Capitolo 12

Era distrutto. Totalmente distrutto. Sentiva come se qualcuno gli avesse lacerato l’anima, e qual qualcuno c’era: era Bonnie. Non poteva crederci. Erano bastati pochi secondi, pochissimi, per spazzare via tutti i suoi sogni,le sue speranze e i progetti per una vita felice. Si era illuso, no, lo aveva illuso che avrebbero potuto stare insieme per sempre, e invece alla prima occasione lo aveva rimpiazzato. Di certo non credeva che Bonnie Bennett potesse essere una persona simile, forse se lo sarebbe aspettato da Caroline questo comportamento, ma non da lei. Bonnie Bennett la ragazza, anzi la strega, che tutti ritengono pura e la sua anima senza l’ombra del peccato. La gente dovrebbe guardare un po’ meglio. Lui dovrebbe guardare un po’ meglio. Sarebbe stato disposto anche a perdonarla per averlo tradito e di lasciarsi tutto alle spalle pur di continuare a stare con lei. Ma Bonnie ha bisogno di potere, ha bisogno di ambizioni,  e ciò che vuole glielo può dare solo Damon Salvatore. Ora capiva perché lo aveva scelto: erano fatti della stessa pasta, entrambi erano dei viscidi bastardi assassini. Si, perché lei lo aveva ucciso, e lo aveva ucciso nel modo più cruento che potesse esistere. Non sapeva quanto fosse passato dal momento della sua scioccante rivelazione, aveva perso la cognizione del tempo. Sarebbero potuti passare pochi minuti, ore o giorni interi, non gli importava. Si sorprese solo del fatto che non riuscisse ancora a provare quel dolore che spezza l’anima, probabilmente era ancora in fase di shock. E di certo, da quello shock, non voleva uscirne, non se significava rimanere insensibili a ciò che si ha intorno e all’interno per sempre. Era come ovattato in quel momento, riusciva solo a guardare fisso nel vuoto e nient’altro. Ricordava solo che Elena lo aveva preso e portato via, e durante il tragitto fino a casa lo aveva abbracciato e aveva pianto. Perché piangeva? Era lui quello che era stato tradito, era lui quello che era stato ferito, era lui quello che era stato lasciato dalla ragazza che amava, lei aveva ancora Stefan accanto a lei! Ed era sempre lui quello a cui era stata tolta l’anima.

<< Jeremy! >> lo chiamò sua sorella << come va? Stai meglio? >>. La sua voce era spensierata, tutto il contrario dei suoi occhi, perennemente rossi di pianto. Non rispose, e contemporaneamente sentì una pacca sulla spalla. Che strano.. non si era accorto che Stefan fosse lì vicino a lui. << Tranquillo Jeremy, è difficile lo so ma.. >> disse suo cognato << ma? >>. La sua prima parola dopo quelle che sicuramente dovevano essere state ore.. miracolo!      << Ma.. arriveranno giorni e tempi migliori.. non durerà per sempre >>. Quella frase gli arrivò furiosa e prepotente nella parte più profonda di se stesso, e l’ovatta che lentamente lo avvolgeva come un involucro, si dissolse con la stessa velocità con cui si era formata. Sentì un dolore immenso invadere ogni fibra del suo corpo, il respiro si fece più accelerato, e la testa cominciò a pulsargli. Vide Stefan  stringere gli occhi per analizzare meglio il suo nuovo comportamento, mentre Elena non accennava a mollare la presa sul suo braccio. Probabilmente fu in quel momento che accadde quello che accadde, che nel suo cuore iniziò a formarsi un sentimento che non riusciva però né a riconoscere, né tantomeno a sentire, completamente eclissato dal dolore: la vendetta.

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Bonnie quella notte aveva fatto degli incubi orribili. Aveva sognato Jeremy in lacrime, Jeremy che si tagliava le vene, Jeremy che si buttava da un ponte. Jeremy, Jeremy e ancora Jeremy. Oh! Aveva anche sognato Elena che le puntava una pistola alla testa. In ogni sogno però, c’era un particolare comune: la presenza di una persona che ogni volta le evitava di farla finita in quel preciso istante. Damon non l’aveva solo salvata da una vita in cui non avrebbe mai potuto raggiungere il culmine della felicità, ma la salvava, più “concretamente”, anche nei suoi sogni. E doveva ammettere, non avrebbe mai potuto avere un salvatore ( o Salvatore XD) più bello e più fantastico di lui.

Si svegliò d’assalto dopo l’ennesimo incubo, inutile dire su chi fosse incentrato. Si toccò la fronte sudata fece un respiro profondo.
<< Stai bene? >> disse una voce dal fondo della camera. Era nascosto nell’ombra,  ma riusciva a riconoscere i suoi perfetti lineamenti da vampiro e i suoi azzurri che avrebbero potuto illuminare anche di notte. << Si >> disse, ma la voce, che le uscì roca, la tradì. << Hai pronunciato il nome di Jeremy e il nome di Elena nel sogno.. più volte >> << beh, se parlo nel sonno davvero allora devo aver pronunciato anche il tuo >> << si hai pronunciato un paio di volte anche il mio >> disse uscendo finalmente allo scoperto e stendendosi sul letto accanto a lei. La giovane sospirò appoggiando la testa sul suo petto: << Dovrei essere più serena dopo avergli detto la verità, ma mi sento così.. colpevole.. >> << … >> << gli ho fatto del male >> << hai fatto del bene a me.. siamo uno pari >> disse il vampiro. << No, sei tu che mi fai del bene >> disse dando dei piccoli bacetti sul collo del ragazzo. << Cercherò di riconquistarmi la loro fiducia. Non so se ci riuscirò con Jeremy, ma con Elena devo assolutamente riuscirci. Stefan mi darà una mano >> << Stefan non farà mai qualcosa che va contro Elena anche se glielo chiedi in ginocchio >> << hai ragione.. >> << come sempre >> disse lui beffardo << ..non farà mai qualcosa contro Elena se glielo chiedo io, ma se glielo chiede il suo adorato fratello maggiore forse.. >>
Damon, che fino a quel momento, era rimasto con gli occhi chiusi a godersi le coccole della strega, li aprì e si portò subito dritto e seduto: << Non se ne parla! Non chiederò l’elemosina a Santo Stefano! >> << ti prego.. fallo per me.. >> disse la strega intrecciando una sua mano a quella del vampiro a portandosela vicino al cuore << E va bene uccellino.. ma voglio qualcosa in cambio.. >> disse con sorriso malizioso. Bonnie lo guardò confusa, poi alzò le coperte facendogli spazio.