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Autore: JessL_    12/05/2011    14 recensioni
Questa non è una storia, è una raccolta di missing moment (pezzi mancati) della storia Love's puzzle.
Siamo rimasti che Edward e Bella si devono sposare e che sono laureati, ci sono molte domande sul loro passato e sul loro futuro, con queste one shot, scopriremo tutto e chiuderemo il cerchio, o meglio, finiremo il puzzle.
Non si può leggere questa raccolta se non si è letta Love's puzzle
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~ Love's puzzle collection.'
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Introduzione: 
Sto migliorando, non è passato nemmeno un mese :)
Sono successe tante cose e voglio dirvele, in primis è stato complicato cercare di decidere sotto che pov scrivere questo capitolo, ma alla fine – come vedrete – l’ho scritto sotto il punto di vista di entrambi.
Giusto ieri sono tornata a postare in questa sezione dopo più di un anno che ero ferma nelle Originali, la nuova storia s’intitola Hopeful Heart  se vi va di sorridere un po’, leggete pure.
Avendo tirato in ballo la sezione Originale, beh l’ho conclusa... mi è ancora un po’ doloroso ammetterlo ma è così, quindi se per caso avete voglia di farvi travolgere... ecco a voi “Overwhelms me – Travolgimi”.
 
Mi sembra di avervi detto tutto... ah no, che sbadata xD per spoiler o cose varie, mi trovate qui, sul gruppo... siete tutti i benvenuti :)
 
Questo missing moments è ambientato poco prima dell’epilogo, precisamente sei mesi prima. Entra in gioco Mark – il fidanzato di Bella – e un Edward piuttosto... sofferente. Vi lascio alla lettura, un bacione!




~ Love's puzzle. The missing pieces.
 
Titolo missing moments: See and live again, but with so many doubts.
Rating one shot: giallo.
 
Edward pov:
<< Luke, perché proprio Boston? >> Il mio compagno di stanza mi guarda aggrottando la fronte. Siamo su uno dei pullman che attraversa tutta Boston e una parte del Massachusetts.
<< Perché il film che voglio vedere lo trasmette solo quella multisala. Perché non capisci? Lo stanno trasmettendo in anteprima, e solo qui! >>
<< Che gran fortuna. >> Mormoro sarcastico guardando fuori dal finestrino.
Questa strada la conosco, non l’ho percorsa molte volte, per mancanza di tempo a causa dello studio e anche perché... beh la mia storia con Bella è finita. Da cinque mesi, ma è finita.
E lei sta con un altro.
Una smorfia padroneggia sul mio volto, Luke lo nota e sbuffa.
<< Guarda che ci sono tante attrici fighe, non ti sto facendo perdere tempo. >> Sorrido; meno male che c’è lui che mi tira su di morale.
<< Oh beh, allora sì che devo togliermi il broncio. >>
<< Appunto! >> Sorride. << Comunque era carina quella di ieri sera. >>
<< Dici? >> Si nota che l’argomento non m’interessa?
<< Oh sì, lo dico! Aveva due tette enormi! Mi sorprende trovarti ancora vivo e non morto a causa di soffocamento. >> Scoppia a ridere attirando l’attenzione di alcune persone accanto a noi e io mi passo una mano tra i capelli cercando di far finta di niente.
<< A malapena la ricordo quella di ieri sera. >> Mormoro, sperando che non mi senta perché è già abbastanza rivoltante ammettere una cosa simile, dirla poi è ancora peggio.
<< Oddio dovresti toglierti la santarellina dalla testa. >> Sì, è così che definisce Bella.
Abbasso lo sguardo e stringo la mano all’appiglio del pullman.
<< Luke, non tirarla in ballo. >>
<< E tu non pensarla! Non ne vale la pena. >> Lo so che dice così perché non la conosce, perché sa che ci sto male e che ne sono innamorato ma... non riesco a fare finta di niente! Lascio perdere il discorso e gli chiedo che razza di film mi sta portando a vedere; fumetti. Andrò a vedere un film su uno dei suoi supereroi preferiti... solo questo mi ci mancava.
 
Isabella pov: 
<< Mi fa davvero piacere che hai accettato. >> Sorrido mentre Mark mi posa un bacio sul dorso della mano. Siamo in macchina, ci stiamo dirigendo verso una grande multisala della città per guardare non ho capito quale anteprima. Non è che la cosa mi entusiasmi ma... pur di passare un po’ di tempo insieme, questo e altro.
Mark è davvero carino con me, ha pazientato parecchio prima che io mi lasciassi andare, prima che iniziassi a fidarmi e a non sentirmi più in colpa per Edward. Peccato che questa ultima cosa non sia riuscita a svanire del tutto. Anche il solo pensarlo mi fa sentire in colpa, non dovrei, non ne ho il diritto... ma è inevitabile, spunta più spesso di quanto dovrebbe tra i miei pensieri. E Mark questo non lo merita...
... ma non lo meritava nemmeno Edward; mi ricorda la mia infida vocina mentale, anche conosciuta come coscienza.
<< Sei silenziosa, tutto bene? >> Mi chiede Mark una volta entrati nella multisala per prendere i biglietti...  o forse basta far vedere una sottospecie di pass per poter entrare, chissà perché non mi sono fatta spiegare che diamine bisogna fare per guardare sta roba che per me non ha nemmeno un nome poiché me lo sono dimenticato subito dopo che Mark me lo ha detto.
<< Sì certo. >> Sorrido e punto la macchinetta dei popcorn, il mio... fidanzato lo nota e ridacchiando, mi trascina a prendere una ciotola maxy per poi entrare in sala per vedere la proiezione.
<< Qui, qui, qui, qui! >> Mi volto e vedo un ragazzo che sembra un armadio sedersi vicino a Mark, i due si scambiano uno sguardo e infine si salutano calorosamente.
<< Hai visto che cazzo di culo? Te lo avevo detto che ci saremmo visti! >> Aggrotto la fronte ma la cosa che mi stupisce di più è vedere Mark elettrizzato e iniziare a parlare di chissà cosa con quello strano tizio che però... è famigliare.
<< Eccoti, potevi anche aspettarmi. >> Una voce scazzata, anche un po’ nervosa e fin troppo conosciuta, mi giunge alle orecchie. Il mio sguardo alla velocità della luce, si stacca dal volto di quel tizio strano e si sposta su... Edward. È davvero Edward e stento a crederci.
Perché il mio cuore batte così forte? Perché i miei occhi non riescono a staccarsi dal suo viso e soprattutto mi sudano le mani? No, non va affatto bene. Lui non può essere qui. Io non posso trovarmi a meno di tre metri da lui... sto andando in panico.
C’è Mark. Mark è qui, a poca distanza da Edward. Il mio Edward, quello che era il mio Edward. No, troppo vicini. Troppo pericolosa questa poca distanza.
<< Beh non ti sei mica perso, mi hai trovato. >> Risponde... oh cazzo! È Luke, l’armadio che ha salutato Mark, è Luke, il compagno di stanza di Edward. Ma perché mi metto senza accorgermene nei casini? Dovevo rimanere nella mia stanza, sì sì. << Ah comunque lui è Mark, l’amico sfegatato come me di questo supereroe e lei... >> Luke si sporge per vedermi e sgrana gli occhi quando mi riconosce. Edward si sporge ancora di più e quando i nostri occhi s’incontrano smetto di respirare.
<< Lei è Bella, la mia ragazza. >> Finisce Mark la frase dell’amico, pensando che Luke non l’abbia continuata perché... beh in teoria non mi conosce. Ma Mark non sa che invece è il contrario.
<< Bella... è un piacere... conoscerti. >> Luke mi tende la mano e io cercando di dosare i miei movimenti, la stringo e cerco di sorridere. Edward è ancora fermo, che mi guarda e io... io penso di volermi alzare, afferrarlo e portarlo fuori da questo posto.
<< Ah comunque io sono Mark. >> Quest’ultimo porge la mano a Edward, che la osserva allontanando lo sguardo dal mio e infine la stringe.
<< Edward. >> Vedo nitidamente Mark irrigidirsi e forse lo sente anche Edward, poiché le loro mani sono ancora strette. Nessuno ha il tempo di aggiungere altro, le luci si abbassano e io cercando di respirare mi metto comoda – evitando di spostare lo sguardo ogni due secondi su Edward.
<< Dimmi che non è lui. >> Sussurra al mio orecchio Mark dopo un paio di minuti di pubblicità prima dell’inizio del film. Deglutisco e mi raschio la gola ma infine annuisco solamente.
<< Sì, cosa? >> Mi chiede confuso. Sospiro e cerco di far uscire almeno un sussurro.
<< Sì, è lui. >> Mark si azzittisce, non so se accade per caso o perché lo vuole ma io non me la prendo, continuo solo a guardare davanti a me. Per tutta la durata del film combatto contro me stessa ma dopo poco più di un’ora, mi alzo ed esco dalla sala, rimango fuori dalla porta, con il respiro grosso, le mani tra i capelli e gli occhi chiusi.
Non ce la facevo più.
L’ansia, la continua voglia di tenere il viso voltato verso sinistra e fissarlo, anche se luce dello schermo non me lo avrebbe fatto vedere perfettamente. Cavolo, Edward è qui... dopo sei mesi che l’ho lasciato. Che l’ho mollato per un altro. Un altro che era a distanza di una poltroncina da lui.
<< Ehi tutto bene? >> Sobbalzo quando sento la sua voce e sgrano gli occhi.
<< Sì solo che... il film è noioso. >> Dico la prima cosa che mi viene in mente, in realtà non so minimamente come sia il film, al momento riesco solo a pensare: perché è uscito lui e non Mark? Perché la cosa mi rende tanto felice?
<< In effetti è vero. >>
<< Allora perché sei venuto? >> Perché lo sto accusando?
Forse perché così è più semplice non saltargli addosso. Dannazione vocina! Taci!
<< In realtà è Luke che mi ha costretto a venire, ha detto che nel film ci sarebbero state belle ragazze... non che sarebbe stato tremendamente noioso e che il “supereroe” sarebbe stato così sfigato. >> Mi mordo il labbro inferiore per non sorridere e abbasso lo sguardo tormentandomi le mani.
<< Come... come stai? >> Chiedo non riuscendo ad alzare lo sguardo.
<< Una meraviglia. >> Il tono è sarcastico, i miei occhi incontrano i suoi e sorride. << Non lo so. Sinceramente non te lo so dire, apatico renderebbe l’idea ma con tutte le sensazioni che sto provando da quando ti ho notata in sala... non saprei. Sono confuso. >> Il cuore batte forte. Non può dirmi queste cose così semplicemente... o forse sì? D’altronde stiamo parlando di Edward...
<< Te come stai? >> Sorrido.
<< Domanda di riserva? >>
<< Quindi stai ancora con... Mark? >> Me la sono andata a cercare... questo non lo metto in dubbio.
<< Preferivo la domanda di prima. >> Mormoro abbassando il volto e la voce. << Già, stiamo ancora insieme. >> Ammetto ripetendomi mentalmente che questa conversazione non ha senso.
<< Bene... >>
<< Perché sei uscito? Perché... non mi ha raggiunta Mark? >> Lo sento sospirare; non so se volesse aggiungere altro, dopo il suo “bene”, ma non m’interessa, voglio delle risposte.
Sì, proprio io che non dovrei avere nessuna pretesa.
<< Alla seconda domanda non ti so rispondere... ma per la prima... beh mi sono preoccupato. Sei letteralmente scappata dalla sala e il motivo non era difficile da capire, mi sono alzato automaticamente, senza pensarci... che avrei dovuto fare? Stare fermo a puntare uno schermo che trasmetteva un film che per giunta stavo guardando a tratti senza capire, invece che raggiungerti e vedere se stavi bene? >>
<< Il punto è che... >> M’interrompo perché la voce mi trema, mi raschio la gola e inizio a gesticolare. << Tu non dovresti preoccuparti, io non dovrei... io non sarei dovuta scappare dalla sala e Mark vedendomi andare via non avrebbe dovuto fare finta di niente... mi avrebbe dovuto seguire! >>
<< Stai con un deficiente, non è colpa... no beh è colpa tua. >> Lo guardo trucemente. << E comunque non puoi avere nessuna pretesa, mi hai lasciato ma questo non significa niente, non puoi pensare o sperare che io non mi preoccupi o... che non mi senta in colpa. >> Alzo un sopracciglio.
<< Ti sei sentito in colpa? >> Chiedo non credendoci e alzando un sopracciglio.
<< No ma comunque ha senso con la frase. >> Cerco di non ridere ma fallisco miseramente, per giunta seguita da lui che continua a stare a debita distanza.
Stiamo ridendo e “scherzando”. Va bene che il nostro “addio” è stato “consensuale” ma... non riuscirei mai a diventargli amica. Non mi basterebbe, già lo so.
<< Non puoi veramente stare con uno che ama i fumetti... >> Dice sorridendo e scuotendo la testa. Mi muovo in modo agitato rimanendo sul posto.
<< Beh prima stavo con uno che amava tutte le donne. >>
<< Veramente solo una. >> Il respiro mi rimane incastrato in gola, i nostri occhi non si allontanano e io mi sento una merda.
Una merda perché vorrei piangere e buttargli le braccia al collo.
Una merda perché anche se non faccio quello che voglio comunque ferisco Mark, perché io non dovrei nemmeno farli certi pensieri su Edward. Ma purtroppo ci sono sempre, costantemente.
<< Forse è meglio... >> Inizio ma non finisco... il motivo è semplice: Edward si è avvicinato e mi ha afferrato la mano. Non so come reagire, ma so perfettamente che cosa vorrei fare.
<< Mi sei mancata, e per quanto dovrei odiarti – e forse una parte di me veramente ti odia – mi ha fatto piacere vederti... ovviamente escludendo il babbuino seduto di là a gioire guardando un supereroe sfigato. Fatti trattare bene, sii felice. >> Lascia andare la mia mano e si allontana, per andare verso l’uscita.
Sono senza parole, non è normale avere le palpitazioni e una coscienza che continua a urlarti nella testa “inseguilo!”
<< Non... non entri? >> Dico indicando la sala del cinema da cui siamo usciti, attirando così la sua attenzione.
<< No, sinceramente... quella roba non m’ispira e averti così vicina non mi... fa bene. >> Abbasso lo sguardo, annuisco e infine rivolgendogli un sorriso rientro, raggiungendo Mark e Luke. A malapena si rendono conto del mio ritorno e nessuno chiede di Edward... però io continuo a pensare a lui.
Mi volto verso Mark, lo osservo, mi perdo nei suoi tratti e una domanda mi sorge spontanea: perché non è Edward?
 
Edward pov:
<< Vi siete baciati? >> Siamo sul pullman per tornare a casa, ovviamente la domanda me l’ha posta Luke. Sprofondo meglio nel sedile e volgo lo sguardo fuori dal finestrino.
<< No. Abbiamo solo parlato. >> E forse era meglio se non accadesse nemmeno quello.
Dov’è finito l’Edward di questi mesi che è sempre scazzato, che risponde male, che se ne frega di tutto e di tutti? Perché è riapparso proprio con lei? Perché ora? Sarei dovuto rimanere impassibile, freddo, distaccato ma lei... lei riesce a far emergere tutte le sensazioni e i sentimenti che sono mesi che cerco di reprimere.
<< Mark non sembrava nemmeno un po’ turbato. >> Aggiunge dopo qualche minuto il mio amico.
<< Sai che me ne frega... >>
<< Lo so che a te non importa ma penso che non sia normale rimanere impassibili, no? Soprattutto dopo che vede che ti alzi per seguirla. >> In effetti ha ragione.
<< Anche Bella ha detto che non è normale. Solo non ho capito se avrebbe preferito che al posto mio venisse lui... >>
<< Devo essere sincero? Ne dubito. Li ho visti come si sono comportati dopo, quando lei è rientrata. >> Il mio viso si volta subito nella sua direzione.
<< È successo qualcosa? >> Chiedo preoccupato ma anche curioso.
Ti prego Luke, dammi una sola motivazione per tornare indietro e spaccargli la faccia.
<< No, appunto! Tu nei suoi panni saresti scoppiato! >>
<< No, io nei suoi panni sarei uscito e avrei picchiato il suo ex che l’aveva raggiunta. >>
<< Appunto. >>
<< Finiscila di dire “appunto”! >> Inveisco. Alza gli occhi al cielo.
<< Il punto è questo: evidentemente la storia non è così seria. >>
Non voglio che queste supposizioni mi entrino in testa, e nemmeno che raggiungano parti di me che poi sarebbe difficile da dissuadere... non voglio illudermi, lei ha mandato a monte una storia lunga, importante per quel... damerino. Non può essere una semplice storiella.
Ma se invece fosse così? Se lei poi tornasse da me... io la riprenderei? Direi di sì?
Sì.
 
  
Fine sesto missing moments... 
  
*** 
Piccolo angolino: 
Premetto che quel sì messo lì a capo è voluto, non è un errore dell’HTML xD
Allora :) l’altra volta avevo detto che mancavano due MM, ora ripeto la stessa cosa perché questo momento non era pensato ma è uscito, quindi... dovrete ancora sopportarmi per due extra ;)
Sinceramente penso che questo MM si commenti da solo, nel senso che io non devo aggiungere nulla... spero solo vi sia piaciuto a tal punto da dirmi che ne pensate :)
Un abbraccio a tutti, a presto... beh spero :P Jess.
   
 
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