Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: ary_gg    12/05/2011    10 recensioni
Post lotta Klaus è un piccolo omaggio interamente Delena. Elena e i suoi sentimenti. La morte si sa ci mette di fronte a nuove consapevolezze.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'ALBA

 

SETTIMO CAPITOLO

 

Elena si svegliò con un gran mal di testa. Aveva passato la notte in lacrime. L'ultima volta che aveva guardato l'orologio erano le cinque. Ora segnavano le nove. Fantastico! Si alzò dal letto e si diresse in bagno. Si sciacquò il viso stremato e pieno di occhiaie. Gli occhi erano gonfi e arrossati. Sentì il suo cellulare squillare. Lo prese e rispose senza nemmeno vedere chi fosse.
"Pronto." Disse con voce scocciata.
"Wow qualcuno si è alzata col piede sbagliato stamattina!"
"Care..." Elena chiuse gli occhi massaggiandosi le tempie.
"Elena..."
"Mmm" Mugugnò lei sedendosi sul letto.
Sentì Caroline sbuffare dall'altro capo del telefono. "Te l'avevo detto che se l'era dimenticato!"
Elena increspò le sopracciglia non capendo a cosa si riferisse e soprattutto a chi parlasse. Poi si ricordò. Durante il barbecue lei, Caroline e Bonnie si erano messe d'accordo per fare colazione insieme e poi andare alla fiera di inizio estate.
"Oh...scusatemi...mi preparo e arrivo!"
"Oh la Bella Addormentata si è svegliata! Ti aspettiamo, fa in fretta!"
Fa in fretta, certo come no! Devo solo coprire le occhiaie! Elena chiuse il telefono e si precipitò in bagno. Dopo tre quarti d'ora si ritrovò con un paio di shorts di Jeans e una canotta bordeaux. Prese le chiavi dell'auto e si diresse al luogo dell'appuntamento con le amiche. Le vide sedute all'ombra che la aspettavano. Bonnie le fece segno con la mano.
"Scusate!"
"Oddio finalmente...bè certo se avessi evitato di lavarti di nuovo i capelli avresti fatto prima." Le disse Caroline sorridendole.
"Cosa?" Disse Elena si passò una mano tra i capelli lisci. Oh già. "Si...scusate."
"Ordiniamo?" Disse Bonnie guardando Elena con sguardo inquisitore. Bonnie e Caroline ordinarono un cappuccino e un pezzo di crostata, mentre Elena si limitò ad un doppio caffè.
"Non ti farà male tutto quel caffè a stomaco vuoto?" Disse Bonnie guardandola.
"Non ho fame." Disse in tono piatto Elena. Bonnie e Caroline si scambiarono un'occhiata.
"Tutto ok?" Chiese la vampira.
"Perfettamente." Disse Elena guardandola. Poi bevve un pò del suo caffè.
"Sicura?"
Elena scoccò un'occhiataccia a Bonnie. "Che c'è vi siete messe d'accordo?"
"Nervosetta stamattina..."
"No Care, è solo che dovete smetterla di chiedermi tutti se sto bene." Disse appoggiando poco delicatamente la tazza col suo caffè sul tavolino.
"Ehi, calmati ok? Siamo solo preoccupate." Disse Bonnie appoggiando una mano su quella dell'amica e sorridendole.
"Si...io...ho solo dormito poco, scusate." Elena abbassò lo guardo sul suo caffè, mentre Caroline e Bonnie si scambiarono un'occhiata.
"Andiamo? La fiera ci aspetta! E io ho intravisto uno stand con delle borse bellissime." Disse Caroline alzandosi e sorridendo ad Elena.
"Andiamo" disse lei ricambiando il sorriso.
Passeggiarono un pò per gli stand chiacchierando e scherzando tra loro. Elena si sentì finalmente rilassata. Si fermò a guardare un braccialetto in argento con una stella e un cuore. Si perse un pò nei suoi pensieri e quando finalmente tornò a terra si guardò intorno senza trovare traccia nè di Caroline, nè di Bonnie. Perfetto. Elena si sentì toccare un fianco e sussultò.
"Possiamo parlare un momento?" Si sentì sussurrare all'orecchio. Damon. Elena si sentì percuotere da mille brividi, ma si scostò bruscamente e si voltò a guardarlo in cagnesco.
"No." Rispose secca.
"Per favore..."
"No."
"Elena..."
"Damon va al diavolo!" Elena lo spinse un pò indietro e se ne andò furente, ma con gli occhi lucidi e ancora tremante.

 

Elena passò tutto il pomeriggio con le amiche e questo la aiutò a non pensare a niente. A non pensare a Stefan, a non pensare a Damon, a non pensare ai suoi stessi sentimenti. Sul tardo pomeriggio però dovette salutarle per prepararsi per la festa di beneficienza di Carol Lockwood. Elena si preparò controvoglia. Non aveva voglia di andarci. Non aveva voglia di vedere nessuno. Il solo pensiero di dover stare a quella festa in cui c'erano entrambi i Salvatore la lasciava senza fiato. Uno dei due inoltre era di sotto che l'aspettava. Elena indossava un vestito blu molto semplice, senza spalline e appena sopra il ginocchio. Aveva lasciato i capelli in una piega leggermente mossa e aveva fermato quelli d'avanti sulla nuca.
Stefan sorrise vedendola scendere le scale. "Sei bellissima." Le disse baciandole le labbra. Elena sorrise apertamente.
"Grazie."
Si diressero alla festa e si intrattennero per un pò salutando qualche amico e prendendo qualcosa da bere. Incontrarono poi Bonnie e Jeremy e passarono la maggior parte del tempo con loro. Elena era completamente rilassata. Stare lì con Stefan era semplice e sembrava la cosa più giusta che una persona potesse fare. Lui era dolce e premuroso. Rispettava le sue idee e dava valore a certe cose. Ecco che ci risiamo. Si disse Elena. Ecco che la sua mente tornava inevitabilmente a quel non siamo mica andati a letto insieme. Non sapeva se sentirsi arrabbiata o ferita o delusa o triste. Forse si sentiva in tutti questi modi. Elena lasciò che il suo sguardo vagasse per la sala fino a quando non lo vide entrare e salutare la signora Loockwood e lo sceriffo Forbes. Elena sorrise impercettibilmente. Insomma era davvero riuscito ad inserirsi, facendo in modo che quel genere di persone riponessero in lui fiducia. Fiducia. Elena nonostante tutto ne aveva sempre avuto. Poteva fare la sostenuta e la diffidente, ma poi lo guardava negli occhi e sapeva di potersi fidare. Era come se vedesse un'altra persona in quegli occhi, una persona che Damon sapeva tenere nascosta molto molto bene.
"Balliamo?" Disse poi Stefan risvegliandola dai suoi pensieri.
"Certo." Si diressero verso il centro della sala e iniziarono a muoversi lentamente a ritmo di musica.

Damon non la vedeva. Doveva trovarla. Quando la vide fu come un colpo secco al cuore. Come sempre. Vederla con Stefan era poi sempre un colpo doppio. Troppa sofferenza. L'amore faceva schifo. Rinunciare sarebbe stato molto più semplice, ma non era più possibile. Elena lo aveva spinto al punto di non ritorno. Quel punto in cui non puoi più far finta di niente e spegnere le tue emozioni. Elena lo aveva spinto a sentire di nuovo la sua umanità e Damon sapeva che ormai non avrebbe più potuto respingerla. Era troppo tardi. Ormai era venuta fuori e se avesse deciso di rifiutarla questa volta sarebbe stato per sempre. Non ci sarebbe stata nessuna Elena che avrebbe mai più potuto farla tornare. Nemmeno quella originale. Per questo doveva sapere di poter essere perdonato. Non posso perderti, Elena. Gli aveva detto quella volta. E come quel giorno quella affermazione per lui valeva ancora. Era stato davvero un periodo schifosamente pesate. Sempre in bilico tra giusto e sbagliato, tra odio e amore, tra razionalità e follia, tra mostro e uomo. Damon ricacciò i suoi pensieri e si diresse spedito verso il bar. "Ehi Biondina."
Caroline alzò gli occhi al cielo. "No, no, no. Non fare il sorrisino ammaliatore. Non è il momento. Matt arriverà tra poco. Devo assolutamente parlargli."
"E il lupo dove l'hai lasciato?"
Caroline abbozzò un sorriso. "Il triangolo è una tua prerogativa, non mia."
Damon si irrigidì. "Un ballo, per favore."
Caroline lanciò un'occhiata sfuggente alla pista. "No." Disse in tono secco.
"Cinque minuti Caroline. Per favore."
Caroline?? Da quando la chiamava per nome? La stava praticamente supplicando. Glielo leggeva negli occhi. La vampira sospirò. "D'accordo. Cinque minuti."
Damon fece un sorriso sghembo.
"Prego Damon." Fece lei quasi per sottolineare il fatto che non era uscito un grazie dalla sua bocca. Almeno era uscito un per favore. I due si diressero sulla pista e Damon si posizionò in modo da poter tenere Elena sott'occhio. "Non fare lo stalker!"
"Cosa?" Disse Damon scosso da una voce. Non prestava attenzione a nulla.
"Oddio. Damon Salvatore torna in te, ti prego!"
Damon abbassò lo sguardo su Caroline e sorrise appena.
"Scusami."
"Per favore, scusami...troppa cortesia...che succede con Elena?"
Damon si irrigidì. "Posso tornare scortese in un batter d'occhi." Disse velenoso.
"E io non sono più la ragazzina che soggiogavi!" Disse Caroline irritata.
Damon strinse la presa su di lei. "Scusa ok? Sono nervoso." Damon staccò gli occhi da Caroline e vide che Elena li osservava un pò tesa. Lui tornò a concentrarsi sulla ragazza. "Mi dispiace, sul serio."
"Si ok, non importa" disse Caroline scocciata.
"No." Damon proseguì incerto. "Intendevo...per...quando eri umana."
Caroline che stava fissando in un punto imprecisato della sala, incrociò lo sguardo di Damon. Sospirò. "Ti ho già perdonato. Nel momento in cui mi hai salvato la vita dandomi il tuo sangue. Certo quella stronza di Katherine mi ha uccisa, poi tu hai cercato di uccidermi, poi però mi hai salvato insieme a Stefan dai lupi cattivi...ehi poi hai anche aiutato Elena, insomma qualcosa di buono l'hai fatto!"
"Ehi ma quanto chiacchieri? Bastava un 'grazie è tutto ok'."
"Sei sempre il solito." Sbuffò Caroline.
Damon notò Elena allontanarsi da Stefan e dirigersi lontano dalla sala. "Ok. Cinque minuti scaduti." Disse Damon staccandosi.
"Cosa?" Disse Caroline guardandolo storta mentre accennava ad allontanarsi.
"Oh e grazie." Caroline rimase allibita in mezzo alla pista. Quel vampiro non stava bene con la testa, decretò infine.

Elena si allontanò da Stefan con la scusa del bagno. Avere Damon di fronte non la aiutava. Era arrabbiata, ma allo stesso tempo voleva solo poter parlare con lui. Le mancava terribilmente. Poi c'era Stefan, che Dio solo sa come facesse a sopportare tutto quello. Insomma non era uno stupido e cercava di intavolare il discorso nei momenti più opportuni, ma lei codardamente sviava. Non voleva dirgli che era confusa, che aveva bisogno di pensare un pò a se stessa. Di pensare un pò ai suoi sentimenti. Si guardò allo specchio del bagno e non si riconobbe nei suoi stessi occhi. Doveva essere una diciottenne felice e spensierata. Ma tutto si poteva dire di lei in quel momento, ma non che fosse felice e spensierata. Uscì dal bagno pronta a tornare in sala, ma si sentì praticamente trascinare in una delle mille stanze di quella casa. Elena trattenne l'urlo in gola, non appena riconobbe il suo profumo. Si ritrovò con le spalle al muro e lui troppo vicino con una mano appoggiata al muro, per evitare una sua eventuale fuga. Tanto non riuscirei a scappare ugualmente. Si disse tra sè e sè Elena.
"Dobbiamo parlare." Disse Damon deciso.
"E io ti ho detto che non ne ho voglia." Disse Elena mettendosi una mano sul cuore che scalpitava, un pò per lo spavento, un pò per la sua vicinanza. "Mi hai spaventato." Disse col fiato corto.
"Non era mia intenzione"
"No?" Lo canzonò Elena.
"No." Damon sospirò pesantemente e la guardò intensamente. Elena invece pareva volesse fondersi con il muro, tutto pur di potersi allontanare.
"Mi dispiace Elena. Non volevo dire quelle cose."
Elena lo guardò di traverso. Possibile che dobbiamo parlare proprio in questa posizione? "Damon..."
"No, fammi parlare" la interruppe lui allontanandosi un pò e permettendo ad Elena di rilassarsi un pò ancora contro il muro. "Elena per noi questa cosa del sangue è importante, ormai dovresti saperlo." Elena lo fulminò con lo guardo. Perchè diavolo pensi che abbia passato la nottata in lacrime stupido idiota? Damon sospirò guardando il suo sguardo arrabbiato. "Io...ero solo...sono solo in confusione. Tu mi mandi in confusione!" Elena lo guardò allibita.
"Io? Io ti...ti mando in confusione? Damon sei tu il vampiro stronzo e sicuro di sè!"
Damon la guardò irritato. "Ancora? Ancora con questa...ok...senti..." Damon l'afferrò per le braccia senza farle male. "...io...Elena mi hai salvato la vita. Se non mi avessi dato il tuo sangue probabilmente non sarei arrivato vivo a casa."
Elena abbassò lo sguardo. "Damon tu hai salvato la mia era il minimo che potessi fare."
"No Elena, non è così. Se dovessi enumerare tutte le volte che hai salvato tu la mia sarei comunque in difetto." La voce di Damon si fece più bassa mentre il suo corpo si era nuovamente avvicinato a quello di lei. Elena lo guardò e avvampò. "Mi dispiace per quello che ho detto". Le soffiò in un orecchio. Elena istintivamente chiuse gli occhi e si irrigidì un pò. Non riuscì a rispondere le uscì solo un gemito dalla bocca. Si sarebbe volentieri presa a schiaffi da sola. Damon le scostò i capelli dal viso e avvicinò le sue labbra alla sua guancia. Nel momento in cui lei sentì che le sue labbra erano a contatto con la sua pelle, si sentì arrossire velocemente. Lui sentì inevitabilmente lei andare a fuoco. Letteralmente. La temperatura corporea era salita, le sue guance erano rosse e scottavano al contatto con lui. Elena abbandonò la testa contro il muro, mentre Damon spostava la sua bocca sul collo di lei, senza più potersi fermare, stava diventando una droga. Ed era pericoloso, perchè molto presto quella piccola quantità non gli sarebbe bastata. Continuava a baciarle il collo ed Elena non sapeva più cosa fare. I suoi pensieri razionali sembravano essere morti e con loro tutta la sua forza di volontà. Voleva solo assaggiare il suo sapore. Fino ad ora c'era sempre stato solo il suo profumo ad inondarle la testa. Ora voleva abbinare a quel profumo anche un sapore. L'unica volta in cui le loro labbra si erano incontrate, lei era palesemente contrariata da quel contatto, tanto da non fare caso a nulla di lui. Alla consistenza delle sue labbra, al suo sapore. Ora voleva tanto scoprire queste cose. Ma non poteva. Doveva trovare la forza di fermare tutto. Per Stefan. Per Damon. Per non essere come lei. Non voleva essere come quella donna che si era messa tra loro per giocare e divertirsi un pò. Potevano anche essere uguali nell'aspetto, ma essere come lei oltre quello, la disgustava più di ogni altra cosa. Fu proprio grazie a quel pensiero che Elena trovò la forza. "Damon, per favore...non...posso." Il suo tono non era arrabbiato. Solo supplichevole e sofferente. Damon si sentì come scuotere da qualcosa e si risvegliò. Si allontanò lentamente da Elena e le accarezzò una guancia. "Scusa...non..." Elena ancora con gli occhi chiusi scosse il capo e prese la mano di lui, con la quale le stava accarezzando il viso, nella sua. Damon sospirò pesantemente, poi prese il mento di lei incitandola a guardarlo. "Apri gli occhi. Ho una cosa per te" gli disse dolcemente. Elena aprì gli occhi e lo guardò incuriosita da quel tono di voce. Lo vide mettere le mani in tasca alla giacca dalla quale tirò fuori il braccialetto che aveva visto alla fiera. "Damon..." Gli disse dolcemente, con il tono da non avresti dovuto. "Ero certo che non te lo saresti comprata da sola. L'ho fatto io per te." Disse sorridendole sghembo. Lo prese e glielo allacciò al polso. "Sarà meglio che vada." Disse il vampiro baciandole il dorso della mano. Elena non fece nemmeno in tempo a rifiutare o a ringraziarlo che era già sparito. Abbandonò la testa contro il muro in segno di disapprovazione verso se stessa. Poi guardò il braccialetto e giocando con i due ciondoli notò un'incisione sul cuore. The light in my dark heart. Elena sospirò e poi sorrise appena. Damon non era il tipo da regali, non era il tipo da premure del genere. O almeno così lei immaginava. In realtà con lei lo era sempre stato. Nel suo strano modo era sempre stato attento ad ogni cosa la riguardasse. Aveva imparato in pochissimo tempo che il caffè le piaceva bollente e amaro, che impazziva per le fragole, che adorava la cucina italiana, ma che non rinunciava mai ad una pizza. Aveva imparato il suo colore preferito e il gusto di gelato che le piaceva. Tanti piccoli episodi glielo avevano dimostrato. Tante piccole accortezze di quando si intratteneva a casa Salvatore. Quella casa non era fatta per contenere cibo, eppure a volte spuntavano dal nulla nel frigo un cestino di fragole o nel congelatore un pò di gelato alla nocciola. Elena sapeva che quando diceva a Stefan che si sarebbe fermata lì, lui puntualmente, le faceva trovare qualcosa che amava. Ma era quando decideva all'ultimo momento che spuntavano delle cose in casa che lei poco prima non avrebbe trovato. Lì, in quei momenti, sapeva che era Damon. Elena uscì dalla stanza turbata. Doveva parlare con Stefan. Non era più il momento di rimandare. Non era certa di niente. Non sapeva più chi era. Non sapeva più riconoscere i suoi sentimenti verso i due. Doveva chiarire a se stessa cosa provava. Vide Stefan chiacchierare con Jeremy e Bonnie. Appena la notò sorrise incerto. Elena si passò una mano tra i capelli e sorrise.
"Ecco dov'eri finita?" Disse Bonnie allegramente.
"Scusate." Disse Elena in imbarazzo. Lanciò un'occhiata veloce alla sala. Damon non c'era più. "Stefan, ti dispiacerebbe accompagnarmi a casa?" Disse Elena d'un tratto. Jeremy e Bonnie la guardarono incuriositi. "Stai bene?" Disse apprensivamente il fratello.
Elena sorrise. "Si sono solo stanca. Non ho dormito molto stanotte."
Stefan la osservò serio. "Adiamo allora." Disse porgendogli il braccio. Elena sorrise e insieme si allontanarono.
I due passeggiarono un pò facendo il giro più lungo per raggiungere la macchina di Elena. Il silenzio regnava e l'aria fresca di una qualunque sera di inizio Giugno si faceva sentire. Elena si strinse nelle spalle.
"Sarà meglio raggiungere la macchina." Disse Stefan.
"Gia..." Elena proseguì ad occhi bassi non sapeva come iniziare il discorso.
"Avanti...dimmelo."
Elena sussultò. "Cosa?" Disse titubante.
Stefan sospirò pesantemente e sorrise ironicamente. "Credi davvero che sia cieco? Che non mi sia accorto di nulla?"
"Stefan..." Elena cercò di prendere parola, ma Stefan sembrava essere un bomba pronta ad esplodere.
"Credi che non mi sia accorto del tuo cambiamento? Del suo cambiamento? Bè certo lui sapevo che tipo fosse. Sapevo che avrebbe continuato imperterrito! Ma tu..."
Elena scosse la testa non aveva capito assolutamente nulla. "Stefan non è come..."
"Non dirmi che non è come penso Elena! Non pensavo che ci saresti caduta! Non pensavo ti saresti fatta lasciare abbindolare dal suo modo di fare! Non appena sarai sua, si stancherà e  tornerà ad essere quello di sempre e tu ne uscirai distrutta!"
"Stefan smettila!" Gli urlò Elena con le lacrime agli occhi. "Non è successo niente con..."
"Non provare a pronunciare nemmeno quel nome!"
Elena era sull'orlo delle lacrime non riusciva più a trattenersi.
"Sentiamo da quanto va avanti questa cosa?"
Elena scosse la testa mentre le lacrime cominciarono a rigarle il viso. "Non hai capito niente!"
"Non prendermi in giro Elena!"
"Maledizione Stefan! Non è successo nulla tra me e Damon ok? Niente!"
Stefan respirò profondamente per cercare di calmarsi, si avvicinò e la guardò negli occhi per esserne certo. "Niente?"
"Niente." Disse lei deglutendo. Stefan le prese il polso e iniziò a giocare con il braccialetto. Elena ritrasse la mano bruscamente. "Ho bisogno di un pò di tempo Stefan."
Il vampiro sorrise ironicamente. "Tempo? O ami me o ami lui."
"Stefan non essere così..."
"Cosa Elena? Così come? Così arrabbiato da volerlo uccidere? Così arrabbiato da urlarti contro? Così mostruosamente ciò che sono?"
"Stefan ti prego."
Stefan si allontanò dandogli le spalle.
"Stefan!" Urlò lei. "Ti prego...non fare niente." Stefan si voltò a guardarla arrabbiato. "Promettimelo."
Stefan la guardò negli occhi. "Mi dispiace Elena, non faccio promesse che non sono sicuro di poter mantenere." Detto ciò scomparve nella notte.

 

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Allora eccomi qui...bene...se non vi è bastato lo scorso capitolo, ora potete picchiarmi. Ahahah allora, diciamo che questo capitolo mi spaventa un pò non vorrei che soprattutto Damon risulti troppo al di fuori del suo personaggio. La verità è che non abbiamo avuto momenti veri per poterlo osservare in queste vesti...oh andiamo ve lo immaginate Damon "fidanzato"? Per me sarebbe estremamente dolce e sexy e poichè non ho materiale a riguardo, tenterò di farlo a modo mio...tenendo comunque sempre presente il suo modo di fare. Insomma prima fa i casini, dice le cose inappropriate e poi...bè poi fa gli occhi da cucciolo ti spiazza con il suo essere sincero e così attento...e bum! Ancora mi chiedo perchè Elena ci stia ancora pensando! Ma avanti ragazza prenditi sto partito e non rompere! Ahahah ok sappiate che sono in sclero pre-puntata. E sappiamo che è il FINALE non una puntata qualsiasi. E dopo la 21 (quaranta minuti passati a piangere) non so davvero che aspettarmi. Oh vorrei spendere due paroline per il momento Damon/Caroline. Innanzi tutto io amo Care e si è capito...poi insomma mi  piacerebbe vedere una dinamica Care/Damon a livello di amicizia...se così si può dire...sarebbero terribilmente divertenti! xD Oh bene, Elena ha affrontato Stefan fino in fondo questa volta. Ovviamente è un pò arrabbiato...insomma che vi aspettavate...di certo non può prenderla bene :) Fatemi sapere cosa ne pensate!!! Quindi recensite! Spero che nessuno si sia perso un passaggio! Bene chiudo e vi rispondo! Oh ANNUNCIO IMPORTANTE VI PREGO VI CHIEDO PER FAVORE, CHI RECENSISCE DOPO LA PUNTATA 2X22 NON MI DICA NIENTE NELLE RECENSIONI, PERCHè NON SO QUANDO POTRO' VEDERLA...NE RIPARLIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO! GRAZIE <3 Ari 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: ary_gg