Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Jane41258    12/05/2011    5 recensioni
Non ci credo che ho scritto una Shika-Ino O_O... Mi sarò fatta influenzare dall'altra storia che sto scrivendo. E' anche angst, incredibile. Eccovi una piccola anticipazione:
Entrambi sapevano che stava mentendo. Per Ino ogni volta s’incontravano era come scavare con un kunai in una ferita infetta e ogni dannata volta prendeva la risoluzione di non vederlo più. Ma il desiderio di amarlo era talmente soffocante che, ogni volta che Shikamaru si trovava in città, era lei ad andarlo a cercare per supplicarlo di passare la notte con lei. Anche se prima dell’alba lui tornava senza esitazione della sua Temari e la lasciava sola nel buio. Era così da otto anni, praticamente dall’anno successivo del matrimonio tra lui e la signora del Deserto.
Beh, io ho adorato scrivere di loro anche se mi ritengo una mosca scura, molto scura. E spero che la storia piaccia anche a voi, lasciate una recensione in ogni caso per favore (occhi supplicanti).
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Shikamaru-kun, tu mi ami?”
Ino cercò i suoi occhi, gli prese il viso tra le mani, lo costrinse a guardarla in faccia. E lui la guardò, ma non l’ascoltò e si spinse ancora di più con forza dentro di lei.
La ragazza tentò di ripetere la domanda, decisa ad avere una risposta.
“Shikamaru... tu... no... accidenti...”
Un ondata di piacere più intensa la travolse, costringendola a smettere di parlare. Pochi secondi dopo lui la baciò, incatenandole definitivamente la lingua. La bocca di Ino parve apprezzare l’iniziativa e approfondì il bacio in un vortice ardente, le sue braccia si aggrapparono alla schiena di Shikamaru, le sue mani gli afferrarono la carne graffiandola a sangue, mentre il suo corpo s’inarcava sotto i colpi potenti dello shinobi, accompagnandoli con entusiasmo.
La sua mente ancora cercava di opporsi invano, ma era soggiogata dal piacere e dal desiderio di averne di più. Solo una piccola parte sembrava essere rimasta lucida.
“Ti sta usando” le disse una voce proveniente da quella piccola parte “Non ti guarda nemmeno negli occhi, abbi un po’ di dignità”
La parte principale del cervello era invece molto più interessata alla pelle del ragazzo che strusciava bollente su quella del proprio corpo che a stupide obiezioni sulla dignità.
Shikamaru la accarezzava da ogni parte, le baciava ogni lembo di pelle raggiungibile e le spinte si facevano sempre più intense.
Ogni pensiero razionale crollava sotto quei tocchi, sotto quel corpo maschile perfetto, muscoloso e abbronzato, sotto quello sguardo penetrante come una lama.
Lui la baciava, la toccava, la scopava.
E lei lo amava.
Ino non poteva farci niente. Era impulsiva ed emotiva e non riusciva a controllare i propri sentimenti. L’amore per Shikamaru la stava uccidendo lentamente, ma non poteva sopprimerlo, perché semplicemente era fatta così.
Le spinte si fecero ancora più intense.
Era innamorata di lui fin da piccola, nonostante la potente ma temporanea infatuazione per Sasuke, e aveva sempre sofferto perché Shikamaru l’aveva sempre amata meno di una bella dormita in un prato, meno di una partita a scacchi, meno di una strategia da elaborare e ovviamente meno di lei.
Una scarica di colpi la travolse e un piacere nero e profondo come l’abisso le esplose nell’inguine, scorrendole nelle vene alla velocità della luce, friggendole corpo e cervello come avrebbe fatto un buon Millefalchi.
Gridò il suo nome mentre veniva, urlava sempre quando veniva.
Lui le schiacciò le labbra con le proprie per soffocare le sue grida, giusto un secondo prima che l’orgasmo raggiungesse anche lui. La strinse forte lasciandosi sfuggire un gemito soffocato e quando riuscì a riprendere il controllo si distese al suo fianco, stremato.
“Ino...”
Ino si voltò a guardare la finestra, mentre il suo corpo ancora sussultava sconvolto e soddisfatto.
“Che schifo” commentò interiormente la bionda kunoichi, nascondendo il suo volto nel buio.
E pianse.
Non sapeva cosa stesse facendo lui, ma sentiva la sua presenza dietro di sé , potente e calda. Forse la stava guardando con una vena di malinconia o forse stava solo pregustando il proprio ritorno a casa.
Finalmente la ragazza si decise a parlare.
“Mi chiedo cosa avrebbe detto la tua regina del Deserto se avesse assistito allo spettacolo”.
Non riuscì a camuffare la voce rotta dal pianto e non gliene importava, tanto Shikamaru sapeva che lei piangeva. Lo faceva ogni volta che facevano l’amore.
“Io sono un uomo, lei una donna” rispose lui come se questo giustificasse tutto.
“E anch’io sono una donna” aggiunse Ino disgustata ma rassegnata “Capisco”
Ci fu qualche minuto di silenzio.
“Ma immagino...” continuò Ino cercando di sorridere “Che la tua mogliettina se ne fregherebbe altamente della presunta superiorità dell’uomo e ti distruggerebbe come una foglia secca”
Ino cercava sempre di essere positiva e reattiva davanti ad ogni situazione, ma forse in quella situazione pretendeva troppo da lei.
“Credo di sì” convenne Shikamaru assestando il suo corpo sulle morbide lenzuola.
“La ami?” chiese la donna seguendo il solito rituale post-sesso.
“Credo di sì” rispose sinceramente lui.
“E ami me?”
“Si, Ino, ti amo” rispose con decisione il ninja “Kami-sama, che seccatura che siete voi donne”
Detto questo, fece voltare Ino in modo che potessero guardarsi negli occhi,  l’attirò sul proprio petto e la strinse a sé, accarezzandole ritmicamente i capelli per tranquillizzarla.
“L’amore è una seccatura terribile” sentenziò.
Rimasero così, abbracciati l’uno all’altra senza parlare, quasi senza respirare per quasi un’ora.
Ino lo sentiva finalmente vicino, sentiva il corpo muscoloso di lui che la proteggeva da ogni male, sentiva che tutto l’amore che aveva per lui era ricambiato. Si lasciò andare al sonno, cullata dal calore dal familiare odore dell’uomo.
Purtroppo il risveglio fu brusco. Vuoto, freddo, solitudine.
Shikamaru si era alzato, alla ricerca dei propri vestiti.
Doveva essere per le sette a Suna, dove viveva con Temari e i loro figli.
Trovò in fretta tutti i pezzi e si rivestì in fretta.
“Quando vieni di nuovo in missione diplomatica qui a Konoha?” gli chiese Ino con amarezza.
“Non lo so, forse tra un mese” farfugliò Shikamaru con il solito tono annoiato.
“Vieni qui solo per scopare, vero?” lo accusò all’improvviso la bionda.
“Non lo so” rispose il giovane in fretta.
“Tanto non me ne importa” ribattè la donna incrociando le braccia “Non ti farò più venire qui”
Entrambi sapevano che stava mentendo. Per Ino ogni volta s’incontravano era come scavare con un kunai in una ferita infetta e ogni dannata volta prendeva la risoluzione di non vederlo più. Ma il desiderio di amarlo era talmente soffocante che, ogni volta che Shikamaru si trovava in città, era lei ad andarlo a cercare per supplicarlo di passare la notte con lei. Anche se prima dell’alba lui tornava senza esitazione della sua Temari e la lasciava sola nel buio. Era così da otto anni, praticamente dall’anno successivo del matrimonio tra lui e la signora del Deserto.
“Posso vedere la bambina?” chiese quasi timidamente lo shinobi.
Ino annuì, triste.
“Se dipendesse da me, potresti vederla sempre” pensò tra sé.
Si recarono silenziosamente in un'altra stanza, più piccola ma con le pareti vivacemente dipinte a motivi floreali.
Il frutto della loro relazione adultera dormiva beatamente, stringendo il lenzuolino verde.
Aveva sei anni ma era già bellissima, con un corpicino elegante e una cascata di capelli d’oro. Ed era anche intelligentissima e svogliata, come il padre.
Ino l’aveva cresciuta da sola contro tutti. Una donna adultera e con un figlio non è perdonabile. Solo Chouji aveva capito ed era diventato un fratello per lei.
Sapeva cosa dicevano di lei, che era stata sempre una zoccoletta e ora stava avendo quel che meritava e che la sua bambina era una bastarda e una figlia di puttana. Anche quelli che considerava come amici per la pelle l’avevano isolata, l’avevano ostacolata, l’avevano spinta all’esasperazione, ma ce la stava facendo. Contro tutti. Ma era sopravvissuta, per la bambina.
“Svegliala” le intimò dolcemente Shikamaru.
“Kinoko-chan” sussurrò la madre.
La bambina aprì gli occhi con un gemito di protesta.
Erano castani, identici a quelli del padre.
“Okaasan”
“Lo zio ti vuole salutare” spiegò Ino guardando intensamente l’uomo.
“Ciao piccola, come va?” chiese Shikamaru con un sorriso paterno.
“Ho sonno” rispose Kinoko irritata.
“Me ne sto andando, ma tornerò. Intanto voglio regalarti questo piccolo amico”
Shikamaru le porse piccolo cervo di legno.
“Grazie ojsan” disse Kinoko sorridendo per la prima volta. Era un sorriso triste però.
“Mi mancherai” rivelò schiettamente.
“Anche tu, tesoro, anche tu” rispose l’uomo quasi burberamente.
Ino lo guardò con compassione, notando che era sul punto di mettersi a piangere.
“Bene” affermò all’improvviso Shikamaru “Io vado”
Si avviò verso l’ingresso.
“Ciao!” lo salutò la bambina alzando la voce.
Ino accompagnò l’amante fuori.
“Ho dei soldi con me se ti servono... per la piccola” rivelò Shikamaru.
Ino si portò le mani alla bocca per evitare di urlargli contro.
Voleva pagarla... che schifo, l’ennesima umiliazione.
“Se provi soltanto a dirmi di nuovo una cosa del genere, ti spacco la faccia. Io non sono una prostituta, bastardo” sputò disgustata.
“Non volevo offenderti. Chi l’avrebbe detto che sarebbe finita così tra noi due, costretti a vederci di nascosto come due criminali?” borbottò lui tristemente.
Ino non rispose. In realtà l’aveva sempre saputo di essere l’altra donna per lui. Era così da quando la kunoichi di Suna aveva messo piede a Konoha.
“Ehm ciao...” la salutò lui imbarazzato. Cercò di accarezzarle il viso ma Ino si scansò bruscamente.
“Ciao” lo salutò seccamente.
Shikamaru se ne andò, senza voltarsi per concederle un ultimo sorriso e Ino, appoggiava allo stipite della porta con le braccia conserte, lo guardava mentre si allontanava sempre di più.
Non poteva pretendere altro che poche notti di un amore effimero, perché era l’altra donna. Lo era sempre stata e lo sarebbe sempre stata.
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Jane41258