Blaine Anderson presents:
the Pips!
#07 Nobody is most important than you for me….
Il giovane Hummel
trovava qualche difficoltà a guidare, quella mattina.
Non solo perché
l’agitazione per le locali era a mille, non solo perché nei sedili posteriori
parlavano di sesso eterosessuale in termini che avrebbero fatto arrossire anche
una porno star….
Ma soprattutto perché
non aveva mai visto Blaine in ‘borghese’, ovvero con
un abbigliamento che non fosse la sua solita divisa scolastica….
Quando l’aveva visto
scendere quella mattina, con quei dannatissimi jeans scuri attillati, la
maglietta rossa con sopra una felpa abbastanza normale e il solito cappotto
aveva quasi rischiato l’embolo.
E il suo cervello
continuava a gridare a tutto fiato: CHE FIGO.
Come Blaine
potesse non avvertire quella carica sessuale che Kurt provava nei suoi
confronti era un vero e proprio mistero…. Il solista
si limitava a guardare il paesaggio muovendo il capo a ritmo e di musica e
aprire la bocca solo per esternare una qualche vaccata insieme a quelli seduti
dietro oppure per sorridere a Kurt.
Hummel si chiese,
inoltre, perché quella strada che compiva almeno due volte la settimana,
minimo, sembrava improvvisamente così infinita.
Gli serviva aria, e gli
serviva il prima possibile….
“Secondo voi Jeff è
riuscito a scendere dal water?” chiese poi proprio Blaine,
grattandosi dietro ad un orecchio con non chalance.
Wes scosse piano il capo mentre Cam
si sporgeva in avanti, visto che stava seduto fra i due sedili “Ragazzi sapete
che voci di corridoio sostengono che Sterling è
omosessuale?”
Blaine si voltò così velocemente che per poco di mozzò
la testa con le cinture di sicurezza.
Wes lo guardò appena stupito, socchiudendo la bocca
prima di iniziare a ridacchiare e Nick, che in un primo momento si era
irrigidito disse “Ma sei scemo o reciti bene?” con tono irriverente e un po’
scocciato “Chi ha detto questa stronzata, scusa?!”
Cameron lo guardò
inclinando appena la testa di lato “Hey amico non ti
scaldare! Io l’ho sentito dire da Jesse Martin… Anzi no! Credo Luke!”
“Strapperò ogni singolo
rasta a quell’idiota” mugugnò Duvall estraendo l’ipod
dalla tasca della giacca a vento, deciso ad isolarsi dal mondo. Ma non prima di
scambiare uno sguardo con Blaine….
E Kurt non aveva perso
ne una sillaba e una singola espressione facciale di uno dei suoi amici,
nonostante guidasse. Vantava lo spirito di osservazione di un vero criminologo
quando voleva e grazie allo specchietto retrovisore nulla poteva sfuggirli.
Un sorrisetto gli
incurvò le labbra mentre allungava la mano pensieroso, cercando di cambiare
marcia che però non si cambiava…
“Non credo che tu
riuscirai a mettere la quarta se continui a muovere la mia rotula!” la risata
divertita di Blaine lo riportò nel velivolo con la
testa e, dopo aver notato che effettivamente la sua mano stringeva il ginocchio
del solista, arrossendo chiese scusa.
Non doveva distrarsi su
nulla.
Doveva guardare
l’asfalto o la sua mente avrebbe continuato a produrre elucubrazioni mentali e
immagini che li avrebbero fatti finire contro ad un muro.
Jeff scese la scale dopo
aver ripiegato con cura la divisa per non stropicciarla e averla riposta con la
massima attenzione nel solito zaino che usava quando si spostava.
Scese le scale e le
risalì tre volte, prima perché aveva dimenticato il cellulare, poi l’mp3 e alla
fine perché, quando era salito per prendere l’mp3 aveva dimenticato il
cellulare sul comò!
“Sono un autentico
disastro” si disse, correndo velocemente un cortile, mentre i compagni di
scuola che non erano tornati a casa per il fine settimana gli davano il loro
personale in bocca al lupo.
Non poteva crederci di
essersi appisolato in piedi sotto la doccia! Come diavolo era possibile?
Certe volte credeva che
la vita lo prendesse per il culo…
E quando vide che gli
altri non erano nel parcheggio ad aspettarlo per un attimo entrò nel panico.
Pensò che si fossero dimenticati di lui, o che fossero già a Lima e l’avessero
scaricato velocemente come punizione per i suoi numerosi ritardi.
Stava già per iniziare
ad insultare un po’ tutti quanti –sottovoce ovviamente- quando qualcuno attirò
la sua attenzione chiamandolo. E non era di certo il primo pirla a caso…
“C-ciao
Flint….” Abbassò gli occhi sulle sue scarpe “Si sono
dimenticati anche di te?”
Flint sorrise appena,
intenerito “Nessuno si è dimenticato di te, Jeff…”
disse aprendo il bagagliaio della macchina prima di sfilare dolcemente lo zaino
dalle mani del biondo che lo guardò sorpreso “Solo che Thad
aveva fretta di andare a Lima così sono semplicemente partiti un po’ prima…”
“Da quanto?”
“Un ventina di minuti,
più o meno….”
Jeff lo guardò chiudere
il baule mentre l’occhio gli cadeva il sedere del morettino, avvolto da un paio
di aderenti pantaloni neri. Sempre più rosso si avvicinò alla portiera
aprendola e sedendosi si guardò attorno “Bella macchina” commentò davvero
colpito mentre l’altro si allacciava la cintura pensando che il biondino era
decisamente la cosa più bella che lui avesse mai visto. La macchina era giusto accettabile…
“Grazie…”
mise in modo uscendo dal parcheggio “Se vuoi mettere la musica fai pure…”
“No, fa lo stesso…”
Flint non capiva cosa
non andasse.
Il viaggio iniziò nel
più totale silenzio, che non sembrava intenzionato ad andarsene. Jeff se ne
stava chiuso nel più assurdo mutismo mentre il morettino cercava un argomento
di conversazione che potesse anche solo vagamente parere intelligente.
Fallì su tutta la linea.
Mentre pensava un nuovo
problema però si manifestò.
Jeff alzò gli occhi non
appena avvertì la macchina rallentare e fermarsi in una piazzola “Tutto ok?”
domandò guardando davanti a se. Non ricevendo una risposta si voltò verso Flint
e trovandolo con le mani sul viso iniziò a farsi prendere dal panico “Che
succede?!”
L’altro rialzò gli occhi
un po’ annebbiati “No niente…. Mi si è annebbiata un
po’ la vista” disse stropicciandosi gli occhi grandi, prima di sospirare e
rimettere in moto. Jeff continuava a fissarlo un po’ preoccupato mentre notava
che un pallore malsano si stava allargando a macchia d’olio sulla palle di per
se già chiara di FIint.
La suoneria del suo cellulare
lo costrinse a distogliere per un istante lo sguardo dal viso dell’altro, e,
dando per scontato che fosse Nick, prese il cellulare dalla tasca dei jeans per
leggere l’sms appena arrivato.
Erano due a dire il
vero, il primo del suo amico che lo avvertiva di guardarsi le spalle perché
Cameron aveva detto che qualcuno metteva in giro chiacchiere su di lui (e che
gli avrebbe spiegato meglio appena arrivato) e l’altro di un numero
sconosciuto.
Lo lesse velocemente
corrugando le sopracciglia.
-Ciao, sono Dave.
Scusa se ieri non ti ho più risposto ma il computer non collaborava. Grazie per
avermi lasciato il numero di telefono. Comunque, perché stai venendo a Lima?. D.K.-
Ci mise un altro paio di
letture prima di riuscire a capire chi gli avesse inviato quel messaggio
criptico, visto che la sola presenza di Flint e il suo buon profumo che
permeava in ogni centimetro dell’auto di lusso lo aveva del tutto stonato.
Era quel ragazzo di
Lima, D.K. (a quanto pare Dave)
che aveva conosciuto sul sito che gli aveva raccomandato Blaine.
Scrisse rapidamente la
risposta senza pensarci troppo –Sì! Per le gare di canto corale….
Le locali! Comunque io sino Jeff :). JS-
Poi riprese l’sms di
Nick per rispondere anche al suo migliore amico ma non prima di aver lanciato
un’altra occhiata preoccupata a Wilson “Non sarà meglio che ci fermiamo? Magari
una boccata d’aria fresca ti farà bene….”
“No grazie, sei davvero
gentile ma ce la faccio” sussurrò l’altro un po’ imbarazzato “è da quando sono
nato che lotto contro l’anemia e i cali di pressione….
Ormai è routine”
Il biondo lo guardò
incerto “Non posso fare proprio nulla?” chiese rispondendo a Nick prima di
intascare il cellulare.
“Una cosa sì…. Ti dispiacerebbe guidare?”
-Stiamo arrivando! Flint non si sente bene però…. J.-
Nick rilesse l’sms per
essere certo di aver letto bene poi ridacchiò.
Cameron era troppo
concentrato a guardare Blaine che giocava a con un
elastico per notare qualcosa, grazie a Dio, o sarebbe diventato tutto di
dominio pubblico entro trenta secondi.
Il fatto era che Duvall
era certo che quella di Flint e Jeff fosse solo una scusa.
Dava per scontato
l’happy ending e che quindi credeva che avessero già
fatto pace, che si fossero parlati e che, nel contempo, avessero già iniziato a
pomiciare da qualche parte….
Forse non erano neanche
partiti dalla Dalton!
Era davvero troppo
positivo il ragazzo…
Quando arrivarono
all’auditorium di Lima dove si sarebbe tenuta l’esibizione gli altri erano già
tutti lì, ad attenderli, compresi coloro che vivevano vicini alla città e che,
al contrario di Kurt, avevano preferito alzarsi di gran lunga dopo.
Persone come Nicholas
per esempio, o Jesse che sorridevano beatamente
guardando i ‘desperatos’ come li avevano definiti,
che arrivavano direttamente da Westernville.
“Siete carichi?!” chiese
Thad saltellando sul posto e urtando parecchio i
nervi di Wes, che si rivolse a David.
“Come l’hai
sopportato?!”
Il ragazzo di colore
rise “Sai come funzionano queste cose no? Basta ignorarlo! E poi è tutta scena…. Pensa che dopo la prima curva a tirato su la
capotta dell’auto rabbrividendo e ha messo su la musica classica perché
iniziava a venirgli mal di testa!!”
Wes alzò gli occhi esasperato “è il fake di se stesso….”
Thad però non stava affatto seguendo la
conversazione, troppo impegnato a sentire gli ultimi pettegolezzi da Cameron,
che glieli sussurrava in un orecchio.
“Quindi Nick ha negato
che Jeff sia…. Hai capito no?” chiese Harwook curioso come un bambino in un negozio di
giocattoli.
Era la peggiore comara sulla faccia della terra, forse peggio anche di Cam.
“Sai cosa penso?” disse
il capo del consiglio, tirando da parte l’altro e sussurrandogli in un
orecchio, divertito “Che abbiano una storia…”
“Ma chi?!”
“Jeff e Nick…”
Cameron sgranò gli occhi
fino all’inverosimile “Beh…. Bisogna indagare!”
Thad annuì “Mi affido come sempre a te…. Non deludermi”
Mentre farneticavano Blaine osservava interessato Kurt che parlava al cellulare
con Mercedes. Gli piaceva rimanere a guardare Kurt anche per ore….
Aveva un modo di
muoversi armonioso, pareva danzare mentre rideva al telefono con la sua amica,
tingendo di rosa i coniglietti…
Anderson si riscosse improvvisamente…. Tingendo di cosa i cosa?!
Stava decisamente impazzendo…
“Stanno arrivando anche
loro” Hummel si appoggiò alla sua auto, accanto al solista e gli sorrise appena
“Sai…. Sono un po’ nervoso all’idea di gareggiare
contro le New Direction…. In un certo senso mi sento
un po’ un traditore….”
Blaine gli sorrise appena, dandogli una leggera
spallata, che pareva più una scusa per appoggiarsi a lui “Ma che dici…. La tua è stata una necessità….
Non ci saresti mai venuto alla Dalton se non avessi avuto paura per la tua vita…”
Kurt sorrise, come
ringraziamento.
Blaine era fantastico ai suoi occhi, non aveva una
peccata che fosse anche la più insignificante. Riusciva sempre a farlo sentire
a suo agio, lo consolava come nessun altro era capace….
Era davvero perfetto.
L’amore l’aveva reso un
po’ cieco, e un po’ cretino, però…
Ma quando si è persi
come lo era Kurt per Blaine difficilmente si arriva a
comprendere i limiti di una persona…. E Hummel si
sarebbe poi ricreduto.
Ma è ancora presto per
questo.
Mentre si godeva il
calore del contatto con Anderson vide arrivare da lontano la Porchè scura di Flint (ormai era convinto che i suoi
compagni avessero intenzione di allestire un salone dell’auto visto che apparte quella di Wilson c’era anche –ricordiamo- la BMW
serie 3 di Thad l’R8, si proprio quell’audi costosissima da riccastro che ostenta, che Wes gli aveva raccontato che aveva Kirk) arrivare nel
parcheggio e poi parcheggiare con lentezza esasperante che non era da Flint.
Questo perché al volante
c’era Jeff, terrorizzato anche solo all’idea di fare un graffiettino
a quel bolide.
Quando Kurt vide il
biondino uscire dalla parte del guidatore si crucciò “Secondo te è successo
qualcosa?” domandò a Blaine che subito si voltò a
guardare nella sua direzione.
“Boh non so, forse…. Andiamo a vedere” Non appena il solista si spostò
dal suo corpo sentì immediatamente freddo.
Si sbrigò a seguirlo,
notando che anche Nick si stava avvicinando “Cosa gli hai dato perché lui ti
permettesse di guidare l’auto?” chiese ammiccando all’amico che andò dalla
parte del passeggiero per aiutare Flint a scendere
“Te l’ho detto che stava
male” mormorò il biondo arrossendo assurdamente mentre Flint si appoggiava a
lui con una mano alla fronte “Cosa ti senti?”
“Mi gira tutto…” sussurrò Flint appoggiandosi al suo petto, sempre
tenendo gli occhi chiusi.
Kurt gli appoggiò una
mano sulla schiena preoccupato “Ma cosa è successo?”
“Nulla di che…. Calo di pressione” disse Flint cercando di
rassicurarlo “Mi capita spesso quando non prendo le pastiglie per l’anemia…”
“E perché non le hai
prese scusa?” chiese Nick come se avesse a che fare con un vero cretino, mentre
Blaine correva a chiamare Wes.
Flint intanto rimaneva
fermo, contro il petto di Jeff che pregò che l’altro non avvertisse quanto il
suo cuore andasse veloce, e disse con voce flebile “Ha la testa nel pallone ultimamente…”
Wes arrivò di corsa, preoccupato, scansando Kurt e
portando una mano sul viso di Flint trovandolo insolitamente gelato “Hey Flint, coraggio che oggi bisogna esibirsi” disse
sorridendogli prima di guardare Jeff “Bisogna portarlo dentro…”
il biondo annuì ma non si mosse, così il ragazzo asiatico alzò un sopracciglio
“Ce la fai a prenderlo in braccio o devo chiamare Richard?”
Jeff tentennò un po’
rosso prima di annuire e far leva sulle gambe per prendere in braccio Flint che
nel frattempo si lamentava che poteva benissimo camminare. Come se stare in
braccio a Jeff gli desse fastidio poi. Senza contare che questo non costava
alcuno sforzo all’altro, visto quando piccolo e magro fosse il morettino.
Tutti gli altri lo
guardarono con tanto d’occhi iniziando a chiedere cosa stesse succedendo a Wes, che ignorava tutti camminando veloce accanto al
biondo, come una mamma preoccupata per uno dei suoi bambini.
La giornata non iniziava
proprio benissimo.
Kurt
era uscito dal loro camerino già
cambiato per prendere qualcosa di zuccherato da portare a Flint, ma poi aveva
incontrato Rachel e si era perso a parlarle fino all’arrivo di Blaine che con gentilezza l’aveva ricondotto dai Warblers.
“Mi
dispiace” mormorò Hummel rosso in viso ma l’altro sorrise scuotendo il capo.
“Non
preoccupati, Trent ha tirato fuori dallo zainetto
tanta di quella roba che mi pareva di trovarmi davanti Willy Wonka in persona!” ridacchiò, prima di farsi serio “Abbiamo
trovato un dottore e ha detto che non c’è nulla di cui preoccuparti, ma non può
assolutamente esibirsi con noi….”
Kurt
aprì la bocca, basito “Scherzi?”
L’altro
scosse il capo affranto prima di fermare Kurt che stava per aprire la porta del
camerino “Aspetta” gli appoggiò le mani sulle spalle, guardandolo intensamente.
A l’altro mancò la terra sotto i piedi e già pregustava il bacio che
quell’espressione decisa avrebbe portato ma…. Si
sbagliava “Prima di entrare ti avverto che lì dentro c’è il delirio più assoluto…. Non spaventarti ok? È normale….
Circa.” Kurt chiuse la bocca delussissimo ma sorrise
come se nulla fosse, Blaine lo trattenne ancora “Thad sostiene di non averne bisogno ma….
Ecco diciamo che se le cose peggiorano Wes è pronto a
mette del Valium nel suo teh caldo….”
Kurt
alzò le sopracciglio “addirittura?” ridacchiò.
L’altro
però era così serio da spaventarlo “Non conosci ancora Thad
in tutte le sue sfaccettature: è pazzo”
Kurt
entrò un po’ timoroso e se Blaine non l’avesse
avvertito di certo avrebbe immaginato di aver scambiato un ospedale
psichiatrico per il camerino dei Warblers…
Direi
delirio era dir poco….
Nick
faceva dei vocalizzi così profondi che sembrava sul punto di cantare l’intera
aria dell’Aida, in un angolo della stanza opposto a quello dove si trovava
Kurt, ma pareva che lo stesse facendo urlandogli in un orecchio.
Kirt si lamentava con Ethan del camerino
(così come ogni anno, a detta di Blaine) perché ne
voleva uno privato, cambiarsi davanti agli altri lo metteva a disagio.
“Perché
ce l’ha piccolo, magari?” replicò tagliente Nick, smettendo di cantare e
avvicinandosi a Blaine, sospirando “Senti solista…. Hai qualche dritta per me?” domandò poi timoroso.
Blaine sorrise dandogli una pacca sulla spalla
“Vieni, un bicchierino di fragolino è il miglior consiglio che posso darti” gli
disse accompagnandolo fino al tavolo infondo alla stanza sul quale stava
sdraiato Thad.
“Che
sta facendo?” chiese Kurt avvicinandosi a Jeff e Wes,
seduti vicino a Flint. Quest’ultimo stava sul divano, con le gambe stese e la
schiena appoggiata al bracciolo, con addosso una coperta e in mano una tazza
piena di qualcosa di fumante. Dall’odore una tisana.
Wes sbuffò mentre piegava con cura la giacca di Flint, appoggiandola ad
una sedia “Fa sempre così, prima di esibirci impazzisce e inizia a dar di matto…”
Jeff
sospirò mentre afferrava la tazza che Flint gli porgeva, appoggiandola sul
tavolo “Ti ricordi quando si è vestito da gatto e sbronzo si è messo a pisciare
contro la parete di quel locale? Il buttafuori pensavo lo uccidesse!”
“Perché
è sbronzo?” chiese Kurt cercando di ignorare il resto della frase.
“Tra
poco lo sarà” concluse Wes allontanandosi in cerca di
David, mentre Thad si alzava in piedi sul tavolo.
Kurt
guardò il capo del consiglio Harwood schiarirsi la
voce e aprendo la bocca…. Ruttare.
Flint
sgranò gli occhi mentre Jeff, Nick, Blaine, Cam e Trent scoppiavano a ridere
in maniera disumana seguiti poi da tanti altri tra cui Wes.
Kurt
e Wilson si guardarono davvero poco convinti mentre Jeff si stava davvero
scompisciando lì accanto.
Decisamente
non era una cosa molto…. Uhm Kurt pensò ‘appropriata’
quando in realtà NON ERA DA THAD!
Gli
tremava una palpebra tanto era perplesso e stravolto.
Quando
si pensa di conoscere una persona…
“Ragazzi,
prima di iniziare voglio dirvi solo che vi voglio bene” Thad
li guardava con una strana commozione negli occhi. Ricapitolando, era passato
dal dormire sul tavolo, al ruttare come un camionista, al guardarli dolce come
un agnellino. No, non stava bene “E che ognuno di voi ha qualcosa di speciale:
che siate grassi o magri, belli o brutti, simpatici o merde camminanti, bianchi
o di colore, asiatici o…. non asiatici….
Biondi naturali o tinti” strizzò l’occhiolino a Jeff “Con o senza la patente o
con gusti sessuali ambigui voi siete tutti…” si zittì
un istante “Ho perso il filo…”
La
luce del camerino iniziò a lampeggiare assieme ad uno strano ticchettio e Blaine si alzò dalla sedia, porgendogli una mano “Non
importa, sei stato comunque illuminante! Ora andiamo, il palco ci aspetta”
“Dio
sto per vomitare…” disse Nick bianco in viso mentre Trent gli dava delle pacche sulla schiena per rincuorarlo.
Tutti
uscirono in fila e Flint sorrise a Kurt, che però si sbrigò ad andarsene per
stare solo con biondo “Sicuro che non vuoi nemmeno provarci? Potresti cantare
su una sedia…”
Flinti gli sorrise “Sei davvero dolcissimo” gli
disse facendolo arrossire “Ma rovinerei la corografia….
Sarete favolosi anche senza di me….”
Jeff
fece per alzarsi ma il morettino, in un moto di coraggio, si sporse verso di
lui e lo abbracciò.
L’altro
rimase immobile per un istante, prima di ricambiare titubante quella stretta.
Quel
profumo…
La
macchina ne era pregna ma sentirlo direttamente dalla sua pelle era tutta
un’altra cosa.
“Vai
ora” disse Wilson staccandosi “E dimostra che la tua insicurezza è un elemento
del tutto trascurabile…. Così la prossima volta
l’assolo dopo Blaine sarà tuo”
Jeff
si alzò “Stasera canterò solo per te” e detto questo raggiunse gli altri,
dandosi dell’idiota per l’ultima frase uscita da chissà dove, mentre il cuore
di Flint batteva così forte che si sentì svenire.
Non
per la pressione di certo..
Hey
soul sister,
ain't that Mr Mister
on the radio, stereo
The way you move ain't fair you know
Hey soul sister,
I don't wanna miss
a single thing you do tonight …
“FESTA!”
Kurt
si portò le mani sulle orecchie, anche se non per il fastidio ma solo per
salvare i timpani da Thad, mentre filava dentro alla
Dalton con un sorriso a trecento denti sul viso.
Erano
appena tornati e con loro avevano portato l’entusiasmo della vittoria.
Il
pareggio con le ND era arrivato come una manna dal cielo per il piccolo
soprano, che sinceramente non poteva sperare in un risultato migliore.
Il
solo pensiero di ritrovarli con lui alle regionali….
Un sogno.
Nessuno
ne era uscito sconfitto, erano tutti vincitori.
Il
ritorno in auto era stato un vero delirio. Jeff si era ritrovato con loro al
posto di Wes (che secondo Nick non voleva controllare
che Flint stesse bene, ma solo guidare la sua macchina fino a Westernville) e aveva largamente contribuito ai cori da
stadio, fino ad arrivare ad un livello di casino alquanto alto.
Blaine era sceso dall’automobile saltellando
come un pazzo, abbracciando tutti quanti non riuscendo più a contenere
l’entusiasmo. Kurt praticamente tremava, complice l’adrenalina che gli scorreva
ancora dentro le vene, e la cosa degenerò appena Blaine
gli portò un braccio attorno alle spalle, sorridendogli “Adesso si festeggia!
Flint ti unisci a noi vero?!”
Il
morettino lo guardò, aveva ancora il viso parecchio smunto e con lentezza si
aprì in un sorrisetto “Non chiederei di meglio ma….
Penso che andrò a letto….”
“Sicuro
che non ce la fai?” chiese Trent mentre si avviavano
insieme su per le scale, verso la loro stanza.
“Mi
sento distrutto…. Come se avessi fatto praticamente
il lavoro di tutti e tre i cori messi insieme” mormorò entrando e sedendosi di
peso sul letto mentre dalla porta aperta vedeva i suoi compagni passare
salutandolo e raccomandandogli di rimettersi al più presto. Quando passò Jeff
sembrò quasi rallentare un attimo mento alzava la mano in un goffo ed
imbarazzante saluto.
Trent si perse la scena, rimanendo quindi
senza risposta….
Jeff
intanto arrivò in fondo al corridoio insieme a Nick e Blaine
(che aveva la stanza davanti alla sua) e il solista disse “Ora Wes ordina una vagonata di pizza….
Ci cambiamo e ci vediamo al piano di sotto tra una decina di minuti?”
Nick
annuì mentre Jeff entrava in camera “Il tempo di cambiarci e ci siamo!” Blaine sorrise entrando il camera e consentendo a Duvall di
iniziare la tortura del biondo“Allora? Hai qualcosa da racconatarmi?”
domandò.
Jeff
alzò le spalle, spogliandosi della divisa e prendendo un paio di pantaloni neri
e una camicia viola a mezze maniche “Niente di che a dire il vero….” Ammise lui, visto che in effetti non aveva molto da
aggiungere…. Anche se “Forse mi sono dichiarato indirettamente…”
Nick
alzò un sopracciglio, togliendosi la cravatta “E questo sarebbe niente?! Che
gli hai detto?? E lui che ti ha risposto?!”
“A
dire il vero la mia ‘circa dichiarazione’ è stata una risposta….
Nel senso” si infilò gli anfibi mentre l’altro prendeva un paio di jeans “lui
mi ha abbracciato…. Dicendomi che dovevo andare lì
fuori e cantare bene…. per dimostrare che non sono
insicuro” arrossì notando il sorrisetto di Duvall “E io gli ho detto che avrei
cantato solo per lui….”
“Oh
che cosa tenera” ironizzò Nick “Siete davvero dolci e …. Patetici” gli diede
una pacca sulla fronte, allacciandosi una felpa rossa “E sai perché? Secondo me
siete entrambi pazzi uno dell’altro…. Perché non
glielo dici chiaro e tondo?”
“Ma
perché è difficile” si grattò la testa “Io ho davvero un sacco di paura…. Insomma…. Vorrei passare
un po’ più di tempo con lui prima. Ho solo paura di non essere davvero gay e
che tutto quello che sto provando è frutto della mia fantasia….
E poi magari lui è stato solo dolce con me e basta! Se sta con Hummel?”
“Non
sta con Hummel, a lui piace Blaine”
Il
biondo lo guardò sorpreso “Sei serio?”
“Come
quando gioco a poker….” Ammiccò “In auto lo guardava
di striscio come se avesse accanto un dio greco…. È
perso. ma Blaine non mi pare collaborativo”
Jeff
prese il cellulare facendo per intascarlo ma prima lesse un sms “Vedremo come
andrà a finire…. Secondo me finiremo tutti in
bianco!”
“Secondo
me finirete tutti a letto” Duvall lo spinse verso la porta “Ora andiamo a
festeggiare!”
Jeff
si lasciò guidare mentre con un
sorrisetto rispondeva al sms –Come è andata
la competizione? Hanno vinto i loser della mia scuola
o voi? D-
-Abbiamo vinto
tutti, bello vero? : ) J-
Thad era tornato serio il tempo strettamente
necessario per rompere le palle per l’assurdo quantitativo di alcool che si
stava accumulando sul tavolo.
“Sembra
di essere in una distilleria abusiva dei tempi del proibizionismo” disse
infatti un tanti nello critico, guardando una bottiglia di vino.
Trent gliela tolse dalle mani “Immagino che
quel periodo tu lo abbia vissuto pienamente” gli disse ironico, prima di
sospirare “C’è tanto vino perché Nick e Wes vogliono
fare il vin brulè.
“Il
che?!” chiese Harwood stranito.
“Non
so cosa è…. So solo che stanno preparando un falò qui
fuori dove scaldano il vino e ci mettono dentro della roba….
Si sono arrampicati su un albero ieri pomeriggio per rubare le arance al
vecchio che vive qua davanti…”
“Quindi
si beve… fuori? Ma siamo alla fine di ottobre fa
freddo!”
Trent alzò gli occhi al cielo “Senti, non
dirlo a me, dillo a loro, io sono solo il gregario che controlla che nessuno si
beva il vino!”
Blaine scese le scale velocemente, sorridendo
“Ciao ragazzi…. Avete visto Kurt per caso?”
Trent gli indico la porta che dava sul cortile
esterno, prima di strappare il cavatappi dalle mani di Thad
che approfittava della distrazione dell’amico per rubare un po’ di vino “Bevi
la birra!!”
Il
solista uscì smettendo di guardarli e nella semi oscurità della notte che ormai
stava scendendo vide il falò che i due amici stavano preparando, aiutati da
David e –Scioccante!!- da Kirk che armeggiava con dei paletti.
Poco
lontano da loro, seduto su una panchina, c’era un Kurt particolarmente assorto.
Si avvicinò, sedendosi in parte a lui e stringendosi nella felpa blu “Brr fa fresco, vero?” gli sorrise, trovando di rimando lo
stesso sorriso forse un po’ forzato.
“Diciamo
che non possiamo mettersi in costume da bagno e fare un salto in piscina!”
“Ma
non c’è la piscina alla Dalton…”
Kurt
alzò un sopracciglio “Lo so, Blaine…. Ero ironico…”
“Oh….” Il moro si zittì, guardandosi le mani mentre si
chiedeva da quando non riusciva più a parlare con Kurt. Poi improvvisamente si
ricordò: si era allontanato da lui quando sospettava che avesse una relazione
di Flint e Kurt doveva ancora chiedersi perché non lo avesse considerato la
sera prima… “Kurt…. Io….” non sapeva precisamente cosa dirgli, probabilmente la
sincerità lo avrebbe ripagato come sempre “Posso chiederti una cosa…”
Kurt
lo guardò sorpreso, prima di ridacchia “Da quando hai bisogno di chiedere se
puoi farmi una domanda?”
Blaine sorrise appena “Diciamo che è molto…. Personale…”
“Spara!”
Blaine arrossì lievemente, sapendo che non
aveva il diritto di impicciarsi degli affati di Kurt
ma, erano amici no? Era solo una domanda innocente “Tu e Flint…”
disse lentamente “Voi siete…. Insomma….
Avete una relazione?”
Hummel
era ufficialmente senza parole…
“Blaine…. Hai già iniziato a bere sottobanco?”
“No
io…. Me lo chiedevo visto che sembrate così…. Intimi”
Kurt
ci pensò su senza trovare una risposta sensata visto che il ragazzo aveva
passato la giornata con Jeff e non con lui….
Poi
lentamente sgranò gli occhi “Dici perché siamo usciti a cena?” chiese senza
fiato, chiedendosi se quella fosse la motivazione per lo strano comportamento
di Blaine durante tutta la settimana.
Blaine si trovava nella situazione più
imbarazzante che avesse mai vissuto da quando conosceva Kurt “Scusa non sono
fatti miei e poi…”
“No”
la risposta secca di Kurt, ma al contempo parecchio divertita, gli fece
rialzare gli occhi in quelli chiarissimi del ragazzo “Non ci frequentiamo, siamo
solo diventati buoni amici e, francamente, abbiamo entrambi altro per la testa….” L’ultima parte la sussurrò quasi, come timoroso di
dirla davanti a Blaine.
L’altro
lo guardò non capendo assolutamente nulla come al solito, ma solo con quello
che voleva sentirsi dire “Quindi…”
“Quindi,
Blaine, no….”
“Scusa
se te l’ho chiesto ma penso che tra noi due non dovrebbero esserci segreti…. Non ti pare?”
Kurt
corrugò le sopracciglia “tanti amici hanno segreti…”
“Ma
io non voglio che ce ne siano….” Blaine
sorrise, prima di abbassare ancora gli occhi sorridendogli “Scusami sono stato
inappropriato ma mi sono un po’…. ecco…. Diciamo che
non capivo perché andassi a cena con lui”
Kurt
sentì il cuore battergli fortissimo. Era geloso? Non lo sapeva ma non era il
caso di chiederlo, non sarebbe stato delicato “Sto legando anche con altre persone…. Non ti dispiace vero?”
“Assolutamente
no! Anzi, ne sono felice!”
Kurt
iniziava seriamente a non capirci più nulla, ma decise di non indagare oltre,
facendo capire a Blaine che non sembrava affatto
felice della cosa, ma solo turbato. Ok non avere segreti fra di loro, ma non
aveva intenzione di tradire la fiducia di Flint dicendogli che il ragazzo gli
aveva confessato non solo di essere gay, ma anche innamorato di Jeff, e che
tutta quella loro vicinanza non era altro che supporto morale visto che anche
Kurt era in pene d’amore.
Decisamente
era meglio non dire nulla….
Ma
qualcosa glielo voleva dire…
“Blaine…. Al momento nessuno è più importante di te, qui…. Per me…”
Anderson
rimase molto colpito da quella frase, così spontanea. Sorrise a Kurt,
sporgendosi verso di lui abbracciandolo mentre l’altro sentiva una fitta
piacevole allo stomaco.
“Anche
se io sono qui da molto più tempo” gli disse staccandosi “lo stesso vale per me….”
“Ragazzi
è arrivata la pizza! Basta pomiciare!” L’urlo di Thad
li riscosse da quella sorta di locus amemus mentale
in cui si erano chiusi e crollarono rovinosamente nell’imbarazzo totale. Kurt
lo odiò un po’.
Si
alzarono in silenzio, tornando in casa un po’ rossi in viso.
Jeff
guardò Blaine sedersi accanto a lui, sul divano, ma
decise di non dirgli nulla su quello che Nick gli aveva detto sull’infatuazione
di Kurt.
Se
non ci arrivava da solo era scemo.
“Sai,
oggi mi sono sentito tutto il giorno con Dave, via
sms” lo informò in biondino mettendo alcuni pezzi di pizza nel piatto.
“Il
ragazzo di Lima?”
“Sì
lui…” Jeff si fermò un attimo “Chissà perché non è
venuto in auditorium a salutarmi”
“Quasi
tutti i ragazzi su qual sito vogliono tenere un profilo basso….
Sono confusi e sinceramente non mi aspetterei una vera amicizia ma un appoggio
mentale” lo guardò mentre continuava a servirsi riempiendo un paio di piatti
“Hai fame?” chiese poi divertito
L’altro
ridacchiò “Ma no! Porto qualcosa anche a Flint…. Insomma…. Avrà fame prima di dormire, no?”
Blaine sorrise, malizioso “Allora sbrigati
prima che si freddi….”
Il
biondo gli fece la linguaccia prima di sparire, intascando anche un paio di
lattine di cocacola.
“Dove
va?” chiese Kurt, trovando il coraggio di riavvicinarsi al solista nonostante
la pessima figura di prima.
“Da
Flint….” Rispose Anderson “e non so se lo rivedremo
prima di domani mattina…
Kurt
sorrise, battendo le mani felice, prima di prendere un grosso pezzo di pizza e
andare a sedersi accanto a David, al tavolo.
Quando Flint aprì la porta e si trovò davanti Jeff
con in mano due piatti ricolmi di pizza e un paio di lattine gli sorrise,
raggiante “Sei una vera apparizione” gli disse facendogli spazio per farlo
entrare “stavo giusto pensando che sarei morto di fame!”
Jeff
appoggiò tutto sulla scrivania e subito fu raggiunto dall’altro che arrossì
“Cosa c’è?”
“Sono
in pigiama…”
Il
biondo ridacchiò “Non penso che questo influirà negativamente sul giudizio che
ho di te….” Anche perché quell’opinione personale era
tutta un ‘sei bellissimo, simpatico, coccoloso e
sinceramente faccio fatica a non fare pensieri su di te quando Nick mi fa
vedere i porno’.
Mangiarono
mentre Jeff raccontava per filo e per segno cosa era successo sul palco. Quando
finirono Flint buttò via i piatti di carta e le lattine vuote, poi si mise a
sedere sul letto “Grazie per avermi tenuto compagnia….
Ora sarà meglio che tu vada o perdi la festa…”
Jeff
però si sedette accanto a lui, con le mani in tasca “E tu cosa fai?”
Il
morettino scrollò le spalle “Penso che guarderò un film….
Fino a che non mi addormenterò”
“Posso
farti compagnia anche in questo se vuoi” disse un po’ vergognoso il biondo,
fissandosi le punte degli anfibi.
Flint
sorrise, arrossendo appena. Lui voleva tenerlo con se (per sempre, se possibile)
ma la sua coscienza lo spinse a dire “Ma così ti perderai tutto il divertimento…”
Jeff
alzò le spalle, sempre senza guardarlo negli occhi “Non importa….
Mi dispiacerebbe lasciarti solo e poi non ho molta voglia di bere…”
“Allora
non ti caccerò…” Flint prese il portatile, prendendo
poi alcuni cuscini per appoggiarli all’altiera del
letto. Ci si appoggiò con la schiena, invitando Jeff a fare lo stesso prima di
appoggiare il pc sulle gambe “Che di va di vedere?”
Ma
l’altro non era molto attivo, a causa del profumo del moro, ancora più buono di
come lo ricordava da quel pomeriggio. Si limitò ad alzare le spalle mentre
Flint ponderava cosa guardare, celando l’eccitazione per averlo lì accanto in
candidi sorrisi infantili.
Al
piano di sotto intanto la festa stava iniziando palesemente a degenerare….
Kurt
sedeva accanto a Cameron davanti al falò mentre gli altri stavano tutti attorno
alla fiamme, ridendo e facendo casino.
Fortunatamente
il campus era quasi vuoto…
“Sai…. Non credo sia molto saggio stare con delle bottiglie
ricolma di alcool così vicini a delle fiamme vive…”
disse Kirk, sedendosi in parte a Cam con un mano una
bottiglietta di acqua naturale.
“Anche
tu astemio come noi due?” chiese il ragazzo indicando se stesso e Kurt, ma
l’altro scosse piano il capo.
“Adoro
un bicchiere di vino bianco durante un buon pasto in qualche ristorante francese…. Ma fare tutto questo” indicò il calderone di
rame rubato dalle cucine, ricolmo di vino rosso quasi in fase di ebollizione,
poi storcendo il naso disse “Cioè…. È un vero
disastro! Poi ubricarsi col vino è da zotici…”
Cameron
alzò gli occhi al cielo mentre Kurt li spostava su Blaine.
Il
suo viso, illuminato solamente dalla luce danzante delle fiamme vive sembrava
ancora più bello del solito….
Lo
ammirava attentamente mentre si portava la bottiglia di birra alle labbra
prendendone un sorso generoso, per poi voltarsi
e ricambiare il suo sguardo.
I
loro occhi rimasero incatenati per alcuni minuti prima che Hummel li abbassasse
sull’erba. Non sapeva ancora il grado di ubriacatura del solista, sapeva solo che
le cose che si erano detti prima lo avevano un po’ smosso.
E
iniziava a sperarci davvero, in lui e Blaine…
A
interrompere quel flusso di pensieri fu una risata di Kirk, che stava
vantandosi di qualcosa che Kurt non colse subito “…. Nei posti più disparati…. Senza contare che, anche se non mi piace
mettere in piazza la mia vita privata, mi piacerebbe raccontarti, caro Cam, di quando siamo stati alle Seiscelle
e…”
Non
riuscì a finire la frase perché Nick, avvicinandosi velocemente, gli vomitò
precisamente sulle scarpe con una sorta di precisione che nemmeno in un
geometra si poteva trovare così precisa.
Tutti
si ammutolirono, guardando la scena prima che un’esplosione di risate (Partite
proprio da Duvall) indispettisse il biondone che velocemente
andò verso l’interno della scuola, sparendo alla vita.
Anche
Ethan ridacchiava, dal suo posto accanto a Jesse.
“Ho
davvero vomitato su James Kirk?” chiese sedendosi accanto a Wes
che un po’ schifato gli tolse qualche chiazza di vomito dalla giacca.
“Sì,
e in un certo senso nessuno è davvero addolorato” replicò l’asiatico, prima di
tornare a bere.
Kurt
sospirò, notando che di li a poco solo lui e Cam
sarebbero rimasti in piedi.
“Si
prospetta una lunghissima notte….”
Un
raggio di sole bastardo si insinuò tra le intercapedini della finestra e le spesse
tende blu, andando a colpire il povero Jeff proprio in mezzo agli occhi.
Quando
li aprì, infastidito si accorse di essere ancora steso sul letto ad una pizza e
mezzo di Flint, esattamente come la sera precedente. Doveva essersi
addormentato durante il film (era impossibile per uno come lui stare steso e
sperare di non crollare) e in seguito il morettino aveva levato il pc da sopra le loro gambe e li aveva coperti entrambi
con un panno in pile.
Proprio
Flint gli stava appoggiato ad una spalla, rannicchiato su un fianco accanto al
suo corpo. Senza contare che, dulcis in fundo, Jeff aveva portato, sospettava
sempre nel sonno, un braccio attorno alle sue spalle.
Arrossì
di nuovo, prima di sorridere appena e appoggiare il viso sul capo dell’altro
fra le lisce ciocche corvine, prima di provare ad alzarsi senza svegliarlo.
Tentativo
vano.
Il
ragazzo aprì i grandi occhi azzurri come se fosse da poco sveglio e
strizzandoli lo guardò sedersi “Buongiorno…”
“’Giorno”
rispose lui con un sorrisetto imbarazzato “Dormito bene?”
Flint
annuì, alzandosi a sedere e stiracchiandosi “Sto anche meglio, ma prima di tutto…” prese dal cassetto del comodino un flaconcino
contenente le sue pastiglie al ferro e ne prese un paio prima di bere un po’ “Se
mi aspetti mi vesto e vediamo chi è ancora vivo…”
Il
biondo annuì, rimanendo seduto sul letto fino a che l’altro uscì dal bagno con
addosso un paio di pantaloni neri, una camicia bianca con sopra un maglioncino
beige.
Si
avviarono lentamente e quando arrivarono nella saletta dei Warbler
trovarono la carneficina: Nick fu il primo che trovarono, visto che stava
sdraiato scompostamente davanti a loro.
Dopo
averlo scalcato si avvicinarono ai divani, trovando sopra a uno di essi Kurt,
steso a pancia in su e ancora addormentato. Appoggiato con la testa alla sua
pancia e con le gambe stese sulle poltrona davanti a lui c’era Blaine, spettinatissimo e con la
bocca mezza aperta. Flint ridacchiò vedendolo così mentre Jeff alzava
delicatamente la testa a Nick e ci piazzava un cuscino anche se ormai era tutto
inutile: auguri con i reumatismi Duvall!
Trent e Wes
dormivano sul tappeto mentre Jesse e Andrew stavano
spremuti su un altro divanetto.
Su
quello dall’altra parte della stanza dormiva poi Thad,
a pancia sotto e con un secchio pieno di vomito accanto, in caso di necessità.
Ethan
dormiva sul divano davanti a quello di Thad.
Cameron
arrivò in quel momento, con un bel paio di occhiaie ma sorridente.
Fece
segno di seguirli fino alla mensa e lì iniziò a raccontare le prodezze della
sera precedente “Thad era ubriaco marci” disse
ridendo a crepapelle mentre facevano colazione, sedendosi ad un tavolo sotto
all’ampia vetrata della sala mensa “Io non credo di averlo mai visto ridotto così…. Urlava che aveva voglia di scoparsi chiunque, poi ha
iniziato a chiamare Kurt Allison, come la sua
ragazza, chiedendogli se aveva voglia di andare di sopra in camera….”
Jeff
rise mentre Flint alzava le sopracciglia “Oddio… poi?”
“Nick
ha vomitato su Kirk, che poi è andato a letto imbufalito”
Jeff
alzò le braccia al cielo “Ammiro Nick più che mai….”
“Blaine ha cantato una canzone a Kurt….
È anche andato a prendere la chitarra” proseguì Cam
mescolando il caffè “Ma poi Ha quasi fatto rissa con Thad
che sosteneva che doveva smetterla di provarci con la sua ragazza…”
Ormai
anche Flint rideva “Vi siete divertiti, insomma”
Cam annuì prima di guardarli indagatore “E
voi? Perché tu sei sparito?” chiese poi rivolto al biondo.
Jeff
non riuscì a mettere insieme una sola frase a causa dell’imbarazzo, mentre
Flint con tranquillità sorseggiava il suo the “Jeff è stato gentile a non
lasciarmi solo così ci siamo visti un film e abbiamo finito per addormentarci prestissimo…”
Cameron
non pareva molto persuaso, ma l’arrivo di Thad e
Nick, totalmente devastati, seguito poi da un Wes
decisamente più vivo, lo interruppe da qualsiasi pensiero.
“Dio
sono devastato” disse Harwood tenendosi pigiato gli
occhiali da sole sul naso mentre Nick appoggiava la fronte al ripiano ligneo
del tavolo, incapace di parlare “non berrò mai più in vita mia…”
“Lo
dici tutte le volte Thad” informò Wes,
passando un caffè nero ad entrambi gli amici in pieno post sbornia.
Jeff
rise, e dai due morti viventi si levò un gemito di dolore “Fai piano…” gli disse il compagno di stanza, guardandolo negli
occhi, mentre il biondino studiava i capelli di Duvall: erano sparati verso l’alto
in un modo che non gli aveva mai visto.
“Ti
dona questo look” ironizzò infatti Jeff, beccandosi una pacca sul braccio “Pensa
che abbiamo vinto le locali e ora ci aspettano ore e ore di prove estenuanti
per le regionali!”
Thad sbuffò “Work in
progress”
Wes alzò un sopracciglio “Ovvero?”
“Prima mi riprendo poi se ne parla…”
Flint
lanciò uno sguardo a Jeff, che lo intercettò sorridendo.
Per
la prima volta non abbassò gli occhi, arrossendo imbarazzatissimo e Nick
sorrise soddisfatto prima di tornare a pensare alla sua povera testa che batteva…
Arrivò
anche David con un sorriso “Tu dove hai dormito?” gli chiese Jeff.
“Nel
mio letto, come i più furbi ancora sobri” rispose quello sorridendo.
“Furbi?
Ma che furbi?! Voi non sapete divertirvi!” ringhiò Thad
e tutti si trattennero dal ridergli in faccia.
“Quando
sei in post-sbornia sembri un animale ferito: attacchi tutto e tutti” gli fece
notare Wes prima di voltarsi e vedere che arrivava
anche Trent, che si lasciò cadere senza forze accanto
a Nick “Non vi sembra la mattina dopo lo sbarco in Normandia?” chiese poi
rivolto ai pochi sobri.
“Solo
che al posto dello spargimento di sangue abbiamo uno spargimento di vomito”
ridacchiò David.
Thad fece una faccia stomacata mentre Duvall
soffocava malamente un conato “Non dire quella parola…”
Mentre
in sala mensa coloro che potevano prendevano in giro coloro che invece dovevano
tenere la bocca chiusa (per dignità e per non dare di stomaco) in saletta accadde
un fatto alquanto curioso: Blaine, che dormiva come
già detto con la testa sulla pancia di Kurt e le gambe appoggiate alla
poltrona, cadde a terra, guardandosi a torno del tutto spaesato.
Come
un cervo colpito dagli abbaglianti….
Si
alzò in ginocchio e per un istante osservò il viso di Kurt, ancora nel mondo
dei sogni beati (decisamente più dei suoi)
Con
un sorrisetto si alzò, stendendosi sul divano accanto a lui a dopo aver fatto
aderire le loro fronti si riaddormentò.
Così
li trovarono gli altri, e il risveglio non fu proprio il massimo…
Continua….
NdA :
Sono
tornata!
Con
un giorno di ritardo rispetto al solito, è vero ma…. Avete
visto quanto è lungo il capitolo, vero?
Immagino
che questo mi faccia perdonare^^
Allora
un paio di appunti:
iniziamo
con il Klaine e il Jint!
Spero
che questo lieve spartiacque vi sia piaciuto anche perché da qui in poi le cose
inizieranno a muoversi più velocemente per uno delle due coppie (chissà quale
eh xD) mentre l’altra diciamo che avrà un po’ più da
fare (ringraziate Blaine!) prima che si arrivi al dunque….
Passo
a ringraziare chi ha recensito!! Ovvero: