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Autore: Ulisse85    11/05/2011    8 recensioni
Dopo la duna sulla quale erano saliti, e su cui li aveva appena raggiunti Chiara, c'era una scogliera rocciosa, che sembrava scolpita con un'arma affilata per le linee nette, definite, quasi violente che tagliavano il paesaggio e delimitavano mare e orizzonte.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raramente i loro genitori avevano visto Chiara e Marco così silenziosi.

C'era un'unica spiegazione logica e la capirono presto tutti: dovevano aver litigato.

 

“Mi passi la Nutella?” chiese Veronica

 

Marco continuava a fissare lo spazio dritto davanti a sé, trapassando con lo sguardo il padre, la staccionata verde e probabilmente l'intero orizzonte. Era il suo pensiero a guardare per lui e l'immagine che vedeva si stagliava ripida su una scogliera.

 

“Marco passa a tua sorella quello che ti ha chiesto per favore..:” Intervenne Mara

 

Chiara si allungo sul tavolo, afferrò la cioccolata e con un sorriso spento e sbiadito la passo a Veronica e l'aiutò anche a spalmarla sulla fetta di pane...

 

“Sono grande.. lo faccio io.. lo faccio io...” protestava la bambina, scuotendo i capelli castani come farebbe un cucciolo di cane per sgrullarsi dagli schizzi di pioggia. I suoi occhi verdi già sbrillucicavano di pianto nervoso e urla represse.

 

“... lascia fare a Chiara che tu ne metti troppa!” - Cinzia stoppò sul nascere la bambina

 

Chiara finì di sistemare la colazione per Veronica senza che Marco si avvedesse di niente.

Sui piedi sentiva ancora il freddo dell'oceano di notte e sulle mani il sudore nervoso di quando era stato nella casa. Era un sogno ma sentiva di esserci stato davvero.

 

Mara e Cinzia si alzarono per sistemare tovaglia e piatti c Chiara con una sollecitudine insolita quanto nervosa cominciò a dar loro una mano.

Sapeva a cosa stava pensando Marco e non appena da soli gli avrebbe detto di smettere. Più pensava a quanto era successo e più il tutto prendeva forma, consistenza.. realtà.

Dovevano accantonare, convincersi che era stata una suggestione comune e procedere oltre... godersi la vacanza.. pensare a divertirsi. Stare al sicuro.

 

Proprio in quel momento i loro occhi si incontrarono e Chiara capì che non era possibile.

 

Non avrebbe cancellato l'incubo impegnando la mente in mille faccende pratiche. La casa era lì, le onde si infrangevano ancora schiumose sulla scogliera, il pianoforte continuava a essere sbilenco e precario e l'aria della casa umida e densa. E c'era ancora chi li stava guardando.

 

Marco continuava a fissare il vuoto. Cercava di prendere atto della situazione e pensare a cosa fare. Parlarne con qualcuno era fuori discussione quanto inutile.

Dovevano capire cosa stava succedendo e poi scegliere come comportarsi e se, nel caso, scappare il più lontano possibile.

I piatti erano ormai tutti lavati e i biscotti tornati al loro posto, cioè dove Veronica non arrivava e dove Sebastiano non li avrebbe trovati.

 

“Dobbiamo parlare... “ quello di Marco era un sussurro ma non ammetteva repliche

 

“ma adesso si va in spiaggia...” la replica di Chiara era debole, quasi un estremo tentativo

 

I genitori sentirono il dialogo di sfuggita e decisero di fare finta di niente così almeno i due ragazzini potevano fare pace.

 

“Pensi che tra Chiara e Marco...” Mara sorrise a Cinzia uscendo dal cancello di casa.

 

“Non saprei.. però sono carini insieme..” ammise la filiforme mamma bionda

 

“sono solo bambini e Chiara deve pensare a giocare con le bambole!” si intromise Giacomo “ e Marco invece deve pensare a .. a...”

 

“... al calcio: la prossima stagione parte titolare. Non c'è tempo per le donne!” completò Sebastiano

 

“giusto!” Giacomo apprezzò il soccorso dell'amico

 

Le mogli sorrisero accondiscendenti. Poveri illusi, era evidente che i due ragazzi stavano affrontando per la prima volta qualcosa di più grande di loro: il primo amore.

Le due donne avevano ragione solo in parte.

 

“C'è un solo modo di sapere le cose e saperle esatte...” Marco era deciso a trattare la questione “cercarle su internet”

 

“Vuoi cercare su internet se dentro quella casa c'è una strega?” sbuffò Chiara

 

“Si e no.. voglio sapere chi ci abita.. e se c'è qualche storia legata al posto.. magari qualche incidente.. una magia o un .. cimitero indiano!” cercò di ironizzare lui.. con scarsi risultati.

 

Chiara continuava a stare seduta con le braccia incrociate come se avesse freddo e con le gambe sulla sedia accostate alle braccia.

Il rumore di avvio di Windows la fece lievemente trasalire. Il pc caricò le impostazioni di base, la ben nota icona Microsoft troneggiò ondeggiante al centro dello schermo e quindi un paesaggio lunare apparve come sfondo al pc.

Marco inserì la chiavetta internet per connettersi “.. controlla che non arrivino i nostri”

 

“sono andati in spiaggia...”

 

“non si sai mai.. tu controlla”

 

Marco cominciò a inserire le coordinate del luogo su google cercando “casa scogliera” ma anche “legende” “nebbia”... alla fine trovò una pagina di un giornale online di 2 anni prima in cui c'era raccontata una storia di infelicità e follia. Cosi almeno prometteva il titolo.

 

Il lungo articolo iniziava con una descrizione inquietante di una scogliera che Marco e Chiara riconobbero come “quella” scogliera... ci abitava una coppia di persone di circa 45/50 anni, senza figli.... l'articolo si dilungava cercando di creare suspense con doppi sensi relativi alle attività lavorative dei due... dopo qualche foto e inserzioni pubblicitarie l'articolo arrivò al dunque.

 

“Marco sento dei passi...” Chiara sussultò e prese per il braccio l'amico

 

Questo si girò e ascoltando sentì uno scalpicciò di ciabatte sulla ghiaia del vialetto di casa.

 

“Dai sbrighiamoci a finire...” Marco tornò alla pagina e anche Chiara riposò lo sguardò sull'articolo...

 

...la vita della tranquilla coppia della scogliera era destinata ad essere stravolta e non da un'onda più alta delle altre o da una tempesta. La causa del cambiamento e del dramma, dell'infelicità e della follia fu il marito modello che un giorno decise di cedere alle lusinghe della bella locandiera del vicino centro cittadino. Il primo tradimento fu casuale, avventato, la momentanea perdita del senno a scapito di mille rimorsi e di altrettanti tentativi di confessare. Poi con la turista del nord fu probabilmente più facile così come con la fioraia dagli occhi azzurri e dalle forme provocanti.

Ma in un piccolo paesino di mare i pettegolezzi li porta con sé la brezza e il volo dei gabbiani. Le voci girano veloci e non si infrangono sugli scogli ma contro i sospetti di una donna insicura e gelosa, ora anche moglie tradita.

E dal tradimento, nascono rabbia e risentimento, la gelosia si fa follia. Dall'infelice condizione sorge il desiderio di vendetta, di punizione, di giustizia. Di morte.

 

I due ragazzi arrivarono al passaggio in cui il giornalista raccontava di come la moglie avesse ucciso il marito fedifrago con un appuntito paio di forbici da sarta colpendolo ripetutamente alla gola, trattenendo il respiro, tenendosi per mano e sudando lievemente...

 

“Marco .. Chiara .. su, andiamo! E' ora di andare in spiaggia.. altrimenti che si stiamo a fare qui???”

 

Giacomo era tornato indietro spaventato dalle illazioni della moglie e di Mara su un possibile piccolo amore tra i due ragazzi.

 

Al suono della voce del genitore trasalirono entrambi... Marco si girò di scatto fingendo una disinvoltura che non gli apparteneva e Chiara chiuse di scatto il pc che si spense senza finire nemmeno di leggere l'accurata descrizione fatta dal giornalista dell'omicidio avvenuto nella casa sulla scogliera.

 

D'altra parte era ora di andare in spiaggia e di mostrarsi sereni e felici perchè sarebbe stata senza dubbio una bella vacanza che sarebbe rimasta nelle loro menti a lungo.

   
 
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