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Autore: KatNbdwife    12/05/2011    3 recensioni
Cinque amiche, cinque mondi, una storia.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 5

“Tesoro, dov’è la valigia verde?”

 Michelle danzò attraverso la stanza seguendo il ritmo di una musica immaginaria. Marzio sedeva sul divano, concentrato nella lettura di un libro.

 “Cosa?” domandò, smettendo di leggere
“La valigia verde, dov’è?”
“Non lo so, quand’è stata l’ultima volta che l’abbiamo utilizzata?”
“Il mese scorso, quando siamo tornati da Vienna”
“Non ricordo, Michelle”
“Sei strano, qualcosa non va?” domandò la ragazza, sedendosi sullo schienale del divano, lasciando penzolare le lunghe gambe affusolate
“Sono solo un po’ nervoso”
“E’ per via del ritorno?”
“Anche” rispose, chiudendo il libro e posandolo sul divano. Sapeva, per esperienza, che non si sarebbe liberato di Michelle se non avesse risposto alle sue domande
“Non sei più sicuro di volermi sposare?” chiese, ridendo
“No, non è quello” mormorò
“Ne abbiamo discusso a lungo, del resto…”
“Infatti non è quello il punto. Il fatto è che sono stato lontano due anni, me ne sono andato di corsa senza dare spiegazioni alle persone che amo e, beh…  tornare mi rende nervoso. So che dovrò affrontare cose che ho lasciato in sospeso”
“Spero non ti riferirai a Bunny” precisò Michelle. Scese dallo schienale del divano, vi girò attorno e si posizionò accanto al fidanzato.

Bunny, sempre Bunny. Fin da quando l’aveva conosciuta Bunny si era sempre messa, involontariamente, in mezzo. Non sopportava quella biondina sempre allegra, sempre solare, sempre disponibile. Era così irritante.

Ricordava, con un certo crudele piacere, tutti gli scherzi che le aveva fatto, tutte le volte che l’aveva umiliata e fatta piangere.

Non sapeva, precisamente, il motivo per cui la detestasse così tanto. In fondo non le aveva mai fatto nulla di male eppure lei e la sua fedele cricca di amiche le provocavano un rancore profondo. Aveva provato a rimuginarci sopra diverse volte, pensando che forse non le sopportava perché un gruppo di amiche così non l’aveva mai avuto ma aveva scartato l’idea. Non le servivano le amiche, lei aveva la sua famiglia, aveva una grande disponibilità economica che le permetteva di fare ciò che desiderava, aveva la sua intelligenza e la sua perspicacia e, da un anno a quella parte, aveva Marzio.

Certo, questo Bunny ancora non lo sapeva – o forse sì, e spesso si era chiesta se non si fosse imposta di amare il ragazzo solo per farle un dispetto. Però, col passare dei mesi, si era resa conto di amare profondamente quel giovane così diverso da lei ma, per certi aspetti, così uguale.

Ricordava ancora il giorno in cui si erano incontrati, a Londra. Quel mattino il tempo era uggioso, era arrivata in Inghilterra da poco e ancora non sapeva come muoversi. Aveva fatto un giro lungo la via principale della città e poi aveva deciso di pranzare in un ristorante che aveva scorto durante la passeggiata.

Il locale era carino, non troppo elegante, la cucina era deliziosa e semplice e la grande vetrata vicino alla quale sedeva le permetteva di osservare i passanti, ognuno con la propria vita, con la propria storia. Stava sorseggiando il caffè quando, tra la folla, intravide un viso a lei familiare. Quando riconobbe Marzio, che passava proprio di fronte al ristorante, bussò al vetro per richiamare la sua attenzione. Non appena la vide, si fermò e sillabò “Michelle?”. La ragazza gli fece cenno di aspettarla, pagò in fretta e furia ed uscì.

“Marzio!” trillò, andandogli incontro
“Michelle? Michelle Kenderson? Che ci fai qui?”
“Marzio! Che bello vedere una faccia nota! Io sono arrivata da poco ma tu, piuttosto?”
“Io vivo qui da circa un anno” le aveva detto e, da quel giorno, avevano cominciato a frequentarsi assiduamente, prima come ancora l’uno dell’altra e poi come innamorati.

Michelle aveva conosciuto Marzio alle scuole superiori. Il ragazzo, di due anni più grande, le era sempre piaciuto a livello fisico ma in quegli anni stava con Bunny e, detestando la ragazza, per associazione detestava anche lui nonostante la intrigasse. Al termine delle scuole superiore lei aveva cominciato a viaggiare e i due si erano persi di vista, non essendo mai stati veri amici.

Prima di intraprendere una vera e propria relazione, però, Marzio le aveva parlato a lungo di Bunny, del loro rapporto che diventava sempre più opprimente, di come si sentisse soffocato dalla ragazza ma di quanto, comunque, le fosse spiaciuto lasciarla.

“Sei ancora innamorato?” gli aveva chiesto, una sera
“E’ passato un anno, Bunny si sarà rifatta una vita ed io non posso di certo tornare a sconvolgergliela”
“Non hai risposto alla mia domanda”
“No, non credo. Le voglio ancora bene ma, come ti dicevo, è passato tanto tempo”

A quel punto, sfoderando tutto il suo charme, Michelle l’aveva baciato. Marzio non si era tirato indietro e da quel giorno avevano cominciato la loro storia che, nel giro di un anno, li aveva portati alla decisione di sposarsi e di tornare in Patria.

“Marzio” disse Michelle, tornando al presente “Si tratta di Bunny?”
“Michelle, sono sempre stato onesto con te. Quando ti dicevo che non la amavo più non mentivo. Ma, come ben sai, è stata la mia ragazza per tanti anni. Con lei sono diventato adulto, con lei ho scoperto sentimenti mai provati prima. L’idea di tornare mi spaventa. Lei vorrà delle spiegazioni”
“Cosa significa?”
“Significa che prima di sposarti forse dovrei incontrarla”
“E a cosa servirebbe?” domandò, irritata
“Solo a sistemare i conti. Voglio solo spiegarle, spiegarmi. Voglio cominciare una nuova vita con te senza aver nulla in sospeso”
“E se parlandole cambiassi idea? Io ti amo, Marzio. Non voglio perderti”
“Non succederà” rispose lui, sorridendole.

Ma una fitta al centro del petto lo fece tornare, col pensiero, a circa due anni prima quando, seduto su un prato verde, aveva detto una cosa simile a Bunny. Si sentì sporco ed ingiusto. E l’agitazione tornò a farsi strada in lui, un’agitazione che non era mai cessata.

Riscuotendosi da quei pensieri si alzò, deciso a farsi una doccia. Sperava che un consistente getto di acqua calda sparato direttamente sulla faccia lo potesse aiutare a calmarsi. Prima, però, volle togliersi una curiosità.

“Michelle, perché odi Bunny?”
“E ora che ti salta in mente?” rispose lei, piccata. In tutto quel tempo Marzio non le aveva mai chiesto il motivo del suo astio nei confronti della bionda e sperava che quel momento non fosse mai arrivato
“Curiosità”
“Non lo so. Non è che la odio, semplicemente mi sta antipatica. Tutto qui”
“Non l’hai mai conosciuta veramente”
“E non mi interessa farlo. Ci sono persone che mi stanno sulle palle così, a pelle. Lei è una di quelle persone”
“Lei e tutte le sue amiche” precisò Marzio, sottovoce
“Ti ho sentito. Comunque sì, lei e tutte le sue amiche”

Marzio decise di non rispondere e, a passo spedito, raggiunse il bagno dove si chiuse dentro pregustando una lunga doccia rigenerante.

**

 La notizia del ritorno di Marzio l’aveva spiazzata. Credeva che, a quel punto, il ragazzo sarebbe rimasto lontano per sempre. Affrontarlo la spaventava ma sentiva che era ciò che bisognava fare. In lei era ancora forte la speranza di potersi riconciliare con lui, di poter tornare ad essere una coppia affiatata. E se lui, nel frattempo, avesse trovato un’altra?

Decise di uscire per fare una passeggiata e schiarirsi le idee.

Mentre camminava lungo la via principale della città, caotica e densa di profumi come sempre, cominciò a rimuginare sulla loro storia. Marzio le aveva sempre detto di amarla e lei non ricordava di aver mai sbagliato nei suoi confronti. Era stata sempre onesta, sempre fedele, lo aveva amato con tutta sé stessa, aveva dedicato ogni suo momento libero a lui, ogni weekend. Quando trascorreva la “serata delle dolcezze” con le amiche, quasi si sentiva in colpa per aver rubato del tempo alla loro relazione e, quindi, dove aveva sbagliato? Cosa aveva spinto il ragazzo a lasciarla?

Proprio mentre si accingeva a tornare a casa, dopo aver percorso circa un chilometro, scorse un viso a lei noto di fronte alla vetrina di un negozio.

“Seya?” disse, a bassa voce. Cominciò a camminare velocemente in direzione del ragazzo che aveva cominciato a camminare in direzione opposta. “Seya!” urlò, destando così la sua attenzione.

Il ragazzo si voltò e sul suo bel viso candido comparve un grande sorriso. Si fermò e attese che la ragazza lo raggiungesse.

“Bunny!” disse, quando lei gli fu di fronte
“Seya!”

Il ragazzo la abbracciò con foga, avvertendo un brivido lungo la schiena quando la cinse fra le braccia

“Seya! Quanto tempo! Ma quando sei tornato?”
“Ieri notte, l’aereo è atterrato poco prima di mezzanotte”
“Che bello rivederti! Ma come stai?”
“Bene, un po’ stanco ma bene. E tu? E le ragazze?”
“Stiamo tutte bene, grazie! Saranno felici di sapere che sei tornato!”
“E Marzio?” chiese, fingendo di essere realmente interessato
“Ci siamo lasciati” rispose, velocemente
“Ah”
“Già”

Fra i due vi fu un lungo momento di silenzio, interrotto da Seya “Ti va un caffè?”
“Certo, volentieri!”

Avviandosi verso la caffetteria, sul lato opposto della strada, Seya ebbe modo di notare quanto Bunny fosse diventata ancora più bella di come se la ricordava. Era partito quattro anni prima lasciandosi alle spalle un amore non corrisposto. Si era innamorato di Bunny a prima vista ma aveva presto scoperto che il cuore della ragazza apparteneva ad un altro e non c’era stato verso di farle cambiare idea. All’inizio l’aveva corteggiata con discrezione, temendo un suo rifiuto. Una sera, però, aveva deciso di confessarle la sua attrazione ed era stato quello il momento in cui aveva capito che non sarebbe mai riuscito a prendere il posto di Marzio.

Poco dopo aveva accettato un lavoro all’estero e si era trasferito. Non aveva mantenuto nessun tipo di contatto con la sua vecchia vita, fatta eccezione per i suoi genitori.

Scoprire, però, che ora Bunny era libera lo fece sentire improvvisamente felice.

   
 
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