- Ezio...! - Lo chiamò sorpresa Rebecca.
- Uccellino porta via Merlo e Pettirosso! - Ordinò Falco, dall'altro capo del posto.
Desmond annuì e li raggiunse, rallentando mentre li affiancava e superava. - Forza! Andiamo! -
- Uccellino! - Si voltò giusto in tempo per afferrare il suo giubbotto nero, che gli fu lanciato dal francese, e continuò la sua fuga fuori del padiglione, seguito dagli altri due.

Solo una volta all'esterno si resero conto di quanto la giornata fosse volata, poichè oramai in cielo vi erano solo la luna e le stelle, appena visibili per via della luce dei lampioni.
- Dove si và? - Chiese Shaun respirando pesantemente.
Desmond si guardò attorno e attivò l'Occhio dell'Aquila: una macchina parcheggiata poco lontano brillava di un intenso dorato. Il loro mezzo per la fuga.
- Di qua! - E li guidò verso il veicolo.
Era una Porche Cayenne, bianca lucida, sicuramente appena ritirata dalla concessionaria dai suoi tre pazzi antenati. "Certo... In fondo, l'Audi non era abbastanza sfarzosa e riconoscibile!" Sbroccò il moro aprendo la portiera, non chiusa a chiave ovviamente, ed entrando nel posto di guida; anche Shaun e Rebecca fecero lo stesso senza fiatare e partirono rapidi verso l'uscita degli studi di Cinecittà. Appena fuori il tomtom, parlò ed endicò loro la strada da prendere, poichè quasi certamente Falco lo aveva impostato sulla destinazione prima di venirli a soccorrerli, ma dopo pochi chilometri Desmond fu costretto ad accostare, troppo stanco per continuare.
- Shaun... Puoi guidare tu? - Domandò privo di energia.
- Certo! Tu vai dietro con Rebecca! - Gli disse apprensivo l'inglese, slacciandosi la cintura e scendendo dalla macchina. La aggirò dal muso e, arrivato alla protiera del guidatore, notò che era ancora chiusa, perciò la aprì, facendo scendere Miles, che barcollò non poco ed impiegò una vita ad aprire la porta del passeggero posteriore.
Quando furono finalmente dentro, ripartirono.
- E così Falco ci ha già ribattezzato...! - Disse Shaun, cercando di alleggerire la tensione nell'abitacolo.
Desmond, poggiando la testa sulla spalla dell mora, mostrò un piccolo sorriso e disse - Credo che abbia un serio problema con i nomi propri di persona... Non gli piacciono per niente... -
Cristo faceva fatica anche solo a mettere insieme un paio di parole per fare una frase coerente!
- Però con noi è stato carino! -
- In che senso, Becca? - Chiese il guidatore, lanciandole una sfuggevole occhiata.
- Bè... Almeno a noi ha dato dei nomi specifici di uccelli... Merlo e Pettirosso! A Desmond è toccato il generico Uccellino! -
- Se è per questo, volevano chiamarmi Pulcino, all'inizio... - Chiuse gli occhi per alleviare la nausea che lo stava sconvolgendo dentro, e il mal di testa che sembrava volergli rompere la scatola cranica.
- Non so mica quale tra i due è meglio! - Scherzò la mora, strappando all'amico un altro sorrisetto.
* Destinazione raggiunta! * Annunciò la femminile voce del navigatore.
Shaun parcheggiò nel primo fortunato buco libero che vide, anche se fece un po' di impicci, completamente disabituato a guidare una macchina che non fosse il furgone dell'animus o la sua Mini da città!
- Incapace! - Lo insultò sbuffando l'americana, mentre slacciava la cintura sua e quella di Desmond, che sembrava essere peggiorato. - Spero che Aquila Bianca e gli altri arrivino presto! - Pregò, utilizzando i nomi in codice d'istinto.
- Sì... Non preoccuparti... - La rassicurò con voce febbrile il moro, mentre apriva gli occhi ed usciva all'aria aperta.
Non appena ebbe piantanto entrambi i piedi a terra, si accasciò e diede di stomaco, scaricando in quel modo parte dello stress accumulato durante il giorno; subito Shaun accorse al suo fiando e lo sollevò trascinandolo di lato, per permettere anche a Becca di uscire e chiudere la portiera, poi lo sostennero per un paio di metri, fin dentro la piazza, vicino cui si erano fermati, e lo fecero sedere su una panchina di pietra. Il venticinquenne sembrava sul punto di collassare da un momento all'altro, il che mandò nel panico i due compagni, che si guardarono attorno, un po' per controllare che non vi fossero occhi indiscreti, un po' nella speranza di vedere uno dei tre antenati.
Poi l'inglese, notando una fontanella poco lontano, seminascosta dal buio della notte e da un albero, e propose - Desmond, hai sete? -
L'interpellato annuì e si alzò con grande sforzo, ma per camminare dovette obbligatoriamente appoggiarsi al compagno. Fortunatamente la fontana era uno di quei piedistalli con getto che usciva fuori verso l'alto, ricadendo poi in un incavo, e si azionava con una leva ad altezza piede; questo rese facile l'abbeveraggio per Desmond, che cercò di mettere dentro più acqua possibile per compensare quella persa durante la corsa e i vari combattimenti. Rifocillatosi, si sentì leggeremente meglio: la testa smise di pulsargli, e la vista si fece più nitida, senza contare i vari ringraziamente della gola, prima più arida di un deserto! Mentre tornavano a sedersi alla panchina, un rumore li fece scattare e in un lampo Desmond afferrò la Mela in tasca e, con la mano libera, prese quella di Rebecca, che d'istinto toccò la spalla del terzo membro, e scomparvero silenziosamente.
Poi un fischio, lungo e acuto, riempì l'aria circostante, seguito da altri due più brevi e contemporanei.
Uccellino sospirò e sciolse l'incanto, si portò due dita tra i denti e fischiò di rimando; poco dopo apparvero davanti a loro tre uomini, quasi della stessa altezza, con le felpe macchiate di sangue e i cappucci a celare parzialmente i volti, si guardarono per pochi secondi poi il gruppo appena arrivato, si sistemò su una panchina, mentre i tre amici si piazzarono su quella di fronte.
A parlare per primo fu Desmond, tremendamente in colpa per tutto ciò che era successo - Mi dispiace... - E pentitò chinò il capo, già tenuto basso per la stanchezza.
Seguirono pesanti momenti di silenzio, poi l'assassino al centro parlò nella lingua comune a tutti - Stai bene? - La voce calda e serena sciolse da qualsiasi paura il cuore del giovane affranto, che alzò titubante lo sguardo e rispose - Sì... Grazie di tutto...! -
- Non avremmo mai permesso ai templari di metterti le mani addosso di nuovo. - Disse burbero Falco, alzando la testa per fulminare il giovane con lo sguardo.
- Capisco... - Fece lui semplicemente riabbassandolo.
- Torniamo al Nido... - Disse Ezio, alzandosi in piedi e, prima che Desmond potesse proferire parola, aggiunse bonariamente - Tutti quanti... - E sul volto di Shaun e Rebecca si dipinse il sorrise. I due avevano fatto la loro scelta ed erano felice che coincidesse con quella del resto della nuova squadra.
Altair si avvicinò alla panca e, passandosi un braccio di Uccellino sulle spalle, lo aiutò a sollevarsi a camminare verso la macchina, lo sistemò nel grande sedile posteriore e, prima di lasciarlo, gli sussurò - Sei stato bravo... Ora riposa...- E un dolce, seppur sfuggevole, sorriso gli illuminò il volto, poi la portiera si chiuse e il mondo del ragazzo si fece silenzioso e buio.

°°°
Eccoci ancora qui appassionatamente!!
Innanzitutto mi dispiace di avervi deluso nella mia decisione di non descrivere il combattimento di Alty e gli altri... Semplicemente sarebbe stato una gran casino... Sono tutti morti i nemici, questo è quel che conta, no?! XD
A essere sinceri ho pensato di non far tornare qualcuno al Nido... (S&R, tanto per essere chiari) ma sono personaggi a cui mi sono affezionata ed eliminarli dalla storia mi faceva stare troppo male!! SIGH!! T_T quindi li avrete ancora tra le palline per il resto della storia, anche se a volte non li farò apparire esplicitamente (buon per voi, no?! ^^")
Qui sotto, per sfizio linko la immy della Porsche Cayenne. L'ho vista una volta tornando dal Mc con le mie amiche e me ne sono innamorata. Moto fighe... Macchina Figa, no?XD Troppo riconoscibile? forse, ma è comoda ed è veloce e soprattutto ha i vetri oscurati avanti e dietro e una carrozzeria resistente! Quindi bella ed utile!^o^
Un saluto adesso a tutti voi lettori, Bj, Chiby, Sheriff ed Eva, salutone anche a voi! (scusate se non scrivo i vostri nomi come al solito, ma sono veramente a pezzi con gli occhi e non vedo l'ora di stendermi...!)
Bacione affettuoso a tutti,
See You! ;)

http://imageshack.us/photo/my-images/34/porschecayennedieseltec.jpg/ 

  
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