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Autore: Chemical Lady    11/05/2011    17 recensioni
Come avrete immaginato la mia storia sarà incentrata sul personaggio di Blaine e sulla sua storia…. Ecco, a dire il vero no!
Essendo una fiera sostenitrice dei Warblers, ho pensato di scrivere questa storia per dare una voce e una personalità a questi ragazzi...
Pezzo tratto dal capitolo 01: .... Wes, come suo solito, prese in mano le redini della situazione prima che si arrivasse ad usare le poltrone come armi illecite “Coraggio, proviamo! Non c’è tempo da perdere, le Locali sono alle porte…”
Blaine lo guardò grato prima di iniziare a scaldarsi la voce.
“Non prendertela” gli disse sottovoce David.
Quello per risposta scrollò le spalle “Avere una vita privata in questa scuola è pressoché impossibile…”
Wes a quel punto ammiccò muovendo le sopracciglia “Fa già parte della tua vita privata, la piccola spia delle New Direction?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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bananissima

Blaine Anderson presents:

the Pips!

 

 

#07 Nobody is most important than  you for me….

 


Il giovane Hummel trovava qualche difficoltà a guidare, quella mattina.

Non solo perché l’agitazione per le locali era a mille, non solo perché nei sedili posteriori parlavano di sesso eterosessuale in termini che avrebbero fatto arrossire anche una porno star….

Ma soprattutto perché non aveva mai visto Blaine in ‘borghese’, ovvero con un abbigliamento che non fosse la sua solita divisa scolastica….

Quando l’aveva visto scendere quella mattina, con quei dannatissimi jeans scuri attillati, la maglietta rossa con sopra una felpa abbastanza normale e il solito cappotto aveva quasi rischiato l’embolo.

E il suo cervello continuava a gridare a tutto fiato: CHE FIGO.

Come Blaine potesse non avvertire quella carica sessuale che Kurt provava nei suoi confronti era un vero e proprio mistero…. Il solista si limitava a guardare il paesaggio muovendo il capo a ritmo e di musica e aprire la bocca solo per esternare una qualche vaccata insieme a quelli seduti dietro oppure per sorridere a Kurt.

Hummel si chiese, inoltre, perché quella strada che compiva almeno due volte la settimana, minimo, sembrava improvvisamente così infinita.

Gli serviva aria, e gli serviva il prima possibile….

“Secondo voi Jeff è riuscito a scendere dal water?” chiese poi proprio Blaine, grattandosi dietro ad un orecchio con non chalance.

Wes scosse piano il capo mentre Cam si sporgeva in avanti, visto che stava seduto fra i due sedili “Ragazzi sapete che voci di corridoio sostengono che Sterling è omosessuale?”

Blaine si voltò così velocemente che per poco di mozzò la testa con le cinture di sicurezza.

Wes lo guardò appena stupito, socchiudendo la bocca prima di iniziare a ridacchiare e Nick, che in un primo momento si era irrigidito disse “Ma sei scemo o reciti bene?” con tono irriverente e un po’ scocciato “Chi ha detto questa stronzata, scusa?!”

Cameron lo guardò inclinando appena la testa di lato “Hey amico non ti scaldare! Io l’ho sentito dire da Jesse Martin… Anzi no! Credo Luke!”

“Strapperò ogni singolo rasta a quell’idiota” mugugnò Duvall estraendo l’ipod dalla tasca della giacca a vento, deciso ad isolarsi dal mondo. Ma non prima di scambiare uno sguardo con Blaine….

E Kurt non aveva perso ne una sillaba e una singola espressione facciale di uno dei suoi amici, nonostante guidasse. Vantava lo spirito di osservazione di un vero criminologo quando voleva e grazie allo specchietto retrovisore nulla poteva sfuggirli.

Un sorrisetto gli incurvò le labbra mentre allungava la mano pensieroso, cercando di cambiare marcia che però non si cambiava…

“Non credo che tu riuscirai a mettere la quarta se continui a muovere la mia rotula!” la risata divertita di Blaine lo riportò nel velivolo con la testa e, dopo aver notato che effettivamente la sua mano stringeva il ginocchio del solista, arrossendo chiese scusa.

Non doveva distrarsi su nulla.

Doveva guardare l’asfalto o la sua mente avrebbe continuato a produrre elucubrazioni mentali e immagini che li avrebbero fatti finire contro ad un muro.

 

Jeff scese la scale dopo aver ripiegato con cura la divisa per non stropicciarla e averla riposta con la massima attenzione nel solito zaino che usava quando si spostava.

Scese le scale e le risalì tre volte, prima perché aveva dimenticato il cellulare, poi l’mp3 e alla fine perché, quando era salito per prendere l’mp3 aveva dimenticato il cellulare sul comò!

“Sono un autentico disastro” si disse, correndo velocemente un cortile, mentre i compagni di scuola che non erano tornati a casa per il fine settimana gli davano il loro personale in bocca al lupo.

Non poteva crederci di essersi appisolato in piedi sotto la doccia! Come diavolo era possibile?

Certe volte credeva che la vita lo prendesse per il culo…

E quando vide che gli altri non erano nel parcheggio ad aspettarlo per un attimo entrò nel panico. Pensò che si fossero dimenticati di lui, o che fossero già a Lima e l’avessero scaricato velocemente come punizione per i suoi numerosi ritardi.

Stava già per iniziare ad insultare un po’ tutti quanti –sottovoce ovviamente- quando qualcuno attirò la sua attenzione chiamandolo. E non era di certo il primo pirla a caso…

C-ciao Flint….” Abbassò gli occhi sulle sue scarpe “Si sono dimenticati anche di te?”

Flint sorrise appena, intenerito “Nessuno si è dimenticato di te, Jeff…” disse aprendo il bagagliaio della macchina prima di sfilare dolcemente lo zaino dalle mani del biondo che lo guardò sorpreso “Solo che Thad aveva fretta di andare a Lima così sono semplicemente partiti un po’ prima…

“Da quanto?”

“Un ventina di minuti, più o meno….”

Jeff lo guardò chiudere il baule mentre l’occhio gli cadeva il sedere del morettino, avvolto da un paio di aderenti pantaloni neri. Sempre più rosso si avvicinò alla portiera aprendola e sedendosi si guardò attorno “Bella macchina” commentò davvero colpito mentre l’altro si allacciava la cintura pensando che il biondino era decisamente la cosa più bella che lui avesse mai visto. La macchina era giusto accettabile…

Grazie…” mise in modo uscendo dal parcheggio “Se vuoi mettere la musica fai pure…

“No, fa lo stesso…

Flint non capiva cosa non andasse.

Il viaggio iniziò nel più totale silenzio, che non sembrava intenzionato ad andarsene. Jeff se ne stava chiuso nel più assurdo mutismo mentre il morettino cercava un argomento di conversazione che potesse anche solo vagamente parere intelligente.

Fallì su tutta la linea.

Mentre pensava un nuovo problema però si manifestò.

Jeff alzò gli occhi non appena avvertì la macchina rallentare e fermarsi in una piazzola “Tutto ok?” domandò guardando davanti a se. Non ricevendo una risposta si voltò verso Flint e trovandolo con le mani sul viso iniziò a farsi prendere dal panico “Che succede?!”

L’altro rialzò gli occhi un po’ annebbiati “No niente…. Mi si è annebbiata un po’ la vista” disse stropicciandosi gli occhi grandi, prima di sospirare e rimettere in moto. Jeff continuava a fissarlo un po’ preoccupato mentre notava che un pallore malsano si stava allargando a macchia d’olio sulla palle di per se già chiara di FIint.

La suoneria del suo cellulare lo costrinse a distogliere per un istante lo sguardo dal viso dell’altro, e, dando per scontato che fosse Nick, prese il cellulare dalla tasca dei jeans per leggere l’sms appena arrivato.

Erano due a dire il vero, il primo del suo amico che lo avvertiva di guardarsi le spalle perché Cameron aveva detto che qualcuno metteva in giro chiacchiere su di lui (e che gli avrebbe spiegato meglio appena arrivato) e l’altro di un numero sconosciuto.

Lo lesse velocemente corrugando le sopracciglia.

-Ciao, sono Dave. Scusa se ieri non ti ho più risposto ma il computer non collaborava. Grazie per avermi lasciato il numero di telefono. Comunque, perché stai venendo a Lima?. D.K.-

Ci mise un altro paio di letture prima di riuscire a capire chi gli avesse inviato quel messaggio criptico, visto che la sola presenza di Flint e il suo buon profumo che permeava in ogni centimetro dell’auto di lusso lo aveva del tutto stonato.

Era quel ragazzo di Lima, D.K. (a quanto pare Dave) che aveva conosciuto sul sito che gli aveva raccomandato Blaine.

Scrisse rapidamente la risposta senza pensarci troppo –Sì! Per le gare di canto corale…. Le locali! Comunque io sino Jeff :). JS-

Poi riprese l’sms di Nick per rispondere anche al suo migliore amico ma non prima di aver lanciato un’altra occhiata preoccupata a Wilson “Non sarà meglio che ci fermiamo? Magari una boccata d’aria fresca ti farà bene….”

“No grazie, sei davvero gentile ma ce la faccio” sussurrò l’altro un po’ imbarazzato “è da quando sono nato che lotto contro l’anemia e i cali di pressione…. Ormai è routine”

Il biondo lo guardò incerto “Non posso fare proprio nulla?” chiese rispondendo a Nick prima di intascare il cellulare.

“Una cosa sì…. Ti dispiacerebbe guidare?”

 

-Stiamo arrivando! Flint non si sente bene però…. J.-

Nick rilesse l’sms per essere certo di aver letto bene poi ridacchiò.

Cameron era troppo concentrato a guardare Blaine che giocava a con un elastico per notare qualcosa, grazie a Dio, o sarebbe diventato tutto di dominio pubblico entro trenta secondi.

Il fatto era che Duvall era certo che quella di Flint e Jeff fosse solo una scusa.

Dava per scontato l’happy ending e che quindi credeva che avessero già fatto pace, che si fossero parlati e che, nel contempo, avessero già iniziato a pomiciare da qualche parte….

Forse non erano neanche partiti dalla Dalton!

Era davvero troppo positivo il ragazzo…

Quando arrivarono all’auditorium di Lima dove si sarebbe tenuta l’esibizione gli altri erano già tutti lì, ad attenderli, compresi coloro che vivevano vicini alla città e che, al contrario di Kurt, avevano preferito alzarsi di gran lunga dopo.

Persone come Nicholas per esempio, o Jesse che sorridevano beatamente guardando i ‘desperatos’ come li avevano definiti, che arrivavano direttamente da Westernville.

“Siete carichi?!” chiese Thad saltellando sul posto e urtando parecchio i nervi di Wes, che si rivolse a David.

“Come l’hai sopportato?!”

Il ragazzo di colore rise “Sai come funzionano queste cose no? Basta ignorarlo! E poi è tutta scena…. Pensa che dopo la prima curva a tirato su la capotta dell’auto rabbrividendo e ha messo su la musica classica perché iniziava a venirgli mal di testa!!”

Wes alzò gli occhi esasperato “è il fake di se stesso….”

Thad però non stava affatto seguendo la conversazione, troppo impegnato a sentire gli ultimi pettegolezzi da Cameron, che glieli sussurrava in un orecchio.

“Quindi Nick ha negato che Jeff sia…. Hai capito no?” chiese Harwook curioso come un bambino in un negozio di giocattoli.

Era la peggiore comara sulla faccia della terra, forse peggio anche di Cam.

“Sai cosa penso?” disse il capo del consiglio, tirando da parte l’altro e sussurrandogli in un orecchio, divertito “Che abbiano una storia…

“Ma chi?!”

“Jeff e Nick…

Cameron sgranò gli occhi fino all’inverosimile “Beh…. Bisogna indagare!”

Thad annuì “Mi affido come sempre a te…. Non deludermi”

Mentre farneticavano Blaine osservava interessato Kurt che parlava al cellulare con Mercedes. Gli piaceva rimanere a guardare Kurt anche per ore….

Aveva un modo di muoversi armonioso, pareva danzare mentre rideva al telefono con la sua amica, tingendo di rosa i coniglietti…

Anderson si riscosse improvvisamente…. Tingendo di cosa i cosa?!

Stava decisamente impazzendo…

“Stanno arrivando anche loro” Hummel si appoggiò alla sua auto, accanto al solista e gli sorrise appena “Sai…. Sono un po’ nervoso all’idea di gareggiare contro le New Direction…. In un certo senso mi sento un po’ un traditore….”

Blaine gli sorrise appena, dandogli una leggera spallata, che pareva più una scusa per appoggiarsi a lui “Ma che dici…. La tua è stata una necessità…. Non ci saresti mai venuto alla Dalton se non avessi avuto paura per la tua vita…

Kurt sorrise, come ringraziamento.

Blaine era fantastico ai suoi occhi, non aveva una peccata che fosse anche la più insignificante. Riusciva sempre a farlo sentire a suo agio, lo consolava come nessun altro era capace….

Era davvero perfetto.

L’amore l’aveva reso un po’ cieco, e un po’ cretino, però…

Ma quando si è persi come lo era Kurt per Blaine difficilmente si arriva a comprendere i limiti di una persona…. E Hummel si sarebbe poi ricreduto.

Ma è ancora presto per questo.

Mentre si godeva il calore del contatto con Anderson vide arrivare da lontano la Porchè scura di Flint (ormai era convinto che i suoi compagni avessero intenzione di allestire un salone dell’auto visto che apparte quella di Wilson c’era anche –ricordiamo- la BMW serie 3 di Thad l’R8, si proprio quell’audi costosissima da riccastro che ostenta, che Wes gli aveva raccontato che aveva Kirk) arrivare nel parcheggio e poi parcheggiare con lentezza esasperante che non era da Flint.

Questo perché al volante c’era Jeff, terrorizzato anche solo all’idea di fare un graffiettino a quel bolide.

Quando Kurt vide il biondino uscire dalla parte del guidatore si crucciò “Secondo te è successo qualcosa?” domandò a Blaine che subito si voltò a guardare nella sua direzione.

“Boh non so, forse…. Andiamo a vedere” Non appena il solista si spostò dal suo corpo sentì immediatamente freddo.

Si sbrigò a seguirlo, notando che anche Nick si stava avvicinando “Cosa gli hai dato perché lui ti permettesse di guidare l’auto?” chiese ammiccando all’amico che andò dalla parte del passeggiero per aiutare Flint a scendere

“Te l’ho detto che stava male” mormorò il biondo arrossendo assurdamente mentre Flint si appoggiava a lui con una mano alla fronte “Cosa ti senti?”

“Mi gira tutto…” sussurrò Flint appoggiandosi al suo petto, sempre tenendo gli occhi chiusi.

Kurt gli appoggiò una mano sulla schiena preoccupato “Ma cosa è successo?”

“Nulla di che…. Calo di pressione” disse Flint cercando di rassicurarlo “Mi capita spesso quando non prendo le pastiglie per l’anemia…

“E perché non le hai prese scusa?” chiese Nick come se avesse a che fare con un vero cretino, mentre Blaine correva a chiamare Wes.

Flint intanto rimaneva fermo, contro il petto di Jeff che pregò che l’altro non avvertisse quanto il suo cuore andasse veloce, e disse con voce flebile “Ha la testa nel pallone ultimamente…

Wes arrivò di corsa, preoccupato, scansando Kurt e portando una mano sul viso di Flint trovandolo insolitamente gelato “Hey Flint, coraggio che oggi bisogna esibirsi” disse sorridendogli prima di guardare Jeff “Bisogna portarlo dentro…” il biondo annuì ma non si mosse, così il ragazzo asiatico alzò un sopracciglio “Ce la fai a prenderlo in braccio o devo chiamare Richard?”

Jeff tentennò un po’ rosso prima di annuire e far leva sulle gambe per prendere in braccio Flint che nel frattempo si lamentava che poteva benissimo camminare. Come se stare in braccio a Jeff gli desse fastidio poi. Senza contare che questo non costava alcuno sforzo all’altro, visto quando piccolo e magro fosse il morettino.

Tutti gli altri lo guardarono con tanto d’occhi iniziando a chiedere cosa stesse succedendo a Wes, che ignorava tutti camminando veloce accanto al biondo, come una mamma preoccupata per uno dei suoi bambini.

La giornata non iniziava proprio benissimo.

 

Kurt era uscito  dal loro camerino già cambiato per prendere qualcosa di zuccherato da portare a Flint, ma poi aveva incontrato Rachel e si era perso a parlarle fino all’arrivo di Blaine che con gentilezza l’aveva ricondotto dai Warblers.

“Mi dispiace” mormorò Hummel rosso in viso ma l’altro sorrise scuotendo il capo.

“Non preoccupati, Trent ha tirato fuori dallo zainetto tanta di quella roba che mi pareva di trovarmi davanti Willy Wonka in persona!” ridacchiò, prima di farsi serio “Abbiamo trovato un dottore e ha detto che non c’è nulla di cui preoccuparti, ma non può assolutamente esibirsi con noi….”

Kurt aprì la bocca, basito “Scherzi?”

L’altro scosse il capo affranto prima di fermare Kurt che stava per aprire la porta del camerino “Aspetta” gli appoggiò le mani sulle spalle, guardandolo intensamente. A l’altro mancò la terra sotto i piedi e già pregustava il bacio che quell’espressione decisa avrebbe portato ma…. Si sbagliava “Prima di entrare ti avverto che lì dentro c’è il delirio più assoluto…. Non spaventarti ok? È normale…. Circa.” Kurt chiuse la bocca delussissimo ma sorrise come se nulla fosse, Blaine lo trattenne ancora “Thad sostiene di non averne bisogno ma…. Ecco diciamo che se le cose peggiorano Wes è pronto a mette del Valium nel suo teh caldo….”

Kurt alzò le sopracciglio “addirittura?” ridacchiò.

L’altro però era così serio da spaventarlo “Non conosci ancora Thad in tutte le sue sfaccettature: è pazzo”

Kurt entrò un po’ timoroso e se Blaine non l’avesse avvertito di certo avrebbe immaginato di aver scambiato un ospedale psichiatrico per il camerino dei Warblers…

Direi delirio era dir poco….

Nick faceva dei vocalizzi così profondi che sembrava sul punto di cantare l’intera aria dell’Aida, in un angolo della stanza opposto a quello dove si trovava Kurt, ma pareva che lo stesse facendo urlandogli in un orecchio.

Kirt si lamentava con Ethan del camerino (così come ogni anno, a detta di Blaine) perché ne voleva uno privato, cambiarsi davanti agli altri lo metteva a disagio.

“Perché ce l’ha piccolo, magari?” replicò tagliente Nick, smettendo di cantare e avvicinandosi a Blaine, sospirando “Senti solista…. Hai qualche dritta per me?” domandò poi timoroso.

Blaine sorrise dandogli una pacca sulla spalla “Vieni, un bicchierino di fragolino è il miglior consiglio che posso darti” gli disse accompagnandolo fino al tavolo infondo alla stanza sul quale stava sdraiato Thad.

“Che sta facendo?” chiese Kurt avvicinandosi a Jeff e Wes, seduti vicino a Flint. Quest’ultimo stava sul divano, con le gambe stese e la schiena appoggiata al bracciolo, con addosso una coperta e in mano una tazza piena di qualcosa di fumante. Dall’odore una tisana.

Wes sbuffò mentre piegava  con cura la giacca di Flint, appoggiandola ad una sedia “Fa sempre così, prima di esibirci impazzisce e inizia a dar di matto…

Jeff sospirò mentre afferrava la tazza che Flint gli porgeva, appoggiandola sul tavolo “Ti ricordi quando si è vestito da gatto e sbronzo si è messo a pisciare contro la parete di quel locale? Il buttafuori pensavo lo uccidesse!”

“Perché è sbronzo?” chiese Kurt cercando di ignorare il resto della frase.

“Tra poco lo sarà” concluse Wes allontanandosi in cerca di David, mentre Thad si alzava in piedi sul tavolo.

Kurt guardò il capo del consiglio Harwood schiarirsi la voce e aprendo la bocca…. Ruttare.

Flint sgranò gli occhi mentre Jeff, Nick, Blaine, Cam e Trent scoppiavano a ridere in maniera disumana seguiti poi da tanti altri tra cui Wes.

Kurt e Wilson si guardarono davvero poco convinti mentre Jeff si stava davvero scompisciando lì accanto.

Decisamente non era una cosa molto…. Uhm Kurt pensò ‘appropriata’ quando in realtà NON ERA DA THAD!

Gli tremava una palpebra tanto era perplesso e stravolto.

Quando si pensa di conoscere una persona…

“Ragazzi, prima di iniziare voglio dirvi solo che vi voglio bene” Thad li guardava con una strana commozione negli occhi. Ricapitolando, era passato dal dormire sul tavolo, al ruttare come un camionista, al guardarli dolce come un agnellino. No, non stava bene “E che ognuno di voi ha qualcosa di speciale: che siate grassi o magri, belli o brutti, simpatici o merde camminanti, bianchi o di colore, asiatici o…. non asiatici…. Biondi naturali o tinti” strizzò l’occhiolino a Jeff “Con o senza la patente o con gusti sessuali ambigui voi siete tutti…” si zittì un istante “Ho perso il filo…

La luce del camerino iniziò a lampeggiare assieme ad uno strano ticchettio e Blaine si alzò dalla sedia, porgendogli una mano “Non importa, sei stato comunque illuminante! Ora andiamo, il palco ci aspetta”

“Dio sto per vomitare…” disse Nick bianco in viso mentre Trent gli dava delle pacche sulla schiena per rincuorarlo.

Tutti uscirono in fila e Flint sorrise a Kurt, che però si sbrigò ad andarsene per stare solo con biondo “Sicuro che non vuoi nemmeno provarci? Potresti cantare su una sedia…

Flinti gli sorrise “Sei davvero dolcissimo” gli disse facendolo arrossire “Ma rovinerei la corografia…. Sarete favolosi anche senza di me….”

Jeff fece per alzarsi ma il morettino, in un moto di coraggio, si sporse verso di lui e lo abbracciò.

L’altro rimase immobile per un istante, prima di ricambiare titubante quella stretta.

Quel profumo…

La macchina ne era pregna ma sentirlo direttamente dalla sua pelle era tutta un’altra cosa.

“Vai ora” disse Wilson staccandosi “E dimostra che la tua insicurezza è un elemento del tutto trascurabile…. Così la prossima volta l’assolo dopo Blaine sarà tuo”

Jeff si alzò “Stasera canterò solo per te” e detto questo raggiunse gli altri, dandosi dell’idiota per l’ultima frase uscita da chissà dove, mentre il cuore di Flint batteva così forte che si sentì svenire.

Non per la pressione di certo..

 


Hey soul sister,
ain't that Mr Mister
on the radio, stereo
The way you move ain't fair you know
Hey soul sister,
I don't wanna miss
a single thing you do tonight …

 

“FESTA!”

Kurt si portò le mani sulle orecchie, anche se non per il fastidio ma solo per salvare i timpani da Thad, mentre filava dentro alla Dalton con un sorriso a trecento denti sul viso.

Erano appena tornati e con loro avevano portato l’entusiasmo della vittoria.

Il pareggio con le ND era arrivato come una manna dal cielo per il piccolo soprano, che sinceramente non poteva sperare in un risultato migliore.

Il solo pensiero di ritrovarli con lui alle regionali…. Un sogno.

Nessuno ne era uscito sconfitto, erano tutti vincitori.

Il ritorno in auto era stato un vero delirio. Jeff si era ritrovato con loro al posto di Wes (che secondo Nick non voleva controllare che Flint stesse bene, ma solo guidare la sua macchina fino a Westernville) e aveva largamente contribuito ai cori da stadio, fino ad arrivare ad un livello di casino alquanto alto.

Blaine era sceso dall’automobile saltellando come un pazzo, abbracciando tutti quanti non riuscendo più a contenere l’entusiasmo. Kurt praticamente tremava, complice l’adrenalina che gli scorreva ancora dentro le vene, e la cosa degenerò appena Blaine gli portò un braccio attorno alle spalle, sorridendogli “Adesso si festeggia! Flint ti unisci a noi vero?!”

Il morettino lo guardò, aveva ancora il viso parecchio smunto e con lentezza si aprì in un sorrisetto “Non chiederei di meglio ma…. Penso che andrò a letto….”

“Sicuro che non ce la fai?” chiese Trent mentre si avviavano insieme su per le scale, verso la loro stanza.

“Mi sento distrutto…. Come se avessi fatto praticamente il lavoro di tutti e tre i cori messi insieme” mormorò entrando e sedendosi di peso sul letto mentre dalla porta aperta vedeva i suoi compagni passare salutandolo e raccomandandogli di rimettersi al più presto. Quando passò Jeff sembrò quasi rallentare un attimo mento alzava la mano in un goffo ed imbarazzante saluto.

Trent si perse la scena, rimanendo quindi senza risposta….

Jeff intanto arrivò in fondo al corridoio insieme a Nick e Blaine (che aveva la stanza davanti alla sua) e il solista disse “Ora Wes ordina una vagonata di pizza…. Ci cambiamo e ci vediamo al piano di sotto tra una decina di minuti?”

Nick annuì mentre Jeff entrava in camera “Il tempo di cambiarci e ci siamo!” Blaine sorrise entrando il camera e consentendo a Duvall di iniziare la tortura del biondo“Allora? Hai qualcosa da racconatarmi?” domandò.

Jeff alzò le spalle, spogliandosi della divisa e prendendo un paio di pantaloni neri e una camicia viola a mezze maniche “Niente di che a dire il vero….” Ammise lui, visto che in effetti non aveva molto da aggiungere…. Anche se “Forse mi sono dichiarato indirettamente…

Nick alzò un sopracciglio, togliendosi la cravatta “E questo sarebbe niente?! Che gli hai detto?? E lui che ti ha risposto?!”

“A dire il vero la mia ‘circa dichiarazione’ è stata una risposta…. Nel senso” si infilò gli anfibi mentre l’altro prendeva un paio di jeans “lui mi ha abbracciato…. Dicendomi che dovevo andare lì fuori e cantare bene…. per dimostrare che non sono insicuro” arrossì notando il sorrisetto di Duvall “E io gli ho detto che avrei cantato solo per lui….”

“Oh che cosa tenera” ironizzò Nick “Siete davvero dolci e …. Patetici” gli diede una pacca sulla fronte, allacciandosi una felpa rossa “E sai perché? Secondo me siete entrambi pazzi uno dell’altro…. Perché non glielo dici chiaro e tondo?”

“Ma perché è difficile” si grattò la testa “Io ho davvero un sacco di paura…. Insomma…. Vorrei passare un po’ più di tempo con lui prima. Ho solo paura di non essere davvero gay e che tutto quello che sto provando è frutto della mia fantasia…. E poi magari lui è stato solo dolce con me e basta! Se sta  con Hummel?”

“Non sta con Hummel, a lui piace Blaine

Il biondo lo guardò sorpreso “Sei serio?”

“Come quando gioco a poker….” Ammiccò “In auto lo guardava di striscio come se avesse accanto un dio greco…. È perso. ma Blaine non mi pare collaborativo”

Jeff prese il cellulare facendo per intascarlo ma prima lesse un sms “Vedremo come andrà a finire…. Secondo me finiremo tutti in bianco!”

“Secondo me finirete tutti a letto” Duvall lo spinse verso la porta “Ora andiamo a festeggiare!”

Jeff si lasciò guidare mentre con  un sorrisetto rispondeva al sms –Come è andata la competizione? Hanno vinto i loser della mia scuola o voi? D-

-Abbiamo vinto tutti, bello vero? : ) J-

 

Thad era tornato serio il tempo strettamente necessario per rompere le palle per l’assurdo quantitativo di alcool che si stava accumulando sul tavolo.

“Sembra di essere in una distilleria abusiva dei tempi del proibizionismo” disse infatti un tanti nello critico, guardando una bottiglia di vino.

Trent gliela tolse dalle mani “Immagino che quel periodo tu lo abbia vissuto pienamente” gli disse ironico, prima di sospirare “C’è tanto vino perché Nick e Wes vogliono fare il vin brulè.

“Il che?!” chiese Harwood stranito.

“Non so cosa è…. So solo che stanno preparando un falò qui fuori dove scaldano il vino e ci mettono dentro della roba…. Si sono arrampicati su un albero ieri pomeriggio per rubare le arance al vecchio che vive qua davanti…

“Quindi si beve… fuori? Ma siamo alla fine di ottobre fa freddo!”

Trent alzò gli occhi al cielo “Senti, non dirlo a me, dillo a loro, io sono solo il gregario che controlla che nessuno si beva il vino!”

Blaine scese le scale velocemente, sorridendo “Ciao ragazzi…. Avete visto Kurt per caso?”

Trent gli indico la porta che dava sul cortile esterno, prima di strappare il cavatappi dalle mani di Thad che approfittava della distrazione dell’amico per rubare un po’ di vino “Bevi la birra!!”

Il solista uscì smettendo di guardarli e nella semi oscurità della notte che ormai stava scendendo vide il falò che i due amici stavano preparando, aiutati da David e –Scioccante!!- da Kirk che armeggiava con dei paletti.

Poco lontano da loro, seduto su una panchina, c’era un Kurt particolarmente assorto. Si avvicinò, sedendosi in parte a lui e stringendosi nella felpa blu “Brr fa fresco, vero?” gli sorrise, trovando di rimando lo stesso sorriso forse un po’ forzato.

“Diciamo che non possiamo mettersi in costume da bagno e fare un salto in piscina!”

“Ma non c’è la piscina alla Dalton…

Kurt alzò un sopracciglio “Lo so, Blaine…. Ero ironico…

Oh….” Il moro si zittì, guardandosi le mani mentre si chiedeva da quando non riusciva più a parlare con Kurt. Poi improvvisamente si ricordò: si era allontanato da lui quando sospettava che avesse una relazione di Flint e Kurt doveva ancora chiedersi perché non lo avesse considerato la sera prima…Kurt…. Io….” non sapeva precisamente cosa dirgli, probabilmente la sincerità lo avrebbe ripagato come sempre “Posso chiederti una cosa…

Kurt lo guardò sorpreso, prima di ridacchia “Da quando hai bisogno di chiedere se puoi farmi una domanda?”

Blaine sorrise appena “Diciamo che è molto…. Personale…

“Spara!”

Blaine arrossì lievemente, sapendo che non aveva il diritto di impicciarsi degli affati di Kurt ma, erano amici no? Era solo una domanda innocente “Tu e Flint…” disse lentamente “Voi siete…. Insomma…. Avete una relazione?”

Hummel era ufficialmente senza parole…

Blaine…. Hai già iniziato a bere sottobanco?”

“No io…. Me lo chiedevo visto che sembrate così…. Intimi”

Kurt ci pensò su senza trovare una risposta sensata visto che il ragazzo aveva passato la giornata con Jeff e non con lui….

Poi lentamente sgranò gli occhi “Dici perché siamo usciti a cena?” chiese senza fiato, chiedendosi se quella fosse la motivazione per lo strano comportamento di Blaine durante tutta la settimana.

Blaine si trovava nella situazione più imbarazzante che avesse mai vissuto da quando conosceva Kurt “Scusa non sono fatti miei e poi…

“No” la risposta secca di Kurt, ma al contempo parecchio divertita, gli fece rialzare gli occhi in quelli chiarissimi del ragazzo “Non ci frequentiamo, siamo solo diventati buoni amici e, francamente, abbiamo entrambi altro per la testa….” L’ultima parte la sussurrò quasi, come timoroso di dirla davanti a Blaine.

L’altro lo guardò non capendo assolutamente nulla come al solito, ma solo con quello che voleva sentirsi dire “Quindi…

“Quindi, Blaine, no….”

“Scusa se te l’ho chiesto ma penso che tra noi due non dovrebbero esserci segreti…. Non ti pare?”

Kurt corrugò le sopracciglia “tanti amici hanno segreti…

“Ma io non voglio che ce ne siano….” Blaine sorrise, prima di abbassare ancora gli occhi sorridendogli “Scusami sono stato inappropriato ma mi sono un po’…. ecco…. Diciamo che non capivo perché andassi a cena con lui”

Kurt sentì il cuore battergli fortissimo. Era geloso? Non lo sapeva ma non era il caso di chiederlo, non sarebbe stato delicato “Sto legando anche con altre persone…. Non ti dispiace vero?”

“Assolutamente no! Anzi, ne sono felice!”

Kurt iniziava seriamente a non capirci più nulla, ma decise di non indagare oltre, facendo capire a Blaine che non sembrava affatto felice della cosa, ma solo turbato. Ok non avere segreti fra di loro, ma non aveva intenzione di tradire la fiducia di Flint dicendogli che il ragazzo gli aveva confessato non solo di essere gay, ma anche innamorato di Jeff, e che tutta quella loro vicinanza non era altro che supporto morale visto che anche Kurt era in pene d’amore.

Decisamente era meglio non dire nulla….

Ma qualcosa glielo voleva dire…

Blaine…. Al momento nessuno è più importante di te, qui…. Per me…

Anderson rimase molto colpito da quella frase, così spontanea. Sorrise a Kurt, sporgendosi verso di lui abbracciandolo mentre l’altro sentiva una fitta piacevole allo stomaco.

“Anche se io sono qui da molto più tempo” gli disse staccandosi “lo stesso vale per me….”

“Ragazzi è arrivata la pizza! Basta pomiciare!” L’urlo di Thad li riscosse da quella sorta di locus amemus mentale in cui si erano chiusi e crollarono rovinosamente nell’imbarazzo totale. Kurt lo odiò un po’.

Si alzarono in silenzio, tornando in casa un po’ rossi in viso.

Jeff guardò Blaine sedersi accanto a lui, sul divano, ma decise di non dirgli nulla su quello che Nick gli aveva detto sull’infatuazione di Kurt.

Se non ci arrivava da solo era scemo.

“Sai, oggi mi sono sentito tutto il giorno con Dave, via sms” lo informò in biondino mettendo alcuni pezzi di pizza nel piatto.

“Il ragazzo di Lima?”

“Sì lui…” Jeff si fermò un attimo “Chissà perché non è venuto in auditorium a salutarmi”

“Quasi tutti i ragazzi su qual sito vogliono tenere un profilo basso…. Sono confusi e sinceramente non mi aspetterei una vera amicizia ma un appoggio mentale” lo guardò mentre continuava a servirsi riempiendo un paio di piatti “Hai fame?” chiese poi divertito

L’altro ridacchiò “Ma no! Porto qualcosa anche a Flint…. Insomma…. Avrà fame prima di dormire, no?”

Blaine sorrise, malizioso “Allora sbrigati prima che si freddi….”

Il biondo gli fece la linguaccia prima di sparire, intascando anche un paio di lattine di cocacola.

“Dove va?” chiese Kurt, trovando il coraggio di riavvicinarsi al solista nonostante la pessima figura di prima.

“Da Flint….” Rispose Anderson “e non so se lo rivedremo prima di domani mattina…

Kurt sorrise, battendo le mani felice, prima di prendere un grosso pezzo di pizza e andare a sedersi accanto a David, al tavolo.

 

Quando  Flint aprì la porta e si trovò davanti Jeff con in mano due piatti ricolmi di pizza e un paio di lattine gli sorrise, raggiante “Sei una vera apparizione” gli disse facendogli spazio per farlo entrare “stavo giusto pensando che sarei morto di fame!”

Jeff appoggiò tutto sulla scrivania e subito fu raggiunto dall’altro che arrossì “Cosa c’è?”

“Sono in pigiama…

Il biondo ridacchiò “Non penso che questo influirà negativamente sul giudizio che ho di te….” Anche perché quell’opinione personale era tutta un ‘sei bellissimo, simpatico, coccoloso e sinceramente faccio fatica a non fare pensieri su di te quando Nick mi fa vedere i porno’.

Mangiarono mentre Jeff raccontava per filo e per segno cosa era successo sul palco. Quando finirono Flint buttò via i piatti di carta e le lattine vuote, poi si mise a sedere sul letto “Grazie per avermi tenuto compagnia…. Ora sarà meglio che tu vada o perdi la festa…

Jeff però si sedette accanto a lui, con le mani in tasca “E tu cosa fai?”

Il morettino scrollò le spalle “Penso che guarderò un film…. Fino a che non mi addormenterò”

“Posso farti compagnia anche in questo se vuoi” disse un po’ vergognoso il biondo, fissandosi le punte degli anfibi.

Flint sorrise, arrossendo appena. Lui voleva tenerlo con se (per sempre, se possibile) ma la sua coscienza lo spinse a dire “Ma così ti perderai tutto il divertimento…

Jeff alzò le spalle, sempre senza guardarlo negli occhi “Non importa…. Mi dispiacerebbe lasciarti solo e poi non ho molta voglia di bere…

“Allora non ti caccerò…” Flint prese il portatile, prendendo poi alcuni cuscini per appoggiarli all’altiera del letto. Ci si appoggiò con la schiena, invitando Jeff a fare lo stesso prima di appoggiare il pc sulle gambe “Che di va di vedere?”

Ma l’altro non era molto attivo, a causa del profumo del moro, ancora più buono di come lo ricordava da quel pomeriggio. Si limitò ad alzare le spalle mentre Flint ponderava cosa guardare, celando l’eccitazione per averlo lì accanto in candidi sorrisi infantili.

 

Al piano di sotto intanto la festa stava iniziando palesemente a degenerare….

Kurt sedeva accanto a Cameron davanti al falò mentre gli altri stavano tutti attorno alla fiamme, ridendo e facendo casino.

Fortunatamente il campus era quasi vuoto…

Sai…. Non credo sia molto saggio stare con delle bottiglie ricolma di alcool così vicini a delle fiamme vive…” disse Kirk, sedendosi in parte a Cam con un mano una bottiglietta di acqua naturale.

“Anche tu astemio come noi due?” chiese il ragazzo indicando se stesso e Kurt, ma l’altro scosse piano il capo.

“Adoro un bicchiere di vino bianco durante un buon pasto in qualche ristorante francese…. Ma fare tutto questo” indicò il calderone di rame rubato dalle cucine, ricolmo di vino rosso quasi in fase di ebollizione, poi storcendo il naso disse “Cioè…. È un vero disastro! Poi ubricarsi col vino è da zotici…

Cameron alzò gli occhi al cielo mentre Kurt li spostava su Blaine.

Il suo viso, illuminato solamente dalla luce danzante delle fiamme vive sembrava ancora più bello del solito….

Lo ammirava attentamente mentre si portava la bottiglia di birra alle labbra prendendone un sorso generoso, per poi voltarsi  e ricambiare il suo sguardo.

I loro occhi rimasero incatenati per alcuni minuti prima che Hummel li abbassasse sull’erba. Non sapeva ancora il grado di ubriacatura del solista, sapeva solo che le cose che si erano detti prima lo avevano un po’ smosso.

E iniziava a sperarci davvero, in lui e Blaine…

A interrompere quel flusso di pensieri fu una risata di Kirk, che stava vantandosi di qualcosa che Kurt non colse subito “…. Nei posti più disparati…. Senza contare che, anche se non mi piace mettere in piazza la mia vita privata, mi piacerebbe raccontarti, caro Cam, di quando siamo stati alle Seiscelle e…

Non riuscì a finire la frase perché Nick, avvicinandosi velocemente, gli vomitò precisamente sulle scarpe con una sorta di precisione che nemmeno in un geometra si poteva trovare così precisa.

Tutti si ammutolirono, guardando la scena prima che un’esplosione di risate (Partite proprio da Duvall) indispettisse il biondone che velocemente andò verso l’interno della scuola, sparendo alla vita.

Anche Ethan ridacchiava, dal suo posto accanto a Jesse.

“Ho davvero vomitato su James Kirk?” chiese sedendosi accanto a Wes che un po’ schifato gli tolse qualche chiazza di vomito dalla giacca.

“Sì, e in un certo senso nessuno è davvero addolorato” replicò l’asiatico, prima di tornare a bere.

Kurt sospirò, notando che di li a poco solo lui e Cam sarebbero rimasti in piedi.

“Si prospetta una lunghissima notte….”

 

Un raggio di sole bastardo si insinuò tra le intercapedini della finestra e le spesse tende blu, andando a colpire il povero Jeff proprio in mezzo agli occhi.

Quando li aprì, infastidito si accorse di essere ancora steso sul letto ad una pizza e mezzo di Flint, esattamente come la sera precedente. Doveva essersi addormentato durante il film (era impossibile per uno come lui stare steso e sperare di non crollare) e in seguito il morettino aveva levato il pc da sopra le loro gambe e li aveva coperti entrambi con  un panno in pile.

Proprio Flint gli stava appoggiato ad una spalla, rannicchiato su un fianco accanto al suo corpo. Senza contare che, dulcis in fundo, Jeff aveva portato, sospettava sempre nel sonno, un braccio attorno alle sue spalle.

Arrossì di nuovo, prima di sorridere appena e appoggiare il viso sul capo dell’altro fra le lisce ciocche corvine, prima di provare ad alzarsi senza svegliarlo.

Tentativo vano.

Il ragazzo aprì i grandi occhi azzurri come se fosse da poco sveglio e strizzandoli lo guardò sedersi “Buongiorno…

“’Giorno” rispose lui con un sorrisetto imbarazzato “Dormito bene?”

Flint annuì, alzandosi a sedere e stiracchiandosi “Sto anche meglio, ma prima di tutto…” prese dal cassetto del comodino un flaconcino contenente le sue pastiglie al ferro e ne prese un paio prima di bere un po’ “Se mi aspetti mi vesto e vediamo chi è ancora vivo…

Il biondo annuì, rimanendo seduto sul letto fino a che l’altro uscì dal bagno con addosso un paio di pantaloni neri, una camicia bianca con sopra un maglioncino beige.

Si avviarono lentamente e quando arrivarono nella saletta dei Warbler trovarono la carneficina: Nick fu il primo che trovarono, visto che stava sdraiato scompostamente davanti a loro.

Dopo averlo scalcato si avvicinarono ai divani, trovando sopra a uno di essi Kurt, steso a pancia in su e ancora addormentato. Appoggiato con la testa alla sua pancia e con le gambe stese sulle poltrona davanti a lui c’era Blaine, spettinatissimo e con la bocca mezza aperta. Flint ridacchiò vedendolo così mentre Jeff alzava delicatamente la testa a Nick e ci piazzava un cuscino anche se ormai era tutto inutile: auguri con  i reumatismi Duvall!

Trent e Wes dormivano sul tappeto mentre Jesse e Andrew stavano spremuti su un altro divanetto.

Su quello dall’altra parte della stanza dormiva poi Thad, a pancia sotto e con un secchio pieno di vomito accanto, in caso di necessità.

Ethan dormiva sul divano davanti a quello di Thad.

Cameron arrivò in quel momento, con un bel paio di occhiaie ma sorridente.

Fece segno di seguirli fino alla mensa e lì iniziò a raccontare le prodezze della sera precedente “Thad era ubriaco marci” disse ridendo a crepapelle mentre facevano colazione, sedendosi ad un tavolo sotto all’ampia vetrata della sala mensa “Io non credo di averlo mai visto ridotto così…. Urlava che aveva voglia di scoparsi chiunque, poi ha iniziato a chiamare Kurt Allison, come la sua ragazza, chiedendogli se aveva voglia di andare di sopra in camera….”

Jeff rise mentre Flint alzava le sopracciglia “Oddio… poi?”

“Nick ha vomitato su Kirk, che poi è andato a letto imbufalito”

Jeff alzò le braccia al cielo “Ammiro Nick più che mai….”

Blaine ha cantato una canzone a Kurt…. È anche andato a prendere la chitarra” proseguì Cam mescolando il caffè “Ma poi Ha quasi fatto rissa con Thad che sosteneva che doveva smetterla di provarci con la sua ragazza…

Ormai anche Flint rideva “Vi siete divertiti, insomma”

Cam annuì prima di guardarli indagatore “E voi? Perché tu sei sparito?” chiese poi rivolto al biondo.

Jeff non riuscì a mettere insieme una sola frase a causa dell’imbarazzo, mentre Flint con tranquillità sorseggiava il suo the “Jeff è stato gentile a non lasciarmi solo così ci siamo visti un film e abbiamo finito per addormentarci prestissimo…

Cameron non pareva molto persuaso, ma l’arrivo di Thad e Nick, totalmente devastati, seguito poi da un Wes decisamente più vivo, lo interruppe da qualsiasi pensiero.

“Dio sono devastato” disse Harwood tenendosi pigiato gli occhiali da sole sul naso mentre Nick appoggiava la fronte al ripiano ligneo del tavolo, incapace di parlare “non berrò mai più in vita mia…

“Lo dici tutte le volte Thad” informò Wes, passando un caffè nero ad entrambi gli amici in pieno post sbornia.

Jeff rise, e dai due morti viventi si levò un gemito di dolore “Fai piano…” gli disse il compagno di stanza, guardandolo negli occhi, mentre il biondino studiava i capelli di Duvall: erano sparati verso l’alto in un modo che non gli aveva mai visto.

“Ti dona questo look” ironizzò infatti Jeff, beccandosi una pacca sul braccio “Pensa che abbiamo vinto le locali e ora ci aspettano ore e ore di prove estenuanti per le regionali!”

Thad sbuffò “Work in progress”

Wes alzò un sopracciglio “Ovvero?”
“Prima mi riprendo poi se ne parla…

Flint lanciò uno sguardo a Jeff, che lo intercettò sorridendo.

Per la prima volta non abbassò gli occhi, arrossendo imbarazzatissimo e Nick sorrise soddisfatto prima di tornare a pensare alla sua povera testa che batteva…

Arrivò anche David con un sorriso “Tu dove hai dormito?” gli chiese Jeff.

“Nel mio letto, come i più furbi ancora sobri” rispose quello sorridendo.

“Furbi? Ma che furbi?! Voi non sapete divertirvi!” ringhiò Thad e tutti si trattennero dal ridergli in faccia.

“Quando sei in post-sbornia sembri un animale ferito: attacchi tutto e tutti” gli fece notare Wes prima di voltarsi e vedere che arrivava anche Trent, che si lasciò cadere senza forze accanto a Nick “Non vi sembra la mattina dopo lo sbarco in Normandia?” chiese poi rivolto ai pochi sobri.

“Solo che al posto dello spargimento di sangue abbiamo uno spargimento di vomito” ridacchiò David.

Thad fece una faccia stomacata mentre Duvall soffocava malamente un conato “Non dire quella parola…

Mentre in sala mensa coloro che potevano prendevano in giro coloro che invece dovevano tenere la bocca chiusa (per dignità e per non dare di stomaco) in saletta accadde un fatto alquanto curioso: Blaine, che dormiva come già detto con la testa sulla pancia di Kurt e le gambe appoggiate alla poltrona, cadde a terra, guardandosi a torno del tutto spaesato.

Come un cervo colpito dagli abbaglianti….

Si alzò in ginocchio e per un istante osservò il viso di Kurt, ancora nel mondo dei sogni beati (decisamente più dei suoi)

Con un sorrisetto si alzò, stendendosi sul divano accanto a lui a dopo aver fatto aderire le loro fronti si riaddormentò.

Così li trovarono gli altri, e il risveglio non fu proprio il massimo…

 

 

Continua….

 

 

 

 

NdA :

 

Sono tornata!

Con un giorno di ritardo rispetto al solito, è vero ma…. Avete visto quanto è lungo il capitolo, vero?

Immagino che questo mi faccia perdonare^^

 

Allora un paio di appunti:

iniziamo con il Klaine e il Jint!

Spero che questo lieve spartiacque vi sia piaciuto anche perché da qui in poi le cose inizieranno a muoversi più velocemente per uno delle due coppie (chissà quale eh xD) mentre l’altra diciamo che avrà un po’ più da fare (ringraziate Blaine!) prima che si arrivi al dunque….

 

Passo a ringraziare chi ha recensito!! Ovvero:

Draco Potter, HachikoGiuls, Nix, LuckyLu, Safella22, GleeKinn518, heyitsgeorgia13, love mojito, heltenD, beliveinpeace_, GingerKinomiya, Dumbledore Fan, DasyDrop, JCriss, e Klaineek!!

Grazie davvero siete tutti eccezionali** Adoro leggere tutte le vostre recensioni, mi gratificano moltissimo^^

A presto con il primo vero colpo di scena ;)

Un bacione!

Jessy.

 

  
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