Capitolo 5
“La valigia verde, dov’è?”
“Non lo so, quand’è stata
l’ultima volta che l’abbiamo
utilizzata?”
“Il mese scorso, quando siamo tornati da Vienna”
“Non ricordo, Michelle”
“Sei strano, qualcosa non va?” domandò
la ragazza,
sedendosi sullo schienale del divano, lasciando penzolare le lunghe
gambe
affusolate
“Sono solo un po’ nervoso”
“E’ per via del ritorno?”
“Anche” rispose, chiudendo il libro e posandolo sul
divano. Sapeva, per esperienza, che non si sarebbe liberato di Michelle
se non
avesse risposto alle sue domande
“Non sei più sicuro di volermi sposare?”
chiese, ridendo
“No, non è quello” mormorò
“Ne abbiamo discusso a lungo, del resto…”
“Infatti non è quello il punto. Il fatto
è che sono stato
lontano due anni, me ne sono andato di corsa senza dare spiegazioni
alle
persone che amo e, beh…
tornare mi rende
nervoso. So che dovrò affrontare cose che ho lasciato in
sospeso”
“Spero non ti riferirai a Bunny” precisò
Michelle. Scese
dallo schienale del divano, vi girò attorno e si
posizionò accanto al
fidanzato.
Ricordava, con un certo crudele
piacere, tutti gli
scherzi che le aveva fatto, tutte le volte che l’aveva
umiliata e fatta
piangere.
Non sapeva, precisamente, il
motivo per cui la detestasse
così tanto. In fondo non le aveva mai fatto nulla di male
eppure lei e la sua
fedele cricca di amiche le provocavano un rancore profondo. Aveva
provato a
rimuginarci sopra diverse volte, pensando che forse non le sopportava
perché un
gruppo di amiche così non l’aveva mai avuto ma
aveva scartato l’idea. Non le
servivano le amiche, lei aveva la sua famiglia, aveva una grande
disponibilità
economica che le permetteva di fare ciò che desiderava,
aveva la sua
intelligenza e la sua perspicacia e, da un anno a quella parte, aveva
Marzio.
Certo, questo Bunny ancora non lo
sapeva – o forse sì, e
spesso si era chiesta se non si fosse imposta di amare il ragazzo solo
per
farle un dispetto. Però, col passare dei mesi, si era resa
conto di amare
profondamente quel giovane così diverso da lei ma, per certi
aspetti, così
uguale.
Il locale era carino, non troppo
elegante, la cucina era
deliziosa e semplice e la grande vetrata vicino alla quale sedeva le
permetteva
di osservare i passanti, ognuno con la propria vita, con la propria
storia.
Stava sorseggiando il caffè quando, tra la folla, intravide
un viso a lei
familiare. Quando riconobbe Marzio, che passava proprio di fronte al
ristorante, bussò al vetro per richiamare la sua attenzione.
Non appena la
vide, si fermò e sillabò
“Michelle?”. La ragazza gli fece cenno di
aspettarla,
pagò in fretta e furia ed uscì.
“Michelle? Michelle Kenderson? Che ci fai qui?”
“Marzio! Che bello vedere una faccia nota! Io sono
arrivata da poco ma tu, piuttosto?”
“Io vivo qui da circa un anno” le aveva detto e, da
quel
giorno, avevano cominciato a frequentarsi assiduamente, prima come
ancora l’uno
dell’altra e poi come innamorati.
Prima di intraprendere una vera e
propria relazione,
però, Marzio le aveva parlato a lungo di Bunny, del loro
rapporto che diventava
sempre più opprimente, di come si sentisse soffocato dalla
ragazza ma di
quanto, comunque, le fosse spiaciuto lasciarla.
“E’ passato un anno, Bunny si sarà
rifatta una vita ed io
non posso di certo tornare a sconvolgergliela”
“Non hai risposto alla mia domanda”
“No, non credo. Le voglio ancora bene ma, come ti dicevo,
è passato tanto tempo”
“Michelle, sono sempre stato onesto con te. Quando ti
dicevo che non la amavo più non mentivo. Ma, come ben sai,
è stata la mia
ragazza per tanti anni. Con lei sono diventato adulto, con lei ho
scoperto
sentimenti mai provati prima. L’idea di tornare mi spaventa.
Lei vorrà delle
spiegazioni”
“Cosa significa?”
“Significa che prima di sposarti forse dovrei
incontrarla”
“E a cosa servirebbe?” domandò, irritata
“Solo a sistemare i conti. Voglio solo spiegarle,
spiegarmi. Voglio cominciare una nuova vita con te senza aver nulla in
sospeso”
“E se parlandole cambiassi idea? Io ti amo, Marzio. Non
voglio perderti”
“Non succederà” rispose lui,
sorridendole.
“Michelle,
perché odi Bunny?”
“E ora che ti salta in mente?” rispose lei,
piccata. In
tutto quel tempo Marzio non le aveva mai chiesto il motivo del suo
astio nei
confronti della bionda e sperava che quel momento non fosse mai arrivato
“Curiosità”
“Non lo so. Non è che la odio, semplicemente mi
sta
antipatica. Tutto qui”
“Non l’hai mai conosciuta veramente”
“E non mi interessa farlo. Ci sono persone che mi stanno
sulle palle così, a pelle. Lei è una di quelle
persone”
“Lei e tutte le sue amiche” precisò
Marzio, sottovoce
“Ti ho sentito. Comunque sì, lei e tutte le sue
amiche”
**
Decise di uscire per fare una
passeggiata e schiarirsi le
idee.
Proprio mentre si accingeva a
tornare a casa, dopo aver
percorso circa un chilometro, scorse un viso a lei noto di fronte alla
vetrina
di un negozio.
Il ragazzo si voltò e
sul suo bel viso candido comparve
un grande sorriso. Si fermò e attese che la ragazza lo
raggiungesse.
“Bunny!”
disse, quando lei gli fu di fronte
“Seya!”
Il ragazzo la abbracciò
con foga, avvertendo un brivido
lungo la schiena quando la cinse fra le braccia
“Seya! Quanto tempo! Ma
quando sei tornato?”
“Ieri notte, l’aereo è atterrato poco
prima di
mezzanotte”
“Che bello rivederti! Ma come stai?”
“Bene, un po’ stanco ma bene. E tu? E le
ragazze?”
“Stiamo tutte bene, grazie! Saranno felici di sapere che
sei tornato!”
“E Marzio?” chiese, fingendo di essere realmente
interessato
“Ci siamo lasciati” rispose, velocemente
“Ah”
“Già”
“Certo, volentieri!”
Poco dopo aveva accettato un
lavoro all’estero e si era
trasferito. Non aveva mantenuto nessun tipo di contatto con la sua
vecchia
vita, fatta eccezione per i suoi genitori.
Scoprire, però, che ora
Bunny era libera lo fece sentire
improvvisamente felice.