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Autore: Lady Numb    12/05/2011    5 recensioni
"Un gradino.
Due gradini.
Tre gradini.
Arrivata al quarto gradino, Natalie aveva la sensazione di aver scalato una montagna, ma finalmente era finita.
Ora c’era solo la porta, bastava suonare il campanello.
Come se fosse facile.
Cosa avrebbe detto una volta che si fosse aperta? “Ehy, ciao fratellone, cosa hai fatto negli ultimi quattro anni?”."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unholy Confessions Series'
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Due giorni più tardi, Nat stava accompagnando Jess da Zack dopo aver passato il pomeriggio dai suoi, quella notte il bambino sarebbe rimasto da lui infatti.

‘Buonasera!’ li salutò il ragazzo, facendo entrare sia Nat che Jess.

‘Ciao papà! Sai che il nonno mi ha regalato un gioco nuovo?’

‘Ah davvero?’ gli rispose Zack, abbassandosi all’altezza del bambino.

‘Sì!’ esclamò Jess sorridendo.

‘Fantastico, allora che ne dici se vai di là a sistemare tutto e poi lo vediamo?’ propose Zack.

‘Ok! Ciao mamma!’ disse il bambino, voltandosi verso Nat, che lo prese in braccio e gli diede un bacio sulla guancia.

‘Ciao amore, fai il bravo, ok?’.

Jess annuì, allora Nat lo rimise a terra e il bimbo scomparve in salotto.

‘A tuo padre verrà un colpo ogni volta che lo chiama nonno’ commentò Zack, divertito all’idea.

‘Adesso non più, si è abituato... ma i primi tempi era piuttosto divertente in realtà’ rispose lei, sorridendo al ricordo.

‘Immagino... oh, Brian ti ha detto della prossima settimana, vero?’.

Per tutta risposta, Natalie gli lanciò un’occhiata confusa.

‘E mica lo sapevo io? A Brian nemmeno la sua stessa chitarra dovrebbero affidargli...’ commentò Zacky, facendola ridere ‘Beh, comunque abbiamo uno show a LA, una cosa saltata fuori un po’ dal nulla, ma alla fine abbiamo deciso che si poteva fare... e ovviamente tu sei dei nostri’

‘Perché non mi suona come una domanda?’ chiese divertita lei.

‘Perché non lo è’ replicò tranquillamente Zack ‘Oh, e Jess è anche lui dei nostri...’

‘Anche perché non credo che se ne resterebbe a casa comunque sapendo dove vado’ gli fece notare Nat ‘Ok, precisamente quando sarebbe?’

‘Mercoledì prossimo, senti Brian, ha detto che aveva pensato lui a tutto... spero...’ disse Zack, facendola di nuovo ridere.

‘Ok, gli faccio una chiamata... scappo, ho Viki e Kev a cena, buona serata’

‘A voi, salutali... oh, ed estendi l’invito ovviamente!’ le disse il ragazzo.

‘Sarà fatto!’ gli urlò di rimando Nat prima di salire sulla propria auto e partire alla volta di casa sua.

 

 ‘Wow... direi che la dimensione del pubblico è decisamente lievitata dall’ultima volta...’ commentò Natalie, guardando le persone davanti al palco dal backstage.

‘Già... giusto un po’ direi’ le rispose Brian, che osservava la scena di fianco a lei, stando bene attento a non farsi vedere dalla prima fila per non scatenare il caos generale.

‘Siete dei miti!’ esclamò lei, voltandosi verso di lui ‘Oh, mi fai un autografo?’ lo implorò lei, facendolo scoppiare a ridere.

‘Senti, sai che fortuna ci faccio rivendendolo? Comunque... Zack e Jess?’ chiese Nat.

‘L’ultima volta che li ho visti erano in camerino, Zack stava mostrando a Jess quanto è divertente fare scherzi a Johnny’

‘Povero Johnny... è maltrattamento questo...’

‘Disse quella che lo chiama nanetto nove volte su dieci...’ commentò ironicamente Brian.

‘Dettagli... oh, parli del diavolo... ehy, amore!’ disse lei, vedendo arrivare Jess, saldamente tenuto per mano da Zack.

‘Mamma, abbiamo fatto uno scherzo a Johnny!’ esclamò entusiasta il bambino, mentre Zack ridacchiava.

‘Ah sì? Cosa avete fatto?’ chiese Natalie, lanciando un’occhiata divertita a Zack, che stava seriamente rischiando di soffocare per le risate.

‘Gli abbiamo legato le stringhe delle scarpe!’ spiegò Jess.

‘Sta “riposando gli occhi”... lo vedi che volo quando si alza...’ aggiunse Zack.

‘E che stiamo aspettando? Tutti in camerino, non me lo voglio perdere!’ disse Brian, prendendo Zack e Nat per le braccia e trascinandoseli dietro, con la ragazza che fece appena in tempo a prendere la mano di Jess per portarlo con sé.

 

Due ore più tardi i ragazzi rientrarono nel camerino, assolutamente sfiniti dallo show.

‘Oh mio Dio, un divano!’ esclamò Zack, lanciandosi sopra l’oggetto dei suoi desideri.

‘Vengeance, spostati o mi siedo addosso a te e sai che lo farò’ gli intimò Matt.

‘Sedia!’ urlò Brian, correndo a sedersi prima che Johnny lo battesse sul tempo.

‘Beh, devo dire che siete uno spettacolo molto divertente’.

Tutti si voltarono verso Natalie, seduta sull’altro divano del camerino insieme a Jess, Mich, Val e Lacey, mentre Kev e Viki osservavano la scena appoggiati alla finestra.

‘Siamo stanchi’ disse semplicemente Brian.

‘Quello lo avevamo capito...’ commentò divertita Michelle.

‘Ehy, cucciolo, piaciuto il concerto?’ chiese Zack a Jess, che annuì.

‘Sì! Che bello!’ rispose entusiasta lui.

‘E chi è più bravo, papà o lo zio?’ gli chiese Brian.

‘Papà!’ esclamò Jess, correndo verso Zack, che lo fece sedere in braccio a sé.

‘Visto cosa si ottiene a sfidare un bimbo intelligente?’ disse Zack a Brian, che osservava il nipotino sconvolto.

‘Natalie, sai che devi fare qualcosa, vero?’ disse poi alla sorella, che ridacchiò.

‘Rassegnati Gates, il piccoletto è la voce della verità’ lo provocò Matt, passando i Rayban a Jess, che aveva sviluppato una vera e propria passione per gli occhiali del cantante.

 ‘Gnè gnè gnè’ gli fece il verso Brian, mentre gli altri ridevano ‘Sì, ridete, ridete... adesso lo vedremo chi è il più intelligente’

‘Cioè?’ chiese incuriosito Johnny.

‘Il bagno è mio!’ urlò Brian, scattando in piedi e venendo immediatamente inseguito dagli altri quattro, con Zack che passò Jess a Natalie in corsa.

 

Un’ora più tardi, tutti i ragazzi meno Johnny erano ‘lavati, puliti e presentabili’, come aveva detto Val e stavano appunto aspettando che ‘il nanetto portasse a termine le sue operazioni di lucidatura’, come aveva detto Michelle.

Natalie e Zack stavano sulla porta del camerino con Jess, che era affascinato dal movimento dei tecnici che si stavano decisamente dando da fare per smontare e caricare sui camion l’attrezzatura.

In realtà, Natalie osservava Zack spiegare a Jess ogni singola cosa che succedeva, il bambino era curiosissimo e il ragazzo aveva una pazienza infinita a quanto pareva.

‘Eccomi qui!’ esclamò Johnny, attirando l’attenzione di tutti.

‘Alla buon’ora!’ disse Brian.

‘Infatti Johnny, stavamo per venirti a cercare’ intervenne Nat.

‘Ti sarebbe piaciuto, eh?’ ribatté Johnny, facendole l’occhiolino.

‘Santo cielo, no, ho un figlio da crescere, occhi e sanità mentale mi servono... senza offesa, Lacey’ gli rispose Natalie prima di scoppiare a ridere così come tutti gli altri, inclusa la stessa Lacey, che alle scuse di Nat fece un cenno che era chiaramente interpretabile con un ‘hai ragione’.

‘Sì, ok, siete una banda di gran simpaticoni’ borbottò Johnny ‘Andiamo a mangiare ora?’ chiese poi, cercando di cambiare discorso.

‘Mi sembra un’ottima idea’ commentò Zack.

‘Dov’è Jess?’.

I ragazzi si voltarono verso Natalie, che fissava il punto dove fino a pochi secondi fa c’era il bambino.

Tutti notarono come sia lei che Zack fossero vistosamente impalliditi, perdere Jess in mezzo al trambusto che c’era in quel momento non era decisamente una buona cosa.

‘Ci siamo girati un secondo, non può essere andato lontano’ disse infine Zack, guardando Nat.

‘Ok, ragazzi, calmiamoci...’ iniziò Brian, ma venne bruscamente interrotto dai due.

‘No che non mi calmo Brian, cazzo!’ dissero all’unisono Zack e Nat.

‘Era per dire... Nat, io e te andiamo verso il retro, Zack e Matt, verso il palco, Johnny e Kev, verso l’ingresso principale, Mike e Vik, piano di sopra, Lacey, Mich e Val, restate qui nel caso torni indietro’ ordinò Brian, prendendo la sorella e dirigendosi con lei verso il retro, mentre gli altri si dividevano nelle zone assegnategli dal chitarrista.

Mentre seguiva il fratello, guardandosi intorno sperando di vedere Jess, Natalie non poté fare a meno di ripensare alla telefonata di Charlie della settimana prima: sicuramente era un caso, ma sentì comunque un brivido percorrerle la schiena.

Tuttavia, cacciò immediatamente quel pensiero: Charlie non aveva mai fatto nulla del genere, non avrebbe mai preso Jess, non ne avrebbe avuto nessun motivo.

E se invece lo avesse fatto?

‘Nat, lo troviamo, stai tranquilla’ le disse Brian e solo in quel momento si accorse di essere prossima alle lacrime, suo fratello come al solito lo aveva notato prima di lei.

La ragazza si limitò ad annuire, poi tornò a seguire Brian, che fermava tutti quelli che incontrava per chiedergli se avessero visto passare Jess.

Mentre stavano per imboccare l’uscita sul retro, Natalie sentì il cellulare vibrarle nella tasca e quando vide che la stava chiamando Zack fermò Brian.

‘Zack?’

‘Uscita dietro il palco, l’ho trovato’

‘Arrivo’ gli rispose Nat, tirando contemporaneamente un sospiro di sollievo.

‘Nat?’ la chiamò Brian.

‘Dietro il palco, lo ha trovato Zack’ gli disse lei.

‘Ok, passiamo di qui, facciamo prima’ le rispose il ragazzo, facendole cenno di seguirla.

Quando arrivarono nello spiazzo dove conduceva la porta che si trovava dietro il palco, Nat vide immediatamente Jess e Zack, quest’ultimo abbassatosi all’altezza del bambino che teneva lo sguardo basso, evidentemente Zack lo stava sgridando.

Lei sarebbe stata la prossima, su quello Jesse poteva giurarci.

‘Ci siamo capiti Jess?’ sentì che gli chiedeva Zack e vide il bambino annuire, senza però sollevare lo sguardo da terra.

‘Santo cielo, Jess!’ esclamò Natalie, inginocchiandosi di fianco a Zack davanti al bambino ‘Quante volte ti ha detto la mamma di non allontanarti senza dire nulla?’ aggiunse poi.

Jess tenne lo sguardo basso per qualche secondo ancora, poi alzò la testa, rivelando a Zack e Natalie gli occhi lucidi.

‘Scusa mamma’ disse semplicemente il bambino.

Natalie si sciolse, non riusciva proprio a restare arrabbiata con lui, era talmente felice di averlo ritrovato sano e salvo.

‘Dai, vieni qui’ disse lei, abbracciandolo ‘Amore, mamma e papà si sono spaventati tantissimo, lo sai che è pericoloso andare in giro da soli, te lo dico sempre, vero?’ chiese lei, un po’ più dolcemente rispetto a prima.

‘Sì’ rispose Jess con aria colpevole.

‘Ehy cucciolo’ intervenne Zack, decisamente più tranquillo di qualche istante prima, in fondo lo aveva già sgridato, poteva anche ammorbidirsi un po’ ‘Ce lo dici perché sei venuto qui?’

‘Ho visto l’orso arcobaleno!’ spiegò Jess, un po’ più allegro.

Nat vide gli sguardi di Zack, Brian e Matt puntarsi confusi sul bambino, evidentemente non avevano capito a cosa si riferisse.

Lei invece lo aveva capito e stava facendo di tutto per non lasciare che il panico avesse la meglio: era solo una coincidenza, solo una stupidissima coincidenza.

‘È una gelateria di Washington... ci andavamo sempre, Jess adora il cioccolato che fanno lì’ spiegò Nat ‘Probabilmente ha visto qualcuno con la maglietta del posto, so che le vendono, sono piuttosto famosi’ aggiunse poi.

I tre annuirono, ora la cosa aveva più senso.

‘Ok, adesso che ne dite se andiamo a mangiare sul serio?’ propose Brian.

In quel momento lo stomaco del bambino brontolò e tutti scoppiarono a ridere, cancellando definitivamente qualsiasi traccia di tensione rimasta.

‘Mi sa che qualcuno qui è d’accordo con te Bri... su, andiamo cucciolo!’ disse Zack, prendendo in braccio Jess e dirigendosi con lui, Nat e gli altri verso la porta che portava al palco.

Prima di rientrare, Nat si diede un’ultima occhiata intorno, ma alla fine si diede della paranoica, era solo una coincidenza, forse qualche fan che aveva fatto una trasferta ed era riuscito a intrufolarsi dietro le quinte, con una maglietta del genere sarebbe stato insospettabile.

Sollevata quando vide che nello spiazzo non era rimasto nessuno se non un tecnico che caricava delle attrezzature su un furgoncino, seguì gli altri all’interno dell’edificio.

 

Zack aprì la portiera a Nat, erano quasi le undici di sera e lui l’aveva accompagnata a casa dopo che Jess si era addormentato al ristorante in cui avevano cenato dopo il concerto del pomeriggio.

‘Grazie del passaggio’ gli disse Nat, scendendo con Jess in braccio, il bambino infatti non si era svegliato per tutto il tempo e non sembrava avere la minima intenzione di farlo, quel giorno era stato molto stancante per tutti quanti e infatti anche la ragazza faticava a tenere gli occhi aperti.

‘Figurati... ti serve una mano per aprire la porta?’ le chiese lui.

‘Se prendi Jess forse potrei fare più in fretta in effetti’ rispose lei, passandogli il bambino.

‘Accipicchia, dorme come un sasso’ commentò divertito Zack, notando che Jess non sembrava minimamente disturbato da tutto quel movimento continuo.

‘Quando è veramente stanco non lo svegliano neanche le cannonate’ gli disse Natalie, salendo nel frattempo le scale col ragazzo subito dietro di lei ‘Eccoci!’ esclamò poi, aprendo la porta e riprendendo Jess dalle braccia di Zack.

‘Notte allora... ah, domani riesco a passare verso le otto, troppo tardi?’ chiese il ragazzo.

‘Nessun problema, io non mi muovo di qui... come mai così tardi?’

‘Chiedilo a Larry...’ commentò ironico Zack ‘Quando ci si mette è uno schiavista...’ aggiunse poi.

‘Poveri voi...’ rise Natalie, ricevendo un’occhiataccia da Zack.

‘Insensibile...’

‘Notte Zack!’ gli disse lei, ignorando il commento e continuando a ridere.

‘Notte!’ rispose lui, scendendo le scale mentre Nat richiudeva la porta col piede, poi si diresse verso la stanza di Jess per mettere a letto il bambino.

 

Natalie era ormai sicura di essere diventata paranoica.

Forse era a causa dello spavento per aver perso Jess qualche giorno prima al concerto dei ragazzi, ma ora ogni singolo evento della sua vita le sembrava strano.

Il giorno prima si era convinta che ci fosse qualcuno che la stesse osservando mentre faceva la spesa con Jess, poi aveva avuto la sensazione che ci fosse qualcuno che girava sul suo pianerottolo, senza contare gli scatti che faceva ogni volta che il telefono squillava.

Sobbalzò anche in quel momento sentendo il campanello suonare, ma si impose di mantenere la calma e andò ad aprire, rilassandosi notevolmente quando vide suo fratello dallo spioncino.

‘Ehy Bri’ lo salutò lei, facendolo entrare.

‘Buongiorno sorellina... ehy, piccoletto!’ esclamò Brian, vedendo Jess correre in corridoio.

‘Zio Bri!’ rispose il bambino, correndo verso il ragazzo, che lo prese in braccio.

‘Tutto bene piccoletto?’

‘Sì, stasera vado da papà!’ esclamò Jess entusiasta, in quei giorni Zack e i ragazzi erano stati molto impegnati e Jess lo aveva visto poco, motivo per cui era felicissimo di passare finalmente la notte dal ragazzo.

‘Tutto questo entusiasmo mi è familiare...’ commentò divertito Brian, ripensando al fatto che Zack aveva manifestato la stessa gioia per tutto il giorno allo studio ‘Beh, ora devo parlare un secondo con la mamma piccoletto, ok?’

‘Ok!’ rispose Jess, correndo verso i suoi giocattoli una volta che Brian lo ebbe rimesso a terra.

‘Che c’è fratellone?’ gli chiese Nat, sedendosi al tavolo della cucina subito imitata dal fratello.

‘Dimmelo tu Nat, sei strana ultimamente... è successo qualcosa?’ le chiese lui, evidentemente preoccupato.

‘No... no, non è successo nulla’ mentì lei, decidendo che nonostante tutto no nera il caso di parlare di Charlie a Brian, non finché non fosse stata davvero certa che tutte le paranoie di quei giorni non fossero solo il frutto della sua immaginazione un po’ troppo creativa.

‘Sicura Nat?’ insistette Brian.

‘Sicurissima Bri... davvero, stai tranquillo... non volevo farti preoccupare, scusa’

‘No, sarò solo io un po’ paranoico... ehy, me lo devi anche concedere’ rispose lui, facendola sorridere.

‘Concesso fratellone’ commentò lei.

‘Ok, ora veniamo al secondo motivo della mia visita...’ riprese Brian ‘Tu sai che giorno è martedì prossimo, vero?’

‘Il compleanno delle adorabili gemelle DiBenedetto!’ rispose Natalie.

‘Esatto... party da me... ho già parlato con mamma e papà, sono estasiati alla prospettiva di tenere Jess, quindi non hai scuse’

‘Non ne avrei cercate Bri... anche perché nessuno sano di mente direbbe di no a Val e Mich, sbaglio?’

‘No, in effetti no’ convenne lui, facendo un’espressione incredibilmente buffa che fece scoppiare a ridere la ragazza.

‘Ok, quindi martedì prossimo presso la mia umile dimora alle dieci... d’accordo?’

‘Ci sarò Gates!’ confermò lei.

‘Bene... sicura che sia tutto ok Nat?’ chiese di nuovo lui.

‘Brian, va tutto bene, stai tranquillo... sono un po’ nervosa, ma non c’è davvero nulla di cui preoccuparsi... sono lunatica, dovresti saperlo ormai’ tentò di rassicurarlo lei.

Il ragazzo annuì, evidentemente Nat era un’attrice migliore di quanto lei stessa non pensasse.

‘Ok... ehy, piccoletto, vieni qui che devo scappare!’ disse poi a Jess, che si diresse di corsa verso di lui, non cadendo a terra solo perché Brian lo prese in tempo.

‘Un giorno o l’altro ti farai del male Jess...’ commentò divertita Nat, mentre Brian ridacchiava.

‘Ciao zio!’ esclamò Jess.

‘Fai il bravo piccoletto... e tieni d’occhio la mamma!’ aggiunse poi, facendogli l’occhiolino e ignorando l’occhiataccia della sorella.

‘Ok!’ rispose il bambino entusiasta.

Una volta che Brian se ne fu andato, Nat non poté fare a meno di controllare che sulle scale fosse tutto tranquillo prima di richiudere la porta, dandosi contemporaneamente della stupida: erano solo paure assurde, di Charlie dopo quella telefonata non c’era stato più nessun vero segnale, stava solo facendo preoccupare quelli che le volevano bene senza una ragione.

 

…Dite la verità, mi davate per dispersa ormai?

E invece sono vivaaaaaaaa!

Beh, diciamo che tiro avanti... la tesi mi sta prosciugando le forze vitali se devo dirla tutta... e infatti la parte finale di questo capitolo è davvero bruttina, ma mi mancava aggiornare e sentire il vostro parere tramite le vostre meravigliose recensioni... sempre che mi sia rimasto qualcuno disponibile a recensire, se mi aveste abbandonato vi capirei -.-

Che dire... spero che vi piaccia... d’ora in poi dovrei riuscire ad aggiornare più regolarmente, perché tecnicamente la storia è scritta...

Un bacione!

xoxo

Lady Numb

   
 
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